Foglietto Letture e Salmo I Domenica Quaresima Anno B

18 Febbraio 2018  I DOMENICA Quaresima (ANNO B)

Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Viola

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Il Vangelo di Marco comincia con una semplice affermazione: “Inizio del Vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio”.
Giovanni Battista, che aveva annunciato la sua venuta come imminente, battezzò Gesù nel Giordano e in quell’occasione lo Spirito diede testimonianza di Gesù. Marco accenna soltanto al periodo nel deserto e alla tentazione. È il preludio all’inizio del ministero pubblico di nostro Signore. Il suo primo richiamo, che ci viene ripetuto questa domenica, è: “Convertitevi e credete al vangelo”. Egli comincia proprio da quello che era stato il punto centrale dell’insegnamento di Giovanni Battista.
La Quaresima è soprattutto un periodo di riflessione sui misteri della nostra redenzione, al cui centro sono l’insegnamento e la persona di Gesù Cristo. Il Salvatore ha assunto forma umana, cioè quella che è la nostra condizione, e non è nemmeno stato risparmiato dall’esperienza della tentazione. Nella sua natura umana, Gesù ha vissuto in prima persona cosa significhi respingere Satana e porre al primo posto le cose divine. Il nostro Signore e il nostro Dio è in tutto nostra guida e modello.
Cercare di conoscere Cristo significa anche prendere coscienza di quel nostro bisogno di cambiamento di vita che chiamiamo “pentimento”. In particolare è mediante la liturgia della Chiesa che ci avviciniamo a Cristo e facciamo esperienza della sua presenza in mezzo a noi.
Nella liturgia, diventiamo “uno” con Cristo nel mistero grazie al quale egli ha riscattato il mondo.

Milano. Rischia la vita per salvare bimbo caduto in metropolitana: «Giusto farlo»

“Ho fatto una cosa che mi sembrava giusto fare”. Lorenzo Pianezza, il 18enne che ha salvato a Milano un bambino di due anni e mezzo caduto sui binari della metropolitana di Milano, risponde così al giornalista che lo ha contattato al telefono.

“Un bimbo così piccolo, una mamma disperata…”, aggiunge il giovane rifiutando i panni da eroe che il suo gesto, immortalato dalle telecamere della sorveglianza, gli ha appiccicato addosso. “Anche i miei genitori mi hanno detto che sono contenti di me”, è l’unico compiacimento che traspare dalle parole del ragazzo.

Sono le 15 di ieri quando le telecamere della fermata Repubblica, sulla linea tre della metropolitana, lo immortalano mentre si toglie lo zaino con i libri di scuola, si cala sui binari e vi riemerge, dopo aver restituito alla madre il figlio. “Mi sono detto – racconta il giovane -: ce la faccio, salto giù, lo prendo e riesco a risalire”. E ci è riuscito. Dimostrando coraggio e sangue freddo. Lorenzo ha però anche aggiunto: “Senza l’intervento dell’Atm, non penso che avrei avuto il tempo di uscire dai binari”. Claudia Castellano, operatrice dell’Azienda trasporti milanese infatti, con prontezza di spirito, ha fermato la circolazione del treno subito dopo avere visto la scena sui monitor di controllo.

“Penso che 9 persone su 10 avrebbero fatto quello che ho fatto io – spiega Lorenzo – non pensavo davvero che scoppiasse tutto questo clamore. Pensavo che alla gente non gliene importasse niente e invece sono onorato per tutte queste chiamate che ricevo, non sono mai stato al centro dell’attenzione”

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, gli ha parlato questa mattina al telefono. Sala gli ha chiesto di incontrarlo insieme all’operatrice “L’ho sentito stamattina. È stato un gesto molto coraggioso e di buon senso. C’è bisogno di questi piccoli grandi esempi”. L’incontro poi c’è stato, nel pomeriggio. Dopo il sindaco ha scritto su Facebook: “Pochi minuti fa ho ricevuto a Palazzo Marino Lorenzo e Claudia, i due ragazzi che ieri hanno salvato il bambino caduto tra i binari nella metropolitana. Li ho ringraziati calorosamente, sicuro di parlare a nome di tutti i milanesi”.

“Il sindaco mi ha ringraziato, abbiamo parlato dell’accaduto e mi ha chiesto la mia versione dei fatti. L’ho ringraziato io per avermi convocato”, ha detto Lorenzo al termine dell’incontro in forma privata avvenuto a Palazzo Marino assieme ai suoi genitori: “Mia mamma è molto orgogliosa, sono tutti molto orgogliosi. Non sapevo se la metro sarebbe arrivata o meno, sono andato pensando che ce la facevo e ce l’ho fatta”.

“La mamma del bambino mi ha già ringraziato, l’importante è che il figlio sia di nuovo tra le sue braccia – ha concluso il ragazzo – L’importante è che ho salvato suo figlio, il resto poco importa”.

Avvenire

Piacenza. Studente di prima media picchia la prof

Studente di prima media picchia la prof

Una professoressa della provincia di Piacenza, colpita ripetutamente ad un braccio da uno studente di prima media, è finita al pronto soccorso con una prognosi di 7 giorni. Il ragazzino è stato sospeso con obbligo di frequenza e la scuola ha presentato una denuncia per infortunio sul lavoro e una segnalazione ai servizi sociali.

La notizia al pubblicata dal quotidiano locale Libertà risale a qualche tempo fa, ma è stato riportato a galla anche dal ripetersi di fatti analoghi in altre località italiane.

Il racconto della vicepreside

«L’episodio, avvenuto il 30 gennaio scorso – ha spiegato la vicepreside – è stata la punta dell’iceberg di una situazione già molto difficile. Il ragazzino, che frequenta la prima media, si era già reso protagonista di altre intemperanze, ad esempio aveva costruito un rudimentale aggeggio con il quale dava la scossa ai suoi compagni e aveva fatto esplodere dei petardi nel doposcuola pomeridiano». «Abbiamo subito avviato una serie di azioni segnalando l’accaduto ai Servizi sociali del comune di residenza del ragazzo – spiega la dirigente scolastica – che mi risulta abbiano mandato un assistente sociale a casa. Poi siamo intervenuti con tutte le azioni di sostegno possibili sulla classe – ha aggiunto – perché in questi casi c’è anche il rischio che un soggetto di questo tipo possa diventare un leader negativo per tutti i compagni».

La Gilda degli insegnati: i genitori ne rispondano

«Fatti violenti contro insegnanti di Piacenza, chiediamo di perseguire duramente i responsabili: i genitori rispondano delle azioni dei figli», ha detto Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli insegnanti di Piacenza e Parma, commentando la notizia. «È grave che uno studente aggredisca il proprio insegnante. Trattandosi di un soggetto minore dei 14 anni, non è perseguibile penalmente ma certamente i genitori (o chi per essi) rispondono verso terzi dei danni prodotti dai loro figli».

La Gilda inviterà formalmente l’Ufficio scolastico regionale dell’Emilia-Romagna e l’Avvocatura dello Stato di Bologna ad agire nelle competenti sedi giudiziarie.

avvenire

La Quaresima, il nostro tempo, i falsi profeti. Per non rassegnarsi all’amore freddo

Quaresima Liturgia Mercoledì delle Ceneri

La profezia del raffreddamento dell’amore, alla quale si riferisce papa Francesco commentando il tempo presente nel suo Messaggio per introdurci alla Quaresima che per il rito romano inizia oggi, è una parola piuttosto forte di Gesù: «Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti; per il dilagare dell’iniquità, si raffredderà l’amore di molti» (Mt 24, 11).

La circostanza della parola di Gesù è apparentemente minima e casuale. I discepoli lo invitano ad ammirare la maestà della mura del tempio. Gesù li invita a considerarne la fragilità: nulla di ciò che è stato edificato dagli uomini, fosse anche per la gloria di Dio, resiste alla follia degli uomini. E a partire da qui avvia un discorso, molto duro e teso, sulla follia distruttiva degli uomini. Sotto la pressione di questa follia, che genera sempre nuove contese e guerre sempre più fratricide, e abbandona i popoli alla fame, alla malattia, alla distruzione, molti proveranno orrore e scandalo. Ma poi si lasceranno vincere dal risentimento e finiranno per odiarsi tra loro. Dove scarseggia il cibo, finiranno per abbondare le armi. Il colmo sarà raggiunto, aggiunge Gesù, quando incominceranno a sorgere «falsi profeti» che giustificheranno la necessità – economica, politica, eugenetica, persino religiosa – della violenza e dell’abbandono: promettendo salvezza per sé in cambio dell’odio per l’altro. Inganno supremo, vergognoso, diabolico. L’affermazione di Gesù sul gelo dell’amore arriva in questo punto esatto del suo discorso: quando la corruzione dilaga, l’amore si raffredda, è tentato di cedere. Le «donne incinte e quelle che allattano» dovranno essere messe in salvo per prime, ammonisce il Signore. È vero. La minaccia contro il figlio che sta per arrivare, e il figlio appena arrivato, è il simbolo di tutti i simboli del disprezzo per la vita. In ogni civiltà e ogni cultura, anche quelle che pensano di essere più evolute, si può insediare questo disprezzo. Quando si arriva a questo, vuol dire che il gelo dell’amore è arrivato al cuore. Quale amore si congela, in questa congiuntura difficile di cui parla Gesù? Non dobbiamo fare troppa fatica per immaginarlo. Tutto l’amore, si congela. Tutto. Non c’è da illudersi. Tutti gli affetti del mondo sono a rischio quando l’amore di Dio e del prossimo sono calpestati: comprati e venduti, umiliati e offesi, torturati a morte e gettati nella spazzatura della storia.

E così, commenta il Papa, non facciamo neppure fatica a immaginare quali sono i «falsi profeti» che coltivano le nostre illusioni e poi lucrano sulle nostre passioni. Sono «incantatori di serpenti», che ci spingono all’ossessione del godimento senza limiti e lucrano scientificamente sulle nostre frustrazioni senza fine. I falsi profeti sono ciarlatani autentici: ti vendono la schiavitù e te la spacciano come liberazione. Il fatto è che questo genere di ciarlatani non è più come il vecchietto dei film western, che raccomanda il suo miracoloso elisir per ogni male, un po’ suscitando curiosità, un po’ compassione. Questi sono un esercito. Vestono dal sarto, hanno lo staff. Sono presuntuosi e arroganti, ma sanno essere anche melliflui e persuasivi. Ti guardano con compassione, quando levi la tua voce a difesa dei piccoli, dei poveri, dei vecchi abbandonati, degli innocenti sacrificati e dei discepoli perseguitati.

La Quaresima del Signore è la nostra mossa annuale contro la rassegnazione al mondo degli incantatori e dei cialtroni. Incominciamo ad asciugare l’acqua in cui nuotano. Non spendiamo i soldi come vogliono loro. Possiamo essere una benedizione per il povero anche se non siamo ricchi. Possiamo rinunciare a ingozzarci come se ogni volta fosse l’ultimo pranzo. Possiamo benissimo ritrovare il piacere di condividere parole e cibo anche con quelli che non hanno da ricambiare. Possiamo far vergognare i prepotenti della loro vigliaccheria, mentre ritroviamo il coraggio di confessare la nostra: la conversione incomincia di qui. Ci sono demoni che si vincono con la preghiera e il digiuno, aveva detto Gesù, una volta, ai discepoli tentati dallo scoraggiamento. La preghiera e il digiuno quaresimale vanno interpretati e agiti come esercizio di disintossicazione dalla nostra assuefazione alle sostanze stupefacenti del diavolo. Prove di disgelo del cuore, insomma, per resistere ai giorni difficili dell’amore. E mettere in salvo l’umano che ci resta, comunque. Incominciando dalle donne e dai bambini.

da Avvenire