Pensionati in piazza dopo gli ultimi tagli: non siamo un bancomat

(Ansa)

da Avvenire

«Dateci retta»: i pensionati sono tornati ieri in piazza per la manifestazione nazionale indetta da Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp e sono andati all’attacco del governo, che «non fa nulla» per gli anziani, ma continua soltanto a tagliare i loro assegni. Per questo chiedono «più attenzione» e dicono basta ad essere usati come «bancomat».

Erano in centomila, dicono gli organizzatori, in piazza San Giovanni a Roma, da dove era partito il percorso di mobilitazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil che ha visto la prima tappa lo scorso 9 febbraio e le altre, già programmate, fino al 22 giugno a Reggio Calabria. Obiettivo: chiedere al governo di cambiare la politica economica e sociale. 

Pensionati in piazza (Lapresse)

Pensionati in piazza (Lapresse)

I pensionati insistono e, in assenza di risposte, chiamano a nuove iniziative, anche provocatorie: lo sciopero “dei nonni”, se non lo sciopero generale di tutti i lavoratori. «Se sarà necessario chiederemo a Cgil, Cisl e Uil di bloccare il Paese utilizzando quel vecchio arnese del ’900 che si chiama sciopero generale», dice, usando l’arma dell’ironia, il numero uno dello Spi-Cgil, Ivan Pedretti.

E torna anche l’idea di far fermare per un giorno i nonni e l’aiuto che ogni giorno danno alle famiglie: per fare in modo, spiega il segretario generale della Fnp-Cisl, Gigi Bonfanti, che «il Paese capisca il valore economico e sociale degli anziani». Al centro della protesta dei pensionati, il nuovo taglio alla rivalutazione delle pensioni (sopra i 1.500 euro lordi al mese) messo in atto anche dal governo Lega-M5s: «In questo modo si toglie ai poveri per dare ai poveri: un Robin Hood geneticamente modificato», attacca il leader della Uil, Carmelo Barbagallo.

Il palco della manifestazione dei pensionati (Lapresse)

Il palco della manifestazione dei pensionati (Lapresse)

Proprio a giugno scatta il conguaglio con cui i pensionati devono restituire una parte di quanto ricevuto a gennaio, febbraio e marzo (il taglio della perequazione sui cedolini è partito da aprile): si tratta di 100 milioni, secondo i calcoli dei sindacati. Che rilanciano la richiesta di un taglio delle tasse, oltre che di una legge sulla non autosufficienza. «Ancora una volta si fa cassa sulle pensioni, intollerabile: 3,5 miliardi scippati» in tre anni, attacca la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, reclamando «meno risse e più contenuti, meno chiacchiere e più fatti». E se il governo «non ci ascolta e va avanti a fare una legge di Bilancio in un’altra direzione, valuteremo ogni iniziativa», dice il leader della Cgil, Maurizio Landini.

Salvini nel mirino dei pensionati delle aree terremotate (Lapresse)

Salvini nel mirino dei pensionati delle aree terremotate (Lapresse)