Svolta del governo sulle riaperture Cinema al 100%, discoteche al 50%

Alla fine – e forse per la prima volta – la linea della prudenza s’è fermata sul tavolo degli esperti del Comitato tecnico scientifico. Complici i dati (ieri il tasso di positività è sceso addirittura allo 0,99%, con 2.938 casi in un giorno), il governo s’è preso la responsabilità di osare. Si riapre davvero, dall’11 ottobre: cinema e teatri al 100%, stadi al 75%, impianti sportivi al 60%, discoteche al 50%. Un “quasi ritorno” alla vita di prima – fatto salvo l’obbligo di Green pass, mascherina e distanziamento, s’intende – che ridà ossigeno alla vita sociale del Paese, ma soprattutto a quel pezzo di economia che aveva continuato a boccheggiare (e a protestare) negli ultimi mesi.

Stavolta i ministri sono tutti d’accordo. Persino quello della Salute, il rigorista Roberto Speranza: «Tutto questo è possibile grazie ai vaccini – spiega alla fine del Cdm, quasi a giustificare l’accelerazione dell’esecutivo –. La campagna di vaccinazione ha dato risultati molto incoraggianti (sfioriamo ormai l’80% della popolazione completamente immunizzata, ndr) e sono proprio questi risultati a metterci nelle condizioni di poter fare ulteriori passi in questo percorso di gradualità che il go- verno ha scelto e che secondo me va nella direzione giusta». Entusiasta, invece, è il titolare dei Beni culturali Dario Franceschini: «La decisione di tornare alla capienza piena nei cinema, nei teatri, nelle sale da concerto, nei musei e in tutti i luoghi della cultura accoglie la proposta che abbiamo ripetuto e confermato nelle ultime settimane. Da tempo – insiste – siamo convinti della totale sicurezza di questi luoghi con l’utilizzo del Green pass e di tutte le misure di prevenzione. Invitiamo gli italiani a tornare a vivere la cultura in tranquillità e sicurezza». E al limite dell’euforico sono, manco a dirlo, i ministri della Lega: non solo per il pericolo ufficialmente scampato di una crisi di governo dopo l’ennesimo incontro chiarificatore tra Salvini e il premier Draghi, ma anche per la decisione (a sorpresa) di salire dall’annunciato 35% al 50% di capienza consentita nelle discoteche al chiuso. Una vittoria a tutti gli effetti per il Carroccio, che già da prima dell’estate aveva fatto sua la battaglia per la “liberazione” della movida e degli impianti da sci. Capitolo, quest’ultimo, che per ora non è stato affrontato dal governo nonostante le insistenze dei governatori del Nord: se ne parlerà al prossimo decreto.

La porta sulle riaperture, d’altronde, è spalancata: se la situazione epidemiologica dovesse migliorare ancora, il governo lo dice chiaramente, le capienze potrebbero aumentare ulteriormente. E chissà che possano arrivare anche decisioni più coraggiose sul fronte della scuola e delle quarantene ancora estese a tutte le classi, già annunciate per altro dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. «Il Green pass funziona, il numero dei vaccinati aumenta, e di conseguenza in queste ultime settimane i dati dei contagi, delle ospedalizzazioni e dei decessi sono sensibilmente calati. In zona bianca ci saranno, dunque, importanti novità» anticipa con ottimismo anche la ministra agli Affari regionali Maria Stella Gelmini. E bianca l’Italia si appresta a tornare tutta dal weekend, con la Sicilia che verrà promossa già dal monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità di oggi. Novità sono in arrivo anche sui controlli nei luoghi di lavoro, dove dal 15 ottobre sarà obbligatorio avere la certificazione verde. Nel decreto capienze viene precisato che per «esigenze organizzative» il datore di lavoro (sia nel pubblico che nel privato) potrà chiedere di verificare il possesso del Green pass in anticipo rispetto all’inizio del turno di lavoro: «In caso di richiesta da parte del datore di lavoro, derivante da specifiche esigenze organizzative volte a garantire l’efficace programmazione del lavoro – si legge nella bozza del decreto – i lavoratori sono tenuti a rendere le comunicazioni sul Green pass con un preavviso necessario a soddisfare le predette esigenze organizzative». E una novità arriva anche per gli aspiranti avvocati: torna, sempre con obbligo di Green pass, anche l’esame per l’abilitazione all’esercizio della professione.

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Due tifose della Nazionale mercoledì sera, allo stadio San Siro di Milano / LaPresse