Il profondo legame che unisce Reggio a Munyaga in Rwanda segna un’altra fondamentale tappa: dal 3 al 31 agosto si terrà il 45° campo estivo di volontariato nella missione dove ha generosamente operato il reggiano padre Tiziano Guglielmi – prematuramente scomparso il 19 maggio 1980.
Per iniziativa del Gruppo Rwanda Padre Tiziano
Onlus partiranno 14 volontari accompagnati dal presidente Claudio Fantini;
sette appartengono alla diocesi di Reggio Emilia-Guastalla: Alice, Beatrice,
Marianna, Valentina, Giovanni, Francesco, Claudio; della diocesi di Modena è
Vanessa; sei appartengono a quella di Bologna: don Massimo, Giacomo, Laura,
Ester, Giacomo, Veronica. Importante risulta la presenza di don Massimo per la
spiritualità del gruppo di volontari, che quest’anno è interdiocesano.
E’ questo il quarantacinquesimo campo estivo di
volontariato – un bel record! – che il Gruppo promuove e non meno di 450 sono i
volontari, giovani e meno giovani, che hanno fatto esperienza in Rwanda dal
1974, grazie alla provvidenziale idea di padre Tiziano Guglielmi, appartenente
alla Congregazione dei Padri Bianchi.
Il
Gruppo Rwanda Padre Tiziano con l’aiuto di tanti generosi benefattori e di preziosi
volontari ha realizzato a Munyaga, nella diocesi di Kibungo, opere importanti e
significative per lo sviluppo umano e spirituale della popolazione di quelle
colline. Si tratta del Centro di Santità “Padre Tiziano”con il nuovo reparto di
maternità; della scuola primaria in titolata alla maestra reggiana Aurora
Giovannini; delle case per i poveri – aiuti a famiglie e studenti bisognosi; del
progetto agricolo che attualmente dà lavoro a 7 operai, diretti da Sr. Bea. Chi
desidera sostenere le attività del Gruppo Rwamda Padre Tiziano Onlus, che ha
sede a Borzano di Albinea in via Ludovico Ariosto 1, può utilizzare il c/c bancario:
EMILBANCA di RE: IBAN: IT 45 Q070 7212 8050 68220125020.
Nel mese di agosto durante la permanenza a
Munyaga per “estate in missione” i quattordici volontari provvederanno alla
manutenzione degli stabili e delle attrezzature e lavoreranno con la gente rwandese.
Prenderà poi il via un nuovo progetto agricolo che sarà gestito assieme alla
parrocchia di Munyaga con l’acquisto di terreni per meglio diversificare i vari
prodotti agricoli. Il Gruppo Rwanda ha inoltre in animo la realizzazione di una
nuova stalla, più capiente e più funzionale di quella attuale (costruita con
tronchi d’albero). I partecipanti al campo estivo faranno esperienza di
volontariato nelle case Amahoro – case della pace -, fondate da don Luigi,
direttore della Caritas e fratello di Padre Tiziano, anch’egli prematuramente
scomparso il 10 maggio 1996. I volontari, durante il mese di permanenza a
Munyaga, effettueranno l’esperienza di un campo di formazione umana e
spirituale, entreranno a diretto contatto e conosceranno così il popolo
rwandese, la sua cultura, i suoi usi e costumi.
Il Gruppo di Amici “Raccolta del ferro vecchio”
della parrocchia di San Lorenzo Martire di Gavasseto ha voluto devolvere una
parte cospicua della somma raccolta (€ 1.000,00) – frutto del loro generoso
impegno di volontariato – al Gruppo Rwanda per il nuovo progetto agricolo a
Munyaga.
Il vescovo Massimo Camisasca assieme a don Pietro Adani, direttore del Centro Missionario Diocesano, ha fatto visita alla missione rwandese di Munyaga nel dicembre scorso.
Il vescovo emerito Giovanni Paolo Gibertini ha ricordato oggi – 11 luglio – due importanti anniversari: il trentesimo della sua elezione a vescovo di Reggio Emilia-Guastalla e gli ottant’anni di professione religiosa nell’Ordine Benedettino.
Venne infatti chiamato da papa Giovanni Paolo II l’11 luglio 1989 – festa di San Benedetto Abate – a succedere a mons. Gilberto Baroni.
Nato a Ciano d’Enza (Re) il 4 maggio 1922 e battezzato con il nome di Giovanni, mons. Gibertini ha intrapreso nel 1938 il noviziato nei Benedettini assumendo il nome di Paolo; nel 1939 ha emesso la professione religiosa. E’ stato ordinato sacerdote il 12 agosto 1945 nell’abbazia benedettina di Torrechiara. La Sardegna per un trentennio è stata il campo d’azione pastorale di mons. Gibertini
Nel 1979 veniva eletto Abate del Monastero benedettino di Parma, alla cui guida è rimasto fino al 25 marzo 1983, quando da Giovanni Paolo II è stato chiamato a guidare la diocesi di Ales-Terralba; ha ricevuto la consacrazione episcopale il 25 aprile nella basilica di San Giovanni in Parma. Il 24 settembre 1989 ha fatto il suo ingresso nella diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, che ha guidato sino al 1998.
Dopo il caso dei bambini della Val D’Enza sottratti ai genitori, interviene il vescovo Massimo Camisasca «Oggi esiste un sentire che vede nella famiglia un luogo oppressivo e perciò da colpire»
Il vescovo di Reggio Emilia, Massimo Camisasca
avvenire
«Esiste una cultura molto invadente che vede nella famiglia un luogo potenzialmente oppressivo e perciò da colpire ». Così il vescovo di Reggio Emilia, Massimo Camisasca, coglie uno degli aspetti più preoccupanti dell’inchiesta esplosa lunedì scorso. Un caso che rischia di confermare un sospetto che da tempo aleggia: esiste in alcuni settori delle istituzioni pubbliche una cultura anti-famiglia che vorrebbe sempre e comunque colpevolizzare l’operato dei genitori. Qualcuno ha puntato il dito contro una certa ideologia statalista ancora egemone in certi ambiti delle amministrazioni locali. Altri hanno fatto notare che alcune presunte responsabili dei fatti sarebbero state mosse dalla cosiddetta cultura Lgbt.
Qual è la sua opinione? Per quanto riguarda l’inchiesta giudiziaria sui casi dei bambini sottratti alle famiglie della Val d’Enza e sulle accuse di abuso ai loro genitori mi rimetto completamente alla magistratura, di cui ho fiducia. Dobbiamo tra l’altro al suo lavoro investigativo l’emergere di questi fatti.
E per quanto riguarda l’affermarsi di questa cultura antifamiglia? Non posso che rispondere affermativamente. Salvo restando le responsabilità dei singoli, oggi esiste una cultura molto invadente che vede nella famiglia (padre, madre e figli) un luogo potenzialmente oppressivo e perciò da colpire. Per ‘salvare’ un bambino occorre fare di tutto per ‘salvare’ la sua famiglia. Essa è la custode di diritti e doveri primari che nessuno stato può ‘normalmente’ avocare a sé. Indebolendo la famiglia si indeboliscono tutte le forme di aggregazione sociale in un paese.
E qui coglie davvero la presenza negativa della cosiddettacultura Lgbt? Purtroppo, in taluni casi, questa cultura partecipa di questo attacco alla famiglia, che vede come una contraddizione ai diritti dei singoli. Una famiglia vera invece custodisce i diritti di tutti e i doveri di tutti qualunque siano gli orientamenti religiosi, culturali e sessuali dei propri figli.
Fermo restando che in alcuni casi l’allontanamento di un minore può rendersi necessario e urgente, non sarebbesempre meglio cercare di aiutare la famiglia d’origine? È indubbio che oggi esistano delle famiglie debolissime e dei ragazzi perciò che difficilmente potrebbero trovare in esse l’ambito delle loro crescita. Penso a famiglie in cui i genitori sono tossicodipendenti, in cui la madre è stata abbandonata, in cui esiste una povertà materiale ed educativa molto radicata, in cui esiste una forte esperienza delittuosa… Non sono perciò assolutamente contrario all’affido, alle case famiglia. Conosco decine e decine di esperienze positive che devono esser custodite e sostenute dallo stato. Questo non vuol dire che i figli debbano essere comunque tolti alla famiglia. Molto dipende dalla statura morale e professionale degli operatori sociali e degli psicologi.
La cultura Lgbt partecipa a questo attacco alla famiglia, che vede come una contraddizione ai diritti dei singoli. Una famiglia vera invece custodisce i diritti di tutti e i doveri di tutti
Dall’inchiesta emerge anche un altro fatto drammatico, il numero elevato di famiglie disgregate, fragili, comunque in difficoltà. Questa situazione non interpella anche le nostre comunità? Abbiamo fatto abbastanza per stare vicino a queste famiglie? No, penso che non si sia fatto abbastanza, forse non si farà mai abbastanza. La nostra carità però deve vivere una conversione. Come ci indica il Papa dobbiamo imparare a condividere la vita delle persone in difficoltà. Se ogni credente dedicasse anche un’ora soltanto alla settimana per stare con una persona, tornando da lei con frequenza, un poco dell’immenso mare della solitudine e della povertà spirituale troverebbe una strada di cambiamento sia per chi è in difficoltà sia per chi offre un poco del suo tempo. Ho imparato tutto questo da don Giussani vivendo l’esperienza della Bassa agli inizi degli anni 60.
Non le sembra che alla base di questi drammi ci sia sempre ‘anche’ una carenza educativa. E qui forse ci sarebbe da interrogare la qualità della nostra pastorale per e con le famiglie. Meno matrimoni, megli figli ma anche una conflittualità crescente di fronte alla quale talvolta non abbiamo gli strumenti per intervenire. Cosapossiamo fare? Nella visita pastorale che sto conducendo nella mia diocesi mi propongo due obiettivi per ogni comunità: il sorgere o il rafforzarsi della comunità giovanile e l’inizio di una piccola comunità di famiglie che possa essere anche il luogo dell’accoglienza di altre famiglie, soprattutto di quelle che sono sole, disorientate e ferite. Non voglio naturalmente propormi come un insegnante per nessuno, ma penso che non sia un caso che gli ultimi sinodi dei vescovi siano stati dedicati alla famiglia e ai giovani.
In data 30 Giugno 2019 sono state comunicate alle comunità interessate e alla Diocesi tutta, le seguenti nomine di Mons. Vescovo:
Parroci:
DON DANIELE CASINI Parroco dell’Unità Pastorale n.3 “Santa Teresa di Calcutta” in Reggio Emilia, comprendente le parrocchie di San Michele Arch. in Pieve Modolena, San Pio X° P. in San Pio X°, Ognissanti in Cavazzoli e San Biagio V. in Roncocesi. Fino ad ora Arciprete della Cattedrale e Parroco dell’U.P. “Ss. Crisanto e Daria”.
DON LUCA GRASSI – Parroco di Sant’Agostino in Città e nell’Unità Pastorale n.1/A “Santi Crisanto e Daria” in Reggio Emilia, delle parrocchie cittadine di San Giovanni Ev. in Santo Stefano, Santissimo Salvatore in Santa Teresa e San Zenone V. e M. in San Zenone. – Moderatore, nella stessa Unità pastorale, anche delle parrocchie cittadine della Cattedrale e diSan Prospero. Fino ad ora Sacerdote “Fidei Donum” in Brasile.
DON RICCARDO MIONI (FdC) Parroco dell’Unità Pastorale n.9 “Canali-Fogliano” in Reggio Emilia, comprendente le parrocchie di San Marco Ev. in Canali e San Colombano Ab. in Fogliano. Fino ad ora Sacerdote “Fidei Donum” in Brasile Collaboreranno, con il nuovo parroco, i sacerdoti (FdC) della “Casa di preghiera” di Albinea.
DON PIETRO RABITTI Parroco dell’Erigenda Unità Pastorale n. 42 “Puianello-Vezzano” comprendente le parrocchie di Santa Maria Assunta in Puianello, San Martino V. in Vezzano sul Crostolo, Cuore Immacolato di Maria a La Vecchia, Sant’Eufemia V.M. in Pecorile, San Michele Arch. in Paderna e San Lorenzo M. in Montalto. Fino ad ora parroco in ministero nella Diocesi di Porto-Santa Rufina (RM)
DON GIOVANNI RIVI Parroco dell’Erigenda Unità Pastorale n. 18 “Baiso-Viano” comprendente le parrocchie di San Lorenzo in Baiso, San Salvatore in Viano, San Giovanni Battista inSan Giovanni di Querciola, Santa Maria Assunta in Castello di Querciola, San Pietro Ap. in San Pietro Querciola, San Giovanni Battista in Rondinara, Ss. Quirico e Giulitta in San Romano e Santa Maria Assunta in Visignolo. Fino ad ora parroco dell’U.P. “Canali-Fogliano”.
DON PAOLO TONDELLI Parroco dell’Unità Pastorale n. 32 “San Francesco di Assisi”, in Castelnovo di Sotto comprendente le parrocchie di Sant’Andrea Ap. in Castelnovo di Sotto, San Leonardo Ab. inCogruzzo, San Martino V. in Meletole e San Savino V. in San Savino. Fino ad ora Vicario Parrocchiale dell’U.P.“Padre Misericordioso” in Reggio Emilia.
Amministratore Parrocchiale:
MONS. ALBERTO NICELLI Amministratore parrocchiale della Parrocchia di Santa Maria Assunta nella Cattedrale di Reggio Emilia appartenente alla U.P. 1/A “Santi Crisanto e Daria”.
Vicari Parrocchiali:
DON DANIELE BASSOLI Vicario Parrocchiale dell’Unità Pastorale n.36 “Sant’Ilario-Calerno” in Sant’Ilario D’Enza comprendente le parrocchie di Sant’Eulalia V.M. in Sant’Ilario D’Enza e Santa Margherita V.M. inCalerno Fino ad ora Vicario Parrocchiale dell’U.P. “Santa Teresa di Calcutta” in Reggio Emilia.
DON GIONATAN GIORDANI Vicario Parrocchiale di Sant’Agostino in Città e dell’Unità Pastorale n.1/A “Santi Crisanto e Daria” in Reggio Emilia comprendente le parrocchie cittadine di San Giovanni Ev. in Santo Stefano, Santissimo Salvatore inSanta Teresa e San Zenone V. e M. in San Zenone , Santa Maria Assunta in Cattedrale e di San Prospero V. in San Prospero. Fino ad ora in Ministero festivo nell’U.P. “Paolo VI°”
Collaboratori Pastorali:
DON AMEDEO CANTARELLI Collaboratore dell’Unità Pastorale n. 7 “Padre Misericordioso” in Reggio Emilia comprendente le Parrocchie di Sant’Ambrogio V. in Rivalta, Sacro Cuore di Gesù alla Baragalla, Preziosissimo Sangue di N.S.G.C. al Preziosissimo Sangue e dei Santi Gervasio e Protasio Mm. inCoviolo. Fino ad ora Parroco di Puianello
DON ANGELO GUIDETTI Collaboratore dell’Unità Pastorale n.30 “Madonna pellegrina” comprendente le parrocchie dei Ss. Gervasio e Protasio Mm. in Campagnola Emilia, Santa Maria Assunta in Fabbrico e San Giacomo M. in Cognento Fino ad ora Parroco di Baiso
MONS. EMILIO LANDINI Collaboratore dell’Unità Pastorale n.36 “Sant’Ilario-Calerno” in Sant’Ilario D’Enza comprendente le parrocchie di Sant’Eulalia V.M. in Sant’Ilario D’Enza e Santa Margherita V.M. inCalerno. Fino ad ora Direttore di Radio Pace Redazione Reggiana
DON GIANNI MANFREDINI Collaboratore in Cattedrale, quale celebrante e confessore. Fino ad ora Parroco nell’ U.P. “Santa Teresa di Calcutta”
DON GUIDO MORTARI Collaboratore in Sant’Agostino in Città Fino ad ora Parroco di Sant’Agostino in Città
Ministero festivo:
DON DANIELE MORETTO Aiuto festivo nelle parrocchie cittadine dell’Immacolata Concezione e di San Giuseppe artigiano Fino ad ora in ministero festivo a Campagnola, Cognento e Fabbrico
DON NICOLA RUISI (FSCB) Aiuto festivo nella parrocchia cittadina di San Pietro Fino ad ora vicario parrocchiale in San Pietro in città
DON GIANNI BREMBILLA (FSCB) Aiuto festivo nelle parrocchie dell’U.P. “Cadelbosco” comprendente le parrocchie di Cadelbosco di sopra, Cadelbosco di sotto, Villa Argine e Villa Seta Fino ad ora Aiuto festivo nelle parrocchie del centro storico
DON STEFANO TORELLI (SdC) Aiuto festivo nelle parrocchie dell’U.P. “Beata Vergine della neve” a Reggio E. comprendente le parrocchie di Castellazzo, Gavasseto, Marmirolo, Masone, Roncadella, Sabbione, Villa Bagno, Corticella e San Donnino di Liguria Fino ad ora Collaboratore pastorale dell’U.P. “Santa Teresa di Calcutta”
Cappellania Ospedaliera:
DON ALBERTO NAVA Cappellano dell’Ospedale di Sassuolo Attualmente Collaboratore pastorale dell’ U.P. “Madonna di Campiano”
Inoltre:
DON GIANNI MANFREDINI nominato Canonico del Capitolo della Cattedrale
DON DANIELE CASINI nominato Canonico onorario del Capitolo della Cattedrale
DON GABRIELE BURANI inviato come Sacerdote “Fidei Donum” nella nuova Missione in Amazzonia Fino ad ora Sacerdote “Fidei Donum” in Brasile
DON GABRIELE CARLOTTI inviato come Sacerdote “Fidei Donum” nella nuova Missione in Amazzonia Fino ad ora Parroco dell’U.P. “San Francesco d’Assisi” in Castelnovo di Sotto”
DON ALESSANDRO ZANIBONI (Diacono) In servizio pastorale nell’Unità pastorale n.3 “Santa Teresa di Calcutta” Diacono-Seminarista alunno del sesto anno di Teologia
DON BOGUMIL KRANKOWSKI rientra temporaneamente in Polonia per assistere i familiari con problemi di salute Fino ad ora parroco nell’U.P. n. 18 “Baiso-Viano”
Servizi e uffici pastorali Diocesani:
Nuove nomine per il triennio 2019-2022:
DON MATTEO BONDAVALLI (CSFC) Direttore dell’Ufficio Liturgico Attualmente Parroco dell’U.P. “San Giovanni Paolo II° in Città e incaricato per la musica liturgica e i concerti nelle chiese
DON GIONATAN GIORDANI Assistente Spirituale della Caritas Diocesana
Nella stessa data sono state confermate, per il prossimo Triennio 2019-2022, le seguenti nomine dei Direttori e dei responsabili di Uffici e Servizi pastorali Diocesani
DON PIETRO ADANI (CSFC) Centro Missionario diocesano, Ufficio per la cooperazione missionaria tra le Chiese e Pontificie opere missionarie
DON STEFANO BORGHI Ufficio Catechistico Diocesano e Servizi per il Catecumenato e per l’Apostolato biblico
DON PAOLO CROTTI Ufficio di Pastorale Familiare e degli adulti
DON MATTEO GALAVERNI Servizio di Pastorale Universitaria
DON CARLO PAGLIARI Servizio per la Pastorale Giovanile
DON ALESSANDRO RAVAZZINI Servizio Diocesano Vocazioni
DIACONO FRANCESCO BRAGHIROLI Ufficio Pastorale Migrantes
DON DANIELE SIMONAZZI Servizio della pastorale dei “Popoli Nomadi”
DON MARIO PINI Servizio della pastorale dello “Spettacolo viaggiante”
DIACONO ISACCO RINALDI e Dott. ANDREA GOLLINI Direttore e Vice direttore della Caritas Diocesana
DIACONO REMO ZOBBI Ufficio Scuola per l’insegnamento della Religione Cattolica (IRC)
Dott.sa CHIARA FRANCO Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro
MONS. GIANCARLO GOZZI e DIACONO GIUSEPPE PIACENTINI Responsabile e Segretario della Commissione Ecumenica Diocesana
MAESTRO GIOVANNI MAREGGINI Istituto Diocesano di Musica e Liturgia e Coro Diocesano
MAESTRO PRIMO IOTTI Cappella musicale della Cattedrale
Infine nella medesima data sono state confermate, per il prossimo Triennio 2019-2022, le seguenti nomine riguardanti i servizi amministrativi della Curia Vescovile:
MONS. CARLO PASOTTI Cancelliere Vescovile e responsabile Ufficio Matrimoni Vicario Giudiziale del Tribunale Diocesano
DON VASCO ROSSELLI Vice Cancelliere e Notaio del Tribunale Diocesano
DON ANDREA PATTUELLI (CSFC) Vicario Giudiziale aggiunto del Tribunale Diocesano
MONS. FRANCESCO MARMIROLI Difensore del vincolo e promotore di giustizia del Tribunale Diocesano
DON AUGUSTO GAMBARELLI Archivi Diocesani
DIACONO LORENZO PONTI Servizio per la Promozione del Sostentamento economico della Chiesa
Dott. EDOARDO TINCANI e Dott. EMANUELE BORGHI Direttore e Vice direttore del Centro Diocesano Comunicazioni Sociali
Dott. EDOARDO TINCANI Capo Ufficio stampa
MONS. GIOVANNI COSTI e PROF. GIUSEPPE GIOVANELLI Corresponsabili del Centro Diocesano Studi Storici “Mons. F. Milani”
Lunedì 1 luglio 2019, alle ore 17,30, nella Cattedrale della Diocesi di Messina, Lipari, S. Lucia del Mela, sarà celebrato il 31° anniversario della morte di mons Francesco Fasola che fu arcivescovo di Messina dal 1963 al 1977. Sarà l’Arcivescovo emerito di Reggio Calabria – Bova S. E. Mons. Vittorio Mondello a presiedere l’Eucaristia.
Le iniziative proseguiranno alle ore 19 nella Parrocchia S. Caterina V. e M. con il saluto del Postulatore Mons. Giò Tavilla e l’intervento del Prof. Don Roberto Romeo, membro della Commissione storica della Causa e Direttore della Scuola Diocesana Teologica di Base, con una relazione dal titolo “Francesco Fasola e i giovani del suo tempo. Cuore di padre e carezza di Dio”. I commento musicali all’organo di Stefania La Manna con i soprani Chiara Lucà e Yulia Fedorenko.
L’organizzazione è curata dagli “Amici del Servo di Dio Mons. Francesco Fasola” della Parrocchia S. Antonio di Piazza Armerina, guidata dai coniugi Ettore e Ada Paternicò.
Già durante la Messa nel 30° anniversario della morte, il 1 Luglio 2018 era stato compiuto un passo determinante nel prosieguo della causa di beatificazione e canonizzazione, iniziata il 31 marzo 2006. Dopo la lettura del decreto arcivescovile di nomina, i membri della commissione avevano giurato di compiere il dovere loro affidato e di custodirne il segreto, ponendo ciascuno la mano sui Vangeli. Loro compito sarà redigere una relazione tracciando il profilo del Servo di Dio alla luce degli scritti esaminati”.
“La causa, nella sua fase diocesana, raccoglie prove e testimonianze per attestare le virtù eroiche di mons. Francesco Fasola, affinché – dopo il completamento dell’iter nella Chiesa messinese, sia sottoposta al discernimento della Congregazione prima e del Santo Padre dopo perché mons. Fasola sia proposto come modello per i pastori e i fedeli”.
Mons. Fasola è stato Vescovo Coauditore di Agrigento, Vescovo di Caltagirone dal 1961 al 1963 e Arcivescovo di Messina per 14 anni (dal 1963 al 1977).
MONS. FRANCESCO FASOLA
Nacque a Maggiora in diocesi di Novara il 23
febbraio 1898. Ordinato sacerdote il 26 giugno
1921, profuse a Galliate le primizie del suo ministero.
Il desiderio di vivere in pienezza la sua vocazione
lo spinse ad un più totale dono di sé nella
Congregazione diocesana dei Padri Oblati dei
Ss. Gaudenzio e Carlo – Missionari di Maria.
Con fervore apostolico si adoperò in ogni
angolo della Diocesi, nell’Azione Cattolica, come
Pro-Vicario Generale, in qualità di Rettore
del Sacro Monte di Varallo dove intervenne
con coraggio nelle lotte tra fascisti e partigiani
e protesse e salvò diverse famiglie ebree.
Ordinato Vescovo il 2 maggio 1954, spese
senza riserve le sue energie nelle Diocesi siciliane,
come Vescovo Coadiutore di Agrigento,
poi come Vescovo di Caltagirone e infine come
Arcivescovo e Archimandrita di Messina, lasciando
un’impronta indelebile del suo zelo di
una tenerissima devozione mariana e di una
instancabile passione per le anime.
Ottantenne rientrò nella Comunità dei Padri
Oblati, prima al Sacro Monte di Varallo e poi
nella Parrocchia S. Giuseppe di Novara, alternando
alla vita da contemplativo l’esercizio del
ministero che le forze gli consentivano.
Da lontano continuò ad amare la Sicilia e
non cessò di seguire spiritualmente singole
anime, famiglie e intere comunità religiose, con
una paternità spirituale, tenera e forte.
Celebrò l’ultima Messa nel 67° dell’ordinazione
sacerdotale e il 1° luglio 1988 pronunciò
il suo ultimo ‘Si” a Gesù che venne a chiamarlo
per condurlo alla Casa del Padre.
Le sue spoglie riposano nella Cattedrale di
Messina.
Per l’intensa e fervorosa attività evangelica profusa nel lungo impegno pastorale, ha meritato l’appellativo di “Araldo e Apostolo di santità”.
Personaggio di grande caratura spirituale, dall’aspetto solenne ma paterno e benevolo, mons. Fasola è stato figura di “Padre e Pastore”, sempre col sorriso sulle labbra, e con tanta amorevole e incoraggiante disponibilità per tutti. Negli anni di episcopato svolto a Messina, durante il quale ha profuso tutte le sue energie con spirito di generoso servizio a beneficio delle anime a lui affidate, ha lasciato in tutti forti sentimenti di amore filiale e tanta gratitudine. I segni caratterizzanti della sua personalità: umiltà, semplicità, carità fraterna ed espressività gioiosa. La maggior parte delle testimonianze di chi ha conosciuto mons. Fasola, riferiscono di lui come di un edificante esempio di santità; un amorevole padre che sapeva suscitare fiducia e speranza in tutti.
PREGHIERA per la canonizzazione del Servo di Dio Mons. Francesco Fasola
Trinità Santissima, ti rendiamo grazie per aver donato alla tua Chiesa il Servo di Dio Francesco Fasola cristiano e vescovo di luminose virtù. Egli tutti raggiunse con paternità fiducioso nella Grazia divina innamorato della Vergine Maria infaticabile nella zelo pastorale. Con generosità e coerenza di vita insegnò l’obbedienza e la povertà la letizia e la dedizione per ogni vocazione l’amore per il Sacerdozio e la Vita Consacrata. Ti preghiamo unanimi di glorificare questo tuo Servo nel tuo Regno e se corrisponde alla tua volontà anche su questa terra. Ti imploriamo di concederci per i suoi meriti e la sua intercessione la grazia che ti chiediamo. Amen.
Domenica 9 giugno si è celebrato a Reggio Emilia il Giubileo dei Popoli alla Ghiara con la celebrazione eucaristica di Pentecoste presieduta da don Daniele Simonazzi, delegato del Vescovo, e animata dalle diverse comunità di immigrati cattolici presenti a Reggio.
Dopo 400 anni noi rinnoviamo la lode che Alessandro Squadroni ha vergato nel «Fasciculus Laudum Regii Lepidi»
“O giorno glorioso e felice di una tanto grande traslazione! Giorno beato e celebre di una tanto grande festività! Giorno tanto sublime di un ammirabile trionfo e festivo in ogni tempo! O giorno da segnare veramente con una pietruzza bianca!” (A. Squadroni, Fasciculus Laudum Regii Lepidi, pagina 64).Non stiamo qui a ricordare la straordinaria partecipazione di autorità e di popolo, la processione cittadina con i carri allegorici, la Messa solenne con musiche preparate per l’occasione da don Aurelio Signoretti, Maestro di Cappella del Duomo. Non possiamo, tuttavia, non fare nostre le esclamazioni che quel giorno uscirono dal cuore di Alessandro Squadroni: “O fortunata, anzi fortunatissima, o beata, anzi beatissima città di Reggio, che possiedi questa venerata Immagine!…Quanti benefici ci sono stati concessi per mezzo tuo, o Maria! Tu per noi preghi, domandi e richiedi quanto ci è necessario; e preghi il Figlio per i figli, l’Unigenito per gli adottivi, il Signore per i servi. Tutte le generazioni ti proclamano beata, o Reggio: fra le tue mura sorge un tempio del quale niente è più santo, niente più prezioso!” (opera citata, pagine 65-71).
Ci piace richiamare anche la stampa di Giusto Sadeler (si veda, sotto, nel manifesto del 12 maggio 2019) che decora lo scritto di A. Squadroni. Maria Santissima vi appare Regina (la Corona) di pace (i rami di ulivo), Dominatrice e Protettrice di Reggio (la scritta latina dice Reggio reggia della Vergine); i rami intrecciati e legati indicano il vincolo pacifico che lega insieme la Madonna e la “sua” Reggio, nel cui disegno già appare il Tempio monumentale. Il 12 maggio 1619 era la domenica di Pentecoste.
Con gioia anche quest’anno la nostra Chiesa di Reggio Emilia-Guastalla propone una serata di festa e di preghiera con quanti si stanno preparando alla celebrazione del sacramento del matrimonio.
Come Chiesa vogliamo essere loro vicini in questo tempo speciale della loro vita, nel quale l’amore dell’uno per l’altra porta a grandi progetti di vita.
Desideriamo che la luce della fede possa risplendere nei loro cuori e sui loro volti per assaporare la gioia dell’amore in ogni circostanza della vita.
L’invito è per mercoledì 13 febbraio alle ore 20.45 in Cattedrale. Sarà con noi il vescovo Massimo che ci aiuterà con le sue parole a illuminare il cammino già intrapreso.
L’invito è rivolto anche ai sacerdoti, alle coppie di sposi e a quanti stanno accompagnando i percorsi in preparazione al matrimonio.