USA, Religion for Peace: lavoriamo per la riconciliazione

Vatican news

Il razzismo, nervo scoperto dell’America, sarà con ogni probabilità uno dei temi forti della campagna elettorale per le presidenziali di novembre e Kenosha, centro dei disordini a sfondo razziale dopo il ferimento dell’afroamericano Blake, uno dei palcoscenici più importanti. Trump vi si è recato promettendo decine di milioni di dollari per le imprese della zona e per le forze dell’ordine che, ha spiegato, “non sono oppressive e razziste”. Per il presidente i manifestanti sono espressione di “terrorismo interno”, di “violenza anti-americana” e non di protesta pacifica.

Il rivale nella corsa alla Casa Bianca Joe Biden, che sarebbe in vantaggio di 7 punti su Trump, ha annunciato di voler andare al più presto anche lui a Kenosha “con l’obiettivo – fa sapere il suo staff – di curare le ferite” di una comunità che soffre. Ieri sera manifestazione spontanea a Los Angeles dopo la morte di un uomo di colore inseguito dalla polizia. E mentre il presidente scaglia contro il sindaco di Washington che ha suggerito il cambio di nome per oltre 150 tra monumenti, edifici, scuole e parchi in nome di una revisione storica, in Massachusetts, roccaforte dei Kennedy, perde le primarie per un seggio al Senato, il trentanovenne Joe Kennedy.