Nev.it
“Non
possiamo abusare del nome di Dio e bestemmiare il suo nome arruolandolo
in una guerra che è solo di uomini che cercano di affermare il loro
potere”. Lo afferma il presidente della Federazione delle chiese
evangeliche in Italia, past. Luca M. Negro, reagendo a diverse
dichiarazioni della Casa Bianca e del Segretario del Dipartimento di
Stato che giustificano l’azione militare USA contro l’Iran con
motivazioni che avrebbero la loro radice nella Bibbia e nelle profezie
dell’Antico testamento.
“Utilizzare la Bibbia o un altro libro sacro per giustificare un’azione
militare non è legittimo neanche nel nome di una interpretazione
letteralista del testo – prosegue Negro – . Concludere che è Dio che ci
chiama alla guerra è addirittura blasfemo e non si può giustificare
perché tante volte è accaduto nel corso della storia. C’è sempre un
tempo per convertirsi, per distruggere le spade e trasformarle in aratri
in un mondo pacificato. E per noi cristiani di oggi, che abbiamo
assistito allo scempio bellico del secolo scorso, quel tempo è ora. Per
questo – conclude il presidente della FCEI – esprimiamo la nostra
solidarietà ecumenica alle chiese e alle comunità di fede che in tutto
il mondo si stanno mobilitando per fermare l’escalation dello scontro
tra Usa e Iran. Insieme a loro ribadiamo che il Dio in cui crediamo è il
Dio che “fa cessare le guerre fino all’estremità della Terra; rompe gli
archi, spezza le lance, brucia i carri da guerra” (Salmo 46, 9)”