Marina Abramović ai giovani, trovate muri da attraversare

“Voglio dire ai giovani artisti di non preoccuparsi delle opinioni altrui e di seguire il proprio cuore: fatevi sorprendere dal mondo e trovate muri da attraversare”: è un invito all’azione e a un’arte necessariamente ‘militante’ quello che Marina Abramović ha rivolto il 16 luglio al pubblico del MAXXI di Roma, nel corso di una conversazione con il direttore artistico del museo Hou Hanru.
In un completo scuro sobrio ma con qualche trasparenza, appassionata, ironica e carismatica, l’artista è salita sul palcoscenico estivo del museo per raccontarsi di fronte a una platea composta per lo più da giovani, nell’ambito di un evento sold out organizzato in occasione della mostra “Più grande di me.

Voci eroiche dalla ex-Jugoslavia” allestita fino al 12 settembre, in cui è presente la sua celebre opera “Rhythm 0” del 1974.
“L’arte deve essere ossigeno per la società, deve porre le giuste domande, non essere un bene di consumo. Abbiamo tutti delle responsabilità, ora è tempo di agire”, ha detto l’artista, dopo essere stata accolta e introdotta dalla presidente della Fondazione MAXXI, Giovanna Melandri, “Ognuno ha la propria storia e più si va in profondità dentro se stessi e più arriva il messaggio. Per produrre cambiamenti dentro le persone c’è bisogno di grandi tragedie. La pandemia è stata una catastrofe che ha colpito tutti e ha prodotto un impatto forte a livello di coscienza del pianeta. Abbiamo compreso quanto siamo fragili e mortali e quanto siamo incapaci di resistere alla sofferenza”.
(ANSA).