Sassuolo e Torino non si fanno male, a Reggio Emilia finisce 1-1

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– Pari e patta al “Mapei Stadium” tra Sassuolo e Torino che non si fanno male e continuano a viaggiare al centro della classifica.

Al gol di Pinamonti al 36′ replica Sanabria al 66′ per i granata.

Nel primo tempo spingono più gli ospiti ma arriva il gol del vantaggio dei padroni di casa grazie ad un tiro di Berardi che impegna Milinkovic: sulla respinta Pinamonti è il più lesto a replicare.
Nella ripresa, invece, gli emiliani sembrano padroni del campo ma sono i granata a pareggiare grazie ad un bel colpo di testa di Sanabria che si avvita a centro area.
Per il Sassuolo è il sesto risultato utile consecutivo che consente ai neroverdi di salire a 37 punti in classifica.
Il Torino grazie al punto conquistato in trasferta sale a 38 punti. (ANSA).

SPORT Pazzo Sassuolo, batte la Cremonese 3-2 in pieno recupero

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AGI – Seconda vittoria consecutiva per il Sassuolo, che dopo il successo di Lecce si ripete battendo in casa la Cremonese all’ultimo respiro. Al Mapei Stadium finisce 3-2 grazie al gol in pieno recupero di Bajrami, dopo che una doppietta di Dessers aveva rimontato le due reti di vantaggio iniziali di Laurentié e Frattesi. La squadra di Dionisi si mette in tasca tre punti importanti salendo a 30 in classifica, mentre gli uomini di Ballardini, reduci dal colpaccio con la Roma, tornano a perdere restando inchiodati a quota 12.

Tanto equilibrio ma ritmi molto bassi in avvio, con gli emiliani che provano a tenere in mano il comando delle operazioni ma senza dar mai la sensazione di riuscire ad affondare realmente il colpo. A ridosso della mezz’ora serve quindi una palla inattiva per sbloccare il risultato: Laurentié si conquista una punizione interessante dal limite ed è lui stesso che s’incarica di calciarla, lasciando partire una conclusione potente ma centrale che beffa Carnesecchi per l’1-0. La risposta ospite arriva al 35′, quando Tsadjout colpisce di testa su corner di Benassi centrando però l’esterno del palo.

A pochi minuti dall’intervallo il Sassuolo trova anche il raddoppio: il solito Laurentié sfonda a sinistra e offre al centro per Frattesi, che controlla si gira sul destro e pesca l’angolino firmando il 2-0. Nei primi minuti della ripresa la squadra di Dionisi continua a premere e, in pochi istanti, sfiora per due volte il tris: prima con Defrel che colpisce una traversa dal limite, poi con Tressoldi che chiama all’intervento Carnesecchi. I grigiorossi rischiano di affondare, ma al 62′ trovano la fiammata per rimettersi in carreggiata, grazie a Dessers che approfitta di un clamoroso errore di Erlic nel tentativo di appoggiare indietro a Consigli.

La Cremonese prende coraggio e al 72′ va a un passo dal pareggio con un colpo di testa di Vasquez, salvato provvidenzialmente sulla linea da Maxime Lopez, mentre qualche azione dopo è Consigli a dire di no a Ciofani. Il Sassuolo indietreggia troppo, perde ritmo e lucidità e lascia troppa libertà d’iniziativa agli avversari, che gettano il cuore oltre l’ostacolo e all’83’ fanno 2-2 grazie alla doppietta di un super Dessers, che salta il portiere in uscita e con un diagonale strozzato deposita in rete l’incredibile pareggio. Sembra finita così, ma in pieno recupero i neroverdi trovano la forza di reagire e riversarsi nuovamente in avanti, realizzando il decisivo 3-2 con Bajrami che di destro sfrutta il secondo assist di serata di un super Laurentié.

La Roma stende la Juve per 1-0, festa giallorossa all’Olimpico

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La Roma stende la Juve per 1-0, festa giallorossa all’Olimpico
Risolve un siluro di Mancini nelle prime battute della ripresa. Kean gli rifila un calcione subito dopo l’ingresso in campo e si fa espellere. Tre pali per i bianconeri, che si fermano dopo quattro vittorie di fila
L’Inter torna a vincere, Lecce battuto 2-0
Tra Spezia e Verona e tra Samp e Salernitana due pareggi a reti inviolate che non servono a nessuno

AGI – Dopo la deludente sconfitta in casa della Cremonese, la Roma torna subito a sorridere davanti ad un Olimpico strapieno, battendo di misura la Juventus. Finisce 1-0 grazie ad un siluro di Mancini nelle prime battute della ripresa, che permette alla squadra di José Mourinho di salire a 47 punti alla pari del Milan e a -1 dal terzo posto della Lazio. Reduci da quattro vittorie di fila in campionato, invece, gli uomini di Max Allegri sono costretti ad un brusco stop che li fa restare a quota 35 alla pari del Bologna, impegnato domani contro il Torino. Bianconeri che chiudono anche in inferiorità numerica per il rosso diretto sventolato a Kean al 90′, entrato da un minuto ed autore di un brutto gesto di reazione ai danni di Mancini.

Succede pochissimo nelle prime battute di una gara molto bloccata, con le due squadre che si studiano e combattono nella zona centrale del campo affondando rarissimi colpi. Il primo vero squillo arriva solo al 26′ ed è di marca giallorossa, con il grande ex di turno Dybala che tenta una conclusione a giro da fuori calciando però tra le braccia di Szczesny. Proprio a ridosso dell’intervallo, invece, sono i bianconeri a creare una nitida palla gol: Danilo crossa sul secondo palo dove s’inserisce Rabiot, che di testa chiama al riflesso di piede Rui Patricio, bravo a salvarsi anche con l’aiuto del palo. Nei primi minuti della ripresa si rompe l’equilibrio: è il 53′ quando Mancini lascia partire un gran diagonale destro da fuori area che non lascia scampo a Szczesny per l’1-0 della Roma. La Juve risponde una manciata di minuti più tardi con una punizione velenosa di Cuadrado, che scheggia il palo alla destra di Rui Patricio.

La gara resta viva e in equilibrio, anche se i giallorossi al 75′ avrebbero la chance di chiuderla parzialmente con Smalling, che ad un paio di metri dalla linea di porta trova la parata di Szczesny dopo un colpo di testa. Nel finale i bianconeri continuano a crederci tentando numerosi assalti alla porta capitolina: al 78′ ci prova Di Maria impegnando in tuffo il portiere, mentre pochi minuti più tardi arriva il terzo palo della serata juventina, con Mancini che viene salvato dal legno da un possibile autogol.

Prima dei sette lunghissimi minuti di recupero la Juve resta anche in dieci uomini per il rosso diretto a Kean, che rifila un calcione allo stesso Mancini dopo qualche secondo dal suo ingresso in campo. All’ultimo istante disponibile Danilo avrebbe sul destro la palla del possibile pareggio, ma Rui Patricio neutralizza la sua conclusione difendendo l’1-0 romanista.

Champions: Napoli da urlo, 2-0 a Francoforte e mani sui quarti

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AGI – Il Napoli corre forte anche in Champions League e si aggiudica l’andata degli ottavi di finale in casa dell’Eintracht Francoforte. Al Deutsche Bank Park finisce 2-0 grazie al sigillo del solito Osimhen e alla rete di Di Lorenzo, dopo un calcio di rigore fallito da Kvaratskhelia.
I tedeschi pagano anche l’inferiorità numerica per oltre mezz’ora a causa del rosso diretto sventolato a Kolo Muani, che sarà costretto a saltare anche il ritorno allo stadio Maradona in programma il 15 marzo.

Per la squadra di Spalletti un bel passo in avanti verso i quarti di finale. Migliore la partenza dei padroni di casa, che nei primi minuti di gara portano subito grande pressione nella meta’ campo partenopea, spaventando Meret in particolare con un diagonale di Kolo Muani terminato sul fondo. Dopo essersi assestati per bene gli azzurri prendono coraggio e a ridosso del 20′ si fanno vedere pericolosamente con un paio di corner consecutivi, sul secondo dei quali Kvaratskhelia tenta un destro al volo schiacciato alzato sulla traversa da Trapp.

Il Napoli cresce alla lunga e al 34′ prima prende un palo con Lozano, poi si conquista un calcio di rigore grazie all’intraprendenza del solito Osimhen, steso da Buta in area. Dal dischetto pero’ Kvaratskhelia si fa ipnotizzare dal portiere. Vantaggio ospite rimandato solo di qualche minuto: al 40′ infatti Lobotka recupera una palla e la lancia in profondità per Lozano, che regala proprio a Osimhen la palla dell’1-0. Neanche un minuto più tardi il nigeriano troverebbe anche il raddoppio, ma stavolta si trova in offside sull’assist in fotocopia del messicano.

A inizio ripresa la squadra di Spalletti continua a premere sull’acceleratore, crea diverse chances per il raddoppio e dal 58′ può contare anche sulla superiorità numerica per il rosso diretto sventolato a Kolo Muani (brutta entrata su Anguissa). I partenopei ne approfittano subito e al 65′ trovano il meritato 2-0 grazie a Di Lorenzo, che piazza un bel mancino sul secondo palo dopo uno splendido tacco di Kvaratskhelia. L’Eintracht non riesce a reagire e di fatto non porta mai altri pericoli dalle parti i Meret, mentre il Napoli controlla senza problemi il doppio vantaggio e la superiorità numerica fino al triplice fischio.

È morto Gianluca Vialli. L’ex attaccante 58 anni si è spento a Londra

Altro grave lutto per il mondo del calcio.

E’ morto Gianluca Vialli: a 58 anni l’ex attaccante si è spento a Londra, dopo aver combattuto contro un tumore al pancreas.

La famiglia di Vialli ha confermato la morte dell’ex campione con una nota. “Con incommensurabile tristezza annunciamo la scomparsa di Gianluca Vialli – fanno sapere -. Circondato dalla sua famiglia è spirato la notte scorsa dopo cinque anni di malattia affrontata con coraggio e dignità. Ringraziamo i tanti che l’hanno sostenuto negli anni con il loro affetto. Il suo ricordo e il suo esempio vivranno per sempre nei nostri cuori”.
Il calcio piange Gianluca Vialli e la Figc per ricordarlo la Federazione ha disposto un minuto di raccoglimento da osservare prima di tutte le gare dei campionati di calcio in programma nel prossimo fine settimana.

“Ciao Gianluca”: la Juventus saluta così Gianluca Vialli, scomparso all’età di 58 anni a causa di un tumore al pancreas. Sui social, il club bianconero ha voluto omaggiare l’ex bianconero postando una foto dell’ex calciatore che alza al cielo la Champions League, dopo la vittoria nella finalissima del maggio 1996 contro l’Ajax.

Vialli: l’addio della Samp “sei stato il nostro eroe” – Calcio
“Ti ricorderemo ragazzo e centravanti implacabile, perché gli eroi son tutti giovani e belli e tu, da quell’estate 1984, sei stato il nostro eroe”. La Sampdoria ricorda così Gianluca Vialli.

“Quello che ha fatto per la maglia azzurra non sarà mai dimenticato”. Il presidente della Figc, Gabriele Gravina ricorda così Gianluca Vialli, scomparso oggi dopo aver combattuto a lungo con la malattia. “Sono profondamente addolorato – aggiunge Gravina – ho sperato fino all’ultimo che riuscisse a compiere un altro miracolo, eppure mi conforta la certezza che quello che ha fatto per il calcio italiano e la maglia azzurra non sarà mai dimenticato. Senza giri di parole: Gianluca era una splendida persona e lascia un vuoto incolmabile, in Nazionale e in tutti coloro che ne hanno apprezzato le straordinarie qualità umane”.
“Quello che ha fatto per la maglia azzurra non sarà mai dimenticato”. Il presidente della Figc, Gabriele Gravina ricorda così Gianluca Vialli, scomparso oggi dopo aver combattuto a lungo con la malattia. “Sono profondamente addolorato – aggiunge Gravina – ho sperato fino all’ultimo che riuscisse a compiere un altro miracolo, eppure mi conforta la certezza che quello che ha fatto per il calcio italiano e la maglia azzurra non sarà mai dimenticato. Senza giri di parole: Gianluca era una splendida persona e lascia un vuoto incolmabile, in Nazionale e in tutti coloro che ne hanno apprezzato le straordinarie qualità umane”.

La sua Cremona si è risvegliata con la morte nel cuore, ferita da una notizia in fondo attesa ma con quella stessa attesa sempre accompagnata dalla speranza di un miracolo. Ha perso il suo campione, il capoluogo lombardo. E nei bar come in piazza del Comune, li dove anche il sindaco Gianluca Galimberti ha appreso della scomparsa di Stradivialli “con estremo dolore”, non si parla che dell’addio al lord del gol. “Il sindaco deve proclamare una giornata di lutto cittadino” si spinge a chiedere qualcuno. Per il resto, racconti e ricordi. Luca a Cristo Re, poi presto alla Cremonese. “Frutti e Vialli, che coppia, servirebbe adesso” si lascia andare qualche tifoso sospeso tra passato e presente. Piu d’uno avanza certezze: “adesso ritroverà Luzzara e Mondonico, il suo presidente e il suo allenatore”.

Fedez ricorda Gianluca Vialli, con il quale aveva condiviso le paure, i timori e i dolori della malattia. Anche il cantante, infatti, è stato colpito tempo addietro da un tumore al pancreas, seppur di tipo differente – e meno grave – di quello contro il quale ha combattuto il fuoriclasse del calcio. “Non ci siamo mai conosciuti di persona – ricorda Fedez in una storia su Instagram – ma mi hai dato tanto. Con te ho pianto al telefono, pur non avendoti mai visto di persona”. Fedez racconta che Vialli gli aveva dimostrato grande vicinanza e affetto durante la sua malattia, e che ne era nata una conoscenza anche se soltanto virtuale. “Avevamo in programma di incontrarci per fotografarci assieme mostrando le rispettive cicatrici, ma purtroppo non è stato possibile”.

Famiglia annuncia morte Pelè, ‘ti amiamo infinitamente’

 © EPA

– “Tutto ciò che siamo, è grazie a te.

Ti amiamo infinitamente.

Riposa in pace”. Così, aggiungendo l’emoticon di due cuori e una foto delle sue mani ‘intrecciate’ con quelle di sorelle e nipoti, la figlia di Pelé, Kely Nascimento annuncia su Instagram la morte del padre. O Rei era ricoverato nell’ospedale Albert Einstein di San Paolo dallo scorso 29 novembre, per un ciclo di cure dopo essere stato operato nel settembre del 2021 per un tumore al colon. Aveva contratto anche il Covid. Lascia la moglie Nomi Aoki e sette figli. (ANSA).

Il centro di Roma invaso dai tifosi dell’Argentina. Festa anche a Napoli

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AGI. – Festa degli argentini per il mondiale anche a Roma, dove i sostenitori dell’Albiceleste hanno improvvisato caroselli a Piazza Venezia e su Via dei Fori imperiali, invadendo le vie del centro piene di turisti e romani alle prese con lo shopping natalizio.

Nella Città eterna risiede un migliaio di argentini e molti di loro hanno celebrato il trionfo in Qatar scendendo in strada con la bandiera e la ‘camiseta’ della Seleccion.

L’ambasciatore argentino in Italia Roberto Carlés posta su Twitter le immagini dei festeggiamenti a Napoli.

Oltre che in Piazza Dante, anche ai Quartieri Spagnoli, dove il murale di Maradona è diventato addirittura una meta di pellegrinaggio, napoletani e alcuni argentini fanno festa con fuochi di artificio, musica, belli e bandiere biancocelesti. L’entusiasmo è alle stelle anche per una vittoria che onora anche l’idolo dei Napoletano, scomparso due anni fa.

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L’Argentina di Messi è campione del mondo

L'Argentina di Messi è campione del mondo

La Francia cade ai rigori, dopo una delle gare più emozionanti di sempre. Dal dischetto decidono gli errori francesi di Coman (parato) e Tchouameni (fuori), mentre per la Selección non sbaglia nessuno su quattro tentativi. La ‘Pulce’ trascina, incanta e poi alza l’unica Coppa che gli mancava in carriera. Chiusi i supplementari 3-3. Ai Bleus non basta un super-Mbappé autore di quattro gol

AGI –  Nel segno di Leo, nel nome di Diego: l’Argentina scrive la storia e si laurea Campione del Mondo per la terza volta, battendo la Francia in una pazza finale di Qatar 2022.

Al Lusail Stadium decidono i calci di rigore dopo un pirotecnico 3-3, firmato dalla doppietta di Messi, dal sigillo di Di Maria e dalla pazzesca tripletta di Mbappè, che si consola vincendo il titolo di capocannoniere del torneo con 8 gol (7 quelli del compagno al Psg).

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© Anne-Christine POUJOULAT / AFP

Il portiere francese Hugo Lloris si tuffa per salvare un gol 

Dal dischetto decidono gli errori francesi di Coman (parato) e Tchouameni (fuori), mentre per la Selección non sbaglia nessuno su quattro tentativi.     La ‘Pulce’ alza quindi al cielo l’unica coppa che gli mancava da conquistare in carriera.

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© FRANCK FIFE / AFP

Gol di Messi

Dopo essersela vista molto brutta, fa festa e piange di gioia l’Argentina, che sale sul tetto del mondo a 36 anni di distanza dall’ultima volta, quando a portarcela fu proprio quel Maradona che oggi, al primo Mondiale disputato dopo la sua scomparsa, starà sicuramente gioendo insieme al suo popolo e incoronando il suo ‘alter ego’ Messi, divenuto assoluta leggenda grazie a questo trionfo.

Torna a casa a mani vuote invece la Francia, che non riesce a bissare Russia 2018 e quindi ad eguagliare Brasile ed Italia, uniche due nazionali a vincere due Mondiali di fila.

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© Jewel SAMAD / AFP

L’allenatore francese Didier Deschamps 

Poche le sorprese di formazione, l’unica è il ritorno da titolare di Di Maria tra le file dell’Albiceleste (mai scelta fu più azzeccata): Scaloni disegna così un 4-3-3 con Emiliano Martinez in porta, Molina, Romero, Otamendi e Tagliafico in difesa, De Paul, Fernandez e Mac Allister a centrocampo, e proprio il calciatore della Juventus a completare il tridente d’attacco con Messi e Alvarez.

Per Deschamps, invece, ritrovano una maglia dal primo minuto Upamecano e Rabiot, rispettivamente in difesa e a centrocampo dopo le assenze in semifinale. Per il resto tutto da programma, con Griezmann, Dembele e Mbappè a sostegno dell’unica punta Giroud.

Il primo tempo è un assoluto dominio dell’Argentina sul piano tecnico-tattico, ma non solo: Messi e compagni scendono in campo con gli occhi iniettati di sangue, corrono il doppio pressando costantemente gli avversari e facendoli girare praticamente a vuoto. ‘El Dibu’ tra i pali non è mai chiamato in causa, mentre nella metà campo offensiva la Selección mette in mostra tutta la qualità del suo repertorio, che si era vista poco fino a questo punto del torneo

La scelta di Di Maria titolare si rivela subito azzeccata da parte di Scaloni. L’uomo delle finali e dei gol pesanti (decisivo un suo sigillo nella finale di Copa America 2021 vinta con il Brasile), è uno dei più scatenati e al 21’, facendosi beffe di Dembele, si conquista il calcio di rigore del vantaggio argentino.

Ovviamente è Messi a spingere in rete ‘Al Hilm’ (‘Il Sogno’, questo il nome del pallone ideato da Adidas per semifinali e finali), facendo esplodere di gioia i numerosi tifosi argentini sugli spalti. La Francia non dà mai la sensazione di poter imbastire la giusta reazione nel primo tempo, subendo al 36’ anche il gol del raddoppio dell’Albiceleste, nato da una splendida azione in ripartenza chiusa alla perfezione proprio da Di Maria su assist di Mac Allister.

Bleus non pervenuti e Deschamps addirittura decide di operare due cambi al 41’, togliendo Giroud e Dembelè ed inserendo Kolo Muani e Thuram. Per gran parte della ripresa il copione sembra lo stesso del primo tempo, con l’Argentina che gestisce bene il comando delle operazioni provando un paio di volte a ripresentarsi pericolosamente dalle parti di Lloris, mentre la Francia non riesce a trovare le fiammate giuste per riaccendere il match.

Non ci riesce fino a dieci minuti dalla fine, perché il calcio è strano e regala sempre incredibili sorprese: all’80’ Mbappe realizza il rigore del 2-1 conquistato da Kolo Muani (fallo di Otamendi), poi appena un paio di minuti più tardi lo stesso attaccante del Psg, in sforbiciata, butta dentro il clamoroso 2-2 su assist di Thuram.

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© William Volcov / BRAZIL PHOTO PRESS / Brazil Photo Press via AFP

Kylian Mbappé 

Nel finale i francesi spingono anche alla ricerca dell’incredibile match point, ma la sfida si prolunga ai supplementari dove continua a succedere di tutto. Lautaro fallisce diverse chances, poi Messi al 109’ firma il 3-2 in tap-in riavvicinando la coppa in sudamerica. Al 118’ però Mbappè realizza un altro calcio di rigore (fallo di mano di Montiel su un suo stesso tiro), riportando tutto in equilibrio a pochi istanti dalla fine dei supplementari.

Prima dei rigori un’incredibile palla gol per parte nei minuti di recupero: Emiliano Martinez è miracoloso su Kolo Muani, sul fronte opposto Lautaro fallisce ancora di testa. Ai rigori per la Francia segnano Mbappé e Paredes ma sbagliano Coman (parata di Martinez) e Tchouameni (fuori).

Tutti a segno gli argentini con Messi, Dybala, Paredes e Montiel, autore del gol che ha chiuso il mondiale