Verso le elezioni. Ultimo giorno per le candidature. I nomi e le sfide più attese

C’è tempo fino alle 20 di stasera per consegnare gli elenchi, ma i partiti hanno ormai trovato la quadra. Tremonti e Pera in corsa per Fdi. Pittella lascia il Pd per Azione. Per Fi c’è Dalla Chiesa
Ultimo giorno per le candidature. I nomi e le sfide più attese

C’è tempo fino alle 22 di questa sera per consegnare le liste, ma il grosso delle candidature sembra ormai deciso e e la griglia di partenza della maggior parte delle forze politiche è pronta. Qualche sorpresa c’è, e i malumori non mancano, ma per il resto si confermano le scelte ipotizzate nei giorni scorsi.

Centrodestra
​In casa Fdi i giochi sembrano fatti e al termine di una lunga riunione nella sede del partito, le caselle più importanti sono state riempite. «Sono stati coinvolti rappresentanti delle libere professioni, delle categorie produttive, del mondo della cultura, dello sport, del turismo, dell’agricoltura, dell’associazionismo e del volontariato. A questi – si legge in comunicato del partito – si aggiungono esponenti del mondo conservatore». Tra i nomi più rappresentativi vanno segnalati Marcello Pera, Carlo Nordio, Eugenia Roccella, l’ex ministro di Fi Giulio Tremonti, il prefetto Giuseppe Pecoraro e Giulio Terzi di Sant’Agata, ma ci sono anche molti giovani provenienti dalla base.
In Forza Italia c’è polemica per la scelta di piazzare la presidente del Senato in carica, Elisabetta Alberti Casellati, in Basilicata, visto che il seggio sicuro in Veneto (dove è nata e risiede) è stato assegnato invece ad Anna Maria Bernini. C’è poi il patron della Lazio, Claudio Lotito, che sarà all’uninominale del Molise per il Senato, mentre Alessandro Cattaneo correrà nella sua Pavia. Nelle liste compare anche il nome di Rita Dalla Chiesa e dell’imprenditore Maurizio Casasco (pmi) a Brescia.
Nella Lega non mancano i malumori e tra i delusi c’è anche il senatore di origini africane Tony Iwobi, ma i vertici del partito al momento tirano dritto: «Sì è chiuso da ieri, stiamo aspettando che anche gli altri alleati diano il materiale – ha detto questa mattina Matteo Salvini -. Sono orgoglioso, noi non abbiamo nomi noti ma sindaci, imprenditori e rappresentanti del volontariato che sapranno cosa fare in Parlamento. Ed è riconfermata la squadra di governo».

Intanto non si fermano le polemiche per il video di uno stupro avvenuto a Piacenza postato da Giorgia Meloni sui sui profili social. Una scelta «indecente» per il segretario del Pd Enrico Letta, secondo cui la leader di Fdi, avrebbe strumentalizzato il fatto per fini elettorali (l’autore del crimine sarebbe un richiedente asilo). La presidente dei conservatori europei ha replicato poco dopo: «Non consento a Enrico Letta di diffondere menzogne sul mio conto e fare bieca propaganda sul gravissimo stupro di Piacenza. Il video pubblicato sui miei social è oscurato in modo da non far riconoscere la vittima ed è preso dal sito di un importante quotidiano nazionale, a differenza di quanto da lui sostenuto».

Centrosinistra
Tra i dem, e sempre in Basilicata, tiene banco il caso Gianni Pittella, che ha deciso di lasciare il partito per unirsi al terzo polo di Calenda e Renzi: «La lunga strada nel Pd per me finisce qui. Lo scrivo senza polemica. Molte delle ragioni politiche e culturali che mi avevano indotto a scegliere di contribuire alla sua fondazione mi appaiono in questa fase storica più sbiadite e incerte», ha scritto in lungo post su Facebook, lamentando anche il trattamento riservato al fratello, l’ex presidente della Basilicata, Marcello, arrestato lo scorso anno e poi assolto ma scartato dal partito per il prossimo voto, anche lui passato nel terzo polo. Per quanto riguarda invece gli altri alleati del fronte progressista, si confermano le scelte già anticipate: Luigi Di Maio correrà alla Camera, all’uninominale di Napoli-Fuorigrotta mentre l’ex ministro Vincenzo Spadafora sarà a Napoli-Casoria. L’ex capogruppo M5S, Davide Crippa, è il nome per l’uninominale di Giugliano, sempre in Campania e a Milano-Loreto ci sarà Bruno Tabacci. Resta fuori il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà. Al leader dei Verdi, Angelo Bonelli, è toccato il collegio di Imola, mentre il “caso” Stefano Ceccanti, si chiude con l’assegnazione del collegio di Pisa, lasciato da Nicola Fratoianni. Ilaria Cucchi avrà l’uninominale di Firenze per il Senato, Pippo Civati correrà invece in Emilia-Romagna.

Terzo polo
Alla fine l’ex sindaco di Milano, Gabriele Albertini, non sarà candidato per il tandem Azione-Italia, come invece pareva possibile nei giorni scorsi. In Basilicata è stato invece “ingaggiato”, come detto, l’ex governatore Marcello PittellaMatteo Renzi sarà in corsa a Milano e in Toscana per il Senato. Calenda, come previsto, sarà invece a Roma, dove sfiderà Emma Bonino, e a Padova, al Senato. Maria Elena Boschi sarà capolista in Calabria, alla Camera.

Movimento 5 stelle
Nel M5s si segnalano soprattutto le polemiche, non solo quelle seguite alle parlamentarie e al voto sul listino del presidente, ma anche quelle legate alla candidatura della deputata uscente Teresa Manzo, al secondo posto in Campania dietro Sergio Costa, ma accusata di aver votato più volte per se stessa sul portale Skyvote usando credenziali di altri iscritti. Per il resto non ci sono grandi novità rispetto a quanto già anticipato, salvo forse la decisione definitiva di Conte di non correre per l’uninominale campano conteso anche da Di Maio. Da segnalare la scelta di Dario Vassallo, fratello del sindaco di Pollica Angelo assassinato dalla Camorra di rinunciare al listino proporzionale per candidarsi nel collegio uninominale Campania 2-07 (Cilento).

Le sfide più attese
Polemiche a parte, non sono poche le sfide che vedranno contrapposti i big dei maggiori partiti, a cominciare dagli stessi leader. A Roma ​Giorgia Meloni se la vedrà con il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti. In Lombardia correranno al proporzionale sia Renzi sia Berlusconi. L’uninominale di Bologna vedrà invece contrapposti Vittorio Sgarbi (per il centrodestra) e Pierferdinando Casini (Pd). Confronto tra fratelli Craxi in Sicilia, con Bobo schierato con la coalizione progressista e Stefania con Forza Italia.

Avvenire