Padova. Mattarella a Vo’: la riapertura della scuole è la ripartenza dell’Italia

Il presidente della Repubblica inaugura l’anno scolastico nel paesino in provincia di Padova dove si registrò il primo morto per coronavirus
Il presidente Mattarella a Vo' Euganeo

Il presidente Mattarella a Vo’ Euganeo – Ansa

Avvenire

Una ripartenza per l’intera società: ecco il significato della riapertura della scuola secondo il presidente della Repubblica Sergio
Mattarella
, che ha trascorso il pomeriggio a Vo’ Euganeo, nel Padovano, tra i primi focolai di coronavirus in Italia e dove si registrò il primo morto.

La scuola Guido Negri lo ha accolto con una bella cerimonia. guidata da Flavio Insinna e Andrea Delogu e trasmessa in diretta da Rai1, con la musica di Leo Gassman, Levante e Il Volo, le esibizioni degli studenti venuti da tutta Italia…

Prima di Mattarella ha preso la parola, emozionatissima, la ministra Lucia Azzolina: “Facciamo tutti insieme il tifo per la ripresa”.

“Il valore della scuola – ha esordito il capo dello Stato – è stato compreso e vissuto, con grande senso del dovere, da tutti i soggetti coinvolti. Negli anni passati sembrava che si aprissero crepe nell’alleanza educativa tra scuole e famiglie. Ora la reazione all’epidemia e la riapertura delle scuole ha trovato in prima fila tanti genitori impegnati e collaborativi. Lo fanno per i loro figli, certamente, ma tutti hanno compreso che le esigenze comuni hanno bisogno di un impegno solidale, insieme. È tutto questo che rende la scuola una comunità”.

Il presidente Mattarella a Vo' Euganeo

Il presidente Mattarella a Vo’ Euganeo – Ansa

Il presidente Mattarella a Vo' Euganeo

Il presidente Mattarella a Vo’ Euganeo – Ansa

​”I nostri insegnanti sono chiamati ancora a un lavoro prezioso, che richiederà coraggio e iniziativa. Sappiamo di poter contare sulla loro passione umana e civile, che hanno continuato a esprimere, pur di fronte a incomprensioni e a problemi irrisolti”.

Cosa è successo oggi nelle scuole italiane

Dopo la drammatica chiusura del 5 marzo, oggi è stato il giorno del ritorno a scuola in 13 Regioni italiane, con mascherine e gel disinfettante a profusione, ma non tutto è filato liscio. E sono scattate le prime misure anticontagio, con oltre 160 persone, tra insegnanti e studenti, finiti in isolamento. In Lunigiana, a Fosdinovo, dopo solo mezz’ora di scuola, una classe di diciotto bambini è finita al completo in quarantena. È successo nella scuola elementare del paese, quando un’alunna ha ricevuto il risultato di un tampone effettuato nei giorni scorsi in base al quale la piccola è risultata positiva al Covid. Poiché la scorsa settimana la bambina aveva già preso parte ad alcune lezioni prescolastiche con i suoi compagni, l’ufficio di igiene ha disposto la quarantena per tutta la classe e per tre maestre. E il primo giorno di scuola per tutti loro è iniziato alle 8 e si è concluso alle 8,30.

Stop anche all’Istituto Buonarroti di Monfalcone, in provincia di Gorizia. Qui, l’azione di screening dell’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina (Asugi) ha consentito di individuare un caso di positività al Covid-19 tra il personale docente e di conseguenza, per precauzione, sono stati sottoposti a isolamento fiduciario in attesa dell’esito del tampone 115 allievi appartenenti a 5 classi dell’istituto. A quanto pare, ricostruendo la catena dei contagi, l’insegnante è stato infettato dalla moglie, la quale aveva contratto la malattia dalla badante della madre, recentemente rientrata dalla Romania. Il professore è stato sottoposto a tampone venerdì 11
settembre, quando le lezioni erano già riprese (in Friuli sono iniziate lunedì 7 settembre). Stesso giorno in cui sono partite in Alto Adige. Anche qui oggi si è saputo del primo studente positivo al coronavirus. Un alunno dell’istituto tecnologico ‘Max Valier’ di Bolzano che aveva fatto il tampone. In quarantena sono finiti anche i suoi 23 compagni di classe e tre insegnanti. A quanto pare, gli alunni non avevano indossato la mascherina durante la lezione.

E tra i problemi di sempre c’è anche quello delle cattedre vuote: quasi centomila. Il dato, più alto nei giorni scorsi, sarebbe comunque in progressivo calo perché sono in corso da giorni le nomine del ministero dell’Istruzione.