India. Beata suor Rani Maria Vattalil

Uccisa brutalmente sull’autobus per Bhopal. Colpita con più di cinquanta coltellate da un killer assoldato dagli usurai, che mal sopportavano quella suora che organizzava cooperative di auto-aiuto tra le donne del villaggio pieno di contadini impoveriti. Succedeva il 25 febbraio 1995 a Indore, nello Stato indiano del Madhya Pradesh; e oggi, a ventidue anni di distanza, suor Rani Maria Vattalil, la protagonista di questa storia, si appresta a essere proclamata beata.

È un giorno importante questo 4 novembre per i cristiani dell’India che vedono salire all’onore degli altari una religiosa del nostro tempo, uccisa ad appena quarant’anni per il suo impegno in favore dei tribali, cioè di quelli che restano i più poveri tra i poveri anche nell’India del boom economico. Martire simbolo delle sofferenze delle migliaia di piccoli agricoltori spogliati delle terre, le cui storie sono alla base della tristissima piaga dei suicidi dei contadini, secondo alcune stime ben 300 mila nel subcontinente negli ultimi vent’anni. Nata in Kerala nel 1954, entrata giovanissima tra le Clarisse francescane, suor Rani Maria viveva il suo ministero nel villaggio di Udainigar coniugando l’annuncio del Vangelo con l’azione concreta per la giustizia.

«La tua Parola è lampada ai miei passi e luce alla mia strada», era il versetto del salmo 119 che teneva appeso bene in vista nella sua stanza. «Se noi suore non aiutiamo i poveri chi mai potrà farlo?», amava ripetere. Un impegno che lei ha vissuto in prima persona con intelligenza (promuoveva nel villaggio la pratica del microcredito) ma anche con il coraggio di chi è disposto a donare la vita fino in fondo. La beatificazione, presieduta dal cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, si terrà nel piazzale della scuola superiore che si trova accanto alla Cattedrale di San Francesco d’Assisi a Indore. Al rito saranno presenti tutti e quattro i cardinali indiani e 50 vescovi provenienti da ogni parte del Paese.

«La beata Rani Maria è un modello per tutti noi – ha commentato il vescovo di Indore, Chacko Thottumarickal –. perché lei è stata pronta a versare il suo sangue per la salvezza dei poveri e degli oppressi». Ci sarà però anche un altro elemento a rendere questa giornata del tutto particolare: la beatificazione di suor Rani Maria sarà anche una grande proclamazione del Vangelo della misericordia. Alla cerimonia infatti sarà presente anche Samandar Singh, l’uomo che la uccise. In carcere ha vissuto un cambiamento profondo che l’ha portato nel 2002 a riconciliarsi con la famiglia della religiosa, che ora lo considera come un figlio.

«Ogni anno nel giorno dell’anniversario della morte – ha raccontato la sorella della suora – Samandar rende omaggio alla sua tomba e offre il grano del suo campo come simbolo di una vita rinnovata. Questo è il modo in cui lui proclama la misericordia di Dio». «Quanto è accaduto è accaduto – ha commentato in questi giorni Singh –. Sono triste e dispiaciuto per quanto ho fatto. Ma adesso sono felice che il mondo riconosca e onori suor Rani Maria».

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Lettera ai Parrocchiani di don Daniele Casini… saluto a Sr. Christa, Lunedì 29 agosto 2016

Reggio Emilia 18 Agosto 2016

Cari Parrocchiani,

                                alla festa dell’Assunta abbiamo annunciato, dopo 9 anni esatti dal suo arrivo in Italia (era il 16 agosto 2007), il rientro definitivo in India di Sr. Christa, il martedì 30 agosto p. v.

Negli ultimi due anni l’abbiamo vista solo a Natale, Pasqua, in estate, perché era stata inviata dalla precedente Madre Superiora a studiare a Roma per diventare Maestra delle Novizie. Con il cambio della Madre nell’aprile scorso, anche per Sr. Christa sono cambiati i progetti in una maniera impensata: dovrà occuparsi della formazione delle Novizie sì, ma in Etiopia, non in India. Peraltro adesso ritorna in India non sapendo ancora con certezza la data dell’invio nella missione africana…

Le è chiesto comunque di fare un bel salto nella sua vita e promettiamo fin da ora di accompagnarla con la preghiera!

Abbiamo pensato anche di darle un saluto che stavolta appunto sarà…. definitivo e vi annuncio che la data scelta è la sera di lunedì 29 agosto alle 19, alla vigilia della partenza (a dire il vero è l’unica data rimasta perché vogliamo attendere il rientro di Sr. Sneha dalla sua vacanza in Kerala: rientrerà appunto la sera di venerdì 26; il sabato 27 io e mons. Gazzotti abbiamo due matrimoni a testa, domenica 28 non si può fare….).

Quindi l’invito è per tutti voi il lunedì 29 alle 19 in Santa Teresa con la Messa di saluto presieduta dal Vescovo Adriano e, a seguire, cena a base di sapori e ingredienti della tradizione del Kerala, grazie ai rinforzi che verranno dalle Suore di Montecchio e Bibbiano.

Sarà anche un’occasione spero per salutarci dopo due mesi almeno in cui non ci siamo visti, E ri-.cominciare con una Messa e una festa mi sembra una bellissima cosa! E vi prego di non rispondermi come gli invitati alle nozze della parabola odierna del Vangelo…

Un caro saluto a tutti…

don  Daniele Casini

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Cordoglio Papa per vittime incendio in India

Papa Francesco “ha appreso con dolore la notizia del tragico incendio avvenuto nel tempio di Puttingal, a Paravoor, nello Stato indiano del Kerala”. Così si legge in un messaggio di cordoglio a firma del cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, in cui il Santo Padre invia “le proprie condoglianze alle famiglie delle vittime e delle persone ferite, pregando per tutti coloro che sono rimasti coinvolti in questa tragedia e per le operazioni di soccorso in atto”. Infine il Pontefice invoca “sulla nazione la benedizione divina di forza e di pace”.

I dettagli della tragedia avvenuta ieri sera
È arrivato a 110 morti e circa 350 feriti – molti dei quali in condizioni critiche – il bilancio, ancora provvisorio, del terribile incendio divampato nel complesso di templi di Puttingal, nel villaggio costiero di Paravoor, nello Stato del Kerala, India meridionale. Nel tempio si stava festeggiando la dea Bhadrakali, come di consueto con uno spettacolo di fuochi d’artificio – che però quest’anno non era stato autorizzato dalle autorità del Kerala per motivi di sicurezza – quando alcune scintille hanno innescato altri fuochi pirotecnici stoccati nelle vicinanze in attesa di un’altra festività, il Capodanno indù, che ricorrerà giovedì prossimo.

Il Premier: assegni alle famiglie coinvolte nella tragedia
Al momento della tragedia, all’interno del tempio trasformatosi in una gabbia di fuoco, si calcola ci fossero circa tremila persone, alcune delle quali sono riuscite a fuggire. Al momento le fiamme sono state spente e sul luogo della tragedia sono all’opera le squadre di soccorso. Il Primo ministro indiano, Narenda Mori, che si sta recando sul posto, ha annunciato un assegno da 200 mila rupie alle famiglie che hanno avuto una vittima e di 50 mila a quelle che hanno avuto un ferito nell’incidente. (R.B.)

Radio Vaticana

Madre Teresa: “canonizzarla a Calcutta” Vescovi chiedono al Papa cerimonia in India con lui a celebrarla

La Conferenza dei Vescovi Cattolici dell’India (Cbci) ha chiesto a papa Francesco che la canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta, il prossimo anno, avvenga proprio nella città indiana dove visse e operò la religiosa albanese, icona mondiale della carità, invitando il Pontefice a recarvisi per presiedere la cerimonia, uno dei maggiori eventi dell’Anno giubilare.

La Conferenza episcopale indiana – ha riportato il Times of India – ha scritto al Papa subito dopo che la Santa Sede ha riconosciuto il secondo miracolo di Madre Teresa, il 17 dicembre scorso, aprendo quindi definitivamente la strada per la sua santità. Secondo fonti vicine alle Missionarie della Carità, la congregazione fondata da Madre Teresa, la visita del Papa è “una possibilità concreta”. Se il Pontefice si recasse in effetti a Calcutta, l’India assisterebbe per la prima volta ad una canonizzazione.

Nel gennaio di quest’anno, Papa Francesco ha canonizzato San Giuseppe Vaz nello Sri Lanka e analogamente nel settembre scorso a Washington ha presieduto la canonizzazione di San Junipero Serra. Quindi, ci sono abbastanza precedenti per Papa Francesco per compiere il viaggio a Calcutta, ritiene Sunil Lucas, presidente dell’Associazione Cattolica Mondiale per la Comunicazione.

“Se il Papa fa il viaggio, sarà un giusto tributo a Madre Teresa. Non è una santa che appartiene al passato. Madre Teresa ha vissuto e operato a Calcutta, che la conserva viva nei cuori della gente della città e del resto dell’India. E sarà l’ideale se la canonizzazione avverrà a Calcutta invece del Vaticano. Calcutta avrà così la possibilità di celebrare la santità di Madre Teresa e di svolgere un ruolo in questo, piuttosto che assistervi solo dalla televisione”, dice Lucas.

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India: 150esimo anniversario monaco ‘Om’. Presentati francobollo e moneta a lui dedicati

L’India ricorda con diverse celebrazioni il 150esimo anniversario della nascita del monaco Vivekananda, filosofo e intellettuale induista che per primo introdusse l’uso del mantra sacro ‘Om’ per la meditazione. Per l’occasione il presidente della Repubblica Pranab Mukherjee ha presentato un francobollo a lui dedicato e una moneta commemorativa alla presenza del governo e della presidente del partito del Congresso Sonia Gandhi. Altre cerimonie si sono tenute nel resto dell’India.

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Annuale incontro delle religiose dell' India per la festa del loro Patrono San Tommaso

È il sesto anno che il Vescovo Adriano invita le comunità religiose femminili provenienti dall’India a radunarsi il 3 luglio per celebrare la festa di San Tommaso apostolo, evangelizzatore e “fondatore” della comunità cristiana in India. Ma è la prima volta che la festa non ha sede in Vescovado, dove dal 2003 una piccola comunità di due religiose della congregazione Imitation of Christ, della Chiesa siro-malankarese, fa parte della famiglia del Vescovo.
È stato il Vescovo stesso, lo scorso anno, al termine dell’omelia, a proporre di rendere itinerante la festa, facendo conoscere alle comunità parrocchiali questo fatto nuovo della presenza nella nostra Diocesi di ben 15 comunità femminili dall’India, ormai una quarantina di Suore in tutto, con un’età media molto giovane (tra di esse, alcune non hanno compiuto ancora trent’anni!). Un fatto che porta novità, freschezza, e che altre Diocesi vicine o più grandi conoscono in misura minore (nell’arcidiocesi di Bologna ad es. sono solo 5 le comunità provenienti dall’India). Possiamo parlare di una fortuna, o meglio di una benedizione, anche perché queste comunità (ed è un’altra peculiarità di quanto sta avvenendo a Reggio) non vengono mai da sole: tranne che in due casi, le comunità sono due o tre per Congregazione. Così tra di loro si aiutano e sostengono nella non facile missione in “terra straniera”, con una lingua italiana per loro assai complessa, con differenti culture, ritmi di vita e di preghiera, spiritualità e anche modi di celebrare (sono presenti tutti e tre i riti della Chiesa cattolica d’India: latino, siro-malabarese e siro-malankarese).
 
La prima tappa “fuori” dal centro Diocesi non poteva che essere a Montecchio, dove insieme a Bibbiano, arrivò più di dieci anni fa la prima comunità dal Kerala (suore indiane erano presenti fin dagli inizi degli anni Novanta a Reggiolo, ma inviate da una Congregazione fondata in Italia, le Ancelle francescane del Buon Pastore).
La Messa è stata celebrata nella chiesa parrocchiale di San Donnino Martire: nonostante l’estate cominciata e il caldo intenso di sabato pomeriggio, molti fedeli — non solo quelli che di solito sono a Messa per adempiere il precetto festivo — hanno risposto all’appello del parroco Don Vasco Rosselli ad essere presenti a fare festa con il Vescovo e le Suore dell’India! Molto gradita è stata la presenza di numerose Suore Dorotee di Montecchio e della comunità (quasi confinante) di Taneto delle Figlie di Maria missionarie.
Già la processione d’ingresso ha fatto assaporare canti melodiosi in lingua hindi e in lingua tamil e la gioia dei colori: otto suore aprivano la processione a passo di danza, recando su ciascuna mano una composizione di fiori; poi i tre accoliti istituiti di Montecchio con croce e candele; il diacono permanente Roberto Codeluppi (la cui suocera è accolta nella Casa S. Giuseppe a Montecchio), che recava alto il Vangelo; seguivano i sacerdoti concelebranti in paramenti rossi per la festa dell’Apostolo: Don Gianni Manfredini, parroco di Pieve Modolena-S. Pio X-Ronconcesi, Don Franco Rossi, parroco di Cadé-Gaida, il parroco di Montecchio Don Vasco Rosselli con il collaboratore Don Gabriele Carlotti (già missionario in Brasile); Mons. Fabiano Tortella, cappellano della Casa S. Giuseppe; i due vicari episcopali Mons. Franco Ruffini e Mons. Francesco Marmiroli; infine, l’Ausiliare Lorenzo e il Vescovo Adriano, con i diaconi assistenti Marco Vezzosi, della segreteria del Vescovo, e Aris Vinceti, in servizio a Montecchio.
Arrivati all’altare, una delle Suore ha preso un vaso recante una noce di cocco e facendola ruotare davanti ai sacerdoti e ai Vescovi, li ha accolti; a sua volta, il Vescovo, con la stessa noce di cocco, ha accolto tutti. Dal saluto che ha fatto la superiora delle religiose di S. Pio X, sister Melly, abbiamo colto che, come l’Apostolo Tommaso ha portato il seme del Vangelo in India e questo ha dato suoi frutti lungo i secoli, così questo seme ora è posto nelle mani dei Vescovi e dei sacerdoti, e di tutti i battezzati perché porti buoni frutti là dove il Signore ci manda.
 
È stata celebrata la Messa di San Tommaso, ma le letture erano quelle della domenica: per felice coincidenza, il Vangelo era quello dell’invio missionario dei 72 discepoli (il cap. 10 del Vangelo di Luca); e alla profezia di Isaia sulla Città santa, che diventerà madre dei popoli, ha fatto eco il suggestivo canto Gerusalemme, proposto dal vivace coro giovanile di Montecchio. Il coro ha animato i canti rituali (Gloria Alleluia, Santo, Padre Nostro, Agnello di Dio); mentre i canti processionali erano in lingua: oltre a quelli già ricordati per l’ingresso e l’accoglienza, alla processione dei doni, il canto che esprimeva il senso dell’offerta gioiosa era in tamil; alla Comunione, le Suore hanno cantato in inglese Whatsoever you do (“Qualunque cosa avrete fatto a uno di questi più piccoli, l’avrete fatto a me…”) un testo tratto da Matteo 25. Alla fine, è stato eseguito un canto della tradizione del Kerala, in lingua malayalam (si legge: malealam!). Tutti hanno potuto seguire con il sussidio bilingue italiano-inglese: oltre ad alcune Suore, infatti, da poco arrivate in Italia, erano presenti la Madre generale delle Suore dell’Imitazione di Cristo, Sr. Benjamin, e una sua Consigliera, in visita i giorni precedenti alle comunità di Bibbiano, Montecchio e Vescovado.
 
Al termine, il nuovo Vicario episcopale per la vita consacrata e i monasteri, Mons. Franco Ruffini, per ringraziare le Suore, ha chiamato tutte le comunità presenti (mancavano solo quelle di Brugneto-Reggiolo) e a ciascuna ha donato una stampa a… computer: le cartine geografiche dell’India e dell’Italia, affiancate, con in mezzo la croce di Cristo, le foto di Benedetto XVI e del Vescovo della Chiesa che le accoglie, mons. Adriano Caprioli. L’assemblea si è unita a questo grazie di Mons. Ruffini con un caloroso applauso.
Il parroco Don Vasco ha voluto concludere con una foto insieme ministri ordinati e religiose sulla gradinata dell’altare, a ricordo di questa celebrazione straordinaria — impensabile anche solo dieci anni fa —, che realizza quello scambio di doni tra Chiese sorelle, già auspicato da Mons. Baroni sulla scia del Concilio e richiamato più volte dal nostro Vescovo come nuovo modo di intendere la missione.
 
La gioia per la festa di San Tommaso è proseguita nei locali dell’Oratorio parrocchiale, con uno spettacolo o programma (così lo chiamano le Suore), presentato da Sr. Linda della comunità a Villa Verde: danze di preghiera, danze tradizionali, canti religiosi e una bella “parabola” dove protagonisti erano i colori, i quali dopo aver litigato per auto-proclamarsi ciascuno il migliore e il più importante, hanno capito che il meglio lo sapevano dare solo insieme, realizzando un meraviglioso arcobaleno, simbolo di speranza e di pace.
 
Infine, la cena con menù rigorosamente della tradizione indiana, con la delicatezza quest’anno dell’accordo tra tutte le Suore di non esagerare con i condimenti piccanti e “speziati”, per… rispetto dei numerosi ospiti reggiani! Inoltre, una bella sorpresa è stata che le Suore ospitanti non han dovuto far tutto loro, ma sono state aiutate da una squadra di volontari e volontarie, contenti di servire a questa festa speciale.
 
Qui di seguito riportiamo l’elenco delle comunità con religiose provenienti dall’India. Come già detto prima, pure le Congregazioni sono originarie dell’India, tranne le Ancelle Francescane del Buon Pastore, fondate in Italia, con numerose vocazioni in India e nelle Filippine.
 
– Ancelle Francescane del Buon Pastore – Pieve Modolena e Brugneto-Reggiolo
– Missionarie della Regina degli Apostoli – Sant’Antonino di Casalgrande
– Sorelle dell’Imitazione di Cristo –Vescovado, Bibbiano e Montecchio
– Suore del Sacro Cuore di Gesù – San Pio X
– Suore di Sant’Anna di Lucerna – Gavassa e Villa Verde
– Suore di Santa Marta – Vezzano sul Crostolo e Cadè-Gaida
– Suore di San GiuseppeA Sassuolo: San Michele de’ Mucchietti, San Giorgio, Madonna di Sotto; a Cereggio di Ramiseto
fonte: web diocesi reggio emilia