Bonus terme per tutti

L’ultimo arrivato è per le terme. È l’ennesimo bonus previsto dai provvedimento dell’era Covid per aiutare le famiglie e incentivare la ripresa dei comparti più colpiti dalla crisi generata dalla pandemia. Così dopo il contributo statale per le bici del 2020, per i centri estivi e quello per le vacanze (confermato anche quest’anno) ecco il bonus terme. Si tratta in tutto di 53 milioni di euro, utilizzabili dai cittadini per l’acquisto di servizi termali accreditati. L’ultimo via libera è arrivato con il decreto del ministero dello Sviluppo economico, guidato da Giancarlo Giorgetti (Lega), pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Si tratta di un provvedimento attuativo di una misura prevista dal decreto 104 del 2020, il cosiddetto decreto Agosto.

Il nuovo contributo economico si ri- volge a tutti i cittadini maggiorenni residenti in Italia, senza limiti legati al nucleo familiare e senza limiti di Isee, scelta criticata dal Forum delle famiglie. Ciascun cittadino potrà usufruire di un solo bonus, che consiste in uno sconto del 100% sul prezzo d’acquisto dei servizi termali prescelti, fino a un massimo di 200 euro. Con un prossimo avviso pubblicato sui siti internet del Mise e di Invitalia verrà data comunicazione dell’elenco degli stabilimenti accreditati e dell’apertura delle prenotazioni per i servizi termali. Per usufruire del bonus non è necessario avere la prescrizione del medico. Il trattamento richiesto non deve essere già a carico del Servizio sanitario nazionale, di altri enti pubblici o oggetto di ulteriori benefici riconosciuti all’utente. Ovviamente la parte del servizio che eccede i 200 euro del bonus è a carico del cliente. Saranno le strutture termali accreditate a prenotare il bonus sul portale apposito, che andrà utilizzato dal cliente entro 60 giorni.

Come avviene per il bonus rottamazione tv (quello che incentiva l’acquisto di nuovi apparecchi compatibili con i nuovi standard di trasmissione del digitale terrestre) anche il bonus terme non è legato al reddito. Dunque non è necessario presentare l’Isee.

Una scelta che suscita polemiche. «Alla luce dell’ennesimo bonus senza limiti di reddito – afferma Gigi De Palo, presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari – la considerazione nasce spontanea: o facciamo i pauperisti solo quando si parla di famiglia, oppure l’universalità prevista per l’assegno unico – come avviene negli altri Paesi europei – in Italia non esiste e ci saranno sempre figli di serie A con monopattini e televisore nuovi e figli di serie B che non vengono considerati una risorsa». «Prima di stanziare un altro bonus – aggiunge De Palo – sarebbe il caso di fare una valutazione d’impatto di tutti i bonus a cui si accede senza Isee per verificare che non ci sia uno spreco di risorse, che sarebbe un torto per le generazioni future». (r.r.)

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Via libera del Mise alla nuova misura De Palo: facciamo i pauperisti soltanto quando si parla di famiglia

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