L’ecumenismo è la priorità di questo Pontificato

vco verbania presentazione incontro tra religioni

REDAZIONE
ROMA – vaticaninsider

«Sin dall’alba del suo Pontificato, Benedetto XVI ha posto il dialogo ecumenico tra le priorità del suo ministero e in molte circostanze le sue parole hanno espresso con forza l’auspicio che tutti i credenti in Cristo ritrovino l’unità della prima ora della Chiesa». Lo afferma la Radio Vaticana in una nota dedicata alla Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che è iniziata oggi. «Riflettendo sui primi anni del cristianesimo, Benedetto XVI – sottolinea la nota – ricordò in una occasione l’intervento cui fu costretto San Paolo già ai tempi dei primi fedeli corinzi» quando erano nate discordie e divisioni e con grande fermezza, disse: «È forse diviso il Cristo?».

«La tentazione della discordia – continua Radio Vaticana – è davvero antica pur tra chi è stato creato per essere una cosa sola. E la conseguenza di quella `offesa a Cristo´, come ha messo più volte in risalto il Papa, è che la divisione tra i cristiani è sovente uno schermo nero che non lascia trasparire appieno la presenza di Dio al resto dell’umanità». In merito l’emittente ripropone la denuncia di Joseph Ratzinger: «Il mondo soffre per l’assenza di Dio, per l’inaccessibilità di Dio e ha desiderio di conoscere il volto di Dio. Ma come potrebbero e possono, gli uomini di oggi, conoscere questo volto di Dio nel volto di Gesù Cristo se noi cristiani siamo divisi, se uno insegna contro l’altro, se uno sta contro l’altro? Solo nell’unità possiamo mostrare realmente a questo mondo, che ne ha bisogno, il volto di Dio, il volto di Cristo».

«Quel che il Signore esige da noi», è del resto il tema della Settimana appena cominciata, sono parole del Profeta Michea, scelte dal Consiglio Ecumenico delle Chiese in collaborazione con il Pontificio Consiglio per l’Unità dei Cristiani. L’ottavario prosegue fino a venerdì 25 gennaio, quando alle ore 17.30, nella basilica di San Paolo fuori le Mura, Papa Benedetto XVI presiederà la celebrazione dei Secondi Vespri della solennità della Conversione di San Paolo. «Prenderanno parte alla celebrazione – si legge sul sito dell’Ufficio per le celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice
– i Rappresentanti delle altre Chiese e Comunità ecclesiali presenti a Roma. Sono invitati, in modo particolare, il clero e i fedeli della diocesi di Roma». Poi, oltre alle decine di iniziative promosse in tutta la città da parrocchie, gruppi, associazioni e movimenti, martedì 22 gennaio alle 18.30, nella parrocchia di San Barnaba a Torpignattara (piazza dei Geografi, 15), si svolgerà la Veglia ecumenica diocesana presieduta dal cardinale Vallini.

Le offerte raccolte durante la preghiera verranno devolute alle suore Missionarie della Carità, la congregazione fondata dalla beata Madre Teresa di Calcutta. La chiesa è stata scelta, spiega monsignor Marco Gnavi, direttore dell’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo del Vicariato di Roma, perché ml grande affresco del catino absidale della chiesa, realizzato nel 1966 da Gino Cupelloni, presenta un riquadro che evoca l’apertura del Concilio Vaticano II, di cui in questo Anno della fede si celebra il 50esimo, con Giovanni XXIII che legge il discorso inaugurale, affiancato da alcuni cardinali. Lo spazio adiacente raffigura Paolo VI e sullo sfondo ci sono anche gli indiani; accanto al Papa, il patriarca della Chiesa ortodossa di Costantinopoli Atenagora e l’arcivescovo anglicano di Canterbury, Michael Ramsey”.