Messaggio del Parroco don Daniele Casini alle famiglie del Catechismo della comunità Santo Stefano – San Zenone

Unità Pastorale  Cattedrale – San Prospero – Santa Teresa – Santo Stefano – San Zenone

Alle famiglie del Catechismo della comunità

Santo Stefano – San Zenone

Il cammino di Unità pastorale, iniziato con le celebrazioni del 10-11 ottobre scorso, per crescere e consolidarsi avrà bisogno lungo l’anno di alcuni momenti che coinvolgano tutte e cinque le parrocchie. PER CAMMINARE INSIEME, BISOGNA STARE INSIEME.

Il primo momento sarà la prossima domenica, che per felice coincidenza cade il 25 ottobre, giorno tradizionale dei Santi martiri Crisanto e Daria, sepolti nell’altare della cripta del Duomo, e patroni di Reggio insieme alla Madonna della Ghiara e a San Prospero (c’è da secoli a Reggio questa festa del 25 ottobre, ma forse non tutti lo sanno!). È dunque domenica di sagra in Cattedrale: sono invitate tutte le famiglie del catechismo con i catechisti, i quali riceveranno il mandato e la benedizione per il compito di educatori alla fede che si impegnano a portare avanti stabilmente in questo anno.

Pertanto, domenica 25 ottobre, tutte le famiglie del catechismo delle cinque parrocchie — dalla 2ª elementare alla 2ª media — sono invitate a trovarsi direttamente in Cattedrale, alle ore 11 per preparare insieme la Messa delle 11.15. Nella Messa ci sarà, oltre al mandato dei catechisti, una sorpresa per le nostre parrocchie, legata a questi due giovani martiri — che facevano i catechisti “di nascosto” ed erano promessi sposi, quando sono stati scoperti e uccisi insieme a Roma nell’anno 283 dai soldati dell’imperatore.

Terminata la Messa, ci trasferiamo nel cortile del Vescovo (o nella Mensa, in caso di pioggia) per mangiare e bere insieme qualcosa come aperitivo, ospiti della Mensa e delle famiglie della Cattedrale.

Cogliamo l’occasione, per confermare che la successiva domenica, 1° novembre e solennità di Tutti i Santi, per le famiglie del catechismo di Santo Stefano e San Zenone, ci si troverà come di consueto alle 10 in chiesa a Santo Stefano per l’Eucaristia e, a seguire, il catechismo. Mentre quelli delle medie si troveranno il sabato 31 ottobre, alle 15. Vale a dire che quest’anno, per il fine settimana dei Santi, non vengono sospesi gli incontri di catechismo.

Infine, i genitori dei bambini dalla 2ª alla 5ª elementare, domenica 15 novembre, sono tutti convocati in chiesa a Santo Stefano, dopo la Messa — dalle 11 alle 12, mentre i figli fanno il catechismo — per l’incontro con il Parroco Don Daniele, di programmazione delle tappe di iniziazione cristiana dall’Avvento fino a maggio 2016.

Il Signore ci benedica e ci doni la sua pace.

Don Daniele Casini, parroco

Reggio Emilia, 16 ottobre 2015

santi.crisanto.daria

Sacra Rappresentazione Domenica 24 Maggio in S. Stefano

Sacra Rappresentazione

Spirito Santo

IL VANGELO SECONDO LO SPIRITO

Meditazione sul libro degli Atti degli Apostoli con l’aiuto di immagini, suoni e movimenti

DOMENICA 24 Maggio ore 18

scarica il file pdf >>>LOCANDINA

Comunità parrocchiale di S. Stefano e S. Zenone
con la collaborazione di
genitori, catechisti e membri della comunità
con la partecipazione della
Bottega Artigianale Musicoattiva
A seguire
Festa di conclusione dell’anno catechistico

Catechesi… Papa Francesco: dare ai ragazzi esempi di fede, non parole

Per trasmettere la fede a bambini e giovani di oggi, e aiutarli a fare esperienza “della verità e dell’amore”, gli adulti devono offrire loro esempi più che tante parole. Lo ha affermato Papa Francesco durante l’omelia della Messa in Casa Santa Marta, alla quale era presente un nutrito gruppo di bambini e adolescenti di una parrocchia romana. Il servizio di Alessandro De Carolis

Come si trasmette la fede ai nativi digitali? Con la modalità che più di altre può far presa su chi vive costantemente stimolato dalle immagini: l’esempio. Nel giorno in cui una parte dei banchi della cappella di Casa Santa Santa Marta sembra una Gmg in miniatura – con un gruppo di ragazzini di una parrocchia romana che dopo la timidezza iniziale si scioglie in un vivace botta e risposta con il Papa – Francesco si cala nei panni del catechista e contemporaneamente del formatore dei catechisti. Sembra di essere alla “Messa dei ragazzi”, dice, e guardare ai ragazzi, prosegue, “è guardare a una promessa, è guardare al mondo che verrà”. Ma al nostro futuro, si chiede, “cosa lasciamo?”:

“Insegniamo quello che abbiamo sentito nella Prima lettura: camminare nell’amore e nella verità? O lo insegniamo con le parole, ma la nostra vita va da un’altra parte? Ma per noi guardare i ragazzi è una responsabilità! Un cristiano deve prendersi cura dei ragazzi, dei bambini e trasmettere la fede, trasmettere quello che vive, che è nel suo cuore. Noi non possiamo ignorare le piantine che crescono!”.

Tutto, afferma Papa Francesco, dipende dall’assumere il giusto atteggiamento verso i ragazzi. E “com’è – si chiede ancora – il mio atteggiamento? E’ un atteggiamento di fratello, di padre, di madre, di sorella, che lo fa crescere o è un atteggiamento di distacco: “loro crescono, io faccio la mia vita…?”:

“Tutti noi abbiamo una responsabilità di dare il meglio che noi abbiamo e il meglio che noi abbiamo è la fede: darla a loro, ma darla con l’esempio! Con le parole non serve, con le parole… Oggi, le parole non servono! In questo mondo dell’immagine, tutti questi hanno il telefonino e le parole non servono… Esempio! Esempio! Cosa do loro?”

A questo punto, il dialogo decolla. Il Papa comincia a chiedere ai ragazzi il perché del loro essere a Messa e qualcuno dopo un po’ prende coraggio e ammette: “Per vederti…”. Papa Francesco ricambia – “anche a me – replica – piace vedere voi” – quindi si informa se abbiano ricevuto chi la Prima Comunione, chi la Cresima e ripete a tutti che il Battesimo “apre la porta alla vita cristiana” e che, subito dopo, inizia un “cammino lungo tutta una vita”. Il percorso descritto dal brano della Lettera di Giovanni ascoltato poco prima: “Camminare nella verità e nell’amore”. Più avanti, indica il Papa, arriveranno altri Sacramenti come il matrimonio. Ma questo cammino, ribadisce, “è importante saperlo vivere, saperlo vivere come Gesù”:

“In questi Sacramenti – vi domando – la preghiera è un Sacramento?… Forte!… No! E’ vero, no! La preghiera non è un Sacramento, ma dobbiamo pregare. Non sapete se dovete pregare? Ecco, bene… Sì! Pregare il Signore, pregare Gesù, pregare la Madonna, perché ci aiutino in questo cammino della verità e dell’amore. Avete capito? Siete venuti per vedermi, chi lo aveva detto di voi? Tu. E’ vero. Ma anche per vedere Gesù. D’accordo? O lasciamo da parte Gesù? (bambini: ‘No!’). Adesso, viene Gesù sull’altare. E lo vedremo tutti! E’ Gesù! In questo momento dobbiamo chiedere a Gesù che ci insegni a camminare nella verità e nell’amore. Lo diciamo insieme? (tutti insieme) ‘Camminare nella verità e nell’amore’”.

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