La solennità. Così l’Assunta è «amica» dei santi

Da san Domenico a san Paolo della Croce, il legame con la solennità mariana. San Giovanni Bosco fece pregare la Vergine per fermare la siccità e il 15 agosto 1864 arrivò la pioggia
La pala dell'Assunta di Vecellio nella Basilica Santa Maria Gloriosa dei Frari a Venezia

La pala dell’Assunta di Vecellio nella Basilica Santa Maria Gloriosa dei Frari a Venezia

Avvenire

«Miei cari amici, voi mi vedete fiorente di salute, ma prima che spunti il giorno dell’Assunzione della Beata Vergine, io me ne partirò da questa terra». Così, ottocento anni fa, san Domenico di Guzmàn (1170-1221), con il cuore pieno di pace, annunciava a un gruppo di studenti dell’Università di Bologna che la sua esistenza stava per finire. Il santo, come gli era stato annunciato in una visione con gli splendori di paradiso, sarebbe morto il 6 agosto, dopo una vita tutta dedicata alla contemplazione e alla predicazione, sempre sostenuto da un profondo amore per la Vergine. Grande apostolo del Rosario, san Domenico amava intonare durante i suoi viaggi alcuni inni mariani, come l’Ave Maris stella. E la Madre di Dio gli apparve alcune volte, talora accompagnata da santa Caterina di Alessandria e santa Maria Maddalena.

È profondo e attraversa i secoli il legame fra l’Assunta e i santi. Del resto, come già ricordava Paolo VI il 15 agosto 1966, «in Maria viene mostrata tutta la perfezione acquisita dai santi, e dai giusti in genere». La Chiesa celebra la solennità mariana dell’Assunzione della Vergine in anima e corpo in cielo, dogma proclamato da Pio XII il 1º novembre 1950, nel corso dell’Anno Santo, con la Costituzione apostolica Munificentissimus Deus. Il Concilio Vaticano II ha invitato a contemplare l’«esemplarità di Maria». Che, come osservavano sant’Ambrogio e sant’Agostino, è typus Ecclesiae, ossia l’immagine della Chiesa. Ecco perché, ha detto papa Francesco nel 2020, «la Vergine, che oggi ammiriamo nella gloria celeste, è “Madre della speranza”».

Il fondatore della Congregazione della Passione di Gesù Cristo e delle Claustrali passioniste, san Paolo della Croce (1694-1775), si preparava a questa festa mariana con il cuore colmo di affetto filiale, rinunciando per quaranta giorni alla frutta, nel gran caldo dell’estate, offrendo anche altre penitenze e recitando ogni giorno i quindici misteri del Rosario. Era la «quaresima dell’Assunta» con cui si apprestava a vivere intensamente la solennità mariana. Ad Agnese Grazi, sua figlia spirituale, raccomandava di celebrare bene questa giornata. Nella lettera del 10 agosto 1734 le scrisse: «S’avvicina la gran solennità dei trionfi della nostra cara Mamma. Oh, dolce morte! Morì d’amore questa gran Regina: morte che è più desiderabile della vita. Ah, in quel santissimo giorno le raccomandi assai il povero Paolo: io non desidero altro, che essere tutto trasformato nel Divin Beneplacito. Supplichi la Gran Signora che si pigli protezione di questo suo Ritiro [il convento dei Passionisti] e lo provveda di grandi servi suoi, e li diriga lei, secondo il gusto del suo Santissimo Figlio».

San Giovanni Bosco, nato il giorno successivo alla festa dell’Assunta del 1815, fin da piccolo venne educato dalla sua buona mamma Margherita ad affidarsi alla Vergine con profonda fiducia. In un suo scritto mariano, egli raccomandava di onorare la Vergine in tre modi: «Fare quanto possiamo per non commettere alcun peccato; darsi grande sollecitudine per l’adempimento dei doveri spirituali e temporali del nostro stato; invitare i nostri parenti ed amici a prendere parte alle pratiche di pietà che si fanno in onore di Maria». Nell’estate 1864 don Bosco disse agli abitanti di Montemagno, nell’Astigiano, afflitti da una terribile siccità, che la pioggia sarebbe finalmente caduta se la popolazione si fosse confessata nei tre giorni precedenti la solennità e se si fosse comunicata nel giorno dell’Assunta. Lo presero in parola: tutti ricevettero i sacramenti. Il 15 agosto, in mattinata, non una goccia d’acqua. Ma ai Vespri, ecco una pioggia a dirotto. Don Bosco pianse di commozione. E la gente insieme a lui: c’era stata l’intercessione di Maria, il raccolto era salvo.