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(Cristiano Cadoni) Il vescovo in visita alla comunità ebraica abbraccia il rabbino Locci: «Agire per rispondere alla deriva della società». Quattro anni e dodici giorni dopo il suo ingresso a Padova da vescovo, don Claudio Cipolla varca anche la porta della bet ha-knesset, il tempio degli ebrei di via San Martino e Solferino. Ma non deve scusarsi per il ritardo. C’è un’amicizia solida fra la Chiesa padovana e la comunità ebraica. E la presenza tra i banchi della sinagoga di esponenti di altre chiese (gli ortodossi rumeni, quelli greci, i luterani, la comunità valdese) racconta di quanto sia intenso e aperto il dialogo interreligioso in città.