Venerdì 1° marzo dalle 20 in Cattedrale. Il Vescovo parla ai giovani: le novità del secondo incontro

Un migliaio di giovani, nonostante la neve, hanno risposto all’invito del vescovo Massimo Camisasca la sera di venerdì 22 febbraio, per il primo degli appuntamenti quaresimali in Cattedrale. È già una bella notizia. Il Vescovo inoltre ha deciso di modificare la formula dei prossimi incontri: a partire da venerdì 1° marzo sarà offerta ai giovani che lo desiderano la possibilità di accostarsi al Sacramento della Riconciliazione.
A partire dalle 20 la Cattedrale sarà aperta, con a disposizione venti postazioni per le confessioni: quattro nei transetti della chiesa superiore e sedici nella cripta. Anche monsignor Camisasca sarà tra i confessori.
Alle 20.45 il Vescovo parlerà ai giovani sul tema “Come può un uomo rinascere? Il dialogo con Nicodemo”. Un’altra novità riguarda il tempo per le domande libere dei presenti, che sarà più congruo rispetto alla prima serata. L’intento rimane quello di concludere la conversazione alle 22, per favorire la meditazione personale e il rientro a casa in orari compatibili con i doveri scolastici dei presenti.
Molti dei partecipanti al primo incontro hanno espresso entusiasmo e attenzione per le catechesi proposte, che attualizzano i passi del Vangelo conducendo all’incontro personale con Gesù. Riflettendo sull’episodio della guarigione del cieco nato, il 22 febbraio, il Vescovo ha presentato la risposta cristiana ad una grande domanda che investe tutti gli uomini: “Siamo frutto del caso, venuti dal nulla, o siamo voluti da Qualcuno che ci conosce da prima della nostra nascita?”.
Il 1° marzo, soffermandosi sul personaggio di Nicodemo, indicherà ai giovani la via per “rinascere”, a cominciare dal Battesimo.
Seguiranno altri due incontri:
8 marzo – La sorgente del vero amore. La Samaritana al pozzo
15 marzo – Il dono di una vita senza fine. La risurrezione dell’amico Lazzaro
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Reggio Emilia: Cattedrale gremita per il primo incontro del Vescovo con i giovani

Cattedrale gremita la sera di venerdì 22 febbraio per il primo incontro del Vescovo Massimo con i giovani.
Fin dal suo ingresso in Diocesi, il 16 dicembre scorso, mons. Camisasca ha espresso il desiderio di parlare ai giovani.  E’ nato il percorso “Chi cercate?” promosso dal Servizio diocesano per la Pastorale Giovanile e dedicato agli incontri di Gesù. Le serate sono scandite dalla sobrietà. Un canto iniziale, la lettura di un brano del Vangelo di Giovanni, l’intervento del Vescovo e le domande dei giovani con l’obiettivo dichiarato di chiudere intorno alle 22.
E dal prossimo venerdì, il 1° marzo, il ritrovo è fissato per le 20.15, per offirire l’opportunità, a chi lo desidera, di accostarsi al sacramento della Riconciliazione.
“L’uomo è cieco quando non sa il perché della sua vita”, ha detto il Vescovo nella serata del 22 febbraio sul tema La luce che illumina la reatà. La guarigione del cieco nato. La fede “non è vedere delle cose che non esistono, ma vedere più in profondità le cose che esistono”. “E anche nelle prove ci sono occasioni in cui Dio vuole chiamarci a sé”, aggiunge riferendosi alla realtà delle malattie, come la cecità; ma pure i limiti umani possono essere “strada” alla conoscenza del Signore, se ci apriamo al suo perdono.
Mons. Camisasca parla cercando lo sguardo dei giovani. Essi, venuti in Cattedrale con il gruppo della parrocchia o del movimento, ascoltano attenti, alcuni prendono appunti.
Siamo frutti del caso venuti dal nulla o siamo voluti da Qualcuno che ci conosce da prima della nostra nascita? Questa la domanda più grande che possiamo farci, dice il Vescovo leggendo a commento il Salmo 139. All’origine di tutto, ecco la sua convinta risposta, c’è una “libertà amante”. Libertà, però. Per cui ognuno di noi “ha scritto dentro di sé un disegno”.
C’è di che riflettere in vista del secondo appuntamento: “Come può un uomo rinascere? Il dialogo con Nicodemo”, previsto per venerdì 1° marzo, in Cattedrale.
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Agenda del Vescovo Massimo dal 17 Febbraio al 22 Febbraio 2013

AGENDA DEL VESCOVO
Domenica 17 febbraio
Alle 10 il Vescovo è a Cavazzoli per la posa della prima pietra della nuova Scuola dell’Infanzia.
Mercoledì 20 febbraio
Alle 21 in Cattedrale il Vescovo presiede la stazione quaresimale cittadina con il rito di elezione dei catecumeni.
Giovedì 21 febbraio
In mattinata incontra i preti giovani a Marola; nel pomeriggio visita la scuola San Tomaso di Correggio.
Venerdì 22 febbraio
In Cattedrale, alle 21, tiene il primo dei quattro incontri quaresimali con i giovani, dal titolo: La luce che illumina la realtà. La guarigione del cieco nato.
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Lunedì 11 febbraio mons. Camisasca ha presieduto la Messa per la Giornata Mondiale del Malato

Omelia nella festa della BVM di Lourdes

Reggio Emilia, Parrocchia di S. Agostino – 11 febbraio 2013

Cari fratelli e sorelle,
è la prima volta che celebro in questa Parrocchia e sono contento che ciò avvenga proprio nella festa della Madonna di Lourdes. Qui, infatti, fin dal 1891, è fiorita una devozione particolare alla Vergine apparsa alla piccola Bernadette Soubirous, di cui è segno l’effige, realizzata proprio a Lourdes, che ancora oggi è venerata in questa chiesa.
Saluto con affetto il parroco, don Guido Mortari, e tutti voi, in particolare gli ammalati presenti a questa celebrazione. Un saluto riconoscente anche ai volontari dell’Unitalsi e a tutti coloro che con la loro vita testimoniano la presenza di Dio che si prende cura di ognuno di noi.
La storia si è incaricata di legare la memoria della Vergine di Lourdes al mistero della malattia e del dolore. I tanti miracoli che avvengono sulla spianata di Massabielle, miracoli di guarigioni fisiche e, soprattutto, di conversione dei cuori, parlano della nostra fragilità e del bisogno di qualcuno che ci strappi dal male e ci salvi. Gesù ha detto: sono venuto per i malati (cfr. Lc 5, 31-32), sono venuto, cioè, per ogni uomo. Tutti, infatti, siamo malati. Ognuno di noi è bisognoso di guarigione. Gesù è il buon Samaritano venuto per curvarsi sulla nostra umanità malata, per cercare chi si è smarrito, per indicare la strada della resurrezione a chi, a causa del male, si è perduto. È venuto a percorrere Lui stesso la strada della liberazione, per noi e con noi. Così ci ha guarito e ci guarisce ogni giorno dalle tentazioni, dalle illusioni e dalle paure. Questo è il senso di ogni comunità nella Chiesa, è il senso stesso della Chiesa: guarire la nostra umanità e, in essa, anche il nostro spirito.
Maria ci ricorda tutto questo. Le apparizioni sono l’espressione più accorata della sua sollecitudine materna per la nostra salvezza. La Madre del Signore appare, infatti, per insegnarci che Dio è misericordia. Lei stessa è il segno più luminoso della misericordia divina: ha guardato la miseria della sua serva… di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono (cfr. Lc 1,48.50). Queste parole del Magnificat sono una porta che ci permette di entrare nella coscienza che Maria ha di se stessa e della sua missione nel mondo. Più profondamente sono la descrizione della Chiesa e di ogni cristiano.
Dio guarda la nostra miseria e ne ha compassione. E questa compassione diventa coinvolgimento nella sua opera di salvezza. Nella vita nuova che Gesù è venuto a portare il dolore e la fatica non sono annullate. Vissuta come partecipazione alla croce di Cristo, la sofferenza rivela il suo valore salvifico e diventa strada per partecipare alla sua resurrezione. Nulla è più grande per un uomo del partecipare all’azione con cui Cristo ogni giorno salva il mondo. Egli guarisce l’umanità attraverso l’offerta continua della sua vita alla quale associa l’offerta di ognuno di noi. Nessuna azione dell’uomo è insignificante per Dio. Nessun atto di carità è senza peso. Tutto partecipa alla carità di Cristo. In questo modo egli attrae continuamente a sé le nostre menti, i nostri cuori, le nostre vite e, come ha detto Maria di se stessa, ci innalza dalla miseria in cui siamo per elevarci alla sua vita.
Amen.

liturgia.mons.camisasca

file attached   L’omelia del Vescovo

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«L’annuncio delle dimissioni del Papa mi riempie di silenzio e di preghiera». Il messaggio alla Diocesi del Vescovo Massimo

Il messaggio alla Diocesi del Vescovo Massimo
6 febbraio 2013. Il Vescovo Massimo saluta Benedetto XVI
6 febbraio 2013. Il Vescovo Massimo saluta Benedetto XVI
Messaggio alla Diocesi in occasione dell’annuncio delle dimissioni di Benedetto XVI
Reggio Emilia, 11 febbraio 2013
La prima parola che voglio dire è di ringraziamento a Dio per averci concesso questo Papa, per averci donato la sua profondità intellettuale e spirituale, la sua finezza d’animo, la sua umiltà. Io personalmente devo molto a lui. Gli sono grato per l’affetto che ha sempre dimostrato per la mia persona.
L’annuncio delle dimissioni che il Papa ha dato questa mattina al concistoro dei Cardinali mi riempie di silenzio e di preghiera. Di silenzio perché sono consapevole di partecipare a un momento grande della storia della Chiesa. Essa infatti è segnata soprattutto dal rapporto di ogni uomo con Dio, dall’adesione alla sua volontà. Il Papa, nella profondità della sua coscienza cristiana, ha percepito che rispondere oggi a Dio significava per lui ritirarsi. È una scelta drammatica e, nello stesso tempo – ne sono sicuro -, apportatrice di pace per il suo animo credente. Esce così dalla scena del governo della Chiesa un grande Papa, che verrà ricordato per tante ragioni. Alla morte di Giovanni Paolo II, dopo 27 anni di magistero incisivo e planetario, tutti ci chiedevamo: “Chi potrà succedere a un simile Papa? Chi potrà imprimere un suo stile dopo una tale altezza di presenza e di parola? Benedetto XVI, con grande umiltà, ha saputo disegnare una sua linea di interpretazione del sommo pontificato. Una linea che è passata attraverso la catechesi. Egli verrà ricordato nei secoli, a mio parere, come un nuovo Leone Magno, un nuovo Gregorio Magno, un vescovo che ha saputo introdurre i cristiani in una visione profonda e sintetica dell’esperienza della Chiesa, mettendo al centro di essa la liturgia e la preghiera.
Benedetto XVI è stato un Papa che ha svelato la carità come contenuto della fede. Lo ha detto nel messaggio per la Quaresima e mostrato con questo suo ultimo atto di governo. Egli ha espresso ciò che è essenziale nel cristianesimo: il legame con la Tradizione, la centralità della liturgia, la necessità della grazia che salva, la superiorità della vita personale di fronte ad ogni burocrazia o sovrastruttura. Nello stesso tempo egli ha parlato a tutti gli uomini, mostrando la grande stima che il cristianesimo ha della ragione umana e combattendo contro ogni riduzione di essa. Il Logos è il cuore del cristianesimo: è questo il principio che combatte ogni assolutizzazione politica della religione. Ha posto continuamente sul tappeto il tema della convivenza tra i popoli e le religioni.
Inizia ora un tempo di preghiera nella Chiesa, affinché sia concesso dallo Spirito di Dio un nuovo Papa che sappia continuare l’opera dei suoi predecessori con la santità che i papi del Novecento hanno saputo incarnare in modo così mirabile.
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Domenica 3 febbraio Il Vescovo Massimo incontra il vicariato guastallese

Dopo un momento di preghiera presso il Santuario della Beata Vergine della Porta, mons. Camisasca incontrerà il sindaco e la Giunta. Alle 15.30 presiede la S. Messa nella palestra del Centro giovanile Don Bosco

In prossimità della memoria del Beato Cardinale Andrea Carlo Ferrari e del primo miracolo della prodigiosa immagine custodita presso il Santuario della Madonna della Porta di Guastalla (7 febbraio), il Vescovo incontra le comunità del Vicariato guastallese domenica 3 febbraio.
Monsignor Camisasca giungerà alle ore 14.30 presso il Santuario della Beata Vergine della Porta, dove si raccoglierà per un breve momento di preghiera; quindi incontrerà, a Palazzo Fracassi (presso l’ex Museo civico, in corso Garibaldi 33, di fronte alla Biblioteca Maldotti) il sindaco Benaglia e la Giunta municipale guastallese.
Alle 15.30, presso l’aula liturgica provvisoria allestita nella Palestra “Andrea Germani” (nel cortile del Centro giovanile Don Bosco di via Pegolotti 4), presiederà la solenne concelebrazione eucaristica, servita dai ministranti di varie parrocchie e animata dal canto del Coro vicariale, alla presenza dei sacerdoti, delle religiose, dei diaconi, dei fedeli delle comunità del Vicariato.
Al termine il Vescovo saluterà le autorità, civili e militari, partecipanti alla liturgia.
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Don Paolo Crotti nominato segretario del Vescovo

Don Paolo Crotti
Don Paolo Crotti

Il Vescovo ha nominato suo segretario don Paolo Crotti, finora vicario parrocchiale presso l’unità pastorale di Poviglio. Inizierà questo suo nuovo compito il prossimo 18 febbraio. Don Paolo si affiancherà a Davide Matteini, don Simone Gulmini e don Daniele Scorrano nella segreteria particolare del Vescovo, con l’incarico specifico di accompagnare il Vescovo nei suoi incontri in diocesi e di seguire la sua agenda.

Don Crotti sarà dunque il riferimento per tutte le richieste di udienza e l’organizzazione degli incontri pubblici del Vescovo. Continuerà il suo incarico a Poviglio il sabato e la domenica. Questi i suoi recapiti: Telefono 0522.437766; cellulare: 334.1406640; indirizzo di posta elettronica: segreteria@massimocamisasca.it.