Reggio Emilia, gli ebrei americani vogliono comprare il cenacolo francescano

Sono convinti che sotto l’immobile di via Ferrari Bonini sia sepolto uno dei più grandi rabbini della storia: Haim Nachmani. Hanno manifestato alla Diocesi l’intenzione di valutare l’acquisto dell’edificio per farne un memoriale. Qualcuno però dice che la sua salma sia in via della Canalina

REGGIO EMILIA – L’edificio che vedete è quello che ospitava fino a pochi anni fa il cenacolo francescano in via Ferrari Bonini in città. Acquistato dalla Diocesi avrebbe dovuto diventare sede del nuovo seminario dopo che l’immobile di viale Timavo è stato destinato a sede universitaria. L’azienda incaricata di portare a compimento i lavori di miglioria dello stabile che un tempo ospitava suore e orfanelli, ha chiuso i battenti e per ora i seminaristi restano nell’ala sud dell’edificio in cui l’istituto teologico trova sede dal 1954. Cosa ne sarà del vecchio cenacolo? Forse diventerà un mausoleo. Una comunità di ebrei statunitensi infatti ha contattato la diocesi per valutare l’acquisto dell’immobile. Gli israeliti sono infatti convinti che sotto l’edificio sia sepolto il rabbino Haim Nachmani, studioso e cabalista che nacque , visse e morì a Reggio. Fu sepolto in quel luogo che allora ospitava il cimitero ebraico nel 1779.

Nel 1808, Napoleone impose che le tombe degli ebrei dovessero stare fuori città e così fu costruito il cimitero ebraico di via della Canalina. Nel 1920, in occasione della costruzione del Cenacolo, alcune salme furono traslate da Via Ferrari Bonini nel cimitero ebraico. Non tutte però. Quella del rabbino Nachmani secondo una corrente di suoi fedelissimi è tuttora sotto il cenacolo. Vorrebbero per questo comprarlo e farne un memoriale per onorare le spoglie del maestro che oggi ha molti seguaci sia in America che in Israele. Ad onor del vero bisogna pure dire che un’altra parte di fedelissimi del rabbino ritiene che le sue spoglie siano tra quelle portate in via della Canalina tanto che ogni anno un gruppo di americani visita la nostra città per pregare davanti al cimitero sulla presumibile tomba del rabbino. Intanto i seminaristi non si spostano da viale Timavo e il destino del cenacolo resta incerto.

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