La Domenica della Parola di Dio è una giornata «dedicata alla celebrazione, riflessione e divulgazione della Parola di Dio per far crescere nel popolo di Dio la religiosa e assidua familiarità con le Sacre Scritture»

È stata istituita il 30 settembre del 2019 da papa Francesco con il Motu proprio Aperuit illis, con il quale il Pontefice ha stabilito che ogni anno la III Domenica del Tempo ordinario sia dedicata alla Parola di Dio. La lettera apostolica spiega che: «Dedicare in modo particolare una domenica dell’Anno liturgico alla Parola di Dio consente, anzitutto, di far rivivere alla Chiesa il gesto del Risorto che apre anche per noi il tesoro della sua Parola perché possiamo essere nel mondo annunciatori di questa inesauribile ricchezza».

Qual è il significato?

È racchiuso, spiega il biblista e sacerdote della Società San Paolo don Giacomo Perego, «in una profonda convinzione di Papa Francesco: perché la fede sia matura, occorre “far emergere il posto centrale della Parola di Dio nella vita ecclesiale, raccomandando di incrementare la “pastorale biblica” non in giustapposizione con altre forme della pastorale, ma come animazione biblica dell’intera pastorale”. La citazione attinge al n. 73 dell’esortazione post-sinodale firmata da Benedetto XVI all’indomani del Sinodo sulla Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa celebrato nel 2008. Tale passaggio raccoglie una delle eredità più significative delle Chiese dell’America Latina: “Non si tratta di aggiungere qualche incontro in parrocchia o nella diocesi, ma di verificare che nelle abituali attività delle comunità cristiane, nelle parrocchie, nelle associazioni e nei movimenti, si abbia realmente a cuore l’incontro personale con Cristo che si comunica a noi nella sua Parola”. Nell’ultima catechesi del mercoledì del 2022, Papa Francesco è tornato nuovamente sul tema sottolineando come «per il credente, la Parola di Dio non è semplicemente un testo da leggere, la Parola di Dio è una presenza viva, è un’opera dello Spirito Santo che conforta, istruisce, dà luce, forza, ristoro e gusto di vivere». In proposito ha citato anche l’esperienza di grande santo e pastore come Ambrogio, vescovo di Milano, che scriveva: «Quando leggo la Divina Scrittura, Dio torna a passeggiare nel paradiso terrestre» (Lett., 49,3). Custodire e crescere nella familiarità con la Parola di Dio equivale ad avere uno “sguardo altro” sulla complessa realtà di ogni giorno: «La Parola di Dio sempre ti fa guardare dall’altra parte: cioè, c’è la croce, qui, è brutto, ma c’è un’altra cosa, una speranza, una resurrezione. La Parola di Dio ti apre tutte le porte, perché Lui, il Signore, è la porta». Da qui l’invito ripetuto del Santo Padre, ormai noto come una della sue raccomandazioni principali: «Prendiamo il Vangelo, prendiamo la Bibbia in mano: cinque minuti al giorno, non di più. Portate un Vangelo tascabile con voi, nella borsa, e quando sarete in viaggio prendetelo e leggete un po’, durante la giornata, un pezzettino, lasciare che la Parola di Dio si avvicini al cuore. Fate questo e vedrete come cambierà la vostra vita con la vicinanza alla Parola di Dio».

Perché il Papa l’ha istituita il 30 settembre?

Perché in questo giorno si ricorda il grande padre e dottore della Chiesa San Girolamo. In particolare nel 2019 è stato celebrato il 1600° anniversario della sua morte. San Girolamo, autore della Vulgata, ovvero della prima traduzione completa in lingua latina della Bibbia, su richiesta di Papa Damaso I, alla fine del IV secolo, mise in ordine e sostituì le precedenti versioni in lingua ebraica e greca. Le Scritture erano così messe a disposizione di tutti e tutti potevano leggerle e comprenderle. Ed ecco che Papa Francesco, nell’Aperuit illis, a ragione dell’istituzione, cita una delle più celebri e icastiche frasi di San Girolamo: “L’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo”.

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