La Via Francigena verso il Patrimonio Unesco. Il cammino della candidatura

Terre di Campania

Il riconoscimento è atteso entro il 2020, intanto le regioni italiane è da tempo che si impegnano per valorizzare il percorso spirituale e turistico della Francigena, che fin dall’antichità collega Italia, Svizzera, Francia e Inghilterra. — Un itinerario sacro congiungeva il Nord Europa a Roma, una strada che nel corso del Medioevo fu percorsa sia da quei pellegrini intenti a muoversi dalla Francia verso sud, direzione San Pietro (e perché no proseguire verso la Terrasanta attraverso i porti pugliesi di Bari e Brindisi), sia da quelli che da sud muovevano verso nord per raggiungere Santiago di Compostela in Spagna

Mar Morto, l’allarme degli ambientalisti: a rischio scomparsa entro 40 anni

AsiaNews

Per gli esperti è un “fenomeno geologico unico” che rischia di sparire. Necessario intervenire per rallentare l’abbassamento delle acque e la perdita progressiva della costa. Fra i principali imputati le aziende estrattive, in particolare sul versante israeliano. La richiesta di una conferenza internazionale sotto l’egida delle Nazioni Unite.

Rai Vaticano: “Viaggio nella Chiesa di Francesco”. L’agenda di Papa Francesco. Le riforme della Curia. 150 anni del Circolo San Pietro. L’Africa di don Vittorione

Rai Uno

26 agosto, Rai Uno, ore 02.00 – L’agenda di Papa Francesco, tra Africa e Amazzonia, ha sempre più respiro mondiale. Nel servizio di apertura di “Viaggio nella Chiesa di Francesco” di Massimo Milone e Nicola Vicenti, in onda su Rai Uno il 26 agosto alle ore 02.00 (in replica su Rai Storia l’1 settembre alle ore 12.30) il punto sulla visita apostolica del Pontefice, dal 4 al 10 settembre, in Mozambico, Madagascar e Maurizio e, poi, il significato del Sinodo che dal 6 ottobre in Vaticano si occuperà di Amazzonia.

Meeting di Rimini: aperta la 40.ma edizione

Vatican News
(Luca Collodi) Tra le novità, il Meeting Salute che riunisce il mondo sanitario per tracciare le linee future della medicina e dell’assistenza ai pazienti e la tutela del diritto ad essere curati ed assistiti. Con la Messa presieduta dal vescovo di Rimini, mons. Francesco Lambiasi, ha preso il via oggi la 40.ma edizione del Meeting per l’amicizia tra i popoli che terminerà sabato 24 agosto. L’iniziativa è incentrata tema: ‘Nacque il tuo nome da ciò che fissavi’. Versetto di una poesia di Giovanni Paolo II dedicato alla Veronica.

Due milioni di palestinesi vivono in condizioni difficilissime di sovraffollamento e con limitati collegamenti con la Cisgiordania e il resto del mondo

Gaza, un nuovo muro

Un tratto del muro di separazione israeliano in Cisgiordania.
fonte: terrasanta.net

Per l’aumento di attacchi e infiltrazioni di uomini armati o, complice il clima di campagna elettorale, si intensifica in Israele lo sforzo di contenimento dei palestinesi di Gaza. Prossimo obiettivo: altri nove chilometri di muro.


La stampa israeliana dà notizia della prossima costruzione di un muro aggiuntivo di cemento, nei pressi della frontiera settentrionale di Gaza, lungo l’autostrada 34, allo scopo di proteggere le comunità di Sderot e Yad Mordechai. Il Ministero della difesa sta pianificando l’installazione di una struttura alta 6 metri per una lunghezza di 9 chilometri. Il nuovo muro, che si vorrebbe completato entro l’estate 2020, costerà decine di milioni di shekel e il suo finanziamento è ancora oggetto di discussione.

La striscia di Gaza è già separata da Israele (e a sud dall’Egitto) da una serie di barriere metalliche, dune artificiali e zone cuscinetto lungo i confini terrestri. Tuttavia, soltanto nella prima metà di agosto, si sono verificati tre episodi di infiltrazioni di uomini armati (sei in tutto) in territorio israeliano. Le forze militari li hanno uccisi e hanno accusato i militanti di essere in vario modo legati ad Hamas. L’organizzazione politica che governa Gaza ha negato il coinvolgimento, definendo le infiltrazioni iniziative di singoli. Uno di loro, Hani Abu Salah, guardia di frontiera, era fratello di Fadi Abu Salah, il palestinese divenuto noto perché disabile e ucciso dai militari israeliani durante una protesta vicino al confine. È dal 30 marzo 2018 che la zona frontaliera è teatro di violente manifestazioni, con migliaia di persone che si radunano ogni venerdì. In quella che è chiamata la Grande marcia del ritorno, i palestinesi di Gaza chiedono la fine del blocco che dura da dodici anni. La risposta militare israeliana in questi sedici mesi ha provocato la morte di almeno 180 persone.

Sull’altro lato del confine, i circa 70 mila israeliani residenti hanno fatto ricorso ai bunker in diverse occasioni di scontri violenti. In maggio alcune centinaia di razzi sono stati lanciati da Gaza verso Israele provocando quattro vittime. I palestinesi uccisi in risposta dagli israeliani, che hanno attaccato obiettivi di Hamas, sono stati 23 (25 secondo i palestinesi).

Alla fine del 2019 è intanto previsto il completamento dei 65 chilometri di una nuova linea di barriera già in costruzione. Questa è costituita anche da una parte interrata, realizzata con l’impiego di idrofrese, che Israele ha voluto per impedire lo scavo di tunnel sotterranei, usati da Hamas nella guerra del 2014.

Hamas, il nemico da contenere

Israele cerca naturalmente di indebolire Hamas, che considera un’organizzazione terroristica, ma non fino al punto da fare precipitare nel caos incontrollato la situazione interna alla Striscia. Permane dunque un equilibrio instabile. Secondo alcuni analisti, da una parte le forze miliari israeliane di fronte ad Hamas attuano una politica per metà di deterrenza e per metà di contenimento. Dall’altra, Hamas costituisce sia una minaccia militare, sia un’assicurazione che la Striscia non finisca in mano a gruppuscoli di jihadisti.

Intanto, due milioni di palestinesi vivono in condizioni difficilissime di sovraffollamento e con limitati collegamenti con la Cisgiordania e il resto del mondo. Ma le complicazioni sulla frontiera non finiscono qui se, come denuncia un rapporto riferito in luglio dal Guardian, le forze armate israeliane negli ultimi cinque anni hanno cosparso di erbicidi decine di volte la zona cuscinetto al confine con Gaza. Forensic Architecture, un’agenzia di ricerca britannica diretta da Eyal Weizman, ha portato prove dei danni che questo reca alle coltivazioni dei palestinesi all’interno della Striscia.

Frontiere quasi del tutto blindate

Israele è un Paese recintato: in meno di vent’anni ha investito a questo scopo circa 6 miliardi di shekel (1 miliardo e mezzo di euro). Al confine con il Sinai egiziano tra il 2010 e il 2013 sono stati costruiti 245 chilometri di barriera metallica. Il confine settentrionale (Linea blu), chiuso e controllato da un contingente militare internazionale di stanza in Libano, ha circa 80 chilometri di barriere. Altri 97 si trovano lungo il confine con la Siria, oltre le alture del Golan annesse nel 1967, e 34 a sud, nel Negev, a saldare parte dei 300 chilometri di confine con la Giordania. Ma la separazione fisica più conosciuta è in Cisgiordania: poco più di 700 chilometri di muri e barriere, un progetto intrapreso nel 2002 e già completato per oltre due terzi. (f.p.)

Cina ‘La speranza nel deserto’, i cattolici alla manifestazione pro-Hong Kong

Asia News

(Carlos Cheung) La riflessione di p. Carlos Cheung, salesiano, al raduno di preghiera prima della grande manifestazione al Victoria Park. Un pesante giudizio contro il governo: pe persone “vengono abusate dal governo, falsamente arrestate dalla polizia, ingiustamente perseguite dal Dipartimento di giustizia, minacciate col terrore bianco”. Il ricordo di Tiananmen e la richiesta di moderazione. lla grande manifestazione di ieri al Victoria Park, che ha radunato più di 1,7 milioni di persone, hanno partecipato anche diverse centinaia di cattolici. Prima del grande raduno, essi hanno partecipato a un incontro di preghiera dove, dopo alcune letture bibliche e canti, ha preso la parola p. Carlos Cheung, salesiano di Hong Kong.

HONG KONG, 1,7 MILIONI IN PIAZZA PER LA DEMOCRAZIA

ansa

TRA LE PIÙ AFFOLLATE. MA LA POLIZIA: SOLTANTO 128MILA Ammontano a più di 1,7 milioni le persone che hanno aderito a Hong Kong alla manifestazione pro-democrazia e contro la legge sulle estradizioni in Cina promossa da Civil Human Rights Front, al Victoria Park. E’ la stima degli organizzatori, che farebbe di quella di ieri la seconda mobilitazione più grande delle ultime 11 settimane di proteste, alle spalle della marcia del 16 giugno che raccolse adesioni per 2 milioni di persone. Ma per la polizia i partecipanti sono stati solo 128mila.

CASO AFFIDI, BIMBA SOTTO LA PIOGGIA PERCHÉ NON CITA GLI ABUSI

ansa

SGRIDATA DA MADRE AFFIDATARIA, MA NON SAREBBERO MAI AVVENUTI Nuove intercettazioni sul presunto sistema di affidi illeciti in Val d’Enza, su cui ha acceso i riflettori l’inchiesta della Procura di Reggio Emilia. Negli audio si sente una madre affidataria che sgrida una bimba, tolta alla famiglia naturale, e la lascia sotto un temporale perché non parla degli abusi subiti, che non sarebbero in realtà mai avvenuti. “Io non ti voglio più” – grida, lasciando la piccola sotto la pioggia.