Oltre il Covid: 365 idee per superare la crisi

Il nuovo libro di Paola Scarsi racconta le imprese (una al giorno) e le loro idee, tutte concretizzate per far fronte ai problemi causati dalla pandemia. Una raccolta di esperienze che diventerà anche una pagina Facebook e un sito per continuare il racconto e le idee innovative

Vuole essere un’opera positiva anche perché mostra uno spaccato dell’Italia – creativa, impegnata generosa, ingegnosa, solidale – che ha cercato, riuscendoci, di rimanere a galla. E nell’idea dell’autrice è un libro da leggere perché solleva l’animo e permette di scoprire che ce la si può fare.
Allo stesso tempo è una raccolta unica nel suo genere, certo non esaustiva della complessità e ricchezza del tessuto produttivo italiano. Sono brevi storie di soluzioni d’impresa attuate da realtà grandi e piccole di ogni settore, dai bar che consegnavano gli aperitivi sottovuoto alle industrie che hanno ideato sistemi igienizzanti, passando per ristoranti sugli alberi, adozioni di mucche e altri animali.

Qualsiasi cosa pur di salvare l’azienda, sostenere i dipendenti, aiutare la comunità…. compresi i sacerdoti che hanno detto Messa dai tetti o le imprese di pompe funebri che, su richiesta dei parenti, hanno trasmesso i funerali via Facebook.

Oltre Il Covid Copertina

Tutto questo è “Oltre il Covid: 365 idee per superare la crisi” (Erga Edizioni, € 9,90, pag. 146, nell’immagine la copertina) il libro in cui l’autrice, Paola Scarsi racconta la capacità degli imprenditori italiani di far fronte alle difficoltà e di superarle, in maniera singolare e innovativa o con soluzioni semplici ma altrettanto efficaci.

Un pizzico di ciascun ingrediente (intuizione, fortuna, impegno, passione, abilità…) ha permesso a tante imprese grandi e piccole di fronteggiare la crisi da Covid, sperimentando, innovando, diversificando, tentando nuovi approcci e nuovi mercati.
Scrive Paola Scarsi: «Non esistono vie d’uscita o progettualità precostituite: ciascun imprenditore ha operato come meglio poteva, tenendo conto anche del contesto logistico ed umano in cui si trovava la sua azienda».

Il volume è suddiviso in macrocategorie (Agricoltura e Allevamento Commercio, Cultura e Tempo Libero, Igiene e Sanità, Innovazione e Riconversione Attività, Professionisti, Religione) a loro volta suddivise in sottocategorie.

Un corposo capitolo è dedicato alle mascherine, la cui produzione ben rappresenta la versatilità del nostro Paese, avendo assunto i molteplici aspetti della resilienza, della riconversione, della solidarietà, del dono, dell’innovazione industriale.

“Oltre il Covid: 365 idee per superare la crisi” è anche un work in progress: nella pagina Facebook e nel sito che saranno attivati proseguiranno le segnalazioni di imprese e di idee innovative, per continuare a raccontare la forza dell’imprenditoria italiana ma, soprattutto, per essere di aiuto e sostegno ai tanti che stanno ancora immaginando soluzioni.
Il volume nelle intenzioni dell’autrice vuole anche fornire questo prezioso contributo: essere un anti-stress, attraverso la condivisione di percorsi, perché la soluzione può essere lì, a portata di mano e talvolta basta osservare le cose da una diversa prospettiva per individuarla.

vita.it

L’Emilia-Romagna è gialla dal 6 dicembre. I dati: 2143 positivi su 17mila tamponi (12%). I morti sono 63

BOLOGNA – Da domenica 6 dicembre, l’Emilia-Romagna torna in zona gialla. Il passaggio nella fascia a rischio minore rispetto a quella arancione, dove la regione resterà ancora fino alla mezzanotte di domani, è stato  formalizzato nella nuova ordinanza che il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato in serata, così come comunicato nel pomeriggio dallo stesso ministro al presidente della Regione, Stefano Bonaccini.

“Le restrizioni di queste ultime tre settimane hanno dunque pagato- afferma Bonaccini- ma dobbiamo con tinuare a essere responsabili e rispettare le regole perché l’impegno di tutti per frenare la pandemia deve proseguire”.

La decisione del ministro Speranza segue l’analisi dei dati sull’andamento epidemiologico e la tenuta del sistema sanitario compiuta dal Comitato scientifico e dalla Cabina di regia nazionali nell’ormai abituale aggiornamento settimanale, con l’Rt regionale, l’indice di trasmissibilità del virus, che in Emilia-Romagna è sceso sotto l’1, in linea col calo che si riscontra più in generale nel Paese.

Oltre alle misure previste perché zona gialla, da questa mattina è poi in vigore il nuovo Decreto del Governo con i provvedimenti per contrastare la diffusione del contagio valide in tutto il territorio nazionale, in particolare per il periodo delle prossime festività natalizie.

I dati

Dopo quattro giorni tornano sopra la soglia dei 2mila i nuovi contagi da coronavirus registrati nelle precedenti 24 ore: nel bollettino odierno della Regione vengono riportati 2.143 nuovi positivi su 17.700 tamponi (è il 12%), e 63 vittime, di cui 14 a Bologna. Ieri si erano avuti 1.766 casi su praticamente 18mila tamponi (9,8%) e 85 morti. Aumentano anche i ricoveri, dato che era sceso nei giorni scorsi.

Prosegue, sottolinea la Regione, la discesa dell’Rt regionale, l’indice di trasmissibilità del virus, sceso sotto l’1: è infatti arrivato a 0,99 dall’1,11 della settimana scorsa.

repubblica.it

A Reggio Emilia sono 26 i bambini nati da mamme positive al Covid

Gazzetta di Reggio

REGGIO EMILIA  Confermata anche nella seconda fase della pandemia l’importanza del ruolo svolto dell’USCA neonatale, istituita dall’Azienda USL IRCCS di Reggio Emilia nello scorso mese di aprile, durante la prima fase della diffusione del virus, e rimasta attiva anche nel periodo estivo.

Le USCA – Unità Speciali di Continuità Assistenziale – sono nate per svolgere attività domiciliari per i pazienti colpiti dal virus Covid e rappresentano un’innovazione nelle modalità assistenziali. Quella neonatale interviene nell’assistenza post-dimissione di madri Covid positive per offrire assistenza a neonati e puerpere dal momento del rientro a casa e integrare la funzione del pediatria territoriale. L’equipe è composta da una specialista neonatologa e un’infermiera con esperienza in ambito pediatrico.

Come spiega Nicoletta Natalini, Direttore sanitario dell’Ausl IRCCS di Reggio Emilia “A Reggio Emilia sono 26, sinora, i nati da madre Covid positiva. Tra questi ci sono state 3 nascite premature e un parto gemellare. I casi sono stati numericamente importanti, soprattutto nel mese di novembre che ne ha visti 17. È un servizio che completa il percorso offerto alle donne gravide affette dal virus, con ambulatori dedicati per svolgere in sicurezza controlli ed ecografie ostetriche, nel rispetto delle tempistiche appropriate”.

A parto avvenuto, i neonati e le mamme restano in ospedale per un periodo di 72-96 ore utile a completare l’iter diagnostico (screening metabolico, oculistico, cardiologico, audiologico). Al momento della dimissione, l’USCA neonatologica e il pediatra territoriale ricevono i nominativi della madre e del bambino.

A domicilio sono tenuti sotto controllo i diversi parametri di madre e neonato e offerti consigli e indicazioni per l’allattamento al seno e l’accudimento materno. Viene eseguito, inoltre, il tampone di fine isolamento per la madre o quello diagnostico sul bambino, in caso di comparsa di sintomatologia sospetta. Ai fini del monitoraggio del decorso clinico, inoltre, l’USCA svolge sorveglianza attiva tramite rapporti telefonici con la famiglia, la quale può mettersi in contatto diretto con l’equipe in caso di necessità. Ogni informazione viene condivisa con il pediatra di famiglia al quale spetta la presa in carico del neonato al termine del periodo di quarantena.

“Sono state eseguite, sinora, 14 visite USCA neonatali; solo 2 neonati si sono positivizzati durante la quarantena, ma non hanno manifestato sintomatologia di rilievo” conclude Natalini “In questi giorni l’équipe si arricchisce di due medici della scuola di specializzazione in Pediatria dell’Università di Modena e Reggio Emilia che desiderano conoscere quest’esperienza nella pratica quotidiana”.

È imminente il perfezionamento dell’organizzazione dell’USCA pediatrica in collaborazione con i pediatri di libera scelta di tutta la provincia e il supporto del personale infermieristico del Dipartimento Cure Primarie per la presa in carico di bambini Covid positivi o di figli di madri Covid positive dopo la fase neonatale.

 

Il percorso nascita in tempo di Covid all’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia

Per limitare i rischi di diffusione del virus Covid-19, al Santa Maria Nuova sono stati identificati già nella prima fase pandemica dei percorsi nettamente differenziati per le donne gravide risultate positive oppure sospette tali. L’identificazione dei casi positivi o sospetti avviene già in sede di pre-triage e comporta due percorsi separati.

In caso di positività è prevista un’Area Covid caratterizzata dalla presenza di accettazione, ambulatori, sala parto/sala operatoria e degenza completamente distinti. Nell’Area Covid le donne possono avere il neonato accanto a sé (rooming-in) e sono assistite da personale sanitario dedicato. Possono esse accompagnate, inoltre, da una persona (il papà/un familiare) qualora asintomatico e/o negativo. Il piccolo può essere allattato al seno previo utilizzo da parte della madre della mascherina chirurgica e delle opportune norme igieniche. Il piccolo riceve in sede le opportune visite neonatologiche e gli accertamenti necessari.

Per le altre donne gravide, asintomatiche e senza fattori di rischio, il percorso è quello standard, dalla sala parto al reparto di degenza.

L’accesso dei familiari è stato necessariamente modificato per ridurre il rischio di diffusione dell’infezione, ma la presenza del papà in sala parto per tutto il tempo del travaglio, del parto e delle prime ore dopo la nascita è sempre garantita.

Rispondendo alle richieste dei neogenitori, inoltre, la presenza dei papà è estesa da oggi anche ad alcune fasce orarie dei giorni successivi. Un’ostetrica è stata dedicata all’accoglienza dei papà (o altro familiare prescelto), alla valutazione del loro rischio clinico, al sostegno all’allattamento ed alla genitorialità per offrire le informazioni più utili a un sereno rientro a casa del nucleo familiare.

Prima della dimissione i neonati sono sottoposti a screening neonatali e accertamenti e vengono inviati a domicilio con una presa in carico precoce  e, qualora necessario, protetta da parte del Pediatra di Famiglia. Grazie alla presenza del Centro Nascita e dello sportello SAUB provinciale all’interno del Santa Maria Nuova i genitori possono fare la denuncia di nascita e la scelta del Pediatra di Famiglia prima del rientro a casa.

Aterballetto tra caos e armonia, installazione video a Reggio Emilia

 

La danza ai tempi del coronavirus. In scena in piazza del Monte di Reggio Emilia “Lascia ch’io” del coreografo Diego Tortelli, installazione video firmata per l’Aterballetto e realizzato in pieno lockdown, visibile al pubblico dal 4 all’8 dicembre in piazza del Monte di Reggio Emilia. Si tratta di una coproduzione Fondazione I Teatri e Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto.

“Un quadro in movimento dai tempi infiniti, come infinita sembra l’attesa di poter ritornare a godere dell’arte in presenza, di partecipare insieme, in uno stesso luogo, al momento artistico – spiega una nota della compagnia- Il video, realizzato dalla videomaker Valeria Civardi, racconta di un teatro Municipale Valli deserto, in cui i danzatori compiono un flusso di micro-gesti, di una tempesta sulla scena tra ordine e disordine, tra armonia e caos”.

“Il finale del video, liberatorio, si scoprirà tramite un QR-code – annuncia la compagnia – che permetterà a ogni passante di collegarsi direttamente con il proprio cellulare al momento in cui lo spettacolo dal vivo, finalmente, potrà fare cadere quel velo che lo separa dal proprio pubblico. Un finale poetico che racconta nella sua bellezza anche la sofferenza di un’attesa imposta. Sperando davvero che, nella realtà, questo accada al più presto”.

“I Teatri e Aterballetto, con questo piccolo gesto – spiegano il direttore dei Teatri, Paolo Cantù e il direttore della Fondazione Nazionale della Danza /Aterballetto, Gigi Cristoforetti – vogliono dare un segno di presenza e di vicinanza alla città. Come tutti i teatri e le Compagnie di danza d’Europa, vogliamo dire a tutto il settore e al pubblico. Siamo chiusi ma non fermi, con voi abbiamo aspettato e ora siamo pronti ad accogliervi nuovamente”.

Alcuni estratti dal video di piazza del Monte saranno anche online dal 4 all’8 dicembre sui siti web di Teatri e Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto e, dal giorno 9 dicembre, anche la conclusione dell’opera con il cortometraggio finale.

adnkronos

La luce in fondo

di: Francesco Cosentino – Settimana News

luce

Non sempre usiamo le parole in modo preciso. Pensiamo siano solo funzionali a “nominare le cose” e, talvolta, le utilizziamo accostandole alla rinfusa e costringendole a essere lo specchio degli umori caotici che ci portiamo dentro. Eppure, la parola ha il potere di liberare la vita che ci abita, di evocare le immagini con cui interpretiamo noi stessi e il mondo, di proiettare scenari e indicare orizzonti che ci superano. Con le parole leggiamo la vita o la neghiamo, facciamo emergere il nostro io dal buio in cui si è ricacciato o lo mortifichiamo, salviamo gli altri oppure li uccidiamo.

Ci sono momenti nella vita in cui “mancano le parole”. Non sappiamo come declinare l’amore ma, ancor più, non sappiamo come parlare di quei passaggi traumatici che, per l’appunto, ci lasciano a bocca aperta. Se non fosse per altro, almeno per questo motivo vale la pena ritagliarsi un po’ di tempo per gustare il nuovo libro di Luigi Maria Epicoco La luce in fondo. Attraversare i passaggi difficili della vita, edito da Rizzoli

Più di un libro

Il brillante sacerdote, amato e seguito dal grande pubblico, già autore di numerose pubblicazioni e dotato di una rara capacità di comunicare il Vangelo, ci offre qui più di un libro; mentre si scorrono le pagine di questo testo, infatti, si ha la possibilità di entrare nella propria anima, di ritrovarsi e rispecchiarsi, di lasciarsi toccare e guarire. Il volume, infatti, si propone proprio di offrire “parole” che interpretano i passaggi difficili e traumatici della vita, aiutandoci a diventare protagonisti e non più vittime della nostra storia, specialmente quando siamo costretti ad attraversare sentieri oscuri o ad affrontare difficoltà che appaiono insormontabili.

copertinaCinque piccoli capitoli, ciascuno affidato a una parola, da cui emerge l’estro letterario di don Epicoco, capace di tenere insieme la profondità drammatica dei temi trattati con un linguaggio caldo e coinvolgente, mai cattedratico, mai distaccato, evocativo di quanto scorre nel sottosuolo delle nostre esistenze. Le relazioni, la solitudine, il silenzio, il corpo e la morte rappresentano l’itinerario del viaggio da compiere, per trovare “la luce in fondo”.

Lo scopo del libro non è quello di spiegare, definire, dare risposta ma, piuttosto, di aiutarci a guardare ai passaggi e alle crisi della nostra vita con occhi nuovi, per scoprire che «in tutto è nascosto un significato» (p. 15), e che se anche non abbiamo potere sulle tempeste «possiamo approfittare delle onde per andare nella direzione sperata» (p. 16).

Così, l’autore ci propone una lettura prospettica su quanto la recente pandemia ha rivelato e portato alla luce, anzitutto l’importanza di coltivare le relazioni umane in un contesto globalizzato «che ha reso il mondo una rete commerciale più che una rete di persone» (p. 31). Ma vi è anche la possibilità e necessità di vivere una solitudine “positiva”, scelta per imparare sempre e daccapo una libertà interiore capace di consegnarci a una «postura interiore che ci strappa dalla tentazione di piangerci continuamente addosso, di essere ripiegati su noi stessi, di passare la nostra vita, il nostro tempo a salmodiare solo ciò che non va, a elencare il buio, a prendercela con qualcuno» (pp. 53-54).

Disarmare la morte

Non meno importanti le pagine dedicate al silenzio, dipinto come un respiro, una pausa tra una nota e l’altra della vita, un essere «scaraventati in modo traumatico dentro una folla interiore» (p. 76), che scalpita e grida dentro di noi e che proprio il silenzio ci permette di ascoltare, interpretare e guarire.

La riflessione tocca anche delle vette filosofiche quando le pagine dell’agile testo ci propongono una lettura del significato del corpo e della corporeità. Le ultime righe, invece, sono dedicate al tema della morte che il Coronavirus ha fatto ritornare sulla scena da protagonista, mentre la nostra società anestetizzata l’aveva resa un tabù. Dinanzi alla morte si può scegliere di affidarsi a un apparato religioso che plachi e addomestichi l’angoscia oppure — suggerisce l’autore — alla fede che, diversamente dalla religione, non serve solo a rassicurarci, ma «è un modo attraverso cui questa angoscia può essere affrontata, guardata negli occhi e allo stesso tempo essere superata» (p. 135).

Del libro rimane, però, anzitutto un messaggio fondamentale che è anche al cuore della fede cristiana ma che, ciascuno, può cercare di rintracciare anche nel personale lavoro con se stesso: non arrendersi al buio, disarmare la morte, cercare “la luce in fondo” che è la benedizione nella prova, un bene nascosto in ciò che ci ha destabilizzati. Con un tratto amichevole, semplice ma mai banale, l’autore ci prende per mano per accendere piccole luci nel cuore delle nostre notti. Alla sua penna, ma ancor più alla passione umana e spirituale che trasmette in queste pagine, non possiamo che essere grati.

Luigi Maria EpicocoLa luce in fondo. Attraversare i passaggi difficili della vita, Rizzoli, Milano 2020. La recensione è stata pubblicata su L’Osservatore Romano il 14 novembre 2020.

Mattarella, ora risposte concrete per uscire da emergenza

(ANSA) – ROMA, 04 DIC – “Rivolgo il mio cordiale saluto a tutti i partecipanti al convegno “Ri-Nascita Italia”, che si tiene in una fase di grave crisi sanitaria, economica e sociale, caratterizzata da forte incertezza, che – allo stesso tempo – richiede risposte concrete per uscire dall’emergenza e per avviare la costruzione di solide prospettive per il futuro”. Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio inviato all’evento ‘Ri-nascita Italia’.

(ANSA).

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Investito da un furgone, muore 12enne a Reggio Emilia

(ANSA) – REGGIO EMILIA, 04 DIC – Un 12enne è morto dopo essere stato investito a Reggio Emilia da un furgone.
L’incidente è avvenuto poco dopo le 14,30 nella frazione di Cella, sulla via Emilia verso Parma.

Il ragazzino stava camminando a piedi lungo la strada quando all’improvviso – per cause ancora al vaglio della polizia municipale – è stato travolto da un Fiat Ducato guidato da un 35enne. Sul posto si sono precipitati un’ambulanza e un’automedica che hanno prestato i primi soccorsi per poi trasportarlo d’urgenza in gravissime condizioni all’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia dove è morto poche ore dopo. (ANSA).

Mose protegge Venezia, 50 cm mare-laguna

 © ANSA

(ANSA) – VENEZIA, 05 DIC – Il Mose sollevato ieri sera alle 3 bocche di porto sta proteggendo Venezia da una forte acqua alta.
Il livello di marea in laguna è fermo da ore a 75 centimetri, con il centro storico all’asciutto, ma senza le barriere del sistema idraulico – spiegano dal Centro maree – l’acqua si sarebbe spinta a +135.

La punta massima in mare finora è stata di 127 centimetri, misurati alla diga del Lido. Ma con un vento di scirocco a 75 km orari, precisano gli esperti, l’acqua si sarebbe insaccata verso l’interno della laguna, superando ampiamente il metro e 30. Fenomeno impedito dal Mose.