Europei, appelli e timori per le festa

Aree dei tifosi nelle piazze sorvegliate dalle forze dell’ordine, richiami alla responsabilità e – in città d’arte come Roma – monumenti transennati. Il Paese si prepara a sostenere la Nazionale nella finalissima contro l’Inghilterra tra rigide misure antiassembramento, ‘fan zone’ e qualche dietro front sui maxischermi nei luoghi pubblici delle città. Il ministro della salute Roberto Speranza non nasconde la sua preoccupazione: «Sosteniamo i nostri campioni con responsabilità, ricordando le regole del distanziamento e utilizzando correttamente le mascherine».

L’obiettivo dichiarato da giorni è quello di scongiurare bombe epidemiologiche dovute a eccessi di entusiasmo collettivo.

L’ultimo appello è arrivato dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, per la quale siamo nell’ultima fase della pandemia ed «è necessario che l’Italia riparta, riparta davvero, ma questo dipende anche dai nostri comportamenti soggettivi». A Roma, abbandonato il progetto di portare 16mila supporter della Nazionale all’Olimpico per la proiezione del match, i controlli si concentreranno in particolare su un’area appositamente dedicata in piazza del Popolo, che avrà una capienza massima di 2.500 persone. Milano – dove stati potenziati tutti i servizi delle forze dell’ordine e delle polizie locali – è invece tra le tante città che, più prudenti, hanno escluso proiezioni all’aperto.

Stessa scelta anche a Venezia, Padova, Trieste, Palermo, Cagliari e Sassari e in diversi comuni del Barese. Ad aver preso questa decisione, all’ultimo minuto, sono anche altri territori (Chieti, Giulianova, Giovinazzo).