Il presidente della Legavolley Massimo Righi sul ’caso’ Palabigi: “E’ una vergogna per la città. Dopo due restyling non è utilizzabile, incredibile. La pallavolo non è stata presa in considerazione”

“Sarebbe una vergogna per l’intera città se il Volley Tricolore non giocasse la SuperLega a Reggio Emilia. Il Comune ponga rimedio alla sua poca lungimiranza. Non concederemo deroghe al PalaBigi se restasse così”. Parole come schiacciate in faccia sferrate dalla bocca di Massimo Righi, presidente della Legavolley che attacca l’Amministrazione reggiana sulla questione del palazzetto che allo stato attuale non consentirebbe alla neopromossa Conad di disputare il massimo campionato di pallavolo nella prossima stagione per ‘colpa’ del soffitto troppo basso.

Presidente Righi, c’è un noto problema di altezza al palazzetto di via Guasco. Cosa dice il regolamento?

“La pallavolo a livello internazionale ha bisogno di un’altezza di 12 metri. In Italia noi abbiamo fissato il tetto a 9 metri. Più basso di così non è derogabile in SuperLega e non chiuderemo un occhio. Un conto è se si trattasse di pochi centimetri, ma al PalaBigi mancano dai 60 agli 80 centimetri. La deroga, già concessa al Volley Tricolore per la Serie A2, non è percorribile perché sarebbe un grosso problema per i gesti tecnici; la palla viaggia fortissimo, c’è bisogno di uno sviluppo verticale ampio per battuta e ricezione”.

Il club reggiano rischia di perdere la possibilità di giocare in A1…

“Credo sia veramente incredibile che il palazzetto principale di un capoluogo come Reggio e dopo ben due recenti restyling sia inutilizzabile per il volley che evidentemente non è stato preso minimamente in considerazione. Non voglio offendere nessuno, ma è una mostruosità questa poca lungimiranza. Sarebbe una sconfitta per la città e il Comune perderebbe un’occasione. Stiamo parlando di uno dei campionati più belli del mondo, che portano notorietà al territorio e pure un indotto importante. La pallavolo è un’esigenza, ma questo non è stato capito”.

Il Comune sostiene che tecnicamente era impossibile apportare questa miglioria.

“Non è vero. Noi sappiamo che si poteva scavare e abbassare il livello, guadagnando un metro. Se avessero fatto questo, ora il Volley Tricolore avrebbe le carte in regola per giocare. È che non hanno voluto farlo, perché forse perdevano 50 o 100 posti a sedere…”.

Come si può rimediare?

“Di certo per scavare è tardi… Ci sono tanti esempi come un ’palatenda’ o impianti provvisori alle Fiere com’è stato fatto a Bologna per il basket. L’ente pubblico trovi la soluzione e si faccia carico della spesa, sarebbe il minimo per la cecità dimostrata finora…”.

È una corsa contro il tempo…

“Entro il 1° luglio, termine per le iscrizioni al campionato, la società deve comunicare su quale campo giocherà. Potrebbe anche indicare un’altra struttura e poi cambiarla a settembre-ottobre”.

Alternative?

“Serve un palazzetto da almeno tremila posti di capienza. Ho sentito parlare di Mantova, ma sarebbe assurdo che nella regione Emilia-Romagna che sta facendo incetta di eventi sportivi sui quali punta tantissimo, un club di una città così importante debba uscire fuori dal confine”.

E il PalaPanini alternandosi con Modena?

“Sarebbe praticabile, ma la squadra si chiama Reggio Emilia ed è qui che si è conquistata la possibilità di giocarci. E deve avere la priorità a farlo. Punto. Abbiamo visto cos’è successo alla Pallacanestro Reggiana col trasloco a Bologna: perdita di appeal e di sponsor”.

Il Comune chiede che anche voi siate al tavolo per trovare una soluzione.

“Se mi chiamano, nessun problema a venire a Reggio già da lunedì”.

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