‘MENSE SCOLASTICHE FILM DELL’ORRORE’, DENUNCIA DELLA GRILLO

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UNA SU 3 IRREGOLARE. NAS IN 224 ISTITUTI, TOPI E CIBI SCADUTI Una mensa scolastica su 3 presenta irregolarità, e su 224 mense ispezionate, sette sono state chiuse per la grave situazione igienico-strutturale rilevata. Questi i primi risultati del monitoraggio dei carabinieri del Nas dall’inizio di questo anno scolastico. Erogate sanzioni pecuniarie per oltre 576mila euro e sequestrate oltre 2 tonnellate di alimenti. “Cibi scaduti, gravi carenze igieniche, perfino topi e parassiti: un film dell’orrore”, commenta il ministro della Salute Giulia Grillo.

Sabato 15 dicembre Ordinazione di don Alberto e terza puntata di «Vangelo e vita»

Ordinazione di don Alberto e terza puntata di «Vangelo e vita»

Sabato 15 dicembre alle ore 18 il Centro diocesano per le Comunicazioni sociali trasmette in diretta dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta di Reggio Emilia la celebrazione eurcaristica presieduta dal vescovo Massimo con l’ordinazione presbiterale di don Alberto Debbi. La diretta si potrà seguire in tv su Teletricolore, canali 10 e 292 del digitale terrestre, e in streaming online sui siti www.diocesi.re.it e www.laliberta.info.

Va poi in onda la terza puntata di Avvento della trasmissione “Vangelo e vita”, con don Carlo Pagliari intervistato da Margherita Grassi sui temi proposti dalle letture domenicali. La nuova registrazione sarà trasmessa da Telereggio (canale 14) in prima visione sabato 15 dicembre alle ore 20.45; la replica è prevista per domenica 16 dicembre alle ore 15.
Su www.laliberta.info, tramite il canale YouTube La Libertà Tv, si possono vedere le registrazioni di tutti i programmi realizzati e delle liturgie trasmesse dal Centro diocesano Comunicazioni sociali (anche la Messa di san Prospero, integrale).

laliberta.info

Annuario, fotografia della Diocesi. Il volume 2018-2019 recepisce numerosi cambiamenti

Piccolo quiz di cultura ecclesiale locale dei tempi moderni: a che territorio corrispondono le seguenti unità pastorali: “Gioia del Vangelo”, “Fortitudo Unitatis”, “Gesù Misericordioso”? Qual è la nuova sede dell’Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro? Chi sono i diaconi in servizio nell’unità pastorale “Maria Madre della Chiesa”?
Dopo i recenti (e tanti) cambiamenti in diocesi degli ultimi mesi si sentiva il bisogno di una pubblicazione in grado di fotografare la Chiesa di Reggio Emilia-Guastalla.

Dal 10 dicembre è disponibile, in Curia e presso il Centro diocesano Comunicazioni sociali, l’Annuario 2018-2019, una guida di 256 pagine che presenta lo stato della Diocesi al 30 novembre 2018: dai nuovi vicariati alle unità pastorali fino al nuovo assetto della Curia vescovile, senza dimenticare la vita consacrata e le aggregazioni laicali.

è il Vescovo stesso a ricapitolare le novità principali nella presentazione: “Si tratta di un volume completo di tutti i nomi e i recapiti dei sacerdoti, diaconi e collaboratori laici della nostra diocesi.
In esso troviamo anche i riferimenti di tutti gli Uffici Pastorali e Amministrativi. L’Annuario presenta inoltre la nuova struttura della diocesi, che abbiamo rinnovato negli ultimi anni e per la prima volta le comunità ministeriali di sacerdoti e diaconi al servizio delle unità pastorali”.
Particolare attenzione è stata posta alle possibilità di consultazione dell’Annuario. Già dalla prima pagina è stata prevista una rubricatura con otto tagli in corrispondenza dei capitoli principali. Inoltre l’ultima sezione riporta i principali contenuti del volume in ordine alfabetico seguiti dal numero di pagina per recuperare velocemente le informazioni cercate.

 su La Libertà del 12 dicembre

Israele L’eredità di Maimonide in mostra a Gerusalemme

L’Osservatore Romano
(Sara Fornari) C’è anche un prezioso manoscritto della Biblioteca apostolica vaticana alla mostra su Maimonide inaugurata la sera del 10 dicembre a Gerusalemme presso il Museo di Israele. Alla cerimonia ha partecipato l’arcivescovo José Tolentino de Mendonça, archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa, che ha offerto in prestito il codice che vi resterà esposto fino ad aprile. Il libro contiene l’inizio del Mishneh Torah — opera fondamentale di Maimonide, compilata mentre l’autore viveva in Egitto — in un manoscritto su pergamena del XV secolo, decorato con oro e foglia d’argento e trascritto nell’Italia settentrionale.

Vaticano Papa Francesco: il prete, un cuore che si commuove

Vatican News

 
(Benedetta Capelli) Quarantanove anni fa, Jorge Mario Bergoglio viene ordinato sacerdote, a 33 anni e con un diploma di tecnico chimico in tasca. Per Papa Francesco, il prete deve essere accanto alla gente “con vicinanza e tenerezza di Buon Pastore”. Le mani dell’arcivescovo di Cordoba, monsignor Ramon José Castellano, sul capo di José Mario Bergoglio segnano l’inizio di una lunga storia di dedizione, servizio e amore per la Chiesa. E’ il 13 dicembre 1969, 4 giorni prima del suo 33.mo compleanno

Vaticano La nuova Costituzione apostolica Praedicate Evangelium, il C6, la riunione mondiale della gerarchia cattolica sulla pedofilia, passaggi decisivi per il pontificato nella settimana del 18 al 24 febbraio 2019

(a cura Redazione “Il sismografo”

(Luis Badilla – ©copyright) La Riunione numero 28 del Consiglio dei cardinali consulenti del Santo Padre — momentaneamente un C6 e non più C9 , dopo l’esonero di tre membri: i cardinali G. Pell (Australia), F.J. Errázuriz (Cile) e L. Monsengwo Pasinya (Congo Democratico) — è stata fissata per i giorni 18, 19 e 20 febbraio. La riunione, dunque, si terrà a ridosso dell’importante Incontro di tutti i Presidenti delle Conferenze Episcopali del mondo, e numerosi appartenenti alla Curia, esperti, studiosi e collaboratori esterni, dedicato alla “protezione dei minori nella Chiesa”.

Vaticano Riforma della Curia. C9, lasciano 3 cardinali e papa Francesco non li sostituisce

Avvenire

(Mimmo Muolo) Sono ormai in una fase molto avanzata i lavori del C9, il Consiglio di cardinali che aiuta il Papa nella riforma della Curia. Tra i punti affrontati: media e contenimento dei costi. Sono ormai in una fase molto avanzata i lavori del C9, il Consiglio di cardinali che aiuta il Papa nella riforma della Curia. Al punto che nella riunione terminata ieri (e iniziata lunedì 10) Francesco ha deciso di non sostituire tre dei membri che lasciano l’incarico. Si tratta dei porporati Goerge Pell (Australia), Francisco Javier Errázuriz Ossa (Cile) e Laurent Monsengwo Pasinya (Congo).

Dibattito. «Abbandonare i social network? No, meglio restare dove c’è l’uomo»

da Avvenire

Social network (LoboStudioHambur / WikiCommons)

Social network (LoboStudioHambur / WikiCommons)

Un vecchio adagio popolare dice che genitori non si nasce, ma si diventa. E questo vale anche per tutte le figure educative (insegnanti, pastori, giornalisti) essenziali per la formazione umana, spirituale, culturale dei più giovani. Il verbo “diventare” esprime il valore di uno sforzo costante, quello del farsi continuamente carico della responsabilità dei propri ruoli. Al contrario, può essere interpretato come un compito troppo gravoso da sopportare e trasformarsi in immaturità, immobilismo, negligenza e fuga dai propri obblighi.

Nella società iperconnessa il senso del diventare genitori fa ancora più fatica a emergere, schiacciato non solo dall’impercettibilità della Rete e dei suoi derivati, ma anche da quel «troll interiore» (così lo definisce l’informatico Lanier su “Avvenire”, lo scorso 25 novembre) che «sul web ci porta a dare il peggio di noi». Quando questo accade, la cosa migliore non è però certamente andarsene, come suggerisce lo stesso Lanier. Anzi bisogna restare esattamente lì, dove è l’uomo, rendendosi conto una volta per tutte che la «Rete digitale – come scrive papa Francesco nel Messaggio per la 48ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali – non è una rete di fili, ma di persone».

Essere persona significa anche scontrarsi con le proprie vulnerabilità, acquisirne gradualmente coscienza e provare a tradurre le macerie della nostra esistenza in edifici sorretti stabilmente dalla dignità. Possiamo farlo in tanti modi. Uno di questi è la (ri)scoperta del valore della relazione come collante comunitario ed espressione fattiva del nostro umano.

L’incontro con l’altro, però, non è operazione facile. Anzi spesso è un tale dispendio di energie che preferiamo isolarci, diventare dei reclusi sociali. Come gli hikikomori, figure mitologiche usate ad hoc sia per definire il comportamento di alcuni ragazzi che preferiscono rinchiudersi nella propria camera sia per scaricare ancora una volta la “colpa” sui dispositivi tecnologi e sugli spazi digitali. Gli eremiti senza Cielo sono sempre esistiti e fanno parte di quella minuscola (grazie a Dio) porzione di popolazione che ha problemi relazionali e si rifugia in qualcos’altro. Che può anche essere un videogioco o un social network, ma anche qualcosa che di tecnologico ha poco o niente.

Eppure isolamento e tecnologia sono spesso interpretate l’una come la conseguenza dell’altra, se si prende per buona la tesi della psicologa Bardi (su “Avvenire” del 28 novembre) secondo cui «i ragazzi sono sempre più lontani dalle pareti delle aule scolastiche, immersi in un mondo immateriale, un mondo parallelo a quello reale, che ha profondamente modificato le modalità di apprendimento e di comunicazione, con tutte le potenzialità e i rischi che ciò comporta».

Si tratta di una dichiarazione probabilmente fondata su evidenze scientifiche, ma che dimentica come la rete sia percepita in perfetta continuità con la realtà quotidiana e non come un universo a parte. Questa dualità rischia, infatti, di sbiadire la bellezza di una gioventù digitale meravigliosa e creativa e, nello stesso tempo, di scoraggiare quegli adulti che forse desiderano capire qualcosa di più dell’universo del web, entrandoci sottovoce e senza pregiudizi e paure.

Lanier ha perfettamente ragione quando, a conclusione della sua intervista, consiglia ai ragazzi di passare un po’ di tempo al di fuori dell’ambiente social ( estenderei il consiglio anche agli adulti). Ma la conoscenza di sé non è un processo parziale. Essa comprende ogni spazio, ogni tempo e ogni opportunità della nostra esistenza. Compresa quella online, sempre meno artificiale e sempre più metafora della nostra qualità etica, e per questo nient’altro che vita reale.

Andarsene da lì, dunque, è come vedere da un solo occhio, ascoltare con un solo orecchio, camminare su una gamba sola. Ci riduce e ci comprime, snaturando l’essenza di ciò che siamo: donne e uomini capaci di diventare persone autentiche e responsabili. Per questo, genitori non si nasce ma si diventa, anche prendendosi carico delle esperienze online.