Il Vescovo Massimo in visita alla chiesa profanata di Santa Vittoria

Pubblichiamo il Comunicato Stampa con le parole di monsignor Camisasca a seguito della profanazione della chiesa di Santa Vittoria di Gualtieri.

Furto sacrilego a Santa Vittoria di Gualtieri:

il vescovo Camisasca scrive ai parroci e visita la chiesa profanata

Nella chiesa parrocchiale di Santa Vittoria di Gualtieri mercoledì è stato commesso un furto sacrilego: è stato forzato il tabernacolo e sono state trafugate la pisside e le Ostie consacrate. Il timore è che le particole possano essere utilizzate dalle sette sataniche.

Il giorno stesso del ladrocinio il vescovo di Reggio Emilia-Guastalla Massimo Camisasca ha scritto a tutti i sacerdoti della diocesi, invitandoli a celebrare una santa Messa di riparazione e di domanda di conversione per coloro che si macchiano di queste colpe e chiedendo ai confratelli di prestare la massima attenzione alla custodia eucaristica nelle chiese loro affidate.

“Partecipo al dolore e allo sgomento della vostra comunità per il gesto sacrilego. È un atto gravissimo, che colpisce ciò che abbiamo di più caro, il Corpo stesso di Gesù. Esso è il cuore delle nostre comunità e il segno efficace del sacrificio di Cristo morto e risorto”, scrive monsignor Camisasca in un’altra lettera indirizzata ai parroci in solidum don Giovanni Caselli e don Giuliano Marzucchi e ai parrocchiani dell’unità pastorale di Gualtieri, chiedendo loro di offrire una santa Messa e gli altri atti di riparazione prescritti. La lettera così si conclude: “Supplico il Signore perché da questo avvenimento così negativo nasca una più profonda fede nell’Eucarestia e nei grandi doni che Cristo ci ha lasciato con i suoi sacramenti”.

A rendere ancora più piena la sua vicinanza di pastore, il vescovo Massimo la mattina di venerdì si è recato in preghiera nella chiesa profanata.

Vescovo in preghiera

laliberta.info

PROCESSIONE CORPUS DOMINI Giovedì 26 maggio 2016

Giovedì 26 maggio sarà celebrata in Cattedrale la solennità del “Corpo e Sangue del Signore” nella data tradizionale del secondo giovedì dopo Pentecoste (mentre nelle parrocchie rimane alla domenica successiva, il 29 maggio).

Alle ore 20.30, il vescovo Massimo Camisasca presiederà la solenne concelebrazione dei parroci e dei diaconi permanenti, a cui farà seguito la processione cittadina del “Corpus Domini”, animata con canti, letture e preghiere dai cori parrocchiali del Vicariato urbano, mentre il servizio liturgico sarà svolto dai Seminaristi. Quando la processione uscirà dal tempio, i Campanari Reggiani suoneranno le campane del Duomo a festa e i fedeli accenderanno ciascuno una candela, segno della fede con cui compiono questo gesto. I bambini che hanno celebrato la prima Eucaristia in Cattedrale la domenica 17 aprile precederanno il Santissimo Sacramento con il lancio dei petali di rosa e i giovani della comunità dello Sri Lanka (che celebrano mensilmente in lingua tamil nella chiesa di Santa Teresa) porteranno le lampade e il baldacchino processionale.

Sarà percorso il seguente itinerario: piazza Duomo, via Carducci, piazza del Monte, via Emilia S. Pietro, via Boiardi, via Toschi (con sosta per la benedizione agli ospiti del Parisetti e al personale in servizio) e ritorno in piazza Duomo, dove il vescovo Massimo impartirà ai fedeli la benedizione eucaristica.

Un invito particolare è rivolto ai residenti nelle vie attraversate dalla processione perché espongano alle finestre o ai balconi dei drappi bianchi e dei lumini accesi.

Sarà per le parrocchie della Città la conclusione insieme dell’Anno pastorale 2015-2016, inaugurato in Ghiara nella festa dell’8 settembre.

 

10 maggio 1996 – 2016 XX di Don Gigi Guglielmi Vicario parrocchiale in Santo Stefano dal 1974 al 1978

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Tutta la diocesi questa sera convocata in Cattedrale alle 21 per l’Eucaristia presieduta dal Vescovo Massimo. Nel ricordo di Don Gigi si celebrerà il Giubileo degli operatori della Carità e degli animatori della Liturgia. Saranno presenti in particolare un centinaio di cantori dalle parrocchie insieme al Coro Diocesano

Nato nel 1945, don Luigi Guglielmi entrò nel Seminario di Reggio Emilia, dove divenne prete nel giugno del 1969, insieme con uno dei fratelli, p. Tiziano, missionario dei “padri bianchi”, che morì poi tragicamente, ancora giovane, in un incidente aereo in Rwanda, dove era parroco di Rwamagana.

Don Luigi, dopo l’ordinazione, fu per cinque anni studente di musica a Roma, presso il Pontifico Istituto di Musica sacra. Rientrato in diocesi nel 1974, operò nella parrocchia di S. Stefano come viceparroco; simultaneamente si dedicava all’Azione cattolica ragazzi e alla formazione musicale per la liturgia; nel 1976 fondava la Scuola diocesana di musica, divenuto poi Istituto diocesano di musica e liturgia: don Luigi lo diresse fino al 1994, aumentandone la consistenza di allievi e insegnanti, qualificandone i programmi, fondando la rivista quadrimestrale Celebrare cantando, tuttora in pubblicazione.
Il legame con il fratello l’aveva portato a interessarsi della missione, in particolare con il Rwanda: interesse che crebbe e si rafforzò ancora dopo il 1980, anno della morte di p. Tiziano. Don Luigi fu tra i promotori della creazione del “Centre de santé ‘P. Tiziano'”, realizzato dal “Gruppo Rwanda – P. Tiziano” sulla collina di Munyaga, nel Rwanda sud-orientale.
Divenuto parroco di Castellazzo e Roncadella, nel 1992 don Luigi venne chiamato dal vescovo Paolo Gibertini a dirigere la Caritas diocesana. I quattro anni nei quali si dedicò alla Caritas sono stati di grande intensità: don Luigi ha continuato e incrementato il servizio degli obiettori di coscienza, curandone in particolare la formazione; ha richiamato l’attenzione e l’impegno della diocesi e delle parrocchie alle diverse forme di povertà, antiche e nuove; ha allargato l’orizzonte della carità ai drammi vicini e lontani del nostro pianeta: la ex Jugoslavia, l’Albania, il Rwanda (dove, all’indomani del genocidio e della guerra del 1994, promosse e avviò il “Progetto Amahoro”, tuttora attivo). Nel 1993, durante un viaggio in Albania, fu raggiunto dai colpi di pistola sparati da un giovane ubriaco, e la sua vita restò per ore appesa a un filo. A ricordo di quell’avventura – che vide poi don Luigi tornare in Albania a intercedere presso il tribunale perché fosse mitigata la pena inflitta al suo feritore – ha portato fino alla morte, conficcata nel collo, una pallottola che i medici ritennero più prudente non estrarre.

Don Luigi è morto improvvisamente nelle prime ore del 10 maggio 1996, poche ore dopo aver celebrato una Messa particolare per il Rwanda.

Esortazione post-sinodale Amoris Laetitia, di Papa Francesco comunicato stampa di Mons. Massimo Camisasca

Esortazione post-sinodale Amoris Laetitia,  comunicato stampa di Mons. Massimo Camisasca Vescovo della Diocesi

Reggio Emilia- Guastalla

Carissimi,

è con grande gioia che vi dò notizia della promulgazione dell’Esortazione Apostolica post-sinodale sull’amore nella famiglia – Amoris Laetitia – resa pubblica oggi dal Santo Padre Francesco. Si tratta di un testo molto ricco, un grande segno di stima, di comprensione e di affetto da parte della Chiesa per tutte le famiglie. Un dono grande che ci fa il Papa in questo Giubileo della Misericordia.

In continuità con la Tradizione della Chiesa e, nel contempo, con una grande apertura alla novità perenne del Vangelo che chiede di essere incarnato nelle situazioni concrete e nuove che la nostra società contemporanea presenta, papa Francesco esprime in questo testo una profonda sapienza pastorale, una non comune capacità di introspezione anche psicologica della realtà familiare e offre a tutto il popolo cristiano numerosissimi spunti di meditazione.

È impossibile riassumere in poche righe la ricchezza teologica, pastorale e poetica di questo testo, che colpisce per la sua concretezza. Occorre leggerlo e meditarlo lentamente.

Come pastore di questa Chiesa, rivolgo a tutti i fedeli, a tutte le comunità, ma anche a tutti coloro che non sono o non si riconoscono cristiani, l’invito a leggere e sostare sull’esortazione post-sinodale. È il primo passo da compiere per iniziare ad accostarci alla ricchezza di queste pagine.

Nei prossimi tempi studieremo le modalità più adeguate perché il testo possa essere efficacemente presentato nelle nostre comunità.

+ Massimo Camisasca

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Il Vescovo in TV La prima puntata di “L’alfabeto della fede” va in onda su Telereggio sabato 2 aprile alle 20.45

Promo del nuovo programma “L’alfabeto della fede”, con monsignor Massimo Camisasca, realizzato dal Centro diocesano per le Comunicazioni sociali di Reggio Emilia-Guastalla insieme a Telereggio (canale 14).

La trasmissione, della durata di circa 15 minuti, va in onda il sabato alle 20.45, con replica la domenica intorno alle 15.
Le puntate 2016 – registrate nello studio del vescovo Camisasca con le interviste dei giornalisti Mattia Mariani, Margherita Grassi e Edoardo Tincani – sono sei e vertono ciascuna su una parola chiave:Fede, Carità, Speranza, Misericordia, Battesimo, Eucarestia.

La prima puntata di “L’alfabeto della fede” va in onda su Telereggio sabato 2 aprile alle 20.45

promo

Venerdì alle 20.45 in Cattedrale comincia un nuovo ciclo quaresimale di incontri per i giovani: ecco il programma completo e tutte le date

Il vescovo Camisasca parla della misericordia ne “I Promessi Sposi”
Venerdì alle 20.45 in Cattedrale comincia un nuovo ciclo quaresimale di incontri per i giovani

Quest’anno gli incontri quaresimali del Vescovo con i giovani avranno come tema La misericordia ne “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni. In questo modo il tema dell’Anno santo viene visto all’interno di un romanzo molto noto ma forse poco conosciuto dai giovani, attraverso la drammaticità di situazioni che l’arte dell’autore rende a noi molto vicine. Il primo incontro sarà dedicato alla misericordia nella vita del Manzoni. Monsignor Massimo Camisasca parlerà in particolare della conversione vissuta dallo scrittore. Il secondo e il terzo incontro riguarderanno Lucia e Renzo come attori e testimoni della Misericordia.
Ecco gli appuntamenti in calendario, promossi dal Servizio diocesano per la Pastorale giovanile nei prossimi tre venerdì sera, tutti nella Cattedrale a Reggio Emilia con inizio alle 20.45:

26 febbraio: La misericordia nella vita di A. Manzoni

4 marzo: Lucia: “Dio perdona tante cose per un’opera di misericordia”

11 marzo: Fra Cristoforo: “Può esser castigo, può esser misericordia”

La struttura dell’incontro sarà quella già collaudata nelle precedenti edizioni. Il vescovo Massimo e altri sacerdoti saranno disponibili per le confessioni a partire dalle ore 20. Dopo la presentazione del tema della serata, monsignor Camisasca accoglierà le domande di alcuni partecipanti, per concludere intorno alle ore 22.

la misericordia nei promessi sposi

fonte: laliberta.info

Il 19 dicembre scorso, Alessio Cottafava e Tommaso De Carlini sono stati ordinati diaconi da monsignor Camisasca

Il 19 dicembre scorso, Alessio Cottafava e Tommaso De Carlini sono stati ordinati diaconi da monsignor Camisasca. Con loro a festeggiare nella chiesa de Los Dominicos a Santiago, gli amici del Clu, i parenti e il popolo cileno che hanno scelto di servire

Quando sono scesi nella navata della Chiesa de Los Dominicos per distribuire la comunione, Alessio e Tommaso si sono resi conto del popolo che stavano servendo.

Erano gli amici del Clu e le mamme della parrocchia; i vicini di casa e gli imprenditori della Cdo; i collaboratori della mensa per i poveri, i ragazzi accompagnati alla cresima e quelli incontrati in una scuola. Movimento, parrocchia, università, vita in seminario e missione nelle periferie di Santiago: tutto si radunava in quella fila silenziosa che riceveva il sacramento,tutto si rivelava come un tassello del cammino che li aveva condotti a quel momento.

“Quel” momento era l’ordinazione diaconale, che Alessio Cottafava e Tommaso De Carlini, della Fraternità san Carlo Borromeo, hanno ricevuto il 19 dicembre scorso, a Santiago del Cile, per imposizione delle mani di monsignor Massimo Camisasca, fondatore della Fraternità e oggi vescovo di Reggio Emilia-Guastalla. Una tappa importante per la San Carlo: si tratta della prima ordinazione fuori da Roma, e avviene nel trentesimo della fondazione della Fraternità sacerdotale. Due ragioni per festeggiare: per questo, l’ordinazione del 19 dicembre è stata seguita da una grande festa il 20, nella parrocchia “Beato Pietro Bonilli” di Puente Alto, popolosa Comuna di Santiago dove la Fraternità è presente dal 2006 (recentemente le è stata affidata una seconda parrocchia nella diocesi limitrofa di San Bernardo).

Alessio, emiliano di Rio Saliceto, e Tommaso, brianzolo di Macherio, entrambi poco più che trentenni, hanno iniziato il seminario a Roma, nella casa di via Boccea, e l’hanno terminato in Cile. Nel 2009, Camisasca aveva proposto a don Martino de Carli, allora parroco a Puente Alto, di aprire a Santiago una sezione latinoamericana della Casa di Formazione di Roma.

La Casa di Formazione di Santiago nacque per accogliere le prime vocazioni latinoamericane, ma ben presto ci si accorse che poteva essere un’opportunità anche per seminaristi italiani che potessero compiere una parte (o tutto) del loro itinerario in America Latina. Oggi ospita tre seminaristi. «Sono prete da quindici anni», spiega don Martino: «Ho svolto incarichi molto diversi, ma certamente il compito di accompagnare dei giovani verso il sacerdozio, più di ogni altro, mi riempie di stupore e trepidazione. Mi trovo a essere spettatore del carattere misterioso dell’iniziativa divina e nello stesso tempo cerco di sostenere, con profondo rispetto, la libertà dell’uomo che risponde a essa e vi aderisce. Il sí definitivo di Alessio e Tommaso è anche il frutto di questa breve storia».

Alessio e Tommaso resteranno per l’anno di diaconato in Cile, a servire il popolo che li ha accompagnati all’ordinazione. Porteranno nel cuore tutti i loro volti, e le parole di don Massimo nella messa di ordinazione: «I due diaconi che oggi ordino sono stati chiamati per portare Gesù. Questa è la carità di cui il mondo ha bisogno: che esista qualcuno che porti Gesù: dando la eucaristia, spiegando la parola di Dio, soprattutto attraverso la loro vita. Oggi chiedo che Dio conceda sempre loro, nella gioia e nel dolore, una vita trasparente della presenza di Gesù».

Santiago del Cile, l’ordinazione di Alessio e Tommaso