OLIMPIADI Tokyo-Pechino via Atene Sui Giochi scende la neve

Piove e tira vento sulla spianata di Olimpia, tanto che la penultima prova della cerimonia di accensione della fiaccola di Pechino 2022 si è svolta nella palestra dell’Accademia, anziché all’interno dello stadio. Le previsioni meteo non sono buone, così in vista dell’evento ufficiale di domani mattina è stata già predisposta la fiammella di riserva, accesa nei giorni scorsi. Smaltita la bolla di Tokyo ci si torna a immergere nel clima olimpico, stavolta in chiave invernale, con la rassegna della neve e del ghiaccio in terra cinese giunta al suo primo atto. Una cerimonia sobria e veloce, senza spettatori e con pochi e selezionati invitati. L’alta sacerdotessa, interpretata ancora una volta dall’attrice greca Xanthi Georgiou, passerà la torcia al primo tedoforo, lo sciatore ellenico Yoannis Adoniou, il quale davanti al monumento di Pierre de Coubertin cederà il testimone alla pattinatrice cinese Li Jiajun. La staffetta si interromperà nel centro di Olimpia. Niente settimana di pellegrinaggio lungo la penisola stavolta, ma viaggio diretto ad Atene, dove già martedì mattina avverrà il passaggio di consegne dentro lo stadio Panatenaico: l’ultima tedofora sarà la fondista Paraskevi Ladopoulou, mentre a ricevere il fuoco nella lanterna di sicurezza sarà il vice presidente del Cio, Yu Zaiqing, in rappresentanza del comitato organizzatore. Anche in questo caso cerimonia rapida e senza sfarzo, sulla falsa riga dei Giochi che andranno in scena in inverno.

In attesa di leggere la prima versione del libro contenente le regole di ingaggio – annunciato per la fine di ottobre mentre l’aggiornamento arriverà prima di Natale – si sa già che tutti gli atleti e i partecipanti ai Giochi completamente vaccinati entreranno nella bolla sin dal loro sbarco in Cina. I non vaccinati dovranno invece scontare una quarantena di 21 giorni all’arrivo a Pechino. Si sono già aperti i capitoli riguardanti le esenzioni – a tal fine gli atleti dovranno fornire adeguata documentazione medica per evitare le tre settimane di isolamento – e le tipologie di vaccino: saranno accettati quelli riconosciuti dall’Oms e dalle organizzazioni internazionali e approvati ufficialmente dai Paesi interessati. Come a Tokyo anche a Pechino tutti gli accreditati dovranno muoversi all’interno di un circuito chiuso: dall’aeroporto gli atleti e i tecnici arriveranno direttamente al villaggio, dal quale potranno uscire solo per andare alle cerimonie, agli allenamenti e alle gare. Gli altri addetti ai lavori potranno alloggiare solo negli alberghi autorizzati, pranzare all’interno delle strutture di lavoro o di gara e utilizzare esclusivamente i trasporti dedicati. Non ci saranno tifosi stranieri, giacché i biglietti saranno venduti esclusivamente agli spettatori (vaccinati o tamponati, sebbene ancora le regole precise non siano state diffuse) residenti nella Cina continentale. Agli sponsor è stato chiesto esplicitamente di ridurre al minimo le proprie delegazioni, mentre il Cio ha già fatto sapere che non rilascerà alcun accredito agli accompagnatori: i membri della famiglia olimpica viaggeranno senza mogli e figli, gli atleti senza genitori o parenti. Rispetto a Tokyo, dove i test salivari erano quotidiani solo per poche categorie (atleti e tecnici), a Pechino gli accreditati dovrebbero (il condizionale è d’obbligo in attesa dei Playbook) sostenerli tutti i giorni di permanenza. Sullo sfondo resta poi l’annosa questione del rispetto dei diritti umani in Cina, circostanza che aveva già caratterizzato la vigilia della rassegna estiva del 2008.

L’inaugurazione dei Giochi olimpici d’inverno sarà il 4 febbraio 2022, mentre i Paralimpici scatteranno un mese più tardi. Mancano quindi 110 giorni. Cento è invece il numero magico raggiunto dal Comitato esecutivo del Cio, che oggi festeggia il primo secolo di vita. Il presidente Thomas Bach e i componenti dell’organismo spegneranno le candeline a Olimpia, davanti alla stele che ricorda il fondatore del movimento a cinque cerchi. Il taglio della torta avverrà invece in serata insieme a quello del nastro per i rinnovati locali dell’Accademia olimpica internazionale. Tutti con le dita incrociate, sperando che domattina un raggio di sole possa illuminare il tempio di Era e far riflettere lo specchio parabolico.

© RIPRODUZIONE RISERVATA Fino a martedì i passaggi di consegne, torcia olimpica compresa, in vista delle gare iridate sulle nevi cinesi a febbraio mentre il Cio compie 100 anni