Papa Francesco ci ricorda di “custodire” il creato

Custodire il creato. Sotto casa
di Alessandra Turrisi | 20 marzo 2013
Papa Francesco ci ricorda di “custodire” il creato: ma non dobbiamo pensare solo allo scioglimento dei ghiacciai o alla guerra a migliaia di chilometri da noi.

Custodire il creato, prendersi cura vicendevolmente, con impegno e responsabilità. Ascolto le parole di Papa Francesco con l’auricolare dell’Mp3 mentre cammino per strada per andare a un appuntamento. Il Papa ha davanti i potenti del mondo e chiede a loro e a tutti noi di custodire i doni di Dio.

Mi rimbombano nelle orecchie quelle parole semplici e così vere, ma i miei occhi guardano a terra, al marciapiedi su cui cammino, dove ogni dieci metri ci sono cumuli di spazzatura. Più in là vetri rotti. Scanso con un salto l’ennesima deiezione di cane (per lo più con padrone).

A Palermo c’è un cielo terso e un’aria fresca di primavera che desidera arrivare prepotentemente, ma camminare per le strade non è più un piacere da tempo. C’è cattivo odore, c’è sporcizia e incuria. Buttare spazzatura ovunque è diventata una moda di cui nessuno sembra curarsi.

Cosa stiamo facendo al creato? Cosa stiamo facendo alla nostra vita?

Papa Francesco ci ricorda di custodire, ma non dobbiamo pensare solo allo scioglimento dei ghiacciai o alla guerra a migliaia di chilometri da noi.

Cominciamo a custodire il marciapiedi, la strada davanti a casa nostra, la villa dove portiamo i nostri bambini a giocare. Non voltiamo lo sguardo da un’altra parte. Responsabilità è… se ognuno fa qualcosa.