La retribuzione del top manager, considerato lo stipendio e i bonus, è aumentata del 53% rispetto a quella del 2021, suscitando forti critiche nel Regno Unito alle prese con la crisi del caro vita aggravata dalle bollette alte da parte delle ong impegnate nella lotta contro le diseguaglianze e la povertà. Come il gruppo Global Witness, la cui portavoce Alice Harrison ha affermato: “L’amministratore delegato di Shell ha guadagnato in un anno quello che un tipico lavoratore del Regno Unito guadagnerebbe in sei vite”. E ha poi criticato il sistema dell’energia in quanto ha permesso a Shell e altre società del settore di realizzare enormi profitti sfruttando una crisi energetica “che sta costringendo le famiglie a scegliere tra riscaldare le loro case o mettere il cibo in tavola”. (ANSA).