Festa dell’Assunta: celebrazioni del 15 agosto

L’Ufficio Liturgico Diocesano rende noto il programma delle celebrazione per la festa di Maria Assunta in Cielo, mercoledì 15 agosto.

Mercoledì 15 agosto 2018

  1. Maria Assunta – Titolare della Cattedrale

– ore 8.00 Lodi Mattutine davanti alla Pala dell’Assunta

– ore 11.00 Solenne celebrazione presieduta da Mons. Caprioli Anima il canto la Cappella Musicale della Cattedrale

ore 17.00 Santo Rosario davanti alla Pala dell’Assunta

– ore 18.00 Solenne celebrazione eucaristica presieduta dal vicario episcopale Mons. Francesco Marmiroli

– ore 19.15 Vespri solenni davanti alla Pala dell’Assunta

* In S. Prospero: S. Messa alle 9; è sospesa quella delle 18.30

* In S. Teresa e in S. Stefano: sospesa la Messa delle ore 10.00

 

Indulgenza plenaria in Cattedrale il giorno 15 agosto

 laliberta.info

Assunta, stasera l’antica veglia a Santa Maria Maggiore

15 agosto assunzione Maria al cielo, Madonna Assunta

vaticanenws

La bellezza dell’antica e tradizionale veglia dell’Assunta non sì è persa, consumata dalla modernità dei tempi, come in molti potrebbero pensare. Si ritrova, intatta, il 14 agosto di ogni anno a partire dalle ore 20 nella basilica di Santa Maria Maggiore. Nel luogo caro ai romani e a Papa Francesco per la presenza della sacra immagine della ‘Salus Popoli Romani’, anche questa sera si ripeterà l’atto di devozione più dolce e soave nei confronti di Maria: il lucernario seguito dalla processione, il canto del Preconio dell’Assunta, le profonde e toccanti letture latine intervallate da brevi preghiere in russo, l’atto di ossequio mariano dopo la celebrazione della Santa Messa. Tutto presieduto dal cardinale Stanislaw Rylko, arciprete della Basilica.

Atti e gesti d’amore soavi per Maria

Si ripeteranno, dunque, atti di amore delicato alla Vergine, sempre uguali nei secoli, che chiuderanno la ‘Quindicina della piccola quaresima della Madre di Dio’: quindici giorni che precedono la Solennità dell’Assunta durante i quali i fedeli , cattolici ed ortodossi, delle chiese orientali di rito bizantino praticano il digiuno e cantano l’ufficio della ‘Paraclisis’, un’antica preghiera di supplica per i momenti di difficoltà, con la quale anche i fedeli cattolici di rito latino possono lucrare le indulgenze al pari del Santo Rosario.

Celebrazione orientale adattata alla tradizione latina

Da quarant’anni questa particolare celebrazione orientale è stata adattata alla tradizione latina da padre Ermanno Toniolo, presidente del Centro di Cultura Mariana e professore emerito alla Pontificia Università Teologica Marianum. “La Chiesa bizantina- spiega a Radio Vaticana Italia entrando nei dettagli – considera la solennità dell’Assunzione, che loro chiamano dormizione della Madre di Dio, come la festa delle feste. La ritiene come la pasqua di Maria ed è per questo che i quattordici giorni precedenti vengono detti quaresima in analogia alla grande quaresima del Signore. Maria che sale al cielo è la sua glorificazione, dunque pasqua della sua gloria”.

Canti come nel Sabato Santo di Pasqua

Alla luce di queste premesse non si fa fatica a comprendere perché il rito bizantino, sia cattolico che ortodosso, abbia deciso di porre la veglia di questa sera in perfetta simmetria con quella del Sabato Santo di Pasqua. Racconta padre Toniolo: “In conseguenza di questo parallelismo i fedeli vegliano tutta la notte presso un piccolo altare che rappresenta la tomba di Maria, sul quale pongono un’immagine della dormizione. E tutta la notte cantano inni alternati con il Salmo 118, il Salmo dell’obbedienza, proprio come nel Sabato Santo di Pasqua”

Giovani, il via ad Assisi dell’International Meeting

Basilica San Francesco, Assisi

vaticannews

Riuniti ad Assisi a partire fino al 19 di agosto, migliaia di ragazzi provenienti da ogni parte del mondo si interrogheranno su un quesito, non proprio tra i più semplici: come fare per risplendere agli occhi di Dio e scoprire la bellezza della santità? L’International Meeting Giovani, giunto alla sua ottava edizione, quest’anno ha voluto alzare l’asticella del confronto e porre al centro dei lavori di laboratori, gruppi di studio e riflessioni, proprio questa complicata tematica. L’approfondimento e le speculazioni intellettuali, però, sarebbero vane senza l’aiuto della preghiera. Allora, ecco che gli organizzatori dell’evento hanno provveduto con strumenti concreti per mantenere vivo il rapporto con il Signore: la  messa quotidiana, il santo rosario e poi i pellegrinaggi a Santa Maria degli Angeli, all’Eremo della Carceri, a Rivotorto.

Riscoprire la santità delle piccole cose

“Il nostro obiettivo, come organizzatori, è quello di far scoprire ai ragazzi la santità quotidiana, che rappresenta la vocazione del cristiano” spiega con convinzione a Radio Vaticana Italia fra’ Simone Tenuti, del Centro Francescano ‘Giovani di Assisi’ (Ascolta l’intervista integrale). Poi aggiunge un esempio : “Guardiamo a San Francesco: ci accorgiamo che non è nato santo, lo è diventato. E ogni giovane, ognuno di noi, può identificarsi nel cammino di San Francesco verso la santità. Una santità fatta di piccole cose, di mortificazioni e gioie quotidiane”. Dunque, santi si può diventare sul lavoro, in famiglia, con gli amici, in vacanza, su un tram: “Questo è il cuore del messaggio”, conferma fra Tenuti.

La bellezza della santità

Se gli si chiede come si può spigare ad un giovane la bellezza della santità, fra Tenuti non ha alcuna esitazione e risponde ripetendo quello che lui stesso definisce un vecchio ritornello che cantilena ogni volta che un gruppo di giovani si reca in visita alla Basilica di San Francesco: ”Guardate la bellezza di questa maestosa basilica! E’ incredibile. Ma sappiate che molto più bella e ricca è la vita di San Francesco, perché ha seguito la strada indicata dal Vangelo. Ciascuno di noi, che è chiamato ad imitare San Francesco, è molto più bello di questa basilica perché siamo stati creati a immagine e somiglianza di Dio e siamo chiamati alla risurrezione. Cosa che per questa basilica non è prevista…”.

Domenica a Roma per abbracciare Papa Francesco

Da venerdì 17 agosto i giovani del Meeting si sposteranno a Roma per dare vita, in serata, ad una evangelizzazione di strada mentre domenica mattina saranno presenti in Piazza San Pietro per abbracciare Papa Francesco.

Crollo del ponte a Genova, card. Bagnasco: affidiamo la città a Maria

italy-accident-1534256199600.jpg

“Ancora una volta una tragedia volge l’attenzione del Paese a Genova. Questi giorni, che avrebbero dovuto essere di festa e di riposo per tutti, sono invece insanguinati da un nuovo dramma, che ferisce pesantemente intere famiglie e comunità”. E’ quanto scrive il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Conferenza episcopale italiana, riferendosi al crollo del Ponte Morandi a Genova. “In queste ore di dolore – aggiunge il porporato – con la nostra preghiera e la nostra solidarietà umana e cristiana, siamo vicini al cardinale Angelo Bagnasco, alla sua Chiesa e alla sua città, ai soccorritori e a quanti sono in lutto o in ansia per la sorte dei loro cari”.

Il card. Bagnasco: cresca un amore più grande per Genova

Domani, mercoledì 15 agosto nella solennità della Madonna Assunta, in tutte le chiese dell’arcidiocesi di Genova verranno ricordati, con specifiche preghiere, le vittime e l’intera città. “La comunità cristiana – si legge in un comunicato dell’arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco – si stringe in un abbraccio solidale ai familiari delle vittime ed è vicina ai feriti. Ringrazia con ammirazione i soccorritori, ancora una volta generosi nel loro tempestivo intervento”. In una intervista esclusiva a VaticanNews il cardinale Bagnasco sottolinea, inoltre, che da questa giornata di dolore può nascere un amore più grande per la città, già recentemente ferita da dolorose circostanze. (Ascolta l’intervista al cardinale Angelo Bagnasco sul crollo a Genova)

R.- Ho dato disposizioni perché domani si facciano preghiere particolari  in tutte le parrocchie proprio per questa situazione, in particolare per le vittime, i feriti e i familiari naturalmente, ma per la città intera perché abbia il coraggio e la forza di continuare a sperare e di risollevarsi stando ancora più insieme, mettendo insieme le energie migliori, spirituali, morali e di ogni genere, come ha fatto in altre circostanze.

A proposito di altre circostanze, Genova è una città che è stata recentemente scossa da disastri naturali,  come l’alluvione del 2014, il grave incidente nel porto del 2013. La tragedia di oggi è un’ ulteriore drammatica ferita che dimostra come il territorio abbia bisogno di un’ attenta pianificazione e di un’opera costante di controllo e prevenzione…

R.- Certamente questo è un fatto che ci auguriamo metta in atto un’attenzione maggiore; però anche in queste circostanze, la città ha mostrato sì le proprie fragilità un po’costitutive, però nello stesso tempo, sul piano  dello spirito del popolo e della cittadinanza, ha mostrato anche capacità di reazione positiva e di solidarietà concreta.

Da questa giornata di lutto, ma anche da questa reazione comunitaria, cosa può nascere proprio per il futuro di Genova? Questa giornata così triste può essere l’inizio di che cosa?

R.- Di un amore più grande per Genova, di un amore più grande per una città che ha un animo grande e lo ha mostrato sempre nella storia, storia di commerci, di incontro, di apertura. E’ un luogo di mare, di genialità anche industriale e a molti livelli. Quindi è una città che merita, anche per la sua bellezza intrinseca, tutta da scoprire, ma soprattutto per lo stile che a volte può apparire quasi chiuso; in realtà è riservato e umile ma forte con  grande nerbo interiore. Mi auguro dunque veramente che ci sia questa crescita: che l’amore per Genova, per la nostra città, cresca in tutti noi tutti i genovesi.

Domani ricorre la solennità dell’Assunzione della Beata Vergine. Può essere questa una occasione per affidare a Maria  la popolazione e le vittime di questa nuova tragedia?

R.- Così sarà in tutte le parrocchie e le chiese con preghiere speciali; i parroci sono già informati. Tutta la comunità cristiana eleverà al Signore per intercessione della Madonna, preghiere particolari. Gli aspetti più folcloristici, più paesani e popolari che spesso accompagnano le festa della Madonna specialmente nell’entroterra, saranno sospesi.

Quindi eminenza, sentendo i parroci della Diocesi, ha avvertito una voce unica e una grande vicinanza alle vittime? E’ questo un coro unico che si leva dalla diocesi di Genova?

R.- Assolutamente sì. Ho sentito i parroci direttamente interessati nell’area di questa tragedia; siamo in stretto contatto e loro sono vicini alla popolazione e in particolare alla famiglie che devono sgombrare, per prudenza, le loro case. Noi abbiamo messo a disposizioni delle autorità la possibilità di accogliere eventuali sfollati nelle nostre strutture, che sono già pronte.

vaticannews

Mostre di Ferragosto, da Fettolini a Borzelli

 © ANSA

Le tele in blu di Fettolini a Como, le sagome in ferro dipinto di Borzelli a Viterbo, fino alle memorie infantili di Caputo a Castell’Umberto: i linguaggi contemporanei dominano le mostre che si apriranno nella settimana di ferragosto, visitabili nel week end.
COMO – Scorci di cielo e distese d’acqua, eterei paesaggi dipinti di blu tra realtà e immaginazione: è la mostra di Armando Fettolini in programma negli ambienti dell’ex Chiesa San Pietro in Atrio dal 14 agosto al 2 settembre. Dal titolo “Blu Agostino” e a cura di Simona Bartolena e Salvatore Marsiglione, la mostra presenta una selezione di opere della recente serie dei Blu, nelle quali i paesaggi, da sempre tema prediletto dall’artista, divengono astratti, trasformandosi in luoghi intangibili e infiniti.
VITERBO – Artiste di epoche diverse, talentuose ma troppo libere e anticonvenzionali per essere tollerate, impegnate nell’arte, nella letteratura, nella scienza e nella politica, che hanno in comune la caratteristica di essere state dimenticate: sono le protagoniste di “Sagome, storie di artiste ignorate”, la personale di Rossana Borzelli che si terrà presso lo Spazio Pensilina dal 18 agosto al 15 settembre. Tina Modotti, Seraphine Louis e Claude Cahun sono solo alcune delle donne a cui Borzelli rende omaggio attraverso suggestivi ritratti realizzati su sagome di ferro dipinto, alte 2.50 metri. ASCIANO (Si) – Si intitola “Lauretana 2018” la mostra personale di Anna Sala, allestita dal 19 agosto al 30 settembre presso la Torre de’ Bandinelli. Nate dal colloquio surreale tra l’artista milanese e l’intimità/sacralità del paesaggio lauretano, le opere esposte evocano l’antica via Lauretana che congiungeva, fin dal Medioevo, Siena e le Crete Senesi con il Santuario Mariano di Loreto e con l’Oriente, attraverso il mare dalle Marche.
ALBI (Cz) – “Origins” è la prima mostra d’arte Contemporanea nel Museo delle Arti e delle Tradizioni del Parco Nazionale della Sila, dedicata ai due giovani artisti albesi Domenico Canino e Valeria Dardano. Nella bipersonale gli artisti, esaltando il dialogo costante fra visibile e invisibile, vogliono sensibilizzare le comunità locali a valorizzare il patrimonio del luogo in cui vivono e al tempo stesso ad aprirsi a contaminazioni provenienti da differenti contesti.
CASTELL’UMBERTO (Me) – Dal 19 agosto al 2 settembre il Frantoio Cinquecentesco dell’antico borgo di Castanìa di Castell’Umberto accoglie alcuni dipinti e una scultura di Ilaria Caputo nella personale “Per ricordi, case e richiami. Presenze di memoria a Castanìa”. L’esposizione ripercorre i ricordi infantili dell’artista palermitana lungo un itinerario che si muove tra differenti nuclei tematici (fiori, animali, frutti), in cui le opere sono realizzate contaminando vecchi e nuovi materiali e utilizzando supporti eterogenei. (ANSA).

I consigli per caricare bagagli e biciclette Fissaggio sul tetto con cinghie e nuovi portabici per la coda

Esodo, sanzioni salate per chi carica troppo l'auto © Ansa

Tempo di partenze in auto per le località di vacanza e, dunque, tempo di problemi di carico e di preparazione della vettura per quella che spesso diventa una vera ‘fatica’ per persone e mezzi meccanici. Anche se sono lontani anni luce i tempi in cui un’utilitaria – classicamente la Fiat 600 – veniva stipata all’inverosimile ed obbligata ad ospitare sul tetto bagagli, ombrelloni e sedie a sdraio, le moderne automobili, per quanto spaziose, presentano comunque un limite ‘fisico’ alla capacità di carico, legato evidentemente anche al numero dei passeggeri che devono condividere lo spazio con le valige e gli altri oggetti. Mettersi in marcia con i passeggeri schiacciati dalle borse e dai sacchetti o, peggio, con traballanti carichi su improvvisati portapacchi aumenta il rischio e la gravità degli incidenti stradali.

D’obbligo, dunque, adottare alcune regole di base, che servono a guidare l’automobilista nella scelta dell’accessorio ideale e nella sistemazione di bagagli ed attrezzature sportive a bordo. Innanzitutto occorre sistemare gli oggetti più pesanti (è il caso, ad esempio, delle bombole per immersioni sub) sul fondo del vano di carico dell’auto, fissandoli con cinghie in tessuto se sono presenti gli appositi anelli. Nelle station wagon occorre servirsi, se l’auto non ne è dotata, di una rete o di un sistema di barre da inserire per separare bagagliaio e vano passeggeri ed evitare così l’effetto catapulta in caso di frenata improvvisa.

I carichi posizionati sul tetto dell’auto invece tendono a modificare il baricentro ed ad aumentare il rischio di ribaltamento della vettura; per questo motivo bisognerà prestare maggiore attenzione al comportamento da tenere al volante per mantenere la tenuta di strada soprattutto in caso di frenata. Ogni carico sul tetto deve essere assicurato saldamente con idonei ed omologati sistemi di fissaggio ed utilizzando la soluzione tecnica specifica (portabiciclette, portasurf, porta canoe, ecc.) e non improvvisate combinazioni di barre portasci o portapacchi generici. Le corde elastiche sono assolutamente da evitare, proprio perché non danno garanzie di tenuta in quanto soggette ad allungamento. Bisogna usare le cinghie con cricchetto, che sono una soluzione professionale e si possono tendere efficacemente.

Va sottolineato come un carico sistemato sul tetto alla rinfusa possa far consumare il 20-25% in più a parità di velocità autostradale. L’ideale è puntare sui box da tetto che garantiscono una maggiore sicurezza sia in fatto di sistemazione e protezione dei bagagli sia in termini di aerodinamica e quindi di consumi e risparmio. Oltre che sul tetto le biciclette, se si guida un’auto o un suv già dotati di gancio di traino per il rimorchio, possono essere trasportate sfruttando uno dei moderni sistemi (molto diffusi in Germania e altri Paesi del Nordeuropa) che ospitano le bici in posizione trasversale, sfruttando la larghezza del veicolo.

Questi dispositivi sono già dotati di porta targa e luci aggiuntive e relativi cablaggi per essere in totale regola con quanto riportato dal Codice della strada all’art.164 comma 1. La capacità di trasporto è fino a 4 bici complete e questa soluzione permette di effettuare il carico e lo scarico anche da soli, senza la fatica di arrivare sul tetto.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

Mafia, Dia confisca beni per 150 milioni

Beni per 150 milioni di euro sono stati confiscati dalla Dia di Palermo, in esecuzione di un decreto emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale nei confronti di Angelo e Giuseppe Ingrassia, entrambi di 61 anni, ritenuti vicini a Cosa nostra. Il provvedimento scaturisce dalle indagini su infiltrazioni della mafia nel mercato ortofrutticolo di Palermo, sia direttamente, che attraverso prestanome, tramite l’influenza della famiglia dell’Acquasanta, retta clan dei Galatolo. Secondo gli investigatori ci sarebbe stata una vera e propria “regia occulta” in grado di prestabilire il prezzo dei beni in vendita nel mercato, controllare il trasporto su gomma da e per la Sicilia occidentale e i principali centri di approvvigionamento. La confisca riguarda numerosi beni immobili tra cui fabbricati, appartamenti, terreni, negozi e magazzini, quote di partecipazione societaria, autocarri, auto e moto veicoli e diversi rapporti bancari e prodotti finanziari.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

Terremoto 4.7 con epicentro Montecilfone (Campobasso)

 © ANSA

(ANSA) – PALATA (CAMPOBASSO), 15 AGO – Una seconda scossa di terremoto di magnitudo 2.3 con epicentro a 5 km sud est di Palata (Campobasso) ha interessato il Basso Molise tre minuti dopo la mezzanotte. Si è verificata pochi minuti dopo quella di 4.7 con epicentro Montecilfone (Campobasso), avvertita anche a Napoli, in diversi comuni della provincia e in altre zone della Campania. Segnalazioni sono giunte soprattutto da persone che si trovano ai piani alti delle abitazioni. Molti su Facebook hanno raccontato di aver sentito nitidamente la scossa.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA