Benvenuti in casa di Maria Paola Sabbadini, la dimora del Natale a Reggio Emilia

REGGIO EMILIA – “Chi c’è stato pensa di essersi immerso in un luogo fiabesco.” A parlare è la professoressa Giovanna Iori, presidente del Comitato di Reggio Emilia e Guastalla della società Dante Alighieri. L’istituzione culturale, che prende il nome dal Sommo Poeta, ha lo scopo di promuovere la cultura e l’arte, di tutelare e diffondere la lingua e la cultura italiana nel mondo.

“C’era una volta… ma c’è oggi”, continua la professoressa Iori,  “al n°22 di Via Emilia San Pietro. Lo scalone dall’alta volta affrescata conduce ad una realtà che ti avvolge e ti guida, incantata e stupefatta, tra gli ambienti dello storico palazzo fra addobbi e presepi allestiti con arte. In ogni angolo, in ogni stanza, a pavimento, sui mobili, accanto ai camini, armonizzandosi con le antiche architetture e con l’arredamento, luci, colori e pregevoli figure ti assorbono in uno spazio irreale. Non una esposizione da godere solo in quadri successivi, ma una ricchissima collezione che ti cattura con la sua magnificenza trasformata in magia. Ogni elemento è stato cercato con passione e con cura anche nel mercato dell’antiquariato. Spiccano in particolare due presepi, testimonianze storiche di grande importanza: quello scenografico settecentesco napoletano che occupa la mansarda e quello provenzale che pericolosamente camuffava il culto della Natività attraverso i personaggi reali di un villaggio quando, in età rivoluzionaria e napoleonica la religione era vietata.”

Frontone presente in sala da pranzo

Maria Paola Sabbadini ha trasformato la sua casa in un mondo di favola; è socia della Dante Alighieri e ha accolto con generosità tutti i nostri iscritti. Questo incontro è stato l’ultimo dei tanti eventi che hanno caratterizzato la attività del Comitato nel 2022, spaziando tra letteratura, storia, arte, archeologia, architettura e astronomia.”

Stampa Reggiana è andata a far visita a Maria Paola Sabbadini, approfittando della sua gentilezza e disponibilità. La signora Sabbadini ci accoglie in questo splendido appartamento situato proprio in Via Emilia San Pietro. L’opulenta dimora, questa estate, è diventata il set del famoso film su Enzo Ferrari, diretto dal regista statunitense Michael Mann. Una volta entrati ci pervade la calorosa atmosfera natalizia assieme all’inconfondibile e inebriante profumo di candele aromatizzate alla cannella. Mostrandoci il primo presepe, quello provenzale di natura profana, risalente al periodo della Rivoluzione francese, la signora Sabbadini inizia a raccontarci com’è nata la sua grande passione.

Uno dei primi presepi realizzati dalla Signora Sabbadini

“Fu mio nonno, all’epoca occupato nella sede napoletana di Ansaldo, ad inviarmi le prime statuette provenienti dalla famosa via di San Gregorio Armeno. All’epoca io avevo 5/6 anni e insieme al papà, nel periodo natalizio, realizzavamo il presepe. Questo che vi mostro è uno dei primi che ho realizzato: impiego circa due giorni per realizzarlo ed ogni anno cambia aspetto.”

Girando i vari ambienti di casa Sabbadini, oltre alla presenza di un incredibile numero di presepi di varie epoche e provenienti dalle più svariate nazioni – curioso quello proveniente dal Messico e quello acquistato durante un viaggio in Giordania –, cade l’occhio su un’altra notevole passione.

Cavallo ligneo spagnolo risalente all”800 circa

“La passione per i presepi è nata 20 anni fa. Prima però ho anteposto un altro interesse: quello per i cavalli lignei.” La signora ci mostra i primi cavalli, di considerevoli dimensioni, di fattura austriaca e spagnola, risalenti entrambi alla fine dell’800. La sorpresa è però situata nel salone della biblioteca. “Questo monumentale cavallo bianco, proveniente da un tempio indù e risalente al 1840 circa, aveva una funzione rituale. La simbologia scultorea che caratterizza l’equino – le maschere, il pappagallo ecc.. – ci fa comprendere il suo particolare uso. Il peso è importante: 4,5 quintali! Portarlo su è stato faticoso, ma la sua bellezza è ineguagliabile.”

Il monumentale cavallo ligneo Indù da 4.5 quintali

Continuando la visita, attraversando i vari saloni, volgiamo l’attenzione anche ai frontoni che addobbano i principali camini. “I frontoni floreali collocati sopra ai camini sono stati creati interamente da me. La (s)fortuna di non poter accendere il fuoco, mi ha permesso di realizzarne di ampi. Ho seguito un corso SIAF qui a Reggio Emilia e grazie alla bravura di alcuni professori provenienti da Bologna ho appreso quest’arte decorativa. La difficoltà, oltre al tempo richiesto per la realizzazione, riguarda la scelta cromatica dei fiori e degli addobbi. Quello rosa è il mio preferito!”

Frontone camino salone

Ultimata la visita al primo piano, una porta ci conduce in solaio dove è presente la mostra del Natale permanente. “In questa stanza le installazioni e i presepi presenti restano qui tutto l’anno. Il primo presepe è composto da varie costruzioni, tutte in movimento, rappresentanti i lavori e le mansioni di una volta: le lavandaie che stendono i panni, il panettiere che sforna il pane, la sarta che cuce ecc.. Questi pezzi sono stati acquistati da un antiquario comasco.”

Presepe In Movimento

Oltre agli altri splendidi pezzi che ci circondano, ciò che cattura l’attenzione è l’installazione permanente di un presepe monumentale. “Questo”, continua la signora Sabbadini, “è stato realizzato, in due anni, da Pellegrino De Risi, l’artista che allestisce i presepi nelle principali chiese della città, tra cui il Duomo. Le statue che compongono la scena sono state realizzate dalla scuola napoletana e risalgono al ‘700. La struttura delle varie figure è composta internamente da fil di ferro e stoppa. Le mani e i piedi sono di legno e il viso è in terracotta. I vestiti, sempre di età borbonica, provengono dalle seterie di San Leucio in provincia di Caserta.” La presenza di piccoli oggetti decorativi che adornano le statue, come collane di vero corallo rosso o turiboli in argento, rendono questa installazione un vero e proprio tesoro.

Presepe monumentale del ‘700

Finiamo la nostra visita ritornando al piano inferiore, continuando a parlare dei vari oggetti che abbelliscono casa: ventagli orientali di notevole fattura, un arazzo antichissimo e, in ultimo, un piccolo quadretto giapponese rappresentante la Sacra famiglia e i re magi. La signora Sabbadini, per tutta la durata della visita, rappresenta appieno lo spirito del Natale e delle festività: allegria, calore e voglia di stare assieme ai propri cari.

Presepe peruviano

Da questa splendida collezione emerge, infine, l’incredibile eterogeneità dell’iconologia sacra e profana. Ogni Paese del mondo, presente in parte in questa raccolta, attribuisce agli oggetti una propria peculiare caratteristica: una Sacra famiglia dai tratti orientali, messicani o peruviani; i pastorelli di una carnagione più scura; la minuziosità barocca delle statuette napoletano ecc..

Quadretto con Sacra famiglia giapponese

Se vi capita di passare in Via Emilia San Pietro al numero 22, una tappa in questo “museo del Natale” (e della cultura) è d’obbligo. Per chi fosse interessato, la signora Sabbadini terrà esposte le installazioni mobili fino agli ultimi giorni di gennaio.

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