Il presidente dello Sri Lanka ha lasciato il paese

Ci aveva già provato dopo aver annunciato le proprie dimissioni a causa della crisi in corso: ora è fuggito alle Maldive

 

Nella notte tra martedì e mercoledì il presidente dimissionario dello Sri Lanka Gotabaya Rajapaksa è riuscito a lasciare il paese, come aveva già provato a fare tra lunedì e martedì, dopo aver aver annunciato le proprie dimissioni a causa della gravissima crisi in corso ormai da mesi.

È da tempo che i manifestanti accusano il presidente e la sua potente famiglia di nepotismo, corruzione e di non aver fatto abbastanza per evitare la crisi peggiore dal 1948, l’anno in cui lo Sri Lanka ottenne l’indipendenza dal Regno Unito. Fintanto che è capo dello stato, Rajapaksa gode dell’immunità presidenziale: si pensa che sia fuggito dal paese prima di formalizzare le proprie dimissioni per evitare di essere arrestato.

Mercoledì mattina il governo del paese ha dichiarato lo stato d’emergenza per l’assenza del suo presidente. Tramite un comunicato, lo stesso Rajapaksa ha poi chiesto di trasferire i propri poteri all’attuale primo ministro, Ranil Wickremesinghe, come prevede la Costituzione dello Sri Lanka in caso di assenza del presidente.

Rajapaksa ha lasciato il paese a bordo di un jet militare assieme alla moglie e a due agenti di sicurezza, arrivando attorno alle 3 del mattino ora locale (mezzanotte in Italia) nell’arcipelago delle Maldive, nell’oceano Indiano, circa mille chilometri a sud-ovest dello Sri Lanka. Lunedì sera era stato bloccato dagli addetti alla frontiera di un aeroporto – non è chiaro quale – mentre cercava di imbarcarsi su un volo diretto a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti; il Guardian scrive che il governo dell’India, lo stato più vicino allo Sri Lanka, si era rifiutato di concedere il permesso per farlo arrivare nel paese con un jet militare.

Rajapaksa era scappato dalla propria residenza e non si sapeva dove fosse da sabato, quando centinaia di persone avevano assaltato il palazzo presidenziale nella capitale Colombo per protestare contro la crisi. I manifestanti avevano assaltato anche la residenza di Wickremesinghe, nominato a inizio maggio in seguito alle dimissioni del primo ministro uscente, Mahinda Rajapaksa, fratello del presidente.

Dopo le grosse proteste di sabato Gotabaya Rajapaksa aveva annunciato che si sarebbe dimesso oggi, mercoledì 13 luglio. Al momento però le dimissioni non sono state formalizzate.

Secondo una fonte sentita da BBC Rajapaksa non intenderebbe rimanere alle Maldive, ma vorrebbe andare in un altro paese, forse appunto gli Emirati Arabi Uniti. In queste ore ha lasciato lo Sri Lanka anche Basil Rajapaksa, altro fratello del presidente ed ex ministro dell’Economia, che si dice sia diretto verso gli Stati Uniti.

Con la notizia della fuga del presidente ci sono state nuove proteste da parte dei manifestanti, secondo cui starebbe evitando di assumersi le proprie responsabilità. Centinaia di persone si sono radunate davanti alla residenza del primo ministro e alcune decine sono riuscite a scavalcarne le recinzioni.

Allo stesso tempo la sua assenza rischia di complicare ulteriormente la situazione politica ed economica del paese.

Anche Wickremesinghe è molto impopolare, e peraltro dopo gli eventi di sabato aveva detto che si sarebbe a sua volta dimesso, senza però specificare quando. Se Rajapaksa confermerà le proprie dimissioni, è previsto che il Parlamento si riunisca venerdì e voti per eleggere un nuovo presidente entro la metà della settimana prossima.

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