Si dimette il ministro dell’Economia del Vaticano. Per motivi personali, Papa nomina un laico alla guida

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(ANSA) – CITTÀ DEL VATICANO, 30 NOV – Si è dimesso il ministro dell’Economia del Vaticano, padre Juan Antonio Guerrero Alves.

Era stato nominato Prefetto della Segreteria per l’Economia da Papa Francesco nel novembre del 2019.

Guerrero aveva preso in mano il dicastero allora guidato dal cardinale Georg Pell. Il Pontefice aveva scelto il gesuita per le sue competenze in materia economica e finanziaria chiedendogli di mettere mano alle riforme.
Il Vaticano afferma che Guerrero si è dimesso “per motivi personali”. Il Papa ha nominato Prefetto un laico, Maximino Caballero Ledo, attualmente segretario generale.
TU/ S0A (ANSA).

Il testimone. Giovanni XXIII era per frère Roger «l’uomo più venerato sulla terra»

Nel nuovo volume sul Vaticano II di Ettore Malnati e Marco Roncalli frère Alois, priore di Taizé, ricorda il forte legame tra il fondatore della sua comunità e il Papa
Giovanni XXIII era per frère Roger «l'uomo più venerato sulla terra»

Un teologo e un saggista. Entrambi in larga familiarità con la storia del Vaticano II e del Pontefice che lo convocò. Sono Ettore Malnati (vicario episcopale per il laicato e la cultura della diocesi di Trieste) e il saggista e storico Marco Roncalli, autori di Giovanni XXIII. Il Vaticano II, un Concilio per il mondo (Bolis edizioni, pagine 160; 22 euro), che nell’arco di dodici capitoli, con ampi rimandi ai documenti originali, ripercorre l’intera vicenda conciliare durante il pontificato giovanneo, dall’ispirazione ai lavori, puntando l’attenzione naturalmente sui protagonisti e i problemi aperti nelle sessioni… insomma le opere e i giorni del “Magno Sinodo”. Il libro si apre con la prefazione di papa Francesco e la testimonianza di frère Alois di Taizé, che riportiamo quasi integralmente.

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Gli autori di questo libro mi hanno chiesto una presentazione e io sono onorato di farla. Perché? Il motivo principale è perché il santo pontefice Giovanni XXIII e il Concilio Vaticano II – che sono stati talmente determinanti per la Chiesa, per il suo sviluppo e il suo avvicinamento al mondo contemporaneo, per il suo cammino ecumenico – hanno anche segnato una svolta significativa per frère Roger e per la nostra Comunità di Taizé. Dunque sono riconoscente che mi sia stata offerta questa occasione per riaffermarlo e poterlo esprimere. Questo libro è frutto, che io trovo molto riuscito, della condivisione, fra loro e con i lettori, dei doni teologici e pastorali di monsignor Ettore Malnati di Trieste – che Papa Francesco l’anno scorso ha invitato a continuare «a vivere il suo sacerdozio con gioia ed entusiasmo, nel servizio del laicato e della cultura» e a «divulgare l’insegnamento dei Pontefici» – e delle competenze storiche e giornalistiche di Marco Roncalli, pronipote del Santo Padre che porta il cognome di questa famiglia benedetta, cresciuto alla scuola sapiente del vescovo e poi cardinale centenario Loris Francesco Capovilla, segretario particolare di Giovanni XXIII, che con lui ha scritto diverse opere. Pensando all’amicizia della nostra Comunità con la famiglia Roncalli, nata dopo la morte del pontefice, e con monsignor Capovilla, sono particolarmente contento di connotare queste righe anche come testimonianza della nostra relazione.

Marco Roncalli era ancora un ragazzino quando venne per la prima volta a Taizé, accompagnava suo nonno Giuseppe. Erano gli anni settanta quando Giuseppe (fratello di Papa Giovanni) fece visita alla nostra Comunità in due riprese con i membri della sua famiglia. Ed era già avanti negli anni. La prima volta osservò con grande attenzione tutti quelli che passavano sulla nostra collina, e rimarcò che i giovani – che cominciavano a venire numerosi a Taizé – erano alloggiati in maniera molto spartana. E una sera disse a suo nipote Fulgenzio alcune parole che sono rimaste per noi memorabili: «Quello che uscirà da Taizé è mio fratello, il Papa, che l’ha iniziato». Monsignor Malnati già da seminarista conobbe Taizé e vi si recava quasi ogni anno, venendo da Ars, per la preghiera della sera. Invitò per conto della diocesi di Trieste frère Roger per la Missione cittadina, ma purtroppo non fu possibile la sua presenza. Fu a Taizè per i funerali di frère Roger Questo libro è scritto in uno stile semplice ed è di agevole lettura. Non è una biografia di Giovanni XXIII, né una storia di tutto il Vaticano II, piuttosto è una narrazione avvincente e una ricostruzione attraente del modo in cui lo Spirito Santo ha posto nel cuore di un uomo e reso concrete, poco a poco, delle intuizioni che hanno portato al rinnovamento e alla trasformazione della Chiesa.

Queste intuizioni si sono sviluppate lentamente lungo la vita di un prete che si è tenuto umilmente alla scuola di Dio e nello stesso tempo ha aperto il suo spirito a tutti i suoi contemporanei. Un sacerdote che aveva studiato la storia della Chiesa, che sapeva quanto fossero stati importanti i concili. Aveva vissuto lunghi anni in Oriente, in Bulgaria, Turchia e Grecia, in contatto particolarmente con i cristiani ortodossi. Aveva acquisito delle esperienze diplomatiche e pastorali come nunzio a Parigi e infine come patriarca di Venezia. La decisione di annunciare un Concilio ecumenico fu un’ispirazione dello Spirito Santo che agì in lui appena divenuto Papa, come punto culminante di tutto il suo percorso. E fu così che il nuovo capo della Chiesa cattolica – anziano e considerato un Papa di transizione – in realtà stupì il mondo.

Colui che maggiormente si stupì fu senza dubbio il fondatore della nostra Comunità. Su richiesta del cardinale Gerlier, arcivescovo di Lione e buon amico di Taizé, Giovanni XXIII il 7 novembre 1958, già qualche giorno dopo l’incoronazione, ricevette frère Roger e frère Max Thurian. Il loro nomi sono in cima alla lista delle udienze private del nuovo Papa. Frère Roger fu completamente sorpreso di trovare un Papa spontaneo, gioioso, che batteva le mani per approvare ciò che Taizé intendeva come ecumenismo e appello alla riconciliazione. « Noi abbiamo avuto la certezza di essere amati, compresi. Giovanni XXIII impresse su di noi un segno indelebile. Ci permise di uscire dalla solitudine nella quale noi eravamo. Per lui si affacciava una nuova pri mavera sulla nostra Comunità». Così scrisse frère Roger. E perché il Papa settantasettenne fu così accogliente con un giovane priore? Il suo segretario monsignor Loris Capovilla ce l’avrebbe confidato cinquant’anni più tardi, quando, dopo la morte di frère Roger, desiderosi di incontrarlo, ci recammo numerosi a Sotto il Monte: «Frère Roger è stato il ragazzo Natanaele condotto da Filippo a Gesù che, vedutolo nell’intimo, lo amò con amore di predilezione ed esclamò “Ecco un ragazzo pulito”…» ( Vangelo secondo Giovanni 1,47). Sorpresa ancora più grande per frère Roger tre mesi dopo, nel gennaio 1959, quando, commentando l’annuncio del prossimo Concilio, Giovanni XXIII ne sottolineava la visione ecumenica e dichiarava in un discorso ai parroci di Roma: « Noi non faremo un processo storico, noi non cercheremo di sapere chi ha avuto torto o ragione; le responsabilità sono da ambo le parti; noi diremo solamente: riconciliamoci ». Sino alla fine della sua vita, mille volte frère Roger citò queste parole. È noto poi che anche degli osservatori non cattolici furono invitati al Concilio Ecumenico Vaticano II.

Fra questi anche frère Roger e frère Max. Inoltre c’è da dire che i due frères ogni anno furono ricevuti in udienza privata da Papa Roncalli. L’ultimo incontro con Giovanni XXIII ebbe luogo il 25 febbraio 1963. E colpì profondamente frère Roger: «Segnò esplicitamente per noi una svolta. A proposito del nostro posto nella Chiesa il Papa – facendo con le mani dei gesti circolari – affermò: “La Chiesa cattolica è fatta di cerchi concentrici sempre più grandi, sempre più grandi…”. In quale cerchio ci vedesse, Egli non lo ebbe a precisare. Ma fu allora che noi comprendemmo che per Lui noi eravamo all’interno di questi cerchi e che l’essenziale era già stato acquisito. Le sue parole ci hanno come inserito nella realtà della Chiesa. Nella situazione in cui si trovava la nostra Comunità, il Papa volle dirci: “Continuate sul cammino dove voi siete”». Queste parole di Giovanni XXIII hanno determinato tutto il cammino ulteriore di frère Roger.

Comprese così che, senza nulla rinnegare, senza alcun gesto di rottura con la sua famiglia confessionale di origine, poteva vivere nella comunione della Chiesa cattolica. Rivedendo in queste pagine gli anni di preparazione e poi la prima sessione del Concilio – la sola che Giovanni XXIII ha conosciuto prima della sua morte – si riesce a capire bene come il Papa abbia cercato di conciliare il suo ruolo di pastore universale e il rispetto per il pensiero e il lavoro dei vescovi. Egli volle risvegliare lo spirito conciliare nella Chiesa che allora alcuni consideravano come decaduto dopo la proclamazione dell’infallibilità pontificia (Concilio Vaticano I). Davvero volle invitare tutti i vescovi del mondo riuniti a Roma a una riflessione sul futuro della Chiesa. Li consultò, li ascoltò, lasciò ai vescovi e ai teologi la loro libertà di ricerca, intervenendo lui stesso quando necessario. Un esempio fra tutti è quello del progetto del documento conciliare sulle fonti della rivelazione a fine novembre 1962.

La votazione di una forte maggioranza dei padri fu negativa, ma il testo rimase nello stesso tempo all’ordine del giorno, perché per rigettarlo era necessario che la maggioranza fosse dei due terzi dei votanti. Alla fine il Papa con buon senso intervenne e chiese di fare una nuova redazione alla Commissione mista Sant’Uffizio e Segretariato per l’unità dei cristiani. È così che si è avuto il buon documento Dei Verbum che è conseguenza del buon senso di papa Giovanni. Uno degli aspetti interessanti del libro di Ettore Malnati e di Marco Roncalli è il costante riferimento, molto frequente, alle fonti dirette: alle pagine del diario personale del Santo Padre stesso, ma pure a quello di diversi protagonisti del Concilio, facendoci così conoscere le attese, le speranze, le inquietudini degli uni e degli altri. I lettori scopriranno o riscopriranno alcuni dei discorsi di Giovanni XXIII che hanno fortemente impressionato i suoi contemporanei (…) e avvertiranno l’eco di momenti difficili da dimenticare.

Come accadde nel mondo intero alla fine dell’ottobre del 1962 di fronte alla crisi di Cuba che avrebbe potuto trasformarsi in un conflitto nucleare e che l’intervento del Papa contribuì in grande misura a ricomporre. Questo fu il preludio dell’enciclica Pacem in terris alla vigilia della Pasqua del 1963, per certi versi il testamento del Papa poche settimane prima della sua morte. « La morte di Giovanni XXIII costituì per me una prova durissima » , disse frère Roger. E continuava: « In lui mi era stato dato un padre, un padre che amava ogni persona. Giovanni XXIII rimane l’uomo per me più venerato sulla terra. Senza rendersene conto ci ha fatto scoprire una parte del mistero della Chiesa. Egli aveva la passione della comunione. Noi abbiamo capito attraverso la sua vita che cosa significa il ministero di un pastore universale».

Dalla conciliarità risvegliata da Giovanni XXIII alla sinodalità promossa oggi da Papa Francesco vi è un percorso lineare che continua. Ecco perché questo libro appare ora. Infatti non ci offre soltanto uno sguardo storico, non richiama soltanto i sessant’anni dell’apertura del Concilio Vaticano II, porta così anche la sua pietra per la costruzione del cammino sinodale che è oggi nel pieno del suo sviluppo.

Avvenire

Notizie attualità 26 Agosto 2022



È il senso del dolore che salva. La grande certezza di chi crede

Giovani sposi, nonni, migranti. Nelle meditazioni della Via Crucis con papa Francesco i tanti volti dell’universo familiare. Per protesta i media ucraini non hanno trasmesso il solenne rito
Le due donne ucraina e russa alla Via Crucis al Colosseo

Le due donne ucraina e russa alla Via Crucis al Colosseo – Ansa

Tutte le famiglie del mondo sotto la croce. Famiglie alle prese con i drammi del quotidiano e le tragedie della storia. Famiglie che però vogliono andare oltre la sofferenza. Perché sanno che dopo il Venerdì Santo viene la Risurrezione. O perché ha toccato con mano il dolore dei loro popoli dilaniati dalla guerra, ma neanche questo può scalfire la loro amicizia. Così è per Irina (ucraina) e Albina (russa), che portano la croce alla XIII stazione, guardandosi con le lacrime negli occhi. È la stazione del grido di Gesù, poco prima di morire: «Dio mio, perché mi hai abbandonato?».

Nei giorni scorsi, da Kiev, voci contrarie a questa iniziativa si sono levate non senza suscitare sorpresa e sconcerto, al punto che i media ucraini (anche cattolici) non hanno trasmesso la Via Crucis. Un’ulteriore ferita. Ma a vederle lì, lungo il sentiero della croce disegnato intorno al Colosseo, le due donne sono la personificazione della ricerca di una pace difficile sì, ma non impossibile. Perché nulla è impossibile a Dio e perché sotto la croce non c’è – e non ci può essere più – né giudeo né greco, come direbbe san Paolo. Viene mutata la meditazione che accompagna questo momento: «Di fronte alla morte il silenzio è più eloquente delle parole. Sostiamo pertanto in un silenzio orante e ciascuno nel proprio cuore preghi per la pace nel mondo». Così si prega. E il silenzio si protrae per lunghi secondi.

Sentimenti che verranno ripresi nella preghiera finale del Papa, che non tiene il discorso finale, ma invoca: «Tienici per mano, come un Padre, perché non ci allontaniamo da Te; converti al tuo cuore i nostri cuori ribelli, perché impariamo a seguire progetti di pace; porta gli avversari a stringersi la mano, perché gustino il perdono reciproco; disarma la mano alzata del fratello contro il fratello, perché dove c’è l’odio fiorisca la concordia. Fa’ che non ci comportiamo da nemici della croce di Cristo, per partecipare alla gloria della sua risurrezione».

Sono immagini, parole, suggestioni della via Crucis del Venerdì Santo tornata nella sua sede naturale, dopo l’interruzione dovuta al Covid. Francesco è là, segue il percorso in profondo raccoglimento dal terrapieno di fronte al Colosseo. E sono là, insieme con oltre 10mila fedeli, anche le famiglie scelte, in questo anno dedicato al nucleo fondamentale della società, per portare la croce nelle quattordici stazioni.

Una coppia di giovani sposi, una famiglia in missione, sposi anziani senza figli, una famiglia numerosa, una famiglia con un figlio disabile, una famiglia che gestisce una casa famiglia, una famiglia con un genitore malato, una coppia di nonni, una famiglia adottiva, una vedova con figli, una famiglia con un figlio consacrato, una famiglia che ha perso una figlia e una famiglia di migranti, oltre alle due donne, una russa e una ucraina, di cui si è già detto.

Nelle meditazioni viene declinata la sofferenza. Ma soprattutto la speranza. La guerra in Ucraina, emerge in tutta la sua tragedia. Nella meditazione poi sostituita c’erano domande che comunque risuonano nei cuori di tutti: «Dove sei Signore? Dove ti sei nascosto? Perché tutto questo? Quale colpa abbiamo commesso? Perché ci hai abbandonato? Perché hai abbandonato i nostri popoli? Perché hai spaccato in questo modo le nostre famiglie? Perché non abbiamo più la voglia di sognare e di vivere? Perché le nostre terre sono diventate tenebrose come il Golgota?».

Ma non c’è solo la guerra. Anche la quotidianità può fare paura. Per i giovani sposi è «la paura di una separazione, perché a tanti coniugi è accaduto». Per la famiglia in missione «il dolore e la sofferenza di una madre che muore di parto e per di più sotto le bombe». Per chi non è riuscito ad avere figli, la paura di restare soli. Per chi ha un figlio disabile (gli era stato consigliato di abortire: «Sarà un peso per voi e per la società») il dover affrontare il giudizio degli altri. Per chi ha perso il marito o addirittura un figlio il confrontarsi con l’ombra della morte. Persino a chi all’inizio ha avversato l’idea che il proprio figlio potesse diventare prete, la croce può fare paura. Così come alla famiglia dei migranti: «Siamo qui, sopravvissuti. Percepiti come un peso. Numeri, categorie, semplificazioni. Eppure siamo persone». Ma sono loro in fondo a dire l’ultima parola. La più importante. «Se non ci rassegniamo è perché sappiamo che la grande pietra sulla porta del sepolcro un giorno verrà rotolata via». È il senso del dolore che salva. La grande certezza di chi crede.

Avvenire

Giovedì Santo. Messa del Crisma, il Papa: un prete mondano è un pagano clericalizzato

Francesco ha messo in guardia da tre “spazi di idolatria nascosta”, che espongono i sacerdoti alla presenza del maligno: mondanità spirituale, pragmatismo dei numeri e funzionalismo

Messa del Crisma, il Papa: un prete mondano è un pagano clericalizzato“Mondanità spirituale, pragmatismo dei numeri e funzionalismo”: sono i “tre spazi di idolatria nascosta nei quali il Maligno utilizza i suoi idoli per depotenziarci della nostra vocazioni di pastori e, a poco a poco, separarci dalla presenza benefica e amorosa di Gesù, dello Spirito e del Padre”. A elencarli e analizzarli è stato il Papa, nell’omelia della Messa crismale del Giovedì Santo, davanti a 2.500 fedeli e 1.800 sacerdoti.

IL TESTO DELL’OMELIA

“Un sacerdote mondano non è altro che un pagano clericalizzato” ha sottolineato papa Francesco. “Uno spazio di idolatria nascosta si apre dove c’è mondanità spirituale, che è una proposta di vita, e una cultura, una cultura dell’effimero, una cultura dell’apparenza, del maquillage. Il suo criterio e il trionfalismo, un trionfalismo senza Croce. E Gesù prega affinché il Padre ci difenda da questa cultura della mondanità. Questa tentazione di una gloria senza Croce va contro la persona del Signore, che si umilia nell’Incarnazione e che, come segno di contraddizione, e l’unica medicina contro ogni idolo”, ha spiegato.

Un altro spazio di idolatria nascosta mette le radici là dove si dà il primato al pragmatismo dei numeri“, ha proseguito il Papa, “Coloro che hanno questo idolo nascosto si riconoscono per il loro amore alle statistiche, quelle che possono cancellare ogni tratto personale nella discussione e dare la preminenza alla maggioranza, che, in definitiva, diventa il criterio di discernimento. Questo non può essere l’unico modo di procedere né l’unico criterio nella Chiesa di Cristo. Le persone non si possono numerare, e Dio non dà lo Spirito con misura”.
In questo “fascino per i numeri, in realtà, ricerchiamo noi stessi e ci compiacciamo del controllo assicuratoci da questa logica, che non s’interessa dei volti e non e quella
dell’amore”, ha detto ancora.

 

 

Reuters

 

Un terzo spazio di idolatria nascosta, apparentato al precedente, “è quello che si apre con il funzionalismo, un ambito seducente in cui molti, ‘più che per il percorso si entusiasmano per la tabella di marcia’”, ha proseguito il Pontefice, “La mentalità funzionalista non tollera il mistero, punta all’efficacia. A poco a poco, questo idolo va sostituendo in noi la presenza del Padre. Il nostro Padre e il Creatore, ma non uno che solamente fa funzionare le cose, ma Uno che crea come Padre, con tenerezza, facendosi carico delle sue creature e operando affinché l’uomo sia più libero”.
Il funzionalista “non sa gioire delle grazie che lo Spirito effonde sul suo popolo, delle quali potrebbe nutrirsi anche come lavoratore che si guadagna il suo salario. Il sacerdote con mentalità funzionalista ha il proprio nutrimento, che è il suo ego”.

Nel funzionalismo lasciamo da parte l’adorazione al Padre nelle piccole e grandi cose della nostra vita e ci compiacciamo dell’efficacia dei nostri programmi. Come Davide quando, tentato da Satana, si impunto per realizzare il censimento”, ha concluso Francesco, “In questi due ultimi spazi di idolatria nascosta (pragmatismo dei numeri e funzionalismo) sostituiamo la speranza, che e lo spazio dell’incontro con Dio, con il riscontro empirico. E un atteggiamento di vanagloria da parte del pastore, un atteggiamento che disintegra l’unione del suo popolo con Dio e plasma un nuovo idolo basato su numeri e programmi: l’idolo ‘il mio potere, il nostro potere’. Nascondere questi idoli (con l’atteggiamento di Rachele) e non saperli smascherare nella propria vita quotidiana fa male alla fedeltà della nostra alleanza sacerdotale e intiepidisce la nostra relazione personale con il Signore”.

Avvenire

Ucraina. Papa: «Si metta fine alla guerra» e mostra una bandiera proveniente da Bucha

Francesco al termine dell’udienza: “Assistiamo all’impotenza delle Organizzazioni delle Nazioni Unite e al prevale della logica degli Stati più potenti”. “Non dimentichiamo il popolo ucraino”
Papa: «Si metta fine alla guerra» e mostra una bandiera proveniente da Bucha

Vatican Media

AVVENIRE

“Le recenti notizie sulla guerra in Ucraina, anziché portare sollievo e speranza, attestano invece nuove atrocità, come il massacro di Bucha”. A denunciarlo è stato il Papa, al termine dell’udienza di oggi, prima dei saluti in lingua italiana. “Crudeltà sempre più orrende compiute anche contro civili, donne e bambini inermi”, ha proseguito Francesco: “Sono vittime il cui sangue innocente grida fino al cielo e implora: si metta fine a questa guerra, si facciano tacere le armi, si smetta di seminare morte e distruzione”. “Preghiamo insieme su questo”, l’invito del Papa ai presenti in Aula Paolo VI, che hanno pregato insieme a lui qualche minuto in silenzio. QUI IL TESTO

“E ieri, proprio da Bucha, mi hanno portato questa bandiera”, ha rivelato Francesco, che si è alzato in piedi per dispiegarla e farla vedere a tutti. “Questa bandiera viene dalla guerra. Proprio da quella città martoriata, Bucha”, ha spiegato: “E anche qui ci sono qui alcuni bambini ucraini che ci accompagnano. Salutiamoli e preghiamo insieme con loro”. “Questi bambini sono dovuti fuggire e arrivare a una terra strana”, ha detto il Papa una volta attorniato sul palco dai piccoli: “Questo è uno dei frutti della guerra, non dimentichiamolo. E non dimentichiamo il popolo ucraino”. Poi il Santo Padre ha distribuito uova di Pasqua ai bambini, e ha commentato: “È duro essere sradicato dalla propria terra per una guerra”.

All’inizio dell’ udienza Francesco ha ripercorso il suo viaggio apostolico a Malta. E richiama, ancora una volta, le parole con le quali l’evangelista Luca, negli Atti degli Apostoli, descrive il modo in cui Paolo, naufragato nell’isola, venne accolto: “con rara umanità”. Parole che il Papa ha scelto come motto del suo pellegrinaggio, “perché indicano la strada da seguire non solo per affrontare il fenomeno dei migranti”, ma più in generale perché il mondo diventi più fraterno, più vivibile”, “e si salvi da un ‘naufragio’ che minaccia tutti noi, che stiamo – come abbiamo imparato – sulla stessa barca”.

Francesco definisce poi Malta un luogo-chiave, per la sua posizione geografica al centro del Mediterraneo, dove si incrociano popoli e culture e aggiunge: Oggi si parla spesso di “geopolitica”, ma purtroppo la logica dominante è quella delle strategie degli Stati più potenti per affermare i propri interessi estendendo l’area di influenza economica, o influenza ideologica e o influenza militare: lo stiamo vedendo con la guerra. Malta rappresenta, in questo quadro, il diritto e la forza dei “piccoli”, delle Nazioni piccole ma ricche di storia e di civiltà, che dovrebbero portare avanti un’altra logica: quella del rispetto e della libertà, quella del rispetto e anche la logica della libertà, della convivialità delle differenze, opposta alla colonizzazione dei più potenti. Lo stiamo vedendo adesso. E non solo da una parte: anche da altre … Dopo la seconda guerra mondiale si è tentato di porre le basi di una nuova storia di pace, ma purtroppo – non impariamo, eh? – è andata avanti la vecchia storia di grandi potenze concorrenti. E, nell’attuale guerra in Ucraina, assistiamo all’impotenza delle Organizzazioni delle Nazioni Unite.

Il pensiero di Francesco torna poi al fenomeno delle migrazioni e all’incontro, prima di partire da Malta, con i numerosi migranti accolti nel Centro di accoglienza Giovanni XXIII, guidato da un frate francescano novantenne, esempio di zelo apostolico e di amore per i migranti. Il Papa ricorda le testimonianze ascoltate, che gli hanno fatto conoscere storie, ferite, sogni e speranze, poi ribadisce che ogni migrante è unico, come ognuno di noi, “è una persona con la sua dignità, le sue radici, la sua cultura, portatrice “di una ricchezza infinitamente più grande dei problemi che pure può comportare la sua accoglienza”. E su quest’ultima precisa:

Certo, l’accoglienza va organizzata – è vero questo -, va governata, e prima, molto prima, va progettata insieme, a livello internazionale. Perché il fenomeno migratorio non può essere ridotto a un’emergenza, è un segno dei nostri tempi. Come tale va letto e interpretato. Può diventare un segno di conflitto, oppure un segno di pace. Dipende da come lo prendiamo, dipende da noi.

E a proposito di quanto fatto a Malta, il Pontefice afferma che l’isola è un laboratorio di pace, che “può realizzare questa sua missione se, dalle sue radici, attinge la linfa della fraternità, della compassione, della solidarietà”. Valori, continua il Papa, che il popolo maltese ha ricevuto insieme con il Vangelo, e che grazie al Vangelo potrà mantenere vivi.

Circa l’aspetto più pastorale del suo viaggio apostolico, Francesco spiega di essersi recato a Malta per confermare i suoi abitanti “nella fede e nella comunione” e asserisce che l’isola “è un luogo-chiave anche dal punto di vista dell’evangelizzazione”. Dalle sue due diocesi sono partiti tanti sacerdoti e religiosi, ma anche laici, che hanno portato in tutto il mondo la loro testimonianza cristiana e per questo, il Papa, parla della sua visita come un atto di riconoscenza. Ma Francesco riconosce che anche a Malta “soffia il vento del secolarismo e della pseudocultura globalizzata a base di consumismo, neocapitalismo e relativismo” e che dunque “è tempo di nuova evangelizzazione”. E così rivela che la sua tappa alla Grotta di San Paolo “è stata come un attingere alla sorgente, perché il Vangelo possa sgorgare a Malta con la freschezza delle origini e ravvivare il suo grande patrimonio di religiosità popolare”. Religiosità percepita soprattutto al Santuario mariano di Ta’ Pinu, a Gozo, dove si è svolto un intenso incontro di preghiera.

Lì ho sentito battere il cuore del popolo maltese, che ha tanta fiducia nella sua Santa Madre. Maria ci riporta sempre all’essenziale, a Cristo crocifisso e risorto per noi, al suo amore misericordioso. Maria ci aiuta a ravvivare la fiamma della fede attingendo dal fuoco dello Spirito Santo, che anima di generazione in generazione il gioioso annuncio del Vangelo, perché la gioia della Chiesa è evangelizzare!

VATICANO: IL BUON NATALE DI PAPA FRANCESCO ARRIVA ANCHE CON I FRANCOBOLLI: “IL SEGRETO DI NAZARETH, PIENO DI PROFUMO DI FAMIGLIA”

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Turismo Italia News

Il Natale 2021 si trova al centro dell’anno speciale Famiglia Amoris Laetitia, iniziato il 19 marzo 2021 per concludersi con il X Incontro Mondiale delle Famiglie che si svolgerà a Roma dal 22 al 26 giugno 2022. Parlando del Natale nell’Amoris Laetitia, al numero 65, Papa Francesco scrive: “Questo è il mistero del Natale e il segreto di Nazareth, pieno di profumo di famiglia! È il mistero che tanto ha affascinato Francesco di Assisi, Teresa di Gesù Bambino e Charles de Foucauld, e al quale si dissetano anche le famiglie cristiane per rinnovare la loro speranza e la loro gioia”.

 

(TurismoItaliaNews) I francobolli emessi dalla Città del Vaticano per il Natale 2021 risentono di questo clima ecclesiale. Nel dentello da 1,10 euro sono rappresentati i Magi che giunsero a Betlemme per adorare il divino Bambino; nel secondo valore, da 1,15 euro, sono raffigurati Gesù Bambino, la Madonna e San Giuseppe, il quale sorregge un bastone alla cui sommità è sbocciato un fiore di nardo, simbolo scelto da Papa Francesco per rappresentare nel proprio stemma il Santo Patriarca. L’autore dei due quadri è Adam Piekarski, un giovane pittore polacco senza fissa dimora che frequenta le docce che Papa Francesco ha fatto aprire vicino al colonnato di San Pietro affinché tutti i pellegrini entrando Basilica possano imbattersi in questo nuovo servizio.

Per ritrarre i magi l’autore si è voluto ispirare a dei sui compagni di sventura. Due sono più o meno riconoscibili, il terzo no, poiché li rappresenta tutti. Con questa piccola iniziativa la filatelia vaticana ha voluto rendere più concreto il Natale del Signore promuovendo il riscatto di questi nostri fratelli svantaggiati. I due francobolli sono entrati in circolazione il 9 novembre 2021 anche in versione libretto contenente due valori da 1,10 euro e altri due da 1,15 euro; la copertina riproduce una rielaborazione del logo realizzato per l’anno speciale Famiglia Amoris Laetitia, ispirato a quello del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita.

La guida. Le Messe in diretta tv e social di Natale e Santo Stefano 2021

Dalla vigilia alla Notte Santa, dal 25 dicembre a domenica 26: le celebrazioni con il Papa e quelle in santuari, basiliche e cattedrali di tutta Italia
Rubens, Adorazione dei pastori (1608). Pinacoteca civica di Fermo

Rubens, Adorazione dei pastori (1608). Pinacoteca civica di Fermo

VENERDì 24 DICEMBRE​

Ore 16

Santuario di Santa Maria del Fonte a Caravaggio: Messa vespertina nella Vigilia di Natale in diretta streaming sul sito del Santuario

Ore 18

Assisi, Santa Maria degli Angeli: Celebrazione eucaristica nella Vigilia del Natale in diretta su https://www.porziuncola.org/web-tv.html.

Santuario di Nostra Signora di Bonaria a Cagliari: Messa in diretta streaming su https://bonaria.eu

Diocesi di Milano: dalla chiesa di Santa Maria Assunta in Guanzate la Messa in rito ambrosiano in diretta streaming sulla pagina Facebook della Comunità Pastorale San Benedetto Abate | Facebook e sul canale YouTube della Comunità Pastorale San Benedetto – YouTube

Ore 19.30

Tv2000: in diretta dalla Basilica di San Pietro la Messa di Natale celebrata da papa FrancescoDiretta streaming su Avvenire.it

Ore 21

Dal Sermig di Torino la Messa della Notte di Natale con l’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia. Diretta streaming su https://www.youtube.com/watch?v=zAkURmQMtwk

Diocesi di Milano: dalla chiesa di Sant’Agata in Bulgarograsso la Messa in rito ambrosiano in diretta streaming sulla pagina Facebook della Comunità Pastorale San Benedetto Abate | Facebook e sul canale YouTube della Comunità Pastorale San Benedetto – YouTube

Ore 21.15

Santuario di Loreto: Veglia e, alle 22, Messa in diretta su https://www.youtube.com/channel/UCT9uLSAfEfqgXbArvYyHzQg?view_as=subscriber e sul portale del santuario www.santuarioloreto.va, sezione Diretta Tv.

Ore 22

Strà, Alta Val Tidone (Piacenza): dal Santuario della Beata Vergine Madre delle Genti la Messa della Notte di Natale e visita al Presepe in diretta su https://www.youtube.com/channel/UC5Y79huwWML6YGOcLSc5SFA

Ore 22.30

Santuario di Nostra Signora di Bonaria a Cagliari: Messa in diretta streaming su https://bonaria.eu/

Ore 23

Dal Duomo di Milano Veglia e Messa nella Notte di Natale presiedute dall’arcivescovo Mario Delpini in diretta su
Chiesa Tv (digitale terrestre territoriale: canale 195), e in streaming sul portale www.chiesadimilano.it e sul canale YouTube dell’Arcidiocesi. (Dalle 22.30 su Chiesa Tv: Speciale La Chiesa nella Città)

Ore 23.30

Assisi, Santa Maria degli Angeli: Celebrazione Eucaristica “nella Notte del Natale” e Canto della “Kalenda” in diretta su https://www.porziuncola.org/web-tv.html. Presiede padre Massimo Travascio, Custode della Porziuncola.
Ore 24

Dalla Basilica di Santa Rita a Cascia la Messa della Notte di Natale presieduta dal parroco di Cascia don Canzio Scarabottini e concelebra con tutta la Comunità agostiniana, presenti le monache. Anima la liturgia la Corale Santa Rita. Diretta streaming su https://www.youtube.com/watch?v=mS-J_yMFwZk

Da Lecco, diocesi di Milano, la diretta della Messa dalla Basilica di San Nicolò celebrata dal prevosto don Davide Milani. Diretta televisiva su Unica Tv (canale 12 e 193 digitale terrestre, diffusione regionale) e in streaming sul canale YouTube LeccoCentro (https://www.youtube.com/channel/UCnVJ3UeDZotfNEv33YSG2YA) e sul sito www.leccocentro.it

Santuario della Guardia, Genova: diretta streaming della Messa su http://www.santuarioguardia.it/diretta-live-dal-santuario/

Parma: su Giovanni Paolo Tv la diretta della Messa sul digitale terrestre (canali 73, 93 e 682 a diffusione territoriale) e in streaming su https://diretta.giovannipaolotv.it/.

SABATO 25 DICEMBRE. NATALE DEL SIGNORE

Ore 7

Su Tv2000 (canale 28 digitale terrestre e 157 Sky) la Messa in diretta dal Santuario di San Giuseppe a San Giuseppe Vesuviano (Napoli).

Santuario di Nostra Signora di Bonaria a Cagliari: Messa in diretta streaming su https://bonaria.eu/. Altre Messe in diretta: ore 8.30, 10, 11.30, 17.30 e 19.

Ore 7.30

Padre Pio Tv: Messa in diretta streaming su https://www.teleradiopadrepio.it/padre-pio-tv/. Altre Messe alle ore 11.30 e 18.

Sacro Monte di Varese: la Messa nel Santuario mariano in diretta streaming su https://www.youtube.com/watch?v=tph52gy4wS0

Ore 8

Santuario della Guardia, Genova: diretta streaming della Messa su http://www.santuarioguardia.it/diretta-live-dal-santuario/. Altre Messe: ore 10, 11, 12 e 17.

Ore 8.30

Su Tv2000 la Messa in diretta dal Santuario di San Giuseppe a San Giuseppe Vesuviano (Napoli).

Dal Santuario della Consolata, patrona della diocesi di Torino, Messa in diretta streaming su www.laconsolata.org attraverso il canale YouTube del Santuario. Altre Messe in diretta: ore 10, 11.30, 16, 18 e 19.30.

Ore 9

Sacro Monte di Varese:: la Messa nel Santuario mariano in diretta streaming su https://www.youtube.com/watch?v=stkr1Mz5i90 .

Santuario di Oropa, diocesi di Biella: Messa nella Basilica superiore in diretta streaming su www.santuariodioropa.it/funzioni-in-diretta/ e sulla pagina Facebook Santuario di Oropa Officia. Altre Messe: ore 7.30, 10.30, 16.30 e 18.15.

Ore 9.30

Torino, Basilica di Maria Ausiliatrice, Casa Madre dei Salesiani, dove si venerano le spoglie di don Bosco: Messa in diretta su Rete 7 (canale 12 del digitale terrestre o su www.rete7.cloud)

Vicoforte, diocesi di Mondovì: dal Santuario della Natività di Maria Regina Montis Regalis la Messa in streaming su https://www.santuariodivicoforte.it/diretta-streaming/. Altre Messe: ore 11 e 17 (preceduta dalla preghiera del Rosario).

Ore 10

Canale 5: la Messa in diretta dal Santuario di San Giuseppe in San Giuseppe Vesuviano.

Santuario di Loreto: Messa in diretta su https://www.youtube.com/channel/UCT9uLSAfEfqgXbArvYyHzQg?view_as=subscriber (anche in tv su Telepace al canale 515 di Sky e in streaming su https://www.telepace.it/diretta/) e sul portale del santuario www.santuarioloreto.va, sezione Diretta Tv.

Da Lecco, diocesi di Milano, la diretta della Messa dalla Basilica di San Nicolò celebrata dal prevosto don Davide Milani. Diretta televisiva su Unica Tv (canale 12 e 193 digitale terrestre, diffusione regionale) e in streaming sul canale YouTube LeccoCentro (https://www.youtube.com/channel/UCnVJ3UeDZotfNEv33YSG2YA) e sul sito www.leccocentro.it

Parma: su Giovanni Paolo Tv la diretta della Messa sul digitale terrestre (canali 73, 93 e 682 a diffusione territoriale) e in streaming su https://diretta.giovannipaolotv.it/.

Santuario della Madonna di Caravaggio in Piné, diocesi di Trento: la Messa in diretta su https://www.facebook.c/santuariodipine/

Dal Santuario Basilica della Madonna di San Marco in Bedonia (Parma) la Messa in diretta streaming sulla pagina Facebook del Seminario Vescovile di Bedonia https://www.facebook.com/SeminarBedonia/, sul suo canale Youtube https://bit.ly/3uD8wIP e in tv sul digitale terrestre (Rta Videotaro, canale 88).

Santuario di Santa Maria di Caravaggio a Milano: la Messa in diretta su https://www.youtube.com/c/ParrocchiaSantaMariadiCaravaggioMilano

Ore 10.30

Torino, Parrocchia-Santuario di Santa Rita da Cascia: la Messa in diretta su https://www.youtube.com/channel/UCVHC3_Za5sNUg2e_6cmTtjg (accesso anche dal sito del Santuario)

Comunità pastorale San Benedetto Abate: dalla chiesa di Sant’Agata in Bulgarograsso (Diocesi di Milano) la Messa in rito ambrosiano in diretta streaming su Facebook Comunità Pastorale San Benedetto Abate | Facebook e YouTube Comunità Pastorale San Benedetto – YouTube.

Ore 10.45

Dalla parrocchia di San Pietro in Sala a Milano, dove esercitò il suo ministero il beato Carlo Gnocchi, la diretta streaming della Messa sul canale YuoTube de I Sempre Vivi, onlus che si occupa di disagio psichico. Altra Messa alle 12, sempre in diretta streaming.

Ore 11

Raiuno: la Messa in diretta dalla Basilica Santa Maria in Domnica alla Navicella in Roma, con la regia di padre Gianni Epifani e il commento di Simona De Santis.

Dal Duomo di Milano il Pontificale nel Giorno di Natale presieduto dall’arcivescovo Mario Delpini. Diretta su Chiesa Tv (digitale terrestre canale 195, a diffusione regionale) e in streaming sul portale diocesano www.chiesadimilano.it e sul canale YouTube dell’Arcidiocesi ambrosiana.

 

 

Sacro Monte di Varese:: la Messa nel Santuario mariano in diretta streaming su https://www.youtube.com/watch?v=tY9jv8gmqgw

Cattedrale di Cremona: Messa in diretta tv (Cremona 1, anche attraverso il portale www.cremona1.it) e in streaming sui canali social della diocesi (sul sito https://www.diocesidicremona.it/ e sul canale YouTube della diocesi)

Dal Santuario della Spogliazione di Assisi, dove sono custodite le spoglie mortali del beato Carlo Acutis, la Messa in diretta sul portale di Maria Vision in streaming su https://www.mariavision.it/maria-vision-italia

Padova, Basilica di Sant’Antonio: la Messa in diretta su https://www.santantonio.org/it/live-streaming.

Adro (Brescia), Santuario della Madonna della Neve (Padri Carmelitani Scalzi): la Messa in diretta streaming su www.youtube.com/c/MadonnadellaNeveSantuario

Mignanego (Genova), Santuario di Nostra Signora della Vittoria (Fraternità monastica di San Colombano): Messa su https://www.facebook.com/santuariodellavittoria/

Parrocchia Stimmate di San Francesco a Torino: Messa in diretta streaming su https://www.youtube.com/c/parrocchiastimmatetorino

Da Collevalenza (Perugia) la Messa dal Santuario dell’Amore Misericordioso in diretta streaming sul canale YouTube (https://www.youtube.com/channel/UCpWq6stUcrgL36d5Nfbpa5Q) e sul profilo Facebook del Santuario (https://www.facebook.com/MadreSperanzaCollevalenza/)

Arcidiocesi di Gaeta: dalla Cattedrale la Messa celebrata dall’arcivescovo Luigi Vari in diretta streaming sulla pagina Facebook dell’Arcidiocesi https://it-it.facebook.com/arcidiocesigaeta/

11.30

Dal Sermig di Torino la Messa in diretta streaming sul canale YouTube del Servizio Missionario Giovani all’indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=BhBVyEDWImo

Assisi, Santa Maria degli Angeli: Messa in diretta su https://www.porziuncola.org/web-tv.html. Altre Messe alle ore 7, 8.30, 16 e 18.


Ore 12

RaiUno e Tv2000: in diretta da piazza San Pietro l’Angelus e la Benedizione Urbi et Orbi di papa Francesco

Santuario della Madonna delle Lacrime a Siracusa: Messa in diretta streaming su https://www.madonnadellelacrime.it/. Altre Messe: ore 8, 10, 17.30, 19 e 20.

Ore 16

Assisi, Santa Maria degli Angeli: Messa in diretta su https://www.porziuncola.org/web-tv.html. Altre Messe alle ore 7, 8.30, 11.30 e 18.

Santuario della Madonna del Bosco di Imbersago, in diocesi di Milano: Messa in diretta streaming su http://bit.do/santuarioindiretta.

Santuario di Santa Maria del Fonte a Caravaggio: Messa in diretta streaming sul sito del Santuario celebrata dal vescovo di Cremona Antonio Napolioni. Altre Messe festive diffuse in diretta streaming: ore 7, 8.30, 10, 11.45 e 17.30.

Ore 17

Cascia, Basilica di Santa Rita: la Messa presieduta dal rettore padre Luciano De Michieli e concelebrata dal parroco di Cascia. Anima la liturgia la Corale Santa Rita. Al termine il canto dei Vespri. Diretta streaming su https://www.youtube.com/watch?v=pS1y1o0j5d0

Ore 17.30

Strà, Alta Val Tidone (Piacenza): dal Santuario della Beata Vergine Madre delle Genti la Messa in diretta su https://www.youtube.com/channel/UC5Y79huwWML6YGOcLSc5SFA (Rosario ore 17)

Ore 18

Padova, Basilica di Sant’Antonio: la Messa in diretta su https://www.santantonio.org/it/live-streaming.

Ore 19

Su Tv2000 la Messa in diretta dal Santuario di San Giuseppe a San Giuseppe Vesuviano (Napoli).

Roma, Parrocchia-Santuario di Santa Maria delle Grazie al Trionfale: Messa in diretta su https://santamariadellegraziealtrionfale.wordpress.com/dirette-streaming-seguici-in-diretta/. Altre Messe: ore 7, 8, 9, 10 e 11.

DOMENICA 26 DICEMBRE

Ore 7

Su Tv2000 (canale 28 digitale terrestre e 157 Sky) la Messa in diretta dal Santuario di San Giuseppe a San Giuseppe Vesuviano (Napoli).

Santuario di Nostra Signora di Bonaria a Cagliari: Messa in diretta streaming su https://bonaria.eu/. Altre Messe in diretta: ore 8.30, 10, 11.30, 17.30 e 19.

Ore 7.30

Padre Pio Tv: Messa in diretta streaming su https://www.teleradiopadrepio.it/padre-pio-tv/. Altre Messe alle ore 11.30 e 18.

Sacro Monte di Varese:: la Messa nel Santuario in diretta streaming su https://www.youtube.com/watch?v=O1paOKPXJTI

Ore 8

Santuario della Guardia, Genova: diretta streaming della Messa su http://www.santuarioguardia.it/diretta-live-dal-santuario/. Altre Messe: ore 10, 11, 12 e 17.

Ore 8.30

Su Tv2000 la Messa in diretta dal Santuario di San Giuseppe a San Giuseppe Vesuviano (Napoli).

Dal Santuario della Consolata, patrona della diocesi di Torino, Messa in diretta streaming su www.laconsolata.org attraverso il canale YouTube del Santuario. Altre Messe in diretta: ore 10, 11.30, 16, 18 e 19.30.

Ore 9

Santuario di Oropa, diocesi di Biella: Messa nella Basilica superiore in diretta streaming su www.santuariodioropa.it/funzioni-in-diretta/ e sulla pagina Facebook Santuario di Oropa Officia. Altre Messe: ore 7.30, 10.30, 16.30 e 18.15.

Ore 9.30

Torino, Basilica di Maria Ausiliatrice, Casa Madre dei Salesiani, dove si venerano le spoglie di don Bosco: Messa in diretta su Rete 7 (canale 12 del digitale terrestre o su www.rete7.cloud)

Vicoforte, diocesi di Mondovì: dal Santuario della Natività di Maria Regina Montis Regalis la Messa in streaming su https://www.santuariodivicoforte.it/diretta-streaming/. Altre Messe: ore 11 e 17 (preceduta dalla preghiera del Rosario).

Ore 10

Canale 5: la Messa in diretta dal Santuario di San Giuseppe in San Giuseppe Vesuviano.

Santuario di Loreto: Messa in diretta su https://www.youtube.com/channel/UCT9uLSAfEfqgXbArvYyHzQg?view_as=subscriber (anche in tv su Telepace al canale 515 di Sky e in streaming su https://www.telepace.it/diretta/) e sul portale del santuario www.santuarioloreto.va, sezione Diretta Tv.

Da Lecco, diocesi di Milano, la diretta della Messa dalla Basilica di San Nicolò celebrata dal prevosto don Davide Milani. Diretta televisiva su Unica Tv (canale 12 e 193 digitale terrestre, diffusione regionale) e in streaming sul canale YouTube LeccoCentro (https://www.youtube.com/channel/UCnVJ3UeDZotfNEv33YSG2YA) e sul sito www.leccocentro.it

Parma: su Giovanni Paolo Tv la diretta della Messa sul digitale terrestre (canali 73, 93 e 682 a diffusione territoriale) e in streaming su https://diretta.giovannipaolotv.it/.

Santuario della Madonna di Caravaggio in Piné, diocesi di Trento: la Messa in diretta su https://www.facebook.co/santuariodipine/

Santuario della Madonna del Bosco di Imbersago, in diocesi di Milano: Messa in diretta streaming su http://bit.do/santuarioindiretta. Messa anche alle ore 16.

Dal Santuario Basilica della Madonna di San Marco in Bedonia (Parma) la Messa in diretta streaming sulla pagina Facebook del Seminario Vescovile di Bedonia https://www.facebook.com/SeminarBedonia/, sul suo canale Youtube https://bit.ly/3uD8wIP e in tv sul digitale terrestre (Rta Videotaro, canale 88).

Santuario di Santa Maria di Caravaggio a Milano: la Messa in diretta su https://www.youtube.com/c/ParrocchiaSantaMariadiCaravaggioMilano

Ore 10.30

Torino, Parrocchia-Santuario di Santa Rita da Cascia: la Messa in diretta su https://www.youtube.com/channel/UCVHC3_Za5sNUg2e_6cmTtjg (accesso anche dal sito del Santuario)

Ore 10.45

Dalla parrocchia di San Pietro in Sala a Milano, dove esercitò il suo ministero il beato Carlo Gnocchi, la diretta streaming della Messa sul canale YuoTube de I Sempre Vivi. Altra Messa alle 12, sempre in diretta streaming.

Ore 11

 

 

Raiuno: la Messa in diretta dalla Basilica Santa Maria in Domnica alla Navicella in Roma, con la regia di padre Gianni Epifani e il commento di Simona De Santis.

Cattedrale di Cremona: Messa in diretta tv (Cremona 1, anche attraverso il portale www.cremona1.it) e in streaming sui canali social della diocesi (sul sito https://www.diocesidicremona.it/ e sul canale YouTube della diocesi)

Dal Santuario della Spogliazione di Assisi, dove sono custodite le spoglie mortali del beato Carlo Acutis, la Messa
in diretta sul portale di Maria Vision in streaming su https://www.mariavision.it/maria-vision-italia.

Padova, Basilica di Sant’Antonio: la Messa in diretta su https://www.santantonio.org/it/live-streaming. Altra Messa alle ore 18.

 
Adro (Brescia), Santuario della Madonna della Neve (Padri Carmelitani Scalzi): la Messa in diretta streaming su www.youtube.com/c/MadonnadellaNeveSantuario

Mignanego (Genova), Santuario di Nostra Signora della Vittoria (Fraternità monastica di San Colombano): Messa su https://www.facebook.com/santuariodellavittoria/

Comunità pastorale San Benedetto Abate: dalla chiesa di Santa Maria Assunta in Guanzate (Diocesi di Milano) la Messa in rito ambrosiano in diretta streaming su Facebook Comunità Pastorale San Benedetto Abate | Facebook e YouTube Comunità Pastorale San Benedetto – YouTube.

Parrocchia Stimmate di San Francesco a Torino: Messa in diretta streaming su https://www.youtube.com/c/parrocchiastimmatetorino

Da Collevalenza (Perugia) la Messa dal Santuario dell’Amore Misericordioso in diretta streaming sul canale YouTube (https://www.youtube.com/channel/UCpWq6stUcrgL36d5Nfbpa5Q) e sul profilo Facebook del Santuario (https://www.facebook.com/MadreSperanzaCollevalenza/)

Arcidiocesi di Gaeta: dalla chiesa di Santa Maria Maggiore a Itri la Messa in diretta streaming sulla pagina Facebook dell’Arcidiocesi https://it-it.facebook.com/arcidiocesigaeta/

11.30

Dal Sermig di Torino la Messa domenicale in diretta streaming su https://www.youtube.com/watch?v=yXb65Kxkzlg

Assisi, Santa Maria degli Angeli: Messa in diretta su https://www.porziuncola.org/web-tv.html. Altre Messe alle ore 7, 8.30, 16 e 18.

Ore 12

RaiUno e Tv2000: in diretta da piazza San Pietro l’Angelus di papa Francesco

Santuario della Madonna delle Lacrime a Siracusa: Messa in diretta streaming su https://www.madonnadellelacrime.it/ .
Altre Messe: ore 8, 10, 17.30, 19 e 20.

Ore 16

Santuario della Madonna del Bosco di Imbersago, in diocesi di Milano: Messa in diretta streaming su http://bit.do/santuarioindiretta

Assisi, Santa Maria degli Angeli: Messa in diretta su https://www.porziuncola.org/web-tv.html.

Santuario di Santa Maria del Fonte a Caravaggio: Messa in diretta streaming sul sito del Santuario.
Altre Messe: ore 7, 8.30, 10, 11.45 e 17.30.

Ore 17.00

Dalla Basilica di Santa Rita a Cascia la Messa per le Famiglie in diretta su https://www.youtube.com/watch?v=F7GBnpFwzPY . All’interno della celebrazione un ricordo e una preghiera particolare per tutte le famiglie dei devoti di Santa Rita.

Ore 17.30

Strà, Alta Val Tidone (Piacenza): dal Santuario della Beata Vergine Madre delle Genti la Messa in diretta su https://www.youtube.com/channel/UC5Y79huwWML6YGOcLSc5SFA (Rosario ore 17). Al termine canto del Te Deum.
Ore 18

Padova, Basilica di Sant’Antonio: la Messa in diretta su https://www.santantonio.org/it/live-streaming.

Ore 19

Su Tv2000 la Messa in diretta dal Santuario di San Giuseppe a San Giuseppe Vesuviano (Napoli).

Roma, Parrocchia-Santuario di Santa Maria delle Grazie al Trionfale: Messa in diretta su https://santamariadellegraziealtrionfale.wordpress.com/dirette-streaming-seguici-in-diretta/. Altre Messe: ore 7, 8, 9, 10 e 11.