Coronavirus: Crisanti, per pool test ora ci sono condizioni

Il pool testing, utile a fare grandi campionature, risparmiando azioni di intervento diretto con singoli tamponi, può essere utile contro il Covid in vista della riapertura delle scuole, ma solo fintanto che i positivi continueranno a essere molto pochi. A spiegarlo è stato Andrea Crisanti, professore di Microbiologia dell’Università di Padova, che durante la trasmissione Agorà su Rai 3 ha precisato come “a marzo e aprile era impossibile fare il pool test, adesso ci sono le condizioni”.

“Eseguire i pool test – ha sottolineato – significa che invece di fare un tampone singolo io ne metto insieme 10 o 20 e testo tutti insieme. Finché la frequenza dei positivi è molto bassa ha senso, ma quando la frequenza dei positivi aumenta la probabilità che io abbia un positivo per pool diventa elevata. Se accade, devo spacchettare tutto ed è molto complesso perché bisogna rintracciare tutti e ripetere i singoli tamponi”. Rispetto al numero di tamponi necessari con la riapertura delle scuole, Crisanti ha ribadito, “se vogliamo convivere col virus, senza arrivare a una trasmissione diffusa serve almeno triplicarli”. Adesso c’è una proliferazione di test rapidi, “ne esistono tanti e di diversi tipi”. Andrebbero validati “e sono uno strumento ma il termine rapido non va confuso”. Indica infatti la possibilità di avere risposte in tempi rapidi ma “per farli c’è bisogno di un operatore sanitario che impiega circa 20 minuti a persona. Quindi ne può fare 4 in un’ora”. Di tamponi, se ne possono fare uno dietro l’altro, anche una trentina in un’ora, “a Padova, ne facciamo 5.000 al giorno”. Rispetto al piano presentato al Governo per eseguire 300.000 tamponi al giorno, ha concluso: “So che è sotto valutazione, aspettiamo”. (ANSA).