Educatore Cl Andrea Davoli arrestato, per violenza sessuale

Traditi dai messaggini: la relazione scoperta dalla sorella della ragazzina. Poi la telefonata choc con il padre della 14enne

Andrea Davoli, l'educatore di Cl arrestato per violenza sessuale

Andrea Davoli, l’educatore di Cl arrestato per violenza sessuale

Reggio Emilia, 20 agosto 2023 – Un vaso di Pandora fatto di rapporti sessuali iniziati a Rimini e terminati un giorno prima della denuncia presentata ai carabinieri il 24 maggio dalla famiglia della 14enne. In camera, nell’auto di Andrea Davoli, l’educatore di Cielle arrestato con l’accusa di violenza sessuale su una 14enne. Le presunte violenze sarebbero state più di una nei confronti della ragazzina con cui l’indagato avrebbe intrattenuto la presunta relazione clandestina. Un rapporto scoperto dalla famiglia di lei quando una sorella ha controllato il telefono dell’adolescente, dopo essersi insospettita per i cambiamenti di umore della parente da dopo quel ritiro spirituale a Viserbella di Rimini.

Da qui e da numerosi screenshot della chat e messaggi che Davoli mandava alla ragazzina sono nati i primi contatti con l’educatore di Cielle anche da parte dei genitori della 14enne. Prima, infatti, il 52enne si sarebbe scusato per l’accaduto con la sorella, affermando di sapere di aver sbagliato anche in virtù della propria vocazione spirituale. In particolare però, proprio il giorno prima della denuncia è stato lo stesso padre della bambina a mettere al corrente Davoli che quanto fatto alla figlia fosse da considerare uno stupro a tutti gli effetti. Una telefonata choc durante la quale l’indagato si sarebbe limitato a rispondere poche parole: “Sono malato, devo farmi curare”. 
La vicenda: sesso con la 14enne al ritiro spirituale
Un’attrazione fatale . Travolgente, tanto da rivolgere le proprie attenzioni e pulsioni sessuali verso una ragazzina di appena 14 anni. E incontenibile quanto proibita, al punto da consumare con lei anche un rapporto sessuale completo e non protetto durante un ritiro spirituale a Rimini, ignorando quel principio di castità professato dai ‘memores domini’ a cui Andrea Davoli, 52enne di Reggio Emilia, appartiene. Ma c’è molto di più di un principio disatteso nelle accuse rivolte a Davoli, costate al reggiano l’arresto – eseguito ieri a Caorle a casa dei genitori – per violenza sessuale su minore e il trasferimento al carcere di Pordenone.

Il 52enne, infatti, è uno dei responsabili provinciali del gruppo di Gioventù studentesca del movimento Comunione e liberazione a Reggio e, stando a quanto raccolto dagli inquirenti, sarebbe proprio in questo ambiente che a partire dal dicembre 2022 è maturata la relazione tra l’educatore e la ragazzina di 14 anni, che apparteneva al gruppo di giovani all’uomo affidati dai genitori durante il soggiorno spirituale in Riviera. Una relazione clandestina quella tra Davoli e l’adolescente che, nonostante i quasi quarant’anni di differenza, nell’arco di pochi mesi è passata dai baci scambiati in auto dopo gli incontri di preghiera, a un rapporto sessuale completo e non protetto consumato durante il ritiro spirituale tenutosi a Viserbella di Rimini per la preparazione alla Pasqua, nei giorni tra il 6 e l’8 aprile. Un rapporto che, una volta scoperto e denunciato ai carabinieri di Reggio dai famigliari della ragazzina, è costato ieri mattina al 52enne l’arresto e il trasferimento in carcere in esecuzione – da parte dei carabinieri di Viserba e Reggio – della misura cautelare emessa dal gip del Tribunale di Rimini Vinicio Cantarini, su richiesta di Davide Ercolani, il sostituto procuratore che coordina l’indagine a carico dell’educatore di Cielle, difeso dall’avvocato Liborio Cataliotti.
Un vero e proprio terremoto, a poche ore dall’inizio del Meeting di Comunione e liberazione, che frana addosso all’esponente di Cielle, il cui rapporto con la piccola è iniziato secondo le ricostruzioni proprio durante una vacanza a Parma per Cielle, durata tre giorni. Qui sarebbe scattato il primo bacio tra i due, secondo la testimonianza della stessa 14enne ascoltata dopo la denuncia dei genitori in udienza protetta. L’inizio di una escalation di pulsioni continuata con palpeggiamenti e culminata nel rapporto avvenuto a Rimini, quando secondo le indagini Davoli aveva invitato la giovane in camera e, approfittando di un momento in cui lei stava piangendo per via di una discussione con un ragazzo, facendo leva sulle debolezze della 14enne l’ha indotta a consumare il rapporto sessuale. Il primo, non l’ultimo. Come sarebbe emerso dal contenuto della chat a sfondo amoroso scoperta dalla sorella della vittima della presunta violenza.

Conversazioni sempre più serrate da dopo quel soggiorno a Rimini che hanno portato la madre della 14enne a denunciare il tutto ai carabinieri, dopo che la stessa figlia il lacrime aveva spiegato quanto successo tra lei e l’educatore di Cielle. Una situazione grottesca, che Davoli, contattato dalla famiglia della giovane, avrebbe anche chiesto a più riprese di tenere segreta, cercando poi di avvicinare la giovane e ricontattare i genitori in vari modi, arrivando addirittura a nascondersi dietro ad alcuni cassonetti pur di parlarle. Un mosaico indiziario che ha così portato il gip a riscontrare il “pericolo concreto e attuale che l’indagato commetta nuovamente delitti della stessa specie” oltre alla “incapacità di autocontrollo della libido e degli impulsi sessuali anche verso minori”. Nel disporre così il carcere, il Tribunale di Rimini ha però dichiarato anche l’incompetenza territoriale, trasferendo l’inchiesta a carico di Davoli all’autorità giudiziaria di Reggio Emilia.

Il Resto del Carlino
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Educatore di Cl arrestato per violenza su una 14enne

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Avrebbe avuto rapporti sessuali con una ragazzina di 14 anni a lui affidata dai genitori per un ritiro spirituale a Rimini in preparazione della Pasqua.

E’ la pesante accusa che ha portato all’arresto di Andrea Davoli, uno dei responsabili provinciali di Gioventù Studentesca “Don Giussani” di Reggio Emilia, un movimento che fa riferimento a Comunione e Liberazione. Il 52enne è stato arrestato questa mattina a casa dei genitori a Caorle, in provincia di Venezia su disposizione del Gip del tribunale di Rimini Vinicio Cantarini che ha firmato l’ordinanza cautelare in carcere in seguito alle indagini dei carabinieri, coordinati dal pm Davide Ercolani. Davoli è stato trasferito nel carcere di Pordenone. L’uomo, che sarebbe stato in aprile a Rimini con un gruppo di Gioventù studentesca, è membro dei Memores Domini, un’associazione laicale cattolica i cui membri vivono i precetti di povertà, castità e obbedienza sotto l’egida del movimento. E fino a giugno era anche insegnante di religione in un liceo di Reggio Emilia. La Diocesi ha fatto sapere che gli è stata revocata l’idoneità all’insegnamento fin da quando è emersa la vicenda.

Davoli è anche stato sospeso da ogni attività educativa di Comunione e Liberazione. La fraternità, proprio alla vigilia della 44/a edizione del Meeting di Rimini, ha espresso “dispiacere e costernazione per quanto emerge dall’indagine in corso da parte della magistratura a carico di una persona coinvolta nell’attività educativa del movimento”. Secondo quanto emerso dalle indagini, a Rimini il 52enne e la ragazzina avrebbero avuto il loro primo rapporto sessuale, ma l’approccio iniziale era avvenuto mesi prima a Reggio Emilia. Una sera d’inverno, l’uomo avrebbe infatti dato un bacio alla ragazzina iniziando così una relazione durata alcuni mesi, dal dicembre del 2022 fino alla primavera inoltrata di quest’anno. Sono stati i genitori dell’adolescente a capire che qualcosa non andava nella figlia, proprio al rientro dal ritiro spirituale di Rimini. La 14enne appariva ai loro occhi diversa, turbata tanto da spingere la mamma ad indagare.

Poi dal cellulare della ragazzina era emersa la verità sotto forma di chat inequivocabili. Una ferita profonda per i genitori che avevano affidato con fiducia l’adolescente ad un uomo che ne aveva approfittato. I genitori si sono quindi presentati dai carabinieri per raccontare quello che avevano scoperto. Le indagini hanno ricostruito il mondo di relazioni e legami affettivi in cui la 14enne e l’educatore si muovevano da mesi. E’ stata poi proprio la minore, sottoposta a colloquio con una psicologa, a raccontare come era iniziata la storia e di come lei fosse innamorata dell’educatore. Ha raccontato dei rapporti sessuali dopo la scuola e a Rimini. E è stata proprio la gita in Riviera ad aprile a segnare lo spartiacque tra un rapporto improprio ma ancora superficiale e la violenza sessuale.

Durante il ritiro spirituale, l’educatore, approfittando di un momento di debolezza della ragazzina in lacrime per una incomprensione con un coetaneo, l’avrebbe spinta ad avere un rapporto. La stessa cosa sarebbe avvenuta in altre circostanze a Reggio Emilia dopo gli incontri del gruppo di preghiera o dopo la scuola. I carabinieri hanno quindi notificato al 52enne un’ordinanza di custodia cautelare in carcere mentre si trovava a Caorle dai genitori. L’uomo, che da tempo sospettava di essere indagato, si era infatti già rivolto all’avvocato Liborio Cataliotti per presentare un’istanza alle procure di Rimini e Reggio Emilia circa un fascicolo aperto a suo carico. Ma la risposta al difensore in entrambi i casi è stata “non vi sono informazioni suscettibili di comunicazioni”. Infine secondo quanto emerso per gli investigatori non vi sarebbero stati fatti analoghi nel gruppo di ragazzi che hanno frequentato gli incontri di preghiera e i ritiri spirituali con l’educatore arrestato.

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