Azioni urgenti in una vera solidarietà globale

COP 24

vaticannews

Azioni e solidarietà: sono le due direttrici indicate dalla Santa Sede nell’ambito di una conferenza stampa convocata oggi a Katowice, in Polonia, dove fino al 14 dicembre si svolge la riunione COP 24, la Conferenza mondiale sul clima. Citando la Laudato si’, mons. Bruno-Marie Duffé, segretario del Dicastero vaticano per la promozione dello sviluppo umano integrale e coordinatore della delegazione della Santa Sede guidata dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, ha ribadito con forza la necessità di ascoltare attentamente il grido della terra che, come dice Papa Francesco, “sta gemendo in travaglio”.

Azioni urgenti

A preoccupare anche l’ultimo rapporto dell’IPCC, il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico, nel quale si fotografa l’impatto devastante del cambiamento climatico sulle comunità di tutto il mondo. Da qui la necessità di ascoltare l’allarme lanciato dagli scienziati. Alla conferenza stampa – riferisce un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede– sono intervenuti anche Mercy Chirambo, rappresentante di Caritas Malawi (CADECOM), e Joseph Sapati Moeono-Kolio, rappresentante dei Pacific Climate Warriors. I relatori hanno fortemente sollecitato un’azione urgente di solidarietà nei confronti dei più vulnerabili ai cambiamenti climatici.

Solidarietà globale

Parlando all’inizio della COP24 il cardinale Parolin si è chiesto se ci sia “sufficiente la volontà politica per mettere in pratica le tante soluzioni che abbiamo a disposizione”. A soli due giorni dalla COP mons. Duffé ha chiesto “azioni urgenti e decisioni urgenti in una vera e reciproca solidarietà globale”. L’appello a lavorare per creare le condizioni perché sia garantito a tutti un lavoro dignitoso, nel rispetto dei diritti umani, proteggendo i più deboli e i più poveri. Fondamentale anche il lavoro che si sta facendo nelle comunità “perché – ha sottolineato mons. Duffé – come ha ricordato Papa Francesco, la chiave è la volontà politica di imprimere una trasformazione radicale”. Vogliamo “essere ricordati – ha scritto il Papa – solo per l’incapacità di agire quando era urgente e necessario?”