Il messaggio Cei: «Il Natale sarà meno scintillante ma non meno autentico»

Cei: «Il Natale sarà meno scintillante ma non meno autentico»

“Ogni Natale è diverso dagli altri e questo, in particolare, sarà probabilmente il più difficile per molti, se non per tutti. Ma un Natale meno scintillante non è un Natale meno autentico: ricerchiamo nel nostro cuore quello che conta realmente, ciò che ci rende uniti a chi amiamo, ciò che è davvero indispensabile. Come Pastori, come sacerdoti, ma prima ancora come membra di uno stesso corpo, siamo accanto alla sofferenza e alla solitudine di ciascuno per prenderne una parte, per sollevare insieme un pezzo di croce e renderla meno pesante”. E’ quanto si legge nel messaggio di Natale della Cei.

“A tutti i credenti e a tutte le donne e gli uomini di buona volontà auguriamo di farsi trovare pronti la Notte di Natale, quando la buona notizia del Bambino Gesù busserà alla porta dei nostri cuori. Aprite la porta al Signore che nasce e non abbiate timore di salire, un passo alla volta, tenendo la mano del fratello, sul monte del dolore dell’umanità per annunciare a tutti che il nostro Dio è ancora l’Emmanuele, è il Dio-con-noi”, dice ancora la Conferenza episcopale italiana.

IL MESSAGGIO INTEGRALE

“Nel silenzio della notte, prolungata dalla pandemia, sappiamo per fede che sta per fare capolino la voce dell’angelo, che porterà la notizia attesa da sempre”. I vescovi italiani ricordano che “tutti insieme siamo in ascolto delle fatiche, delle speranze, dei bisogni materiali – ma anche spirituali – di un popolo che non smette di guardare alla speranza, alla Stella. L’ascolto si fa preghiera e questa spinge all’impegno concreto”.

“Nella grotta di Betlemme, in modo paradossale, risplende tutta la luce gentile del nostro Dio. In ginocchio davanti al Bambino, insieme con Maria e Giuseppe – prosegue il documento -, siamo consapevoli della nostra finitudine e vulnerabilità, percepiamo appieno la nostra debolezza di fronte alla potenza della nascita del Salvatore, che non ha esitato a farsi piccolo tra i piccoli per venire in mezzo a noi. Quel Bambino è la notizia che attendevamo; è lui il Messia che incoraggia i discepoli ad andare per le strade del mondo; è lui la pace che vince le guerre e le paure; è lui la salvezza che viene dall’alto e che ci rende una comunità di risorti”.

Avvenire

La storia La professoressa è tornata a insegnare. «L’amore vince sul cancro»

«Così aiuteremo la prof». Solidarietà concreta (attraverso una raccolta fondi che ha raggiunto i 300mila euro) e impegno per la ricerca a favore della prof malata. Così, nel marzo 2019, “Avvenire” raccontava la battaglia della docente di Statistica di Bologna.

 

«Luisa vive se l’aiutiamo». Così i suoi studenti e colleghi avevano profeticamente chiamato la raccolta fondi a favore di Luisa Stracqualursi, docente di Statistica dell’Università di Bologna, aggredita da un tumore molto invasivo, contro cui pareva non ci fossero speranze. Ora, a distanza di quasi due anni, Luisa vive davvero.

La mobilitazione
La storia inizia a gennaio 2019: la sua malattia non risponde più alla terapia oncologica. La donna lottava già dal 2014 contro un carcinoma infiltrante al seno per cui i medici avevano dato poche speranze. Ma Luisa e i suoi amici non si arrendono: mettono in piedi una raccolta fondi, per poter accedere al trial di Car T al Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York. I costi sono proibitivi, ma ben 5mila persone aderiscono alla raccolta e in pochi mesi donano più di 300mila euro. A fine agosto 2019 Luisa parte per gli Stati Uniti, ma gli esami a cui si sottopone non le consentono di avviare la terapia. Tuttavia, l’équipe statunitense, in accordo con l’oncologia Addarii del Sant’Orsola di Bologna, approntano una terapia di mantenimento. A marzo 2020 un nuovo peggioramento.
«Il mio fisico non tollerava più la chemioterapia» spiega Luisa «e i medici decisero di sospendere le cure. Il dolore toracico non regrediva, iniziarono le crisi respiratorie». A giugno, il Memorial propone un trial di immunoterapia avanzata di fase 3 (non esistente in Europa), che stava dando buoni risultati, ma il dolore non consente a Luisa di partire.

Oltre il dolore

«Ormai pensavo fosse giunta la fine. Gli oncologi bolognesi mi incoraggiavano a non arrendermi» racconta la professoressa, ma «questo è stato il momento più buio del mio percorso, mi sono sentita abbandonata da Dio. La sofferenza era troppa». Nel frattempo, però, Luisa conosce Stefano Vitali, «un riminese, plurimetastatico, che aveva ricevuto un miracolo: era completamente guarito dal cancro affidandosi alla Beata Sandra Sabattini. Mi disse di affidarmi nonostante il dolore, ma io non riuscivo più a sentire la presenza di Dio». I primi di luglio Luisa deve sottoporsi ad un intervento, a Bologna. «Ero troppo provata e non mi sentivo di affrontarlo. Poi, una sera, la mia amica Tiziana, vedendomi nello sconforto mi disse: “Se ti propongono questo intervento, vuol dire che il Signore ti chiede questo!”. Quelle parole mi entrarono nel cuore. Per la prima volta sentii la pace interiore e sperimentai la Sua presenza. Anzi: Dio non era mai andato via, ero io ad essermi allontanata».

La prova e la fede
La professoressa accetta così di operarsi. Le sue condizioni, inaspettatamente, migliorano: gli esami sono buoni, il tumore è stabile. «I primi di novembre sono tornata ad insegnare ai miei studenti. Mi sembra un sogno, un bellissimo sogno. Ora spero che la prossima Pet continui ad andare bene. Sono grata a tutte le persone che mi hanno sostenuta in questo cammino, sono riconoscente per quest’ondata di amore che mi ha travolta, del tutto inaspettata. Ecco perché la mia parola d’ordine, oggi, è credere». Credere precisamente in tre cose. «Primo: nella ricerca, perché quello che non esiste oggi potrà esistere domani. Secondo: negli altri, perché nessuno si salva da solo e solo aprendoci agli altri possiamo dare e ricevere tantissimo. Terzo: dobbiamo credere che in ogni uomo c’è molto di più di quello che appare, perché siamo figli di Dio”. La battaglia di Luisa non è finita. Continua, «dando valore ad ogni istante che passa».

DA SAPERE L’innovazione delle Car-T

Una delle terapie più innovative nella lotta ai tumori è quella cosiddetta delle Car-T. È un termine inglese che sta per “Chimeric antigen receptor T-cell”. Proviamo a spiegare. Il nostro sistema immunitario, che ci difende da cellule estranee o pericolose, a volte, a causa di meccanismi di evasione messi in atto da alcune di queste cellule, non è in grado di proteggerci perché non le riconosce come cattive. Le Car-T sono linfociti T (cellule) geneticamente ingegnerizzati che, esponendo sulla loro superficie un recettore specifico, insomma dotandosi di una “spia”, riescono finalmente a riconoscere le cellule tumorali come un pericolo per l’organismo e, di conseguenza, ad ucciderle. Questi linfociti T sono definiti “chimerici” perché costituiti da due componenti: una porzione che riconosce il target tumorale, quindi i nostri nemici, e una porzione che permette loro di attivarsi contro questi nemici, come dei veri killer ’buoni’.

avvenire

Vaticano Livatino sarà beato. Riconosciuto il martirio

Il magistrato ucciso “in odio alla fede” il 21 settembre 1990. Per altri sette Servi di Dio riconosciute le virtù eroiche
Rosario Angelo Livatino

Rosario Angelo Livatino – Fotogramma

Sarà beato il Servo di Dio Rosario Angelo Livatino, il magistrato ucciso “in odio alla fede”, il 21 settembre 1990. Il Papa ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il decreto che ne riconosce il martirio. Autorizzata anche la promulgazione dei decreti che riconoscono le virtù eroiche dei altri 7 Servi di Dio: Vasco de Quiroga, Bernardino Piccinelli (al secolo: Dino), Antonio Vincenzo González Suárez, Antonio Seghezzi, Bernardo Antonini, Ignazio Stuchlý, Rosa Staltari.

La giovinezza in parrocchia, la Cresima a 35 anni

 

Nato a Canicattì (Agrigento) il 3 ottobre 1952, Livatino si laureò in Giurisprudenza a Palermo e nel 1978 entrò in magistratura. “Sin dalla giovinezza – si legge nel comunicato della Santa Sede – partecipò all’Azione Cattolica e frequentò la parrocchia, dove teneva conversazioni giuridiche e pastorali, dava il proprio contributo nei corsi di preparazione al matrimonio e interveniva agli incontri organizzati da associazioni cattoliche. Anche da Magistrato continuò a vivere l’esperienza della comunità parrocchiale”. E nel 1988 “a 35 anni di età, dopo aver seguito regolarmente il corso di preparazione, volle ricevere il sacramento della Confermazione”.

La guerra di mafia, l’agguato e il martirio

“In quegli anni a Canicattì e in tutto il territorio agrigentino la situazione sociale era scossa da una vera e propria ‘guerra’ di mafia, che vedeva contrapposti i clan emergenti (denominati Stiddari) contro Cosa Nostra, il cui padrino locale era Giuseppe Di Caro, che abitava nello stesso condominio del Servo di Dio”.

“Il 21 settembre 1990, il Servo di Dio venne ucciso in un agguato, sulla strada statale 640 che conduce da Canicattì verso Agrigento, mentre viaggiava da solo, in automobile, per recarsi in Tribunale, dove lavorava”.

Cosa Nostra lo chiamava “il santocchio”

“La motivazione che spinse i gruppi mafiosi di Palma di Montechiaro e Canicattì a colpire il Servo di Dio – prosegue la nota – fu la sua nota dirittura morale per quanto riguarda l’esercizio della giustizia, radicata nella fede. Durante il processo penale emerse che il capo provinciale di Cosa Nostra Giuseppe Di Caro, che abitava nello stesso stabile del Servo di Dio, lo definiva con spregio santocchio per la sua frequentazione della Chiesa. Dai persecutori, il Servo di Dio era ritenuto inavvicinabile, irriducibile a tentativi di corruzione proprio a motivo del suo essere cattolico praticante. Dalle testimonianze, anche del mandante dell’omicidio, e dai documenti processuali, emerge che l’avversione nei suoi confronti era inequivocabilmente riconducibile all’odium fidei. Inizialmente, i mandanti avevano pianificato l’agguato dinanzi alla chiesa in cui quotidianamente il Magistrato faceva la visita al Santissimo Sacramento”.

“La fama di martirio del Servo di Dio perdura sino ad oggi ed è accompagnata da una certa fama di segni”.

Avvenire

Decreto Natale Nei giorni rossi ok a visite ad amici fuori Comune. Le nuove Faq

Ecco le Domande e risposte sul Decreto Natale pubblicate sul sito del governo.

Dopo l’approvazione del cosiddetto “decreto Natale” (decreto-legge 18 dicembre 2020, n. 172), sarà ancora possibile, dal 24 dicembre al 6 gennaio, tornare alla propria residenza, domicilio o abitazione, se per qualche motivo ci si trova in un’altra Regione?

 

Sì, il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione è sempre un motivo legittimo di spostamento.

E sarà possibile spostarsi per tornare al proprio luogo di lavoro o per motivi di necessità o di salute?

Sì, gli spostamenti per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità sono sempre possibili, senza distinzione tra giorni e orari.

Durante le feste sarà consentito andare a trovare amici o parenti?

La risposta a questa domanda varia in relazione ai giorni, al luogo di partenza e alla destinazione del proprio spostamento. Dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021, sono vietati tutti gli spostamenti, anche per far visita ad amici o parenti, che comportino l’uscita dalla Regione in cui si vive o in cui si ha la residenza.Inoltre, tra il 24 dicembre e il 6 gennaio, le disposizioni in vigore prevedono che:

nei giorni festivi e prefestivi (24, 25, 26, 27 e 31 dicembre e 1°, 2, 3, 5 e 6 gennaio) sarà possibile, una sola volta al giorno, spostarsi per fare visita a parenti o amici, anche verso altri Comuni, ma sempre e solo all’interno della stessa Regione, tra le 5 e le 22 e nel limite massimo di due persone. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che con loro convivono;

nei giorni 28, 29 e 30 dicembre e 4 gennaio sarà possibile spostarsi liberamente, fra le 5.00 e le 22.00, all’interno del proprio Comune: conseguentemente sarà possibile anche andare a fare visita ad amici e parenti entro tali orari e ambiti territoriali. Negli stessi giorni sarà possibile anche, una sola volta al giorno, spostarsi per fare visita a parenti o amici, in un Comune diverso dal proprio, ma sempre e solo all’interno della stessa Regione, tra le 5 e le 22 e nel limite massimo di due persone. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che con loro convivono;

sempre nei giorni 28, 29, 30 dicembre e 4 gennaio, sarà possibile, per chi vive in un Comune fino a 5.000 abitanti, spostarsi liberamente, tra le 5.00 e le 22.00, entro i 30 km dal confine del proprio Comune (quindi eventualmente anche in un’altra Regione), con il divieto però di spostarsi verso i capoluoghi di Provincia: conseguentemente, sarà possibile anche andare a fare visita ad amici e parenti entro tali orari e ambiti territoriali.

Cosa si intende con i termini “residenza”, “domicilio” e “abitazione”?

Residenza

La residenza è definita giuridicamente come il luogo in cui la persona ha la dimora abituale. La residenza risulta dai registri anagrafici ed è quindi conoscibile in modo preciso e verificabile in ogni momento.

Domicilio

Il domicilio è definito giuridicamente come il luogo in cui una persona ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi. Il domicilio può essere diverso dalla propria residenza.

Abitazione

Il concetto di abitazione non ha una precisa definizione tecnico-giuridica. Ai fini dell’applicazione del dpcm, dunque, l’abitazione va individuata come il luogo dove si abita di fatto, con una certa continuità e stabilità (quindi per periodi continuativi, anche se limitati, durante l’anno) o con abituale periodicità e frequenza (per esempio in alcuni giorni della settimana per motivi di lavoro, di studio o per altre esigenze), tuttavia sempre con esclusione delle seconde case utilizzate per le vacanze.

Per fare un ulteriore esempio, le persone che per motivi di lavoro vivono in un luogo diverso da quello del proprio coniuge o partner, ma che si riuniscono ad esso con regolare frequenza e periodicità nella stessa abitazione, potranno spostarsi per ricongiungersi per il periodo dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 nella stessa abitazione in cui sono soliti ritrovarsi.

In quali casi è possibile spostarsi nella seconda casa nel periodo dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021? C’è un regime speciale nelle giornate del 25, 26 dicembre e 1° gennaio?

Le regole speciali in precedenza previste per le giornate del 25, 26 dicembre e 1° gennaio sono state assorbite, e quindi venute meno, dalla disciplina unica per i giorni prefestivi e festivi del periodo natalizio introdotta dal cosiddetto “decreto Natale” (decreto-legge 18 dicembre 2020, n 172). Conseguentemente, nel periodo compreso tra il 21 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021, gli spostamenti di un nucleo familiare convivente verso le seconde case sono sempre consentiti, dalle 5 alle 22, all’interno della propria Regione e sempre vietati verso le altre Regioni. È consentito lo spostamento verso la seconda casa, anche se intestata a più comproprietari, di un solo nucleo familiare convivente.

Io e il mio coniuge/partner viviamo in città diverse per esigenze di lavoro (o per altri motivi). Sarà possibile per me o per lui/lei raggiungerlo/a, tra il 21 dicembre e il 6 gennaio, per trascorrere insieme le feste?

Sarà possibile solo se il luogo scelto per il ricongiungimento coinciderà con quello in cui si ha la residenza, il domicilio o l’abitazione, definite nei sensi di cui alla FAQ precedente.

Le regole su spostamenti, aperture dei negozi, ristoranti etc. saranno valide per tutti, a prescindere dal “colore” dell’area in cui si vive o si trovano il negozio o il ristorante?

Fino al 23 dicembre 2020, rimangono valide le distinzioni tra area rossa, arancione e gialla. Dal 24 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 si applicano, invece, le nuove disposizioni previste dal cosiddetto “decreto Natale” (decreto-legge 18 dicembre 2020, n. 172), che ha introdotto disposizioni valide su tutto il territorio nazionale, con la sola distinzione tra i giorni festivi e prefestivi e gli altri giorni.In particolare:

nei giorni festivi e prefestivi (24, 25, 26, 27 e 31 dicembre 2020 e 1, 2, 3, 5 e 6 gennaio 2021), si applicano su tutto il territorio nazionale le disposizioni previste per le “zone rosse” (si veda l’apposita sezione FAQ);

negli altri giorni (28, 29 e 30 dicembre 2020 e 4 gennaio 2021), si applicano su tutto il territorio nazionale le disposizioni previste per le “zone arancioni” (si veda l’apposita sezione FAQ).

Io e la mia famiglia ci siamo trasferiti nella nostra seconda casa, in un’altra regione, entro il 20 dicembre. Io dovrò tornare al lavoro, nella regione di provenienza, per alcuni giorni. Potrò tornare da loro entro il 6 gennaio?

No. Gli spostamenti verso le seconde case in una regione diversa dalla propria sono vietati dal 21 dicembre al 6 gennaio.Pertanto, nel caso specifico, lo spostamento dalla seconda casa al luogo di lavoro nel periodo tra il 21 dicembre e il 6 gennaio non può essere addotto come motivo giustificativo di un nuovo rientro nella seconda casa, in un’altra regione, nello stesso periodo. Quindi si potrà tornare al lavoro ma poi non si potrà rientrare nella seconda casa.

I miei genitori, anziani ma in buona salute, vivono in una regione diversa dalla mia. Posso andare a trovarli per le feste?

No, nel periodo compreso tra il 21 dicembre e il 6 gennaio questi spostamenti sono vietati.

Posso andare a trovare un parente che, pur essendo autosufficiente, vive da solo, per alleviare la sua solitudine durante le feste?

Fino al 23 dicembre, tale spostamento è consentito esclusivamente restando all’interno della propria Regione, dalle ore 5 alle ore 22. Dal 24 dicembre al 6 gennaio sarà possibile, una sola volta al giorno, spostarsi per fare visita a parenti o amici, solo all’interno della stessa Regione, dalle 5 alle 22 e nel limite massimo di due persone. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che con loro convivono.

I genitori separati/affidatari possono spostarsi tra il 21 dicembre e il 6 gennaio per andare in comuni/regioni diverse o all’estero per trascorrere le feste con i figli minorenni, nel rispetto dei provvedimenti del giudice o degli accordi con l’altro genitore?

Sì, come già precisato, questi spostamenti rientrano tra quelli motivati da “necessità”, pertanto non sono soggetti a limitazioni. Nel caso di spostamenti da/per l’estero, è comunque necessario consultare l’apposita sezione sul sito del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale per avere informazioni sulle specifiche prescrizioni sanitarie relative al Paese da cui si proviene o ci si deve recare.

Ho dei parenti non autosufficienti che vivono in casa da soli, in un altro comune/regione, e ai quali periodicamente do assistenza. Potrò continuare a farlo anche dal 21 dicembre al 6 gennaio? Potranno venire con me anche il mio coniuge/partner e i nostri figli?

Lo spostamento per dare assistenza a persone non autosufficienti sarà consentito anche dal 21 al 6 gennaio, anche tra comuni/regioni in aree diverse, ove non sia possibile assicurare loro la necessaria assistenza tramite altri soggetti presenti nello stesso comune/regione.

Non è possibile, comunque, spostarsi in numero superiore alle persone strettamente necessarie a fornire l’assistenza necessaria: di norma la necessità di prestare assistenza non può giustificare lo spostamento di più di un parente adulto, eventualmente accompagnato dai minori o disabili che abitualmente egli già assiste.

In base alle disposizioni in vigore, è consentito recarsi in un altro comune o in un’altra regione per turismo?

Gli spostamenti per turismo verso un’altra Regione non sono consentiti fino al 6 gennaio 2021 compreso. Dal 24 dicembre non sono consentiti neanche all’interno della stessa Regione, ma ci sono due eccezioni, valide solo nei giorni 28, 29, 30 dicembre 2020 e 4 gennaio 2021, nei quali sono consentiti gli spostamenti per turismo:

all’interno dello stesso Comune;

dai Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti, entro 30 chilometri dai confini del Comune, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di Provincia.

Come posso sapere se uno dei miei spostamenti rientra tra quelli ammissibili per “motivi di necessità”?

La valutazione circa l’eventuale sussistenza di motivi di necessità, in ciascuna vicenda concreta, rispetto alle variegate situazioni che possono verificarsi, resta rimessa all’Autorità competente indicata dall’articolo 4, comma 3, del decreto-legge n. 19 del 2020 (che, per le violazioni delle prescrizioni dei dpcm, è di norma il Prefetto del luogo dove la violazione è stata accertata). Il cittadino che non condivida il verbale di accertamento di violazione redatto dall’agente operante può pertanto fare pervenire scritti e documenti difensivi al Prefetto, secondo quanto previsto dagli artt. 18 e seguenti della legge 24 novembre 1981, n. 689.

In caso di violazione dei più stringenti divieti di spostamento previsti durante le prossime festività, si applica comunque la consueta sanzione amministrativa da 400 a 1.000 euro?

Sì, come previsto dall’art.1, comma 3, del cosiddetto “decreto Natale” (decreto-legge 18 dicembre 2020, n. 172), la sanzione applicabile è quella amministrativa, da 400 a 1.000 euro, eventualmente aumentata fino a un terzo se la violazione avviene mediante l’utilizzo di un veicolo.

In caso di accertamento di una violazione alle disposizioni che non ritengo motivato, come posso far valere le mie ragioni?

La valutazione circa la sussistenza di motivi giustificativi, e in particolare quelli per le situazioni di necessità, rispetto alle variegate situazioni che possono verificarsi in ciascuna vicenda concreta, resta rimessa all’Autorità competente indicata dall’articolo 4, comma 3, del decreto-legge n. 19 del 2020 (che, per le violazioni delle prescrizioni dei dpcm, è di norma il Prefetto del luogo dove la violazione è stata accertata). Il cittadino che non condivida il verbale di accertamento di violazione redatto dall’agente operante può pertanto fare pervenire scritti e documenti difensivi al Prefetto, secondo quanto previsto dagli artt. 18 e seguenti della legge 24 novembre 1981, n. 689.

ASTRAZENECA , NOSTRO VACCINO EFFICACE CONTRO VARIANTE GB

ansa

PORTO DI DOVER RIAPRE IL TRAFFICO IN USCITA AstraZeneca ha fatto sapere che il suo vaccino è efficace contro la variante del coronavirus scoperta in Gran Bretagna precisando che sono comunque in corso degli studi per sondare completamente l’impatto della mutazione. Intanto dopo la riapertura dei collegamenti da Parigi a Londra, dalla mezzanotte è stato riaperto anche il porto di Dover, dove ci sono lunghissime file di camion e tir.

SCOPERTI IN SICILIA BOSS CON REDDITO DI CITTADINANZA

ansa

SAREBBERO OLTRE 20, SEQUESTRATI 330 MILA EURO Oltre 20 boss condannati definitivamente per mafia o loro familiari avrebbero illegittimamente intascato il reddito di cittadinanza. Lo hanno scoperto i militari delle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico di Messina che hanno denunciato 25 persone e sequestrato i 330mila euro complessivamente riscossi indebitamente dagli indagati. Il decreto di sequestro è stato emesso dal gip della città dello Stretto che ha accolto la richiesta della Procura guidata dal procuratore Maurizio de Lucia.

MAMANOVRA: OGGI LA FIDUCIA ALLA CAMERA, IL 27 VOTO FINALE

ansa

SCURE DELLA RAGIONERIA SU 80 MODIFICHE Dopo il via libera del Parlamento, il governo porrà la fiducia sulla legge di bilancio questa mattina alle 11. Il 27 dicembre il voto finale per poi un passaggio blindato al Senato. Ad aumentare vertiginosamente il caos delle ultime ore sul documento di finanza pubblica più importante è stata la scure della Ragioneria dello Stato che si è abbattuta su 80 modifiche approvate in commissione a Montecitorio, quasi un terzo del totale.

TREGUA DI NATALE CONTE-IV, CACCIA AL COMPROMESSO SUL RECOVERY

ansa

“L’UE VUOLE LA CABINA DI REGIA, MA NON AL POSTO DEI MINISTRI” Tregua di Natale Conte-Renzi. Italia Viva saluta l’addio alla cabina di regia e chiede tempo per le sue proposte sul Recovery. Palazzo Chigi annuncia per lunedì l’avvio del confronto tra i partiti della maggioranza. Il ministro Amendola spiega che un organo di coordinamento del piano per i fondi Ue è chiesto proprio dall’Europa, ma non sostituirà il ruolo dei ministri.