A tre anni dal terremoto l’amarezza della gente. Parlano i vescovi

Italia

Avvenire

(Pino Ciociola) Qui la chiamano «quella notte». Non aggiungono altro, non serve. Le tre e trentasei, oggi, tre anni fa, la terra si gonfia, muove, quasi esplode, magnitudo sei punto zero, 299 morti (249 solo fra Amatrice e Accumoli), 40mila sfollati. Mezzo Centro Italia finisce in macerie, molte sono ancora nello stesso posto. E da quel giorno a oggi sono state registrate 110mila scosse (14.367 con magnitudo maggiore o uguale a due punto zero), certifica l’Istituto nazionale di geofisica. E aggiunge: «La sequenza sismica che ha interessato l’Appennino centrale non è ancora conclusa. L’area compresa tra Camerino e L’Aquila è ancora oggi interessata da una sismicità persistente con rilascio di energia maggiore rispetto a prima del 24 agosto 2016».