La variante Delta dilaga e le Borse affondano, spaventate da una possibile frenata della ripresa.
Le piazze finanziarie asiatiche chiudono in rosso. Segno meno anche per quelle europee che bruciano nella seduta 240 miliardi di dollari e vedono in Milano la peggiore con un calo del 3,34%. In profondo rosso anche Wall Street con perdite dell’ordine del 2%, e rendimenti sui Treasury a 10 anni scesi ai minimi da febbraio all’1,18% con la corsa degli investitori verso beni rifugio.
A pesare sui listini non è però solo il Covid. I mercati risentono infatti del tonfo del petrolio dopo l’accordo all’Opec+ per un aumento della produzione e del riaccendersi dei timori di inflazione, mai del tutto spenti negli ultimi mesi.
«L’aumento dei prezzi era atteso e sarà temporaneo.
Restiamo comunque vigili», afferma il presidente americano Joe Biden nel tentativo di rassicurare gli animi e spianare la strada alla sua agenda economica, che vede proprio nell’inflazione uno degli ostacoli da superare.
Gli investitori alla finestra guardano alla Fed ma anche alla Bce, e soprattutto guardano all’andamento dei contagi per il Covid, in aumento deciso in tutto il mondo tanto da far temere nuove chiusure. A pagare il prezzo più salato sono così i titoli legati al turismo e all’intrattenimento. Le compagnie aree da Lufthansa a Delta accusano forti perdite, così come il gigante delle sale cinematografiche AMC che arriva a perdere oltre il 10%. E la correzione in corso sui mercati mondiali è, secondo alcuni osservatori, solo l’inizio.