Oggi si decide il futuro della Pallacanestro Reggiana: rialzarsi dall’A2 potrebbe essere durissima per Reggio Emilia

Gazzetta di Reggio

Una domenica col fiato sospeso per evitare una caduta da cui sarebbe complicatissimo rialzarsi.

Domani la Unahotels si gioca la permanenza nella Serie A e la combinazione necessaria è quella ormai nota: i biancorossi devono battere Trento in casa alle 18 e sperare in una sconfitta di almeno una fra Scafati, Trieste e Napoli. Anche risultati negativi di due o tre delle rivali non creano problemi. In caso di arrivo a 22 punti con una, due o tre delle attuali contendenti, Reggio è comunque salva grazie a confronti diretti e differenza canestri nella classifica avulsa.

Se così non fosse, si tornerebbe in A2, salutando la prima classe dopo undici stagioni filate nel primo campionato. Il periodo più lungo di permanenza continuativa in serie A per la società reggiana, e quello con i picchi più alti, con due coppe europee vinte, due finali scudetto e una semifinale di Eurocup raggiunte. Un cammino con tanti sprazzi brillanti che ha ben abituato tutto l’ambiente biancorosso, e scendere di un gradino rappresenterebbe un tonfo molto doloroso.

Nell’immediato e pure nel futuro a breve termine, perché l’attuale Serie A2, oltretutto prossima a una mezza rivoluzione nella formula e nell’assetto, è un mondo complicato, con tanti impegni e una competizione serrata, che ha reso difficile la risalita immediata anche alle formazioni più attrezzate.

Nell’ultimo decennio, solo la Virtus Bologna è riuscita a ottenere la promozione nell’anno seguente alla retrocessione, e lo ha fatto con un organico stellare per la categoria. Tutte le altre decadute, comprese realtà del livello di Cantù e Torino, non sono riuscite a compiere il salto al primo colpo.

La Unahotels dovrà vincere e guardare altrove proprio come dodici anni fa, il 7 maggio 2011.

La Trenkwalder in A2 rischiava di finire in B dopo un’annata travagliatissima e quel giorno, all’ultimo turno, vinse con Veroli a Reggio e aspettò l’esito di Scafati-Verona: la vittoria campana sancì la permanenza e l’anno dopo arrivarono la promozione in A e l’avvio della cavalcata dell’era Menetti.

Le coincidenze sono tante, dalla data ad alcune delle rivali in ballo. Anche allora Verona pagò il prezzo più alto, questa volta una vittoria veneta con Napoli o una sconfitta di Scafati farebbero stappare tante bottiglie.

Il primo passo, quello fondamentale, sarà una vittoria su Trento, senza il successo ogni discorso si chiude prima di iniziare. A questo punto la Dolomiti ha poco da chiedere al campionato, è almeno sesta e difficilmente potrà arrivare al quinto posto oggi detenuto da Venezia. Per farlo dovrebbe espugnare il Bigi e sperare che la Reyer, motivatissima perché ancora in lizza per la quarta piazza, perda in casa con una Treviso salva, rilassata e pronta ai saluti: per la stella trevigiano Banks, così come per Logan, ci potrebbe essere un prosieguo di stagione in A2, come rinforzo di lusso per chi punta alla promozione, la testa difficilmente sarà a una gara senza valore. Non sarà la Trento più battagliera, ma neppure si presenterà inerme, ed evitare scherzi sul proprio campo è il primo passo. L’A2, con tutto il rispetto, è un mondo che i tifosi reggiani vorrebbero continuare a vedere solo a distanza.