La squadra del Papa dà calci al razzismo

Oggi la nazionale vaticana scende in campo contro la formazione dei Rom: un’amichevole per battere i pregiudizi

Sarà ovviamente una partita amichevole, anzi di più: fraterna. Nessuna coppa in palio, niente punti preziosi da conquistare. Oggi alle 14.30, sul campo di allenamento della Lazio, a Formello, si affrontano due formazioni insolite: la __nazionale della World Rom Organization di Zagabria (in Croazia) e – in divisa rigorosamente bianca e gialla come la bandiera del Vaticano – la squadra del papa “Fratelli tutti”, nella quale giocano alcune guardie svizzere, dei dipendenti vaticani e persino sacerdoti che lavorano per la Santa Sede, oltre a tre giovani migranti accolti dalla Comunità di Sant’Egidio e un ragazzo down proveniente dalla Special Olympics. In panchina per squadra vaticana siederanno l’ex azzurro e campione del mondo Marco Tardelli con Odoacre Chierico, giocatore di serie A negli anni Ottanta, mentre per i Rom ci sarà l’allenatore della Lazio Maurizio Sarri; arbitro il capitano biancoceleste Ciro Immobile. Chi vincerà? In fondo importa poco, perché ciò che deve essere sconfitto è soprattutto il pregiudizio: quello che tante, troppe volte pesa sul popolo Rom. Come ha detto il presidente laziale Claudio Lotito: «Tutti devono avere la stessa dignità e le stesse opportunità. E questa partita vuol essere un messaggio perché si passi dal dolore al riscatto: permettere alle persone di rialzarsi da una situazione di difficoltà». Ieri papa Francesco ha salutato i suoi campioni e i loro avversari e gli è stata consegnata la maglietta numero 1 con il suo nome stampato sulla schiena. Alla fine i palloni usati per l’incontro saranno venduti per finanziare il progetto _“Un calcio all’esclusione” e insieme ad altre offerte serviranno ad aiutare alcuni giovani rom a inserirsi nello sport: già questo è un ottimo risultato per la partita.

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