On line. La nuova «App Cei»: notizie e approfondimenti su smartphone e tablet

La nuova «App Cei»: notizie e approfondimenti su smartphone e tablet

In occasione della Festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e della stampa cattolica, è stata pubblicata la nuova App della Conferenza episcopale italiana: “App CEI“. L’applicazione è composta da sette sezioni con una navigazione aiutata da un’interfaccia semplice, funzionale per chi usa lo smartphone ma anche il tablet. L’App è caratterizzata da una grafica che non appesantisce la navigazione dell’utente e da una top bar stilizzata.

La prima delle sette sezioni è “CEInews” a cui l’utente approda una volta avviata l’app. Qui è possibile leggere le informazioni del portale www.ceinews.it on line da maggio 2018 con i rilanci ai media collegati alla Conferenza Episcopale Italiana (Avvenire, Agenzia Sir, Tv2000, inBlu Radio) grazie alle “card” a scorrimento orizzontale.

Nella sezione MyCei è possibile selezionare gli argomenti preferiti per leggere le ultime notizie grazie a canali tematici, come giovani o bioetica, oppure associazioni… La sezione “Chiesa Cattolica” attinge le notizie dal sito chiesacattolica.it. La sezione “Agenda” riprende i contenunti presenti sul sito chiesacattolica.it. In più la sezione offre la possibilità di navigare sugli appuntamenti della settimana, presentandoli sotto forma di timeline.

La sezione “Nomine” è caratterizzata dall’elenco di tutte le nomine dei vescovi, con riferimento al giorno e al luogo mentre la sezione “catalogo App” aggrega tutte le App della CEI con l’opportunità di accedere direttamente al relativo store. La sezione “impostazioni” offre all’utente la possibilità di personalizzare tipi di fonte e grandezza del testo, ma anche la luminosità dello schermo.

Disponibile gratuitamente sugli store di Apple e Google

Largo ai vescovi da strada. La Chiesa da tre anni in qua, pian piano, procedendo gradualmente, sta mutando volto

Vaticano, promosso il vescovo che ha provato a fare il barbone

Largo ai vescovi da strada. La Chiesa da tre anni in qua, pian piano, procedendo gradualmente, sta mutando volto. Man mano che nelle diocesi i vescovi se ne vanno in pensione raggiungendo il 75esimo anno, il Papa li sta sostituendo con candidati di rottura, pastori che si avvicinano al suo modo di agire per costruire l’ospedale da campo, decisamente più aperti alla gente, accoglienti verso gli emarginati, propensi ad un dialogo a 360 gradi capace di sbriciolare steccati culturali o ideologici. In sintesi più ardimentosi e meno conformisti. L’ultima nomina che va in questa direzione riguarda il Canada, la città di Regina. A ricoprire la sede vacante è andato un giovane vescovo, Donald J. Bolen, noto per avere provato a vivere come un homeless per tre giorni, facendo la fila alle mense, chiedendo l’elemosina, dormendo in alloggi di fortuna, fraternizzando con gli altri senza tetto di Saskatoon, una cittadina canadese di 200 mila abitanti, dove le estati sono calde e gli inverni sono capaci di arrivare anche a meno 50 gradi. Bolen di quei giorni ha riportato una esperienza capace di cambiarlo. “Ho capito molte cose”.

Insomma l’identikit del vescovo ‘modello’ è il prete callejero, il prete da strada, colui che non ha paura a sporcarsi le mani, ad immergersi nella realtà circostante abbandonando, se occorre, le certezze della torre d’avorio. L’orientamento di Bergoglio era stato chiaro sin dall’inizio, anche in Italia, con la nomina di Galantino che da vescovo di Cassano allo Jonio si è ritrovato a fare il segretario della Cei. Catapultato dalla periferia al centro da un giorno all’altro. Uno che non si è mai fatto chiamare “eccellenza” ma solo don Nunzio e che ha sempre viaggiato in seconda classe o guidato la sua utilitaria un po’ scassata. Poi è stata la volta dei nuovi arcivescovi di Bologna e Palermo. Altri due esempi illuminanti. Anche lì si è trattato di una sorpresa per il profilo dei prescelti. Il nuovo vescovo di Palermo, Corrado Lorefice, prima era uno sconosciuto parroco siciliano che ha scritto un libro sulla Chiesa dei poveri secondo il Concilio Vaticano II.

A Bologna, invece, Bergoglio ha nominato Matteo Zuppi, già vescovo ausiliare di Roma, con alle spalle una storia di impegno per i poveri e per la pace in Africa. La scorsa estate, invece, aveva mandato a Padova un parroco di Mantova, Claudio Cipolla, anche in questo caso andando a pescare fuori dalla regione ecclesiastica del Triveneto e dai nomi proposti. L’idea del Papa è di mescolare le carte, scoraggiare i carrierismi e le ambizioni di chi spera in uno scatto di posizione fino arrivare alla porpora. Insomma la Chiesa 3.0.

Avvenire

Marola. Esercizi spirituali dei vescovi

Accompagniamo con la preghiera i nostri Vescovi

La fedeltà dei Vescovi dell’Emilia Romagna a Marola dura da sedici anni! Fu l’allora arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale regionale, il compianto Card. Giacomo Biffi, a scegliere nel Giubileo del 2000 il Centro di spiritualità e cultura di Marola come sede degli Esercizi spirituali per i Vescovi della Regione, confermando di anno in anno, anche con il successore, il Card. Carlo Caffarra, questa consuetudine e familiarità con la Casa, interrotta solo nel 2012, a motivo della visita che Benedetto XVI fece il 26 giugno di quell’anno al cuore delle comunità in Emilia, devastate dal sisma.

Quest’anno, dunque, è la sedicesima volta che i Vescovi saliranno a Marola per i loro annuali Esercizi. Tuttavia, il nuovo arcivescovo di Bologna e nuovo presidente della C.E.E,R., mons. Matteo Zuppi, non sarà presente perché mercoledì 29 giugno, festa dei Santi Pietro e Paolo Apostoli, riceverà da papa Francesco il pallio arcivescovile dei metropoliti. Anche il nostro metropolita della Provincia emiliana, l’arcivescovo di Modena-Nonantola, mons. Erio Castellucci, sarà a Roma per impegni con la CEI. Tutti gli altri Vescovi residenziali della Regione sono presenti, in primis il nostro Vescovo Massimo Camisasca, che “farà gli onori di casa” e il nostro mons. Lorenzo Ghizzoni, arcivescovo di Ravenna-Cervia e vice-presidente della Conferenza episcopale regionale. Sono presenti anche due emeriti, Ernesto Vecchi e Giuseppe Verucchi, e l’arcivescovo Eugenio Sbarbaro, del clero guastallese e già Nunzio apostolico in Serbia. Come nelle precedenti edizioni, partecipano anche alcuni presbiteri della Diocesi e della Regione; animano la liturgia il cerimoniere vescovile Antonio Franco con il seminarista Paolo di Rio Saliceto, i diaconi della Montagna; il canto è guidato dall’accolito di Casina e collaboratore del Centro di spiritualità di Marola come organista, Marcello Mantellini.

L’inizio è fissato per le ore 10 di lunedì 27 giugno con la prima meditazione e la Messa votiva dello Spirito Santo; si concluderanno con la Messa votiva di Maria Madre e Regina di Misericordia la mattinata du venerdì 1° luglio. Nel pomeriggio del 1° luglio, sempre a Marola, la Conferenza episcopale, presieduta da Mons. Zuppi, si riunirà per l’ultimo incontro prima della pausa estiva.

Il predicatore sarà il gesuita padre Daniele Libanori sul tema “Cercate prima di tutto il Regno di Dio”. Gli Esercizi saranno anche quest’anno secondo il metodo peculiare di Sant’Ignazio di Loyola e saranno tratti dagli Esercizi che il Santo ha previsto per la seconda settimana del cosiddetto “mese ignaziano”.

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Un’immagine tratta dagli esercizi spirituali dei Vescovi dell’Emilia Romagna del 2015

laliberta.info

Laici cristiani nella Chiesa e nella società – sale della terra e luce del mondo

Chiesa \ Chiesa nel mondo

Brasile: Plenaria dei vescovi su laici nella Chiesa e nella società

Mons. Leonardo Steiner
Inizia oggi ad Aparecida, in Brasile, la 54.ma Assemblea generale della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile, Cnbb, che ha come tema centrale, “Laici cristiani nella Chiesa e nella società – sale della terra e luce del mondo”. La riflessione sul tema è iniziata nel 2014, durante la 52.ma Assemblea Generale. In questa Assemblea il testo di lavoro sarà approfondito e potrà essere approvato come documento. Da Aparecida, Silvonei José Protz.
Radio Vaticana

Questo è il più grande raduno dell’episcopato brasiliano. Sono attesi circa 320 vescovi attivi ed emeriti di 18 regioni della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile. Ogni giorno, i lavori dell’Assemblea generale inizieranno con la celebrazione della Messa presso il Santuario nazionale di Aparecida, trasmessa in tutto il Paese tramite le radio e le televisioni cattoliche.

La Messa di apertura dell’Assemblea generale oggi sarà presieduta dall’arcivescovo di Brasilia, mons. Sergio da Rocha, presidente della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile.

Il vescovo ausiliare di Brasilia e segretario generale dei vescovi brasiliani, mons. Leonardo Steiner, si è incontrato nel primo pomeriggio di ieri con i giornalisti, presso il Centro eventi Padre Vitor Almeida Coelho, ad Aparecida, dove si terranno i lavori.

Mons. Leonardo, durante la conferenza, ha evidenziato il programma e le questioni da affrontare durante l’Assemblea generale. Parlando della programmazione, oltre al tema centrale, ha sottolineato i temi della “Liturgia nella Vita della Chiesa”; la 14.ma Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi; la situazione politica e sociale nel Paese e il messaggio “Pensare Brasile: crisi e soluzioni” e i cambiamenti nel quadro religioso del Paese.

“L’Assemblea è un momento molto prezioso per la nostra Conferenza episcopale, ha detto mons. Steiner, e per le nostre Chiese particolari. Si tratta di un spazio di preghiera, di condivisione, di studio e di convivenza fraterna. In questi giorni, rafforziamo la comunione tra noi vescovi “, ha detto.

Durante i 10 giorni di lavori, i vescovi brasiliani dovrebbero anche fornire una guida per le prossime elezioni comunali di ottobre. Secondo mons. Leonardo, il messaggio sulle elezioni cercherà di guidare i fedeli al momento del voto. “Questo orientamento non ha nulla a che fare con i partiti politici, ma con le opzioni politiche. La Chiesa deve sempre avere un’opzione per la democrazia e la Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile ha sempre cercato di essere fedele agli orientamenti e motivazioni del Santo Padre”, ha detto il segretario generale.

I lavori dell’Assemblea si svilupperanno in quattro sessioni, due di mattina e due di pomeriggio. Durante il prossimo fine settimana, sabato 9 e domenica 10, il ritiro dei vescovi, con la predica quest’anno del presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, il card. Gianfranco Ravasi. Il lavori di questa Assemblea si concluderanno il 15 aprile.

I vescovi italiani Giornata per la vita, in nome della solidarietà

L’accoglienza della vita «è un lievito che fa fermentare la nostra società, segnata dalla cultura del benessere che ci anestetizza». Riflessione tanto più urgente in una società come la nostra, impoverita «da un preoccupante declino demografico». Una situazione che ci interroga e che ci obbliga a considerare nuove forme di solidarietà a favore della vita, per esempio quello delle famiglie che “adottano” un’altra famiglia. «Possono nascere percorsi di prossimità nei quali una mamma che aspetta un bambino può trovare una famiglia, o un gruppo di famiglie, che si fanno carico di lei e del nascituro, evitando così il rischio dell’aborto al quale, suo malgrado, è orientata».

Lo scrivono i vescovi italiani nel messaggio per la Giornata della vita che si festeggia domenica 1 febbraio in tutte le diocesi. Quella della solidarietà familiare è il nucleo più originale del messaggio 2015 che infatti si intitola “Solidali per la vita”. Un richiamo che non è un’utopia. In Italia è già possibile una vicinanza concreta tra famiglie secondo un progetto strutturato. Un aiuto che non è solo uno sporadico gesto di solidarietà – comunque positivo – ma un accompagnamento tra famiglia e famiglia che diventa impegno condiviso. Il progetto, portato avanti da Fondazione Paideia e Caritas italiana  punta a individuare famiglie disposte a prendersi carico di altre famiglie, magari più fragili, magari meno attrezzate nella navigazione per quanto riguarda l’impegno di coppia, le difficoltà educative, la gestione ordinaria della vita quotidiana.

Le difficoltà più frequenti da affrontare e “risolvere” grazie all’affiancamento di una famiglia, riguardano mamme sole con bambini piccoli, difficoltà nella relazione coniugale, problemi educativi, incapacità nella gestione economica e, più in generale, nell’insieme delle dinamiche familiari. Nato a Torino e diffuso in numerose diocesi di Piemonte, Lombardia, Triveneto ed Emilia Romagna, il progetto punta ora ad espandersi al Centro e al Sud. I risultati? Nove volte su dieci la famiglia in difficoltà può dire: «Non ci sentiamo più soli».

Il primo passo per uscire dal disagio dell’isolamento e guardare in faccia la realtà. E per far vincere la vita, in tutta la ricchezza delle sue dimensioni.

avvenire.it

Esercizi spirituali per i Vescovi della regione. Si terranno dal 23 al 27 giugno a Marola

Iscrizioni aperte sino al 18 giugno. Possono partecipare anche i preti


Sarà padre Mauro Giuseppe Lepori, abate generale dell’Ordine Cistercense, a guidare gli Esercizi spirituali per i vescovi della regione dalla mattina del 23 giugno (con inizio alle ore 10) fino al 27 giugno, presso il Centro diocesano di spiritualità e cultura di Marola.

“Il rapporto del Vescovo con Cristo” sarà il tema che attraverserà tutte le meditazioni.

Anche i sacerdoti che lo desiderano possono prendere parte agli Esercizi; quanti fossero interessati a partecipare possono comunicare la propria adesione entro il 18 giugno contattando lo 0522.813127.

I vescovi dell’Emilia-Romagna in visita “ad limina” dal Papa

È iniziata lunedì 14 gennaio la visita ad limina dei 223 vescovi italiani e terminerà il giovedì 23 maggio con il discorso di Benedetto XVI all’Assemblea generale della Cei.

La visita ad limina, cioè alla soglia – sottinteso: delle tombe degli Apostoli Pietro e Paolo – è l’occasione in cui i Vescovi si recano a Roma per incontrare personalmente il Papa, confrontarsi con i dicasteri vaticani (le Congregazioni o i Pontifici Consigli) e pregare – appunto – sulle tombe degli Apostoli.
I vescovi italiani aprono il secondo ciclo delle visite ad limina di Benedetto XVI. Il Santo Padre, infatti, in quasi sette anni di Pontificato ha incontrato uno alla volta tutti e cinquemila i Vescovi del mondo. Il Diritto Canonico prescrive che ogni Vescovo si rechi a Roma dal Papa almeno ogni cinque anni, ma l’aumento del numero dei vescovi ha obbligato a dilatare maggiormente i tempi. E l’avanzata età del Papa ha suggerito di ricevere i vescovi non singolarmente, ma a piccoli gruppi.
Dopo l’Abruzzo (col Molise), la Basilicata, la Calabria e la Campania, la prima regione ecclesiastica (in ordine alfabetico) che incontrerà il Papa sarà la nostra dell’Emilia-Romagna, dal 4 al 6 febbraio: un gruppo di sei vescovi della nostra Regione sarà in udienza dal Papa, con due giorni di anticipo, il sabato 2 febbraio, alle 11, e un secondo gruppo di otto, tra i quali il nostro vescovo Massimo Camisasca e l’arcivescovo di Ravenna-Cervia Lorenzo Ghizzoni, sarà ricevuto lunedì 4 febbraio alle 11.
Rispetto alla visita ad limina del gennaio 2007, il volto della Conferenza episcopale dell’Emilia-Romagna è notevolmente modificato: solo tre vescovi (quelli di Bologna, Faenza, Imola) erano già nelle attuali sedi, inviati dal beato Giovanni Paolo II; gli altri undici sono stati elevati alla dignità dell’episcopato o trasferiti in una sede della nostra Regione da Benedetto XVI; una diocesi, quella di San Marino-Montefeltro, è attualmente vacante.
Per la nostra Regione, gli incontri coi dicasteri saranno concentrati nei giorni 4-5-6 febbraio; mentre le concelebrazioni previste saranno lunedì 4 alle 16 nella Basilica di San Paolo fuori le Mura; martedì 5, alle 8, nella Basilica Vaticana, presso l’altare della tomba di San Pietro; e mercoledì 6, sempre alle 8 nella Basilica Vaticana, presso l’altare del Beato Giovanni Paolo II. Il programma della visita si conclude con la partecipazione all’udienza generale del mercoledì nell’Aula Paolo VI.
A differenza del 2007, data la ristrettezza dei tempi, non sarà possibile organizzare un pellegrinaggio in giornata da Reggio. Siamo quindi tutti invitati a preparare e ad accompagnare la visita ad limina con la preghiera delle nostre comunità, nelle celebrazioni eucaristiche di domenica 3 febbraio; con la nostra preghiera personale, possibilmente davanti al Santissimo Sacramento o nell’adorazione eucaristica, che si terrà con questa intenzione nella cripta della Cattedrale durante i giorni della Visita; e con la preghiera dei nostri monasteri, del Seminario e delle comunità religiose, dei nostri fratelli e sorelle ammalati:
“Dona, Signore, salute, grazia, sapienza e forza al nostro Papa Benedetto; illumina e assisti col tuo Spirito il Vescovo Massimo e tutti i pastori dell’Emilia-Romagna, per intercessione di sant’Apollinare, patrono della nostra Regione”.

diocesi.re.it