Vaticano. Benedetto XVI, dalla traslazione della salma ai funerali: cosa succede ora

Da lunedì a mercoledì (9-19) le spoglie raccolte esposte nella Basilica di San Pietro per la venerazione dei fedeli. Giovedì i funerali celebrati da papa Francesco
Candele per Benedetto in piazza San Pietro

Candele per Benedetto in piazza San Pietro – Siciliani

Questi i passaggi che porterenno giovedì5 gennaio ai funerali del Papa emerito Benedetto XVI.Dal momento della morte, avvenuta alle 9.34 del 31 dicembre, la salma di Benedetto è stata collocata nella cappella del Mater Ecclesiae, il monastero all’interno del Giardini Vaticani in cui si era ritirato dopo la sua rinuncia, nel 2013, a fianco a un grande crocifisso, un presepe e un albero di Natale. Indossa i paramenti liturgici rossi e la mitra, ma senza il pallio. Nella giornata di domenica 1 gennaio sono iniziate le visite private alla camera ardente di cardinali e persone legate in modo stretto a Ratzinger.

Lunedì 2 gennaio ci sarà un rito privato in occasione della traslazione della salma del Papa emerito con un passaggio dalla Porta della preghiera. Le immagini saranno diffuse al termine del rito, che avrà appunto carattere privato.

Dalle 9 alle 19 di lunedì 2 gennaio fino al funerale del 5 gennaio, che sarà presieduto da papa Francesco a partire dalle 9.30, la salma sarà esposta nella Basilica di San Pietro per la venerazione dei fedeli, presumibilmente davanti all’altare.

Sarà la prima volta nella storia che un Papa celebra i funerali di un Papa emerito. Due le delegazioni ufficiali che parteciperanno, dall’Italia e dalla Germania. La Prefettura di Roma prevede in Piazza San Pietro 50-60 mila persone per le esequie, e 30-35 mila al giorno per il saluto dei fedeli. Per questo si sta già dispiegando in tutta l’area il dispositivo della sicurezza.

Come seguire

Tv2000 ha organizzato una programmazione dedicata

Lunedì 2 gennaio

In diretta dalle 9.10 lo speciale “Addio a Benedetto XVI”, fino alle 10.30.
Ore 13.20 documentario Siate pronti. Le chiavi di Celestino V
ore 16.00 documentario ‘Benedetto XVI. Il Papa emerito’
ore 17.00 in diretta Speciale Addio a Benedetto XVI (fino alle 18.00)

3 gennaio – martedì
ore 17.00 programma Il diario di Papa Francesco
ore 20.55 film Don Luigi di Liegro. L’uomo della carità (parte 1) la vita del fondatore della Caritas Italiana, di Alessandro Di Robilant con Giulio Scarpati
ore 22.40 documentario ‘Arturo Mari, il fotografo dei papi’

4 gennaio – mercoledì
ore 17.00 programma Il diario di Papa Francesco
ore 20.55 film Don Luigi di Liegro. L’uomo della carità (parte 2) la vita del fondatore della Caritas Italiana, di Alessandro Di Robilant con Giulio Scarpati

5 gennaio – giovedì

ore 09.05 in diretta Speciale Il diario di Papa Francesco
ore 17.00 in diretta Speciale Il diario di Papa Francesco (fino alle 18.00)
ore 20.55 film in PRIMA TV Il diario di Santa Faustina di Michal Kondrat

avvenire.it

Morto improvvisamente monsignor Gianfranco Gazzotti

Non si arresta la catena di lutti che in questi giorni hanno colpito la Chiesa diocesana, ancora scossa dal tragico incidente accaduto in Madagascar e costato la vita a sei missionari locali. Intorno alle ore 17 di sabato 31 gennaio, poche ore dopo la morte di Benedetto XVI, si è spento improvvisamente monsignor Gianfranco Gazzotti, rettore emerito della Basilica reggiana di San Prospero e carismatica guida di numerosi pellegrinaggi in Terra Santa.


Il corpo di mons. Gianfranco arriverà in S. Prospero alle 10 di lunedì mattina 2 gennaio.
Alle 18 Rosario e S. Messa.
Martedì mattina 3 gennaio verrà trasferito in Cattedrale dove alle 10 ci saranno i funerali.

Sempre martedì 3 gennaio alle 19 il vescovo ci invita alla messa per papa Benedetto in Cattedrale

d. Luca Grassi (Parroco)


da reggionline.com

Aveva 88 anni. Guidò la Caritas e fu parroco della Cattedrale e di San Prospero. Protagonista infaticabile di innumerevoli pellegrinaggi, ci lascia uno dei religiosi più amati dai fedeli reggiani

REGGIO EMILIA – E’ morto mons. Gianfranco Gazzotti, uno dei religiosi più amati della nostra Diocesi. Il decesso è avvenuto nel tardo pomeriggio di oggi. Classe 1934, originario di Toano, fu ordinato sacerdote dal vescovo Beniamino Socche nel 1960. Ha operato in Seminario e poi come parroco della Cattedrale. Nel 2007 gli fu assegnata la parrocchia di San Prospero. Fu anche direttore della Caritas diocesana. Sacerdote infaticabile, ha organizzato pellegrinaggi portando migliaia di reggiani in Terra Santa, a Lourdes e Fatima.

Reggio Emilia, una malattia stronca la 53enne Barbara Ruozi

REGGIO EMILIA – Si è spenta a 58 anni, stroncata da una malattia contro la quale lottava duramente da due anni, Barbara Ruozi, segretaria da 30 anni della ginecologa reggiana Francesca Valli. In tanti conoscevano Barbara Ruozi non solo per il suo lavoro, ma anche perché era cresciuta a Pieve Modolena frequentando e amando il suo quartiere.

Amica di tanti, sempre solare e gentile con chiunque la conoscesse, Barbara Ruozi lascia gli anziani genitori, le sorelle e i tre figli, Alex, Veronica e Laura. Fino all’ultimo ha cercato di vivere a fondo la sua vita e le sue passioni, dall’amore per i cani a quello per il mare. I funerali si terranno mercoledì mattina nella chiesa di Pieve Modolena. Il corteo funebre partirà alle 10 dalla casa funeraria Reverberi. La camera ardente sarà aperta domani dalle ore 12.

stampareggiana.it

 

 

 

Morta Marta Dehò. Il corpo è all’Hospice e il funerale sarà a Reggio Emilia giovedì 19 maggio alle 11,30 in S. Stefano

La Provincia di Reggio Emilia in lutto per la perdita di Marta Dehò (nella foto), spentasi improvvisamente ieri pomeriggio all’età di 61 anni, “metà dei quali trascorsi a Palazzo Allende” si legge in una nota divulgata ieri dall’ente provinciale.

“Marta era una splendida persona – continua l’istituzione – ed una dipendente estremamente preparata, che con grande passione e professionalità ha gestito a lungo un settore particolarmente delicato e importante come quello dei”. Questo il ricordo condiviso dal presidente della Provincia, Giorgio Zanni, che ha voluto esprimere il cordoglio suo personale e di tutto l’ente al marito di Marta Dehò, Enrico, e alla figlia Letizia.

“Marta Dehò – prosegue la nota – dopo una esperienza lavorativa al Comune di Reggio Emilia, era stata assunta dalla Provincia il 20 agosto 1992, attraverso un concorso da consigliere amministrativo al Servizio Caccia e pesca. Dopo varie esperienze in diversi settori, da inizio millennio era responsabile dell’Unità operativa Trasporti della Provincia”. Tale ufficio si impegna nel gestire “tutte le pratiche relative alle autoscuole, ai centri di revisione – si legge – nonché del rilascio delle autorizzazioni per l’esercizio dell’attività di noleggio di autobus con conducente e della gestione degli esami di idoneità professionale per l’autotrasporto di merci e persone, istruttori di scuola guida o studi di consulenza automobilistica”. Nel corso della sua carriera, Dehò si era anche impegnata nell’attività sindacale: per una ventina d’anni ha fatto parte della Rsu della Provincia di Reggio Emilia per la Cisl. “Figlia del civilista Eugenio Dehò – conclude la Provincia – era anche avvocato e nel 1999, per 6 mesi, aveva ricoperto un incarico di alta specializzazione all’Ufficio legale del Comune di Guastalla”. I funerali si terranno domani alle 11.30 nella Chiesa di Santo Stefano a Reggio: dopo il rito funebre il corteo raggiungerà il cimitero Monumentale.

Il Resto del Carlino

Lutto nella parrocchia cittadina di Santo Stefano: è morto Fermo Carubbi. Fu consigliere comunale DC

Si è spento ieri sera all’età di 94 anni il geometra Fermo Carubbi, figura eminente del laicato cattolico cittadino ed impegnato in campo politico; è stato infatti consigliere comunale della Democrazia Cristina in Sala del Tricolore.

Intenso il suo impegno nella parrocchia cittadina di Santo Stefano, dove si è fatto promotore dell’apposizione di una targa commemorativa del parroco don Bruno Morini.

Ha fondato ed è stato il presidente dell’Associazione insigniti onorificenze pontificie.

Questa sera alle 20.30 in Santo Stefano sarà recitato il Santo Rosario. I funerali si svolgeranno domani,sabato, alle 14.30 nella chiesa dell’abbazia di Marola.

GAR

fonte: https://nextstopreggio.it/lutto-nella-parrocchia-cittadina-di-santo-stefano-e-morto-fermo-carubbi-fu-consigliere-comunale-dc/

Lunedì 23 novembre funerale di monsignor Iotti, diretta su Teletricolore

Il funerale sarà lunedì 23 novembre alle 10.30 in Cattedrale

Un altro grave lutto, il terzo in una sola settimana, ha colpito la Chiesa reggiano-guastallese. La sera di venerdì 20 novembre, alla vigilia del funerale di don Gaetano Incerti, suo grande amico, monsignor Pietro Iotti si è spento nel suo appartamento del Palazzo dei Canonici. Lo piange tutta la Diocesi, profondamente grata alla nipote Lisa e agli assistenti Domnica, Ludmila e Bruno per lamorevoli cure e premure con lui l’hanno accompagnato nell’ultimo tratto della sua vita.

Pietro Iotti era nato a Bagno il 26 aprile 1923. Undicenne, era entrato insieme al compaesano Avio Spattini nel collegio cittadino di San Rocco. Qui il direttore, il Servo di Dio don Dino Torreggianioltre al pre-seminario aveva realizzato un oratorio, uno studentato per i ragazzi poveri, un ritrovo per i militari e un ricovero per gli anziani. Il seminarista Iotti visse gli ultimi anni ginnasiali a Marola, avendo per confessore monsignor Guerrino Orlandini, quindi il triennio di liceo ad Albinea, avendo come prefetto di camerata don Pietro Margini; infine tornò come “prefetto” a Marola, dove tra i seminaristi della camerata San Carlo, di cui era responsabile, si distingueva Rolando Rivi, il futuro beato martire. Il 29 giugno 1946 don Pietro venne consacrato presbitero davescovo Beniamino Socche, entrato in diocesi da poche settimane, che gli trasmise una profonda devozione mariana. L’indomani il giovane prete novello celebrava la sua prima Messa nella chiesa dei Santi Giacomo e Filippo, nel quartiere di Santa Croce internaLa parrocchia del “popol giôst, dove risiedeva con la famiglia, divenne infatti la prima destinazione pastorale di don Pietro, in qualità di vicario cooperatorePossiamo ripercorrere il suo straordinario ed entusiastico ministerosacerdotale, in servizio alla Chiesa sia diocesana che nazionale, seguendo le tappe che lo stesso don Pietro ha identificato in un memoriale scritto per il settimanale diocesano La Libertà in occasione del suo 70° anniversario di Messa.

 

A San Giacomo don Pietro, sotto la guida del parroco monsignor Antonio Fornaciariera impegnato prevalentemente con i giovani – fra adunanze, pellegrinaggi, catechesi – e nelle scuole statali comeinsegnante di religione (1947-1966). Fu il presidente dell’Azione Cattolica Camillo Rossi a suggerire a Socche di nominare don Iotti consulente provinciale del Centro Sportivo Italiano, come avvenne (anche a livello regionale, fino al 1975), con un mandato chiaro quanto ambizioso: “ogni campanile, un campo sportivo”. Nelle parrocchie del nostro Appennino, dove violenze e vendette del dopoguerra erano ancora accese, lo zelo di questo giovane prete contribuì alla rinascita di uno spirito di collaborazione e ricostruzione; nacque così il Torneo della Montagna. A don Iotti, in sodalizio con Angelo Burani, si deve pure la coraggiosa operazione che portò all’acquisto degli impianti sportivi di Santa Croce. Don Pietro fu tra l’altro presidente della S.R.A.T. (Società Ricreativa Assistenziale Tricolore) per soggiorni di vacanza e impianti sportivi (1954-1995).Ancora in ubbidienza al vescovo Socche, don Pietro accettò di andare “provvisoriamente” a celebrare la Messa alla Caserma della Polizia di Stato; ebbene, rimase cappellano ufficialmente fino al 1993. Analogamente accadde con l’incarico di cappellano dei Vigili del Fuoco, rivestito dal 1952 ad oggi. Nel 1968-69 don Iotti diresse l’Ufficio Amministrativo Diocesano. Fu anche presidente della Pontificia Opera di Assistenza (1960-1977), gestendo le colonie estive per numerose generazioni di bambini fra strutture marine e montane.

Di rilievo gli uffici accettati da don Iotti a livello nazionale: don Pietro è stato dal 1991 consulente per l’Emilia-Romagna della Pontificia Fondazione “Centesimus Annus” e dal 2002 presidente dell’Associazione “Giovanni Palatucci”, onlus sorta per sostenere la causa di beatificazione del questore di Fiume che salvò migliaia di EbreiPer lungo tempo monsignor Iotti si è recatosettimanalmente a Roma per l’adempimento di vari incarichi, alloggiando dapprima alla Casa Romana del Clero e poi a Santa Marta, dove ha incontrato Papa Francesco. In diocesi si è fatto conoscere e apprezzare da innumerevoli persone per il suo intenso modo di vivere le relazioni, il sorriso accogliente e la presenza orante, che si era perfino intensificata dopo che il vescovo Camisasca l’aveva nominato Canonico onorario della Cattedrale.

Così monsignor Iotti terminava il suo racconto dei “primi 70 anni” di sacerdozio su La Libertà: “Grazie infinite a Te, Signore Gesù che sei risorto e sei sempre con me, e grazie alla Madre Tua Santa che mi ha guidato per mano; niente è mai senza la Mamma Celeste!”.

Nel pomeriggio di sabato 21 novembre la salma di monsignor Iotti verrà trasportata alla camera ardente allestita in Cattedrale nella “cappella del tesoro”.

Le esequie, con la santa Messa presieduta dal vescovo Camisasca, saranno celebrate lunedì 23 novembre alle ore 10.30 in Cattedrale. I resti mortali di don Pietro riposeranno nella cappella dei Canonici nel Cimitero Monumentale di Reggio Emilia.