Olimpiadi, quando lo sport insegna la vera amicizia

La medaglia del giapponese Sueo Oe, metà d'argento e metà di bronzo, conquistata a Berlino 1936

Mentre sono in corso le Olimpiadi di Tokyo 2020, nel mondo oggi si celebra la Giornata Mondiale dell’Amicizia. Proclamata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2011, ricorre ogni 30 luglio, giorno proposto da Ramón Artemio Bracho, fondatore dell’organizzazione internazionale World Friendship Crusade e cittadino del Paraguay, il Paese che per primo – nel 1958 – istituì questa giornata nel suo calendario ufficiale. L’obiettivo era di promuovere l’amicizia come fondamento di una cultura di pace. Una data che poi, dopo oltre mezzo secolo, è stata adottata anche dall’Onu.

Quella medaglia di due colori

L’amicizia può nascere anche in ambito sportivo. Sia nelle discipline di squadra che in quelle individuali sono innumerevoli le storie di amicizie nate grazie alla comune passione sportiva, tra compagni, allenatori ed atleti, ma anche tra avversari. Non potevano mancare racconti legati all’evento sportivo per eccellenza: le Olimpiadi. Il caso ha voluto che nella stessa edizione, quella di Berlino 1936, si registrassero ben due storie particolari, che ancora oggi sono esemplari e suggestive.

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