Papa: adoriamo Dio non “io”, male chi diffonde false notizie

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– CITTÀ DEL VATICANO, 06 GEN – “Come i Magi, prostriamoci, arrendiamoci a Dio nello stupore dell’adorazione.

Adoriamo Dio e non il nostro io; adoriamo Dio e non i falsi idoli che ci seducono col fascino del prestigio e del potere, con il fascino delle false notizie.

Adoriamo Dio per non inchinarci davanti alle cose che passano e alle logiche seducenti ma vuote del male”. Lo ha detto il Papa nell’omelia della messa per l’Epifania.
Papa Francesco ha chiesto anche di fare spazio nella vita a Dio che è l’amore vero “che non passa, che non tramonta, che non si spezza neanche dinanzi alle fragilità, ai fallimenti e ai tradimenti”. “Il cammino della fede inizia” quando “smettiamo di conservarci in uno spazio neutrale e decidiamo di abitare gli spazi scomodi della vita” fatti anche “di sofferenze che scavano nella carne”. “In questi momenti si levano dal nostro cuore quelle domande insopprimibili, che ci aprono alla ricerca di Dio” e tra queste: “Dov’è quell’amore che non passa, che non tramonta, che non si spezza neanche dinanzi alle fragilità, ai fallimenti e ai tradimenti?”. (ANSA).

Addio a Benedetto XVI, umile lavoratore nella vigna del Signore

Il Papa emerito, 95 anni, si è spento alle 9.34 nella sua residenza in Vaticano

Benedetto XVI
Vatican News

Benedetto XVI è tornato alla Casa del Padre. La Sala Stampa vaticana ha annunciato pochi minuti fa che la morte è sopravvenuta alle 9.34 nella residenza del Monastero Mater Ecclesiae, che il Papa emerito, 95.enne, aveva scelto come sua residenza dopo la rinuncia al ministero petrino avvenuta nel 2013.

“Con dolore informo che il Papa Emerito, Benedetto XVI, è deceduto oggi alle ore 9:34, nel Monastero Mater Ecclesiae in Vaticano. Non appena possibile seguiranno ulteriori informazioni”, si legge nella nota del direttore della Sala Stampa vaticana, Matteo Bruni, diffusa in mattinata.

Le notizie sul peggioramento
Già dai giorni scorsi le condizioni di salute del Papa emerito si erano aggravate per l’avanzare dell’età, come la Sala stampa aveva riferito aggiornando sull’evolversi della situazione.

Lo stesso Papa Francesco aveva voluto condividere pubblicamente la notizia sul peggioramento dello stato di salute del suo predecessore al termine dell’ultima udienza generale dell’anno, lo scorso 28 dicembre, quando aveva invitato a pregare per il Papa emerito, “molto ammalato”, perché il Signore potesse consolarlo e sostenerlo “in questa testimonianza di amore alla Chiesa fino alla fine”. E in tutti i continenti si erano subito moltiplicate le iniziative di preghiera con messaggi di solidarietà e vicinanza anche dal mondo non ecclesiale.

Anche in Ucraina si prega per Benedetto XVI

L’arcivescovo maggiore Shevchuk lo ha chiesto ai vescovi del Sinodo e a tutti i fedeli della Chiesa greco-cattolica. «Straordinario il suo lavoro per l’unità della Chiesa»

Anche il capo della Chiesa greco-cattolica ucraina Sviatoslav Shevchuk ha chiesto ai vescovi del Sinodo e a tutti i fedeli di pregare per il Papa emerito Benedetto XVI, come richiesto da Francesco al termine dell’udienza generale di ieri, 28 dicembre. Dunque, anche la “martoriata Ucraina” si strine in preghiera intorno al pontefice emerito, le cui condizioni di salute si sono aggravate ieri, a motivo dell’avanzare dell’età.

In un comunicato diffuso dalla Chiesa greco-cattolica ucraina, si ricorda in particolare «l’incontro personale» che l’arcivescovo maggiore Shevchuk ha avuto con Benedetto XVI nel monastero Mater Ecclesiae lo scorso 10 novembre, durante la sua visita a Roma. In quell’occasione, ha raccontato il presule, il Papa emerito si era dimostrato «incredibilmente lucido, informato e sollecito riguardo la situazione in Ucraina, e aveva garantito le sue preghiere per il popolo ucraino».

Oggi «tutta la Chiesa greco-cattolica ucraina – ha aggiunto Shevchuk – si vuole stringere in preghiera intorno a questo grande testimone dei nostri tempi, ringraziandolo per la sua testimonianza silenziosa da Papa emerito e allo stesso tempo ricordando e cercando di mettere in pratica il suo lavoro per l’unità della Chiesa, che è stata una straordinaria caratteristica del suo pontificato».
Fonte: https://www.romasette.it/anche-in-ucraina-si-prega-per-benedetto-xvi/

Benedetto XVI isolato nel monastero con padre Georg e quattro «memores». Da mesi non parla più

I misteri e i veleni sul dualismo con Bergoglio: nonostante la lealtà e il rispetto reciproco tra predecessore e successore, la sua longevità ha nutrito per quasi un decennio la leggenda destabilizzante dei «due Papi»

 Benedetto XVI isolato nel monastero con padre Georg e quattro «memores». Da mesi non parla più

Sembra una notizia che filtra da un altro mondo, sideralmente remoto da quello reale. E in qualche modo lo è. Forse perché quel Monastero nascosto nei giardini vaticani, dove Benedetto XVI si è ritirato da quasi dieci anni, è ad appena tre minuti di auto da Porta Sant’Anna, quella da cui si entra in Vaticano per andare alla farmacia, allo Ior, all’Archivio segreto; ma arrivarci significa compiere un viaggio mentale che fa perdere la nozione dello spazio e del tempo, tra viali deserti, altari, fontane, cactus enormi e improbabili, che spuntano tra le garitte di gendarmi vaticani in allerta davanti a qualunque viso sconosciuto. Le condizioni del papa emerito Benedetto si sono aggravate, Francesco ha chiesto di pregare per lui, e lo è anche andato a trovare: sono queste le notizie convulse di ieri.

Ma Joseph Ratzinger è ancora, disperatamente, vivo. Anche se con i suoi quasi 96 anni potrebbe spegnersi da un momento all’altro. Anche se pensava di morire sei mesi dopo la rinuncia del febbraio del 2013, e il fatto di essere sopravvissuto così a lungo ha alimentato il mistero sulle vere ragioni delle sue «dimissioni» epocali. Nonostante la lealtà e il rispetto reciproco tra predecessore e successore, la sua longevità ha nutrito per quasi un decennio la leggenda destabilizzante dei «due Papi»: benché Benedetto abbia fatto di tutto per ridimensionarla e smentirla. D’altronde, Ratzinger è stato «emerito» più a lungo che «regnante»: eletto nel 2005, ha lasciato nel 2013. Otto anni contro quasi dieci. Ad ogni occasione ha cercato di ribadire che «il Papa è uno solo». Ma i tradizionalisti che pure lo hanno sempre considerato una propria icona non si sono rassegnati.

Si è dato corpo al fantasma, se non alla realtà di «due Chiese». Benedetto è stato strumentalizzato di volta in volta da anti bergogliani e bergogliani, per motivi opposti. E non è stato mai chiaro fino in fondo quanto il pontificato emerito abbia influenzato e condizionato quello del papa argentino; e quanto il Monastero Mater Ecclesiae, la «Madre della Chiesa», abbia segnato alcune mosse di Bergoglio e della sua corte di Casa Santa Marta, l’hotel dentro le mura vaticane dove vive dal giorno dell’elezione. Una tesi sostiene che finché le riforme di Francesco sono andate avanti spedite, la sintonia con Benedetto è stata totale. Ma quando si è capito che arrancavano, che apparivano troppo visionarie, è cresciuta la tentazione di vedere nella filiera dei nostalgici di Ratzinger i frenatori, e nel Monastero una sorta di contropotere allo stato latente.

Negli ultimi anni si è assistito a uno scontro neanche troppo larvato tra le frange più estreme dei «tifosi» dell’uno e dell’altro. Contro, va sottolineato, la volontà di Francesco e Benedetto. È un conflitto che negli ultimi mesi si è in qualche maniera quietato, o almeno diplomatizzato. Forse perché la voce del papa emerito si è affievolita fino a spegnersi: da alcuni mesi non riesce più a articolare le parole. O magari perché il rischio di una rottura troppo vistosa nella Chiesa cattolica ha suggerito una tregua di fatto tra fazioni. Ma difficilmente la dicotomia verrà archiviata o si spegnerà quando Benedetto morirà. Anzi, per paradosso potrebbe ravvivarsi, sommandosi alle voci di dimissioni dello stesso Francesco, che emergono a intermittenza per bocca dello stesso papa argentino.

Da mesi, ormai, la domanda che si insinua nelle file vaticane non è se ma quando e come Francesco potrebbe rinunciare, una volta scomparso il papa emerito: perché due papi dimissionari sarebbero troppo, e una delle ragioni che finora hanno impedito una nuova scelta traumatica risiede proprio nel fatto che c’è ancora «l’uomo del Monastero». In questi anni è stata una figura ingombrante non solo per le sue rare prese di posizione ma per i suoi silenzi. In fondo, il solo fatto di esistere rappresentava una sorta di assenza-presenza che il mondo ecclesiastico ha sentito molto più dell’opinione pubblica. «Il Monastero» è diventato un modo per definire uno stile di papato complementare o perfino, nell’uso strumentale che ne hanno fatto gli avversari, alternativo a quello bergogliano: con Benedetto dedito a una vita monastica, assistito e protetto dalla sua «famiglia pontificia» composta dall’arcivescovo e prefetto Georg Gaenswein e dalle quattro «memores», le donne consacrate di Comunione e liberazione che hanno vissuto con loro in quell’edificio.

Non è chiaro se l’allarme che ieri mattina si è propagato dal suo eremo giù nei palazzi vaticani, e poi in tutta Italia, rimbalzando nel mondo, sia solo l’eco ricorrente di altri annunci funesti, smentiti dall’attaccamento alla vita di Joseph Ratzinger. Oppure se sia il presagio che l’esistenza di questo pontefice e fine teologo è davvero agli sgoccioli; che il suo «pellegrinaggio verso Casa», come scrisse in una lettera al Corriere nel febbraio del 2018, sta veramente arrivando al punto di non ritorno. Le voci che arrivano dal Vaticano sono contrastanti, ma le parole pronunciate ieri in udienza da Jorge Mario Bergoglio hanno conferito drammaticità alle voci sullo stato di salute di Benedetto. D’altronde, il silenzio intorno e dentro il Monastero è diventato pesante da mesi, ormai.

Si sapeva da tempo che Benedetto non riusciva più a parlare, a dispetto di una stupefacente lucidità. Le visite si erano diradate, come i suoi articoli di teologia. Si è creata una barriera invisibile di riserbo e di laconicità, aggiuntasi a quella che già circondava la costruzione di mattoni chiari protetta da un cancello di ferro elettrico schermato, e affiancata da un piccolo orto. Foto col contagocce, seduto in poltrona nel salotto al primo piano: l’ultima il 1° dicembre scorso. Frammenti di notizie arrivate da visitatori obbligati alla riservatezza. E una coltre di mistero così fitta che non si capiva dove finisse la volontà di isolare il papa emerito nel suo mondo rarefatto, e cominciasse la sua volontà di autoisolarsi. Di certo, senza di lui il Monastero diventerà altro. Eppure, si è impresso nella memoria collettiva come il luogo-simbolo di una delle stagioni più sconcertanti e insieme intriganti di una Chiesa in bilico: messa alla prova non dai suoi nemici ma dai suoi papi.

di Massimo Franco in https://www.corriere.it/cronache/22_dicembre_28/benedetto-xvi-isolato-monastero-padre-georg-quattro-memores-mesi-non-parla-piu-6ac67f20-86f0-11ed-95ee-af8dc55ce986.shtml

 

Benedetto XVI, le condizioni di salute gravi ma stabili

Papa Francesco e Benedetto XVI (novembre 2020) © EPA

 Papa emerito ha trascorso la notte continuamente assistito dai medici

Il Papa emerito Benedetto XVI si trova in condizioni di salute gravi ma stabili.

“La sua situazione non è cambiata rispetto a ieri”, dicono all’ANSA fonti in contatto con l’ex monastero Mater Ecclesiae.

Pontefice emerito ha trascorso la notte continuamente sotto il controllo dei medici e il monitoraggio proseguirà nelle prossime ore.

LA RINUNCIA DI RATZINGER

Dopo la clamorosa rinuncia dell’11 febbraio 2013 e un periodo di circa quattro settimane destinato alla preparazione del conclave, Ratzinger ha formalmente rinunciato al soglio pontificio il 28 febbraio 2013, aprendo così la fase cosiddetta della sede vacante. In quel momento ha lasciato per un breve periodo il Vaticano, volando in elicottero a Castel Gandolfo, dove ha trascorso il tempo del Conclave proprio per non influenzare nemmeno solo con la sua presenza indiretta, la scelta del nuovo Papa.

Ma dopo l’elezione di Bergoglio il 13 marzo del 2013, Benedetto XVI è rientrato in Vaticano per prendere possesso della sua nuova dimora, il monastero Mater ecclesiae sulla sommità del monte Vaticano, vicino alla riproduzione della Grotta di Lourdes.

Quasi nulla di ufficiale è mai trapelato sulla salute di Benedetto XVI, se non nelle dichiarazioni del suo storico segretario mons.Gaenswein che ha sempre parlato di una “testa lucida” ma di continui aggravamenti del fisico soprattutto per quanto riguarda i problemi di deambulazione che a un certo punto lo costrinsero anche ad utilizzare un girello.

Di recente, è stato lo scrittore e matematico Giorgio Odifreddi a rivelare che Ratzinger è da diverso tempo ormai afono. Non si sa se abbia mai contratto il covid ma certamente è stato vaccinato.

L’arcivescovo di Monaco, Reinhard Marx, ha invitato i fedeli a stringersi in preghiera per Benedetto XVI, accogliendo l’appello di Papa Francesco. “Se il santo Padre Francesco ci dice che dobbiamo unirci in preghiera, lo faremo oggi in modo speciale con le giovani cristiane e i giovani cristiani”, ha affermato il cardinale a Bad Toelz, aprendo le giornate diocesane degli Sternsinger in Baviera.

ansa.it

Ratzinger Papa Benedetto XVI l’aggravamento dovuto all’età. «La situazione al momento resta sotto controllo, seguita costantemente dai medici»

Il Papa emerito Benedetto XVI nel 2020

Le condizioni di salute di Benedetto XVI si sono aggravate a motivo dell’età. E papa Francesco ha chiesto di pregare per lui all’udienza generale, recandosi poi a visitarlo.

La conferma è arrivata, dopo le parole aggiunte a braccio dal Pontefice, nel corso del settimanale incontro con i fedeli, da una dichiarazione del direttore della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni.

«In merito alle condizioni di salute del Papa emerito, per il quale papa Francesco ha chiesto preghiere al termine dell’udienza generale di questa mattina – ha detto il portavoce -, posso confermare che nelle ultime ore si è verificato un aggravamento dovuto all’avanzare dell’età. La situazione al momento resta sotto controllo, seguita costantemente dai medici».

Bruni ha anche aggiunto che “al termine dell’udienza generale papa Francesco si è recato al monastero Mater Ecclesiae per visitare Benedetto XVI. Ci uniamo a lui nella preghiera per il Papa emerito“, ha concluso Bruni.

Poco prima, infatti, Francesco aveva aggiunto alcune significative espressioni al discorso scritto per l’udienza generale: “Vorrei chiedere a tutti voi una preghiera speciale per il Papa emerito Benedetto, che nel silenzio sta sostenendo la Chiesa. Ricordarlo, è molto ammalato, chiedendo al Signore che lo consoli, che lo sostenga in questa testimonianza di amore alla Chiesa, fino alla fine”.

Il rapporto tra Francesco e Benedetto XVI, nei quasi dieci anni in cui quest’ultimo ha vissuto in Vaticano, dopo le “dimissioni”, è sempre stato improntato alla comunione e al reciproco affetto.

Proprio di recente, il 18 dicembre scorso, in un’intervista al quotidiano spagnolo Abc, papa Bergoglio aveva definito un “santo” il suo predecessore, “uomo di alta vita spirituale”, e aveva aggiunto di sentirsi sempre “edificato” dal suo sguardo trasparente. “Ha un buon senso dell’umorismo, è lucido – erano state le sue parole – molto vivo, parla piano ma segue la conversazione. Ammiro la sua lucidità. È un grande uomo”.

La preghiera della Cei

L’invito di papa Francesco a pregare per Benedetto è stato raccolto dalla Conferenza episcopale italiana. «In questo momento di sofferenza e di prova, ci stringiamo attorno al Papa emerito – scrive in un messaggio il presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi -. Assicuriamo il ricordo nella preghiera nelle nostre Chiese, nella consapevolezza, come lui stesso ebbe a ricordarci, che “per quanto dure siano le prove, difficili i problemi, pesante la sofferenza, non cadremo mai fuori delle mani di Dio, quelle mani che ci hanno creato, ci sostengono e ci accompagnano nel cammino dell’esistenza, perché guidate da un amore infinito e fedele”. Il suo restare “in modo nuovo presso il Signore Crocifisso”, continuando ad “accompagnare il cammino della Chiesa con la preghiera e la riflessione” costituisce un messaggio forte per la comunità ecclesiale e per l’intera società».

Dalla Germania la preghiera del cardinale Marx

L’arcivescovo di Monaco, Reinhard Marx, invita i fedeli a stringersi in preghiera per il pontefice emerito Benedetto XVI, accogliendo l’appello di papa Francesco. “Se il santo Padre Francesco ci dice che dobbiamo unirci in preghiera, lo faremo oggi in modo speciale con le giovani cristiane e i giovani cristiani”, ha affermato il cardinale a Bad Toelz, aprendo le giornate diocesane degli “Sternsinger” in Baviera.

avvenire.it

Le condizioni di #BenedettoXVI papa #Ratzinger: cosa sappiamo

Il pontefice emerito ha iniziato ad accusare problemi respiratori già nei giorni precedenti al Natale
CITTÀ DEL VATICANO – Il papa emerito, Benedetto XVI, «è molto ammalato». È stato il sommo pontefice in persona, Francesco, a dare notizia qualche ora fa dell’aggravarsi delle condizioni di salute del suo predecessore al soglio petrino. E lo ha fatto chiedendo «al Signore» di sostenerlo «in questa testimonianza di amore alla Chiesa, fino alla fine». Ma cosa sappiamo di preciso sulle sue condizioni?

Le parole spese da papa Francesco, va detto, non concedono margine a particolari interpretazioni. E anzi sembrano rievocare quanto disse a suo tempo l’arcivescovo Georg Gänswein, il suo segretario personale, che parlò di un uomo sempre lucido ma, al contempo, sempre più fragile. «È come una candela che, lentamente e serenamente, si spegne».

La sala stampa del Vaticano, nella persona del portavoce Matteo Bruni, ha confermato, senza entrare nei dettagli, che «nelle ultime ore si è verificato un aggravamento dovuto all’avanzare dell’età» di Joseph Ratzinger, che il 16 aprile scorso ha compiuto 95 anni.

«La situazione», ha proseguito Bruni, «al momento resta sotto controllo, seguita costantemente dai medici». A fornire qualche dettaglio in più ci ha pensato in un secondo momento l’Ansa, che ha fatto sapere di aver appreso da «fonti qualificate» come le condizioni di salute del papa emerito si fossero aggravate già nei giorni che hanno preceduto il periodo di Natale. In particolare, Benedetto XVI avrebbe iniziato ad accusare «problemi respiratori».
tio.ch

Brindisi, donna morta dopo parto gemellare: il Papa telefona al marito

Giacomo, l’uomo che ha perso la moglie Viviana, morta tragicamente al Perrino (Brindisi) nei giorni scorsi per complicazioni avute al settimo mese di gravidanza durante un parto gemellare, ha ricevuto una chiamata inaspettata del Papa nel giorno di Natale. A raccontarlo, in un post su Facebook, don Donato Liuzzi: “Ho sentito nel cuore l’ardire di bussare al cuore di Papa Francesco per raccontare di Viviana e dei gesti di vicinanza del nostro popolo. Questa mattina il Papa con umiltà disarmante mi ha indirizzato una lettera di vicinanza e nel tardo pomeriggio ha telefonato a Giacomo”.
“Abbiamo sentito il cuore del Pastore attento e sensibilissimo – ha scritto ieri in un post – Ringraziamo il Signore per questa carezza sulla carne umana ferita che Egli viene a salvare. Ringraziamo la maternità della Chiesa, visibile negli umili gesti del Papa. È un Natale che non dimenticheremo mai!”.
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