Ucraina. Guerra, giorno 70: voci e misteri sul Cremlino, tra malattie e tentati golpe

L’assalto finale a Mariupol nasconde lo stallo strategico di Mosca, che nega l’annuncio dell’offensiva totale, ma subisce indiscrezioni circa una operazione a Putin e un piano per il colpo di stato
Guerra, giorno 70: voci e misteri sul Cremlino, tra malattie e tentati golpe
Avvenire

Il settantesimo giorno di guerra segna la decima settimana di combattimenti a partire dal 24 febbraio. Le forze russe continuano a martellare gli snodi ferroviari nel tentativo di fermare l’arrivo dei rifornimenti militari dall’Occidente. Missili piovono su diverse zone dell’Ucraina, non risparmiando l’Ovest e le aree di confine con gli altri Paesi europei. Ma gli sforzi di Mosca non sembrano essere sufficientemente efficaci, se è vero che carichi di armi britanniche sono giunti da poco e altri arsenali consegnati nel Donbass hanno permesso contrattacchi efficaci nella regione di Kharkiv.

A Mariupol, intanto, si consuma forse l’ultimo, tragico atto dell’assedio allo stabilimento Azovstal, dove i bombardamenti avrebbero fiaccato la resistenza dell’ultimo nucleo di combattenti e permesso ai soldati russi di entrare nel dedalo dell’acciaieria per una caccia all’uomo che coinvolgerà anche i civili rimasti intrappolati. Si vedrà meglio nelle prossime ore: Mosca infatti ha proclamato una tregua da giovedì a sabato ufficialmente per evacuare i civili rimasti con “corridoi umanitari”.

Video

Ma strage potrebbe sommarsi a strage, perché l’agenzia Ap è riuscita a completare una ricostruzione attendibile dell’attacco aereo al teatro di Mariupol, il 16 marzo scorso. Il bilancio è agghiacciante: 600 delle mille persone rifugiate nell’edificio, che era contrassegnato all’esterno da una grande scritta “bambini”, visibile dal cielo, sarebbero rimaste uccise dal raid dell’aviazione di Mosca. Il rapporto dei giornalisti americani è basato sul racconto di testimoni e sopravvissuti, come sull’analisi di foto e planimetrie.

Nel sostanziale stallo strategico, mentre la Ue cerca di mettere a punto il nuovo pacchetto di sanzioni che dovrebbe comprendere anche il petrolio, il Cremlino è al centro non solo delle decisioni sul conflitto ma anche di una ridda di voci che si sono accavallate in queste ore. Ufficiale è la smentita, non netta né chiara, di una dichiarazione di guerra totale che era attesa per il prossimo 9 maggio, giorno della commemorazione della vittoria sui nazisti nella Seconda guerra mondiale. Altrettanto ufficiale e vaga è la conferma che contatti con il Vaticano sarebbe intercorsi, ma senza che l’ipotesi di una visita del Papa a Mosca potesse concretizzarsi. A fianco di queste mezze verità cui gli apparati di Mosca ci hanno abituato, sono state rilanciate da fonti anonime le indiscrezioni sulla salute precaria di Vladimir Putin.

Secondo un video diffuso dal misterioso canale Telegram “General SVR”, ripreso da molte testate internazionali, il presidente russo è pronto a sottoporsi a un intervento chirurgico per un cancro, che lo costringerà a cedere per qualche giorno tutti i poteri Nikolai Patrushev. Quest’ultimo dal 2008 è segretario del Consiglio di sicurezza della Russia, un organo consultivo del presidente, nonché amico e confidente personale di Putin. Il canale “General SVR” è ritenuto essere gestito da un ex generale dei servizi segreti esteri, noto con lo pseudonimo di Viktor Mikhailovich.

Il video segue la segnalazione del sito investigativo russo The Project, secondo il quale un oncologo ha visitato lo Zar 35 volte negli ultimi anni. Si era parlato di un problema alla tiroide e ora anche all’addome. Si sa che il presidente è molto sensibile non solo al suo stato di salute, ma anche all’immagine che trasmette all’esterno. Ha sempre amato farsi riprendere in pose da uomo forte, a cavallo, a torso nudo o sul tatami come judoka.

“Patrushev è un vero cattivo. Non è migliore di Putin. Inoltre, è una persona più astuta e direi più insidiosa. Se va al potere, i problemi dei russi non faranno che moltiplicarsi”, dice la voce narrante su Telegram. “Viktor Mikhailovich” ha poi minacciosamente lasciato intendere che lui e i suoi alleati “faranno certi sforzi perché questo non accada, e spero che avremo successo”. E a Mosca, infatti, secondo altre notizie tutte da verificare, un certo numero di ex generali e funzionari del KGB si starebbe preparando a rovesciare il presidente e a mettere fine alla guerra in Ucraina, sempre più vista in Russia come un errore strategico e un disastro economico.

L’articolo in questione, apparso su un giornale inglese online di non eccelsa reputazione è comunque subito rimbalzato diffusamente sulla Rete anche grazie ad analisti autorevoli, sostiene che alcuni alti ufficiali del servizio di sicurezza Fsb siano frustrati per la mancanza di progressi militari in Ucraina così come alcuni generali ed ex comandanti dell’esercito. L’idea di un colpo di stato sarebbe ulteriormente rafforzata dall’attività sui social media in tutta la Russia e l’Europa orientale. In realtà, potrebbe trattarsi soprattutto di una speranza e di voci diffuse ad arte per seminare incertezza o verificare eventuali reazioni degli apparati di intelligence.

Di certo, il presidente ha compiuto epurazioni dopo i primi rovesci sul campo di battaglia. Questo però non può bastare per coalizzare un fronte capace di concepire e, soprattutto, realizzare un golpe contro il granitico potere di Putin e della sua cerchia. Soltanto se la guerra prenderà una piega ancore più negativa per la Russia, qualcosa potrebbe accadere anche al Cremlino.

Ucraina-Russia, ambasciatore presso S.Sede: “Kirill sostiene guerra, è dalla parte dei terroristi”

(Adnkronos) – “Dubito che i russi lo ascolteranno, non si fermeranno fino a quando non avranno raggiunto i loro obiettivi”. L’ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andrii Yurash, commenta così l’appello per una tregua a Pasqua rivolto da Papa Francesco durante l’Angelus “un appello per fermare i bombardamenti e le devastazioni che il Pontefice ha già fatto altre volte”. E anche questa volta, prevede il diplomatico parlando con l’Adnkronos, “faranno il contrario, non ci sono prove che i russi siano pronti a sentire gli appelli che arrivano dal Papa come dagli altri leader occidentali”.

“Dubito veramente che Mosca voglia dare seguito a questa richiesta – insiste l’ambasciatore ucraino in Vaticano – La Russia vuole solo raggiungere i suoi obiettivi, Putin deve ottenere almeno una piccola vittoria, è pronto a tutto per poterla esibire alla società russa il 9 maggio”, giorno nel quale Mosca celebra la tradizionale Parata della vittoria per ricordare la sconfitta del nazifascismo nella Seconda guerra mondiale.

Yurash assicura che “i russi non riusciranno a raggiungere alcuno degli obiettivi iniziali che si erano posti, l’unica possibilità che hanno di controllare interamente il nostro Paese è di cacciare o uccidere il 93% degli ucraini, questa è la percentuale di ucraini che sono contro di loro”.

Quanto al patriarca della Chiesa russo ortodossa Kirill non può avere alcun ruolo per la tregua tra Mosca e Kiev, perché lui “è il leader spirituale che sostiene questa guerra, lui sta dalla parte dei terroristi” è l’accusa rivolta dall’ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andrii Yurash, commentando con l’Adnkronos l’appello del Papa a “deporre le armi e a iniziare una tregua pasquale” e le dichiarazioni di Kirill, che ha invitato il popolo a unirsi contro “i nemici della Russia”.

“Come il Pontefice desidera la pace e un accordo attraverso il negoziato – sottolinea l’ambasciatore, che individua nei due leader spirituali “il paradigma di due modi diversi di pensare” – così il patriarca è completamente dalla parte dei terroristi, lui è assolutamente e concretamente a favore della guerra, non dice niente per la pace e incoraggia a fare tutto il possibile per una vittoria politica e militare della Russia”. Ma nessun argomento “può giustificare dal punto di vista religioso” la guerra di Mosca contro l’Ucraina.

Yurash conferma all’Adnkronos che i preparativi per una visita del Papa a Kiev, come da lui stesso annunciato nei giorni scorsi, vanno avanti, ma avverte che Mosca cercherà di ostacolarla perché consapevole dell’impatto che avrebbe. “In termini militari non faranno niente, ma hanno paura e faranno di tutto per renderla impossibile” afferma ambasciatore ucraino.

La visita di Francesco nella capitale ucraina, che “è sicura, come ha dimostrato ieri il viaggio del premier britannico Boris Johnson”, sarebbe “il più serio gesto di sostegno al nostro Paese e una grande espressione di solidarietà: sono sicuro che avrebbe un fortissimo impatto sulla pace”.

Ucraina: Kirill, unità contro i nemici della Russia Patriarca ortodosso invita a riunirsi per combatterli

 © EPA

Il patriarca russo Kirill, stretto alleato del presidente Vladimir Putin, ha invitato i sostenitori a unirsi per combattere i “nemici interni ed esterni di Mosca”.

“In questo periodo difficile per la nostra patria, possa il Signore aiutare ognuno di noi a unirci, anche attorno al potere”, ha affermato.

“È così che emergerà la vera solidarietà nel nostro popolo, così come la capacità di respingere i nemici esterni e interni e di costruire una vita con più bene, verità e amore”. Lo riporta la Tass. Kirill, la cui chiesa conta circa 150 milioni di seguaci, nei suoi sermoni ha ripetutamente sostenuto l’operazione militare in Ucraina. (ANSA).

Ucraina: Kiev, in foresta Chernobyl radiazioni ben oltre norma

 © ANSA

Nella Foresta Rossa, nella zona di esclusione della centrale nucleare ucraina di Chernobyl, dove i militari russi hanno scavato trincee e cercato di costruire fortificazioni, “sono stati registrati livelli anormalmente elevati di radiazioni”.

Lo riferisce su Telegram la società statale ucraina per l’energia nucleare Energoatom, il cui capo Petro Kotin insieme agli specialisti della Compagnia ha visitato una delle aree della foresta.
L’indice di radiazione esterna “è 10-15 volte superiore al normale”, spiega Energoatom, aggiungendo che “uno degli indicatori che forma la radiazione interna ricevuta dagli occupanti dalla superficie del suolo (contaminazione Beta)”, risulta “160 volte superiore alla norma”. Un altro fattore di radiazione interna è l’inquinamento alfa, che si forma a seguito di frammenti di combustibile nucleare irradiato, muratura di grafite, ecc. sparsi in questa parte della Foresta Rossa: “Questi frammenti si trovano ora a una profondità di 40-80 cm; gli occupanti hanno scavato più in profondità. Quando ingerito, questo tipo di radiazione è decine e centinaia di volte più potente delle radiazioni gamma e beta”, afferma Energoatom, concludendo che tutti i soldati russi che sono stati nella Foresta Rossa e hanno scavato “per quasi 30 giorni, dovranno affrontare malattie da radiazioni di varia gravità”. (ANSA). 

 

Ucraina: Cnn, convoglio russo di 12 km a est di Kharkiv Immagini dell’8 aprile. In movimento verso sud

 © ANSA

Immagini satellitari mostrano la presenza di un convoglio militare russo ad est di Kharkiv.

Lo scrive la Cnn.

Le immagini, raccolte e analizzate da Maxar Technologies, relative all’8 aprile, mostrano un convoglio militare lungo circa 12 km in movimento verso sud attraverso la cittadina di Velkyi Burluk, a est di Kharkiv, nell’Ucraina orientale. Le immagini mostrano un convoglio composto di “veicoli armati, camion con rimorchi di artiglieria e attrezzatura di supporto”, spiega Maxar. (ANSA) 

Foto satellitari mostrano un “convoglio russo” nell’Est

Agi

Nell’Est dell’Ucraina, quasi al confine russo, l’esercito della Federazione ha fatto muovere verso il Sud un convoglio lungo una decina di chilometri e con un centinaio di mezzi, tra cui veicoli corazzati e artiglieria, nella zona della città di Velykyi Burluk. Lo rivelano le immagini satellitari raccolte l’8 aprile e analizzate dalla società statunitense Maxar Technologies. La città si trova a Est di Kharkiv e il convoglio si muoveva a circa 80 chilometri di distanza dalla seconda città più grande dell’Ucraina, Kharkiv, appunto: è la conferma che la Russia adesso si vuole concentrare sul Donbass. Le immagini, secondo Maxar, mostrano nel convoglio “veicoli blindati, camion con artiglieria trainata e attrezzature di supporto”.

Fossa comune vicino a Kiev. La Nato pensa a un esercito permanente ai confini

ucraina guerra russia diretta

AGI – Un nuovo scambio di prigionieri, il terzo dall’inizio dell’offensiva russa in Ucraina giunta al suo 46/mo giorno, ha portato alla liberazione di 26 fra militari e civili ucraini “su ordine del presidente Zelensky”, come ha annunciato la vicepremier Iryna Vereshchuk. Il premier britannico Boris Johnson si è impegnato a Kiev, dove ha incontrato il presidente Volodymyr Zelensky, a fornire all’Ucraina nuovi carri armati e missili. Si tratta di 120 blindati e di nuovi sistemi per colpire le navi; già ieri, il Regno Unito aveva annunciato la fornitura di missili antiaereo e anticarro, oltre a droni per attacchi di precisione.

L’operatore nucleare ucraino ha lanciato un allarme sull’aumento delle radiazioni nell’area intorno all’ex centrale nucleare di Chernobyl in cui le truppe russe, prima di ritirarsi, hanno scavato il terreno per realizzare trincee e costruzioni difensive.

Cinque civili sono stati uccisi e altri 5 feriti dai bombardamenti russi su due città della regione del Donetsk. Il dato e’ stato fornito su Telegram dal governatore Pavlo Kyrylenko. Quattro delle vittime sono morte a Vugledar, la quinta a Novomikhaylovka.

Cos’è Iskander, il nuovo missile tattico russo

Iskander nuovo missile tattico russo

AGI – Secondo Kiev, a colpire la stazione di Kramatorsk non è stato un missile Tochka-U, come sostenuto da Mosca che attribuisce all’Ucraina la responsabilità della strage, ma un piu’ moderno Iskander. Dopo una fase di sviluppo negli anni ’90, il nuovo sistema tattico russo a corto raggio russo, con una portata fino a 500 chilometri, è entrato in servizio nel 2006 e ha mandato definitivamente in pensione i Tochka nel 2020.

In grado di lanciare missili balistici e da crociera, esiste in tre varianti, l’Iskander-M, destinato all’esclusivo utilizzo militare russo, l’Iskander-K, sistema specifico per il lancio dei missili da crociera R-500, e l’Iskander-E. Quest’ultima versione ha una gittata minore, fino ai 270 chilometri, ed è stata sviluppata per l’esportazione. Finora risulta in dotazione ad Armenia e Algeria ma, tra i potenziali acquirenti che hanno espresso interesse, vi sono Emirati Arabi Uniti, Siria, Iran, Kuwait, Corea del Sud, Malesia e India.

L’esercito russo ha 11 brigate di combattimento con sistemi Iskander-M a partire dal 2019. Una brigata Iskander standard include 12 lanciatori e i relativi veicoli di supporto. Le forze armate di Mosca hanno utilizzato per la prima volta il sistema in combattimento contro la Georgia nel 2008.

A impensierire l’Occidente sono soprattutto le batterie Iskander-M schierate nell’exclave baltica di Kaliningrad, da dove l’arma potrebbe prendere di mira le forze Nato in Polonia, Stati baltici e Svezia. Dopo l’invio di unità a Kaliningrad nel 2013, nel 2015 e nel 2016 in risposta agli schieramenti antiaerei statunitensi nella regione, Mosca ha optato nel 2018 per un dispiegamento permanente a Kaliningrad