L’ANSIA DEGLI IMMIGRATI Grande apprensione fra i 110mila cingalesi in Italia

In quegli ottomila chilometri di distanza, si srotola il filo dell’apprensione. Anche la comunità cingalese italiana segue da vicino le fibrillazioni di Colombo. A Milano in via Cesare da Sesto, zona Sant’Agostino, una scacchiera di vetrine disegna quella che è una “Little Sri Lanka italiana”, tra ristoranti e negozi etnici. Lo confermano i numeri: qui c’è un pezzo importantissimo dell’emigrazione partita da quell’isola immersa nell’Oceano Indiano.

Dei circa 110mila cingalesi residenti in Italia, quasi 34mila sono in Lombardia; e più precisamente, sono oltre 22mila quelli che vivono nel milanese. «È una comunità ampia – la tratteggia don Alberto Vitali, responsabile della Pastorale dei Migranti della diocesi di Milano –. Il legame con la madrepatria è abbastanza forte, i contatti sono frequenti: è un’emigrazione presente in Italia già da qualche anno, ben integrata dal punto di vista lavorativo e forse meno da quello sociale. Ma è un aspetto, quest’ultimo, su cui si sta lavorando. Vedremo come evolverà la situazione, anche noi stiamo seguendo gli aggiornamenti ». Il principale luogo di culto dei cattolici cingalesi è la Chiesa di San Bernardino alle Ossa a Milano, e anche a Monza si segnala una comunità viva.

La cultura del lavoro cingalese è solida, impasta la fatica quotidiana nel settore della ristorazione e nella “gig economy” dei rider delle consegne. Il legame con i propri familiari è saldo, lo raccontano le sfaccettature di altre statistiche: nel 2021 dalla Lombardia sono partiti quasi 87 milioni di euro di “rimesse” verso lo Sri Lanka, in significativa crescita (nel 2011 erano state ‘solo’ 20 milioni). Resta appunto un necessario lavoro di scavo sul contesto educativo, perché una parte consistente dei bambini frequenta le scuole cingalesi: comunità più chiuse, e che dunque rendono meno semplice intessere legami con i coetanei italiani e di altre nazionalità. Da diversi anni a Milano è attivo anche il tempio buddista Lankaramaya, in via Pienza tra Gratosoglio e Chiesa Rossa, realizzato grazie alle donazioni di tanti migranti cingalesi. Una realtà vivace anche nel sociale: proprio nelle scorse settimane, il tempio aveva promosso delle donazioni di denaro per sostenere un ospedale a Maharagama, nella periferia di Colombo.

Avvenire