23 maggio 70mila studenti contro le mafie

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È nel nome degli ‘angeli’ del passato e del presente, degli uomini e delle donne delle scorte che hanno rischiato e rischiano quotidianamente la vita per proteggere servitori dello Stato come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che quest’anno si commemora il XXVI anniversario delle stragi di Capaci e di via D’Amelio. Oltre 70.000 ragazze e ragazzi saranno coinvolti il prossimo 23 maggio in tutta Italia nelle iniziative di #PalermoChiamaItalia promosse dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e dalla Fondazione Falcone. Ricca la programmazione Rai per la Settimana della legalità, presentata dal direttore Mario Orfeo.
Il 23 maggio a Palermo, giorno dell’anniversario della strage di Capaci, migliaia di studenti delle scuole e delle università ricorderanno il sacrificio dei servitori dello Stato. Le celebrazioni istituzionali si terranno nell’Aula Bunker dell’Ucciardone, luogo simbolo del Maxiprocesso a Cosa Nostra.
Sono previste attività nelle piazze e nelle scuole della città.
A Palermo ci saranno gli studenti siciliani, ma anche gli oltre mille ragazze e ragazzi che arriveranno, la mattina del 23 maggio, con la Nave della Legalità che salperà il pomeriggio del giorno prima dal porto di Civitavecchia, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. A bordo della Nave gli studenti troveranno anche un “equipaggio” speciale composto da 50 giovani dell’Università degli Studi di Milano accompagnati dal loro docente, il prof. Nando Dalla Chiesa. Il Prefetto Filippo Dispenza, vertice della struttura che assiste i familiari delle vittime di mafia e terrorismo della Polizia di Stato, illustrerà progetti sul tema della legalità. Sulla nave dibatterà con i ragazzi anche Claudia Loi, sorella di Emanuela Loi, agente della scorta di Borsellino. Il viaggio è reso possibile grazie alla collaborazione con Grandi Navi Veloci (GNV), società del Gruppo MSC, che mette a disposizione una delle sue navi. Il “no” alle mafie verrà rilanciato il 23 maggio in 10 Regioni da migliaia di studenti in una sorta di “staffetta” a distanza. “Se sarò ancora ministra, martedì 22 maggio partirò con la nave della legalità”, ha assicurato la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli.
“L’illegalità – ha aggiunto – non consente libertà”. “C’è una carenza nei mezzi di informazione di interesse nel parlare di mafie, di mafie non si parla più, non si legge più nulla sui giornali, e questo è un danno per tutti”, ha lamentato il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho. Una medaglia al servizio pubblico per l’impegno nel contrasto alla mafia e per la promozione della cultura della legalità è il riconoscimento consegnato dalla presidente della Fondazione Falcone Maria Falcone al direttore generale della Rai, Orfeo, nel corso della conferenza stampa di presentazione sulle iniziative della settimana della legalità. ”La Rai in questi anni ha fatto un salto di qualità eccezionale, la televisione può fare tanto”, ha detto la sorella di Giovanni Falcone. “Io temo molto il silenzio sulla mafia e la mafia silente: mi preoccupa ancora più della mafia stragista”, ha aggiunto. “Sarà un 23 maggio meraviglioso perché ci saranno tutte le persone che ci credono. Dimostriamo che non hanno vinto loro ma abbiamo vinto noi”, ha spronato Tina Montinaro, moglie del capo scorta di Falcone, Antonio, morto nella strage di Capaci. Il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini ha ricordato che stiamo vivendo “una stagione difficile in cui stanno accadendo fatti gravi, anche in questi giorni, come la vicenda Montante o il caso Saguto”: di qui l’importanza di qui l’importanza dell’alleanza per non dimenticare.(ANSA).

Mafia: salpa la Nave della Legalità. A Palermo la mostra fotografica dell’ANSA ‘L’eredità di Falcone e Borsellino’

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Partirà martedì sera dal porto di Civitavecchia alla volta di Palermo, alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, la Nave della Legalità con a bordo gli oltre mille ragazze e ragazzi che arriveranno, la mattina del 23 maggio, a Palermo per le celebrazioni in occasione del XXVI anniversario delle Stragi di Capaci e di via d’Amelio. Gli studenti troveranno a bordo un “equipaggio” speciale composto da 50 giovani dell’Università degli Studi di Milano accompagnati dal loro docente, il prof. Nando Dalla Chiesa, e parteciperanno a momenti di riflessione e attività sul tema della lotta alla criminalità organizzata. Sulla nave dibatterà con i ragazzi anche Claudia Loi, sorella di Emanuela Loi, agente della scorta di Borsellino. Il viaggio è reso possibile grazie alla collaborazione con Grandi Navi Veloci (GNV), società del Gruppo MSC.

Le celebrazioni istituzionali il 23 mattina si terranno nell’Aula Bunker dell’Ucciardone, luogo simbolo del Maxiprocesso a Cosa Nostra. Alle manifestazioni parteciperà il Presidente della Camera, Roberto Fico, che sarà presente a Palermo. L’Aula Bunker dell’Ucciardone, al cui interno sarà allestita la mostra fotografica realizzata dall’agenzia di stampa ANSA “L’eredità di Falcone e Borsellino”, ospiterà la cerimonia istituzionale che sarà trasmessa in diretta su Rai Uno dalle 10 alle 13.

Interverranno, tra gli altri, il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli, il Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, Federico Cafiero de Raho, il Capo della Polizia Franco Gabrielli, il rappresentante del Federal Bureau of Investigation (FBI) John Brosnan, la presidente della Fondazione Falcone e sorella di Giovanni, Maria Falcone, due dei magistrati protagonisti del Maxiprocesso, Pietro Grasso e Giuseppe Ayala, rispettivamente giudice a latere e pubblico ministero dello storico processo contro Cosa Nostra istruito da Falcone e Borsellino.

Durante la cerimonia, Franco Gabrielli, Maria Falcone e Tina Montinaro, vedova di Antonio, caposcorta del giudice Falcone, premieranno le studentesse e gli studenti vincitori del concorso “Angeli custodi: l’esempio del coraggio, il valore della memoria”, mentre il coro dell’Istituto Comprensivo “Sperone Pertini” di Palermo intonerà il brano rap dal titolo “In questa città”, preparato per l’occasione. I primi classificati avranno l’opportunità di volare negli Stati Uniti, dal 23 al 30 giugno, per un viaggio della legalità tra Washington e New York che li porterà anche a Quantico, sede dell’Accademia dell’FBI. Sono previste, poi, attività nelle piazze e nelle scuole della città.

Il “no” alle mafie verrà inoltre rilanciato in 10 Regioni da migliaia di studentesse e studenti in una sorta di “staffetta” a distanza. A coordinare le attività nelle città coinvolte saranno gli Uffici Scolastici Regionali. Complessivamente oltre 70.000 ragazze e ragazzi sono coinvolti in tutta Italia nelle iniziative di #PalermoChiamaItalia promosse dal Ministero dell’Istruzione e dalla Fondazione Falcone. Nel pomeriggio di mercoledì 23 maggio, dopo le celebrazioni nell’Aula Bunker, le manifestazioni proseguiranno con i due tradizionali cortei di #PalermoChiamaItalia: il primo si muoverà alle ore 15.30 da via D’Amelio, il secondo alle ore 16 dall’Aula Bunker. Entrambi si ricongiungeranno sotto l’Albero Falcone, in via Notarbartolo, per il Silenzio, alle 17.58, l’ora della strage di Capaci. La giornata si concluderà con una messa, alle ore 19, presso la Chiesa di San Domenico, in ricordo delle vittime di mafia.

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Schiavi dei social? Digital detox per riappropriarsi della vita reale

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Se siete tra i 30 milioni di italiani (1) che ha un profilo su Facebook, provate a disattivare il vostro account. Si, disattivarlo e non eliminarlo perché togliere il profilo temporaneamente è una procedura semplice. Al contrario, rimuoverlo in maniera definitiva implica contattare il centro tecnico dall’applicazione e mettere in conto che non si potrà più recuperare i contenuti o le informazioni inserite. Una sorta di morte virtuale. Tragico? Forse.

Intanto provate a disattivarvi. FB cercherà in tutti i modi di convincervi a non farlo, chiedendovi obbligatoriamente una motivazione, quasi vi doveste scusare o giustificare con qualcuno. Passate troppo tempo a mettere troppi mi piace? Ecco il consiglio del grande fratello: perché non provate a disconnettervi invece che disattivarvi? Credete che Facebook sia inutile? Non avete pensato di chiedere invece l’amicizia ad un maggior numero di persone così da rendere la bacheca più interessante (e inondata di fatti altrui?)

Il Centro Assistenza che vi supplicherà di restare prima di sprofondare nell’oblio di un mondo senza notifiche, senza eventi a cui non partecipate mai ma che per qualche strana ragione vi interessano sempre, e così via. Oppure, se siete tra i 14 milioni di utenti di Instagram Italia (2), provate a resistere al desiderio di mettere un cuoricino alle foto di cagnolini vestiti come bambini, bambini vestiti come modelli, modelle a tempo perso, il tutto mentre controllate di aver visto gli aggiornamenti dei vostri contatti. Di nuovo, credete che sia esagerato?

I social media liberano il potenziale delle aziende. In fondo ce lo ripetiamo come un mantra tutti i giorni: i social servono. Scambiamo migliaia di informazioni rilevanti in ogni ambito, trovando nuove opportunità di lavoro, studio, amicizia e per questo la presenza sui social è senz’altro proficua.

Per il rilancio economico l’accelerazione del digitale offre molte possibilità(3), ad esempio la specializzazione in nuove figure professionali come il Marketing & Digital Specialist o il Social Media Manager. O l’implementazione dell’attività di impresa con la realizzazione di un business online in grado di catturare e fidelizzare i clienti: strategie di lead generation e lead nurturing, creazione di piattaforme per personalizzare l’esperienza di acquisto e di pagamento, product placement utilizzando i social media. Non a caso tra i Best Global Brands 2017 -classifica top 20 Interbrand (4) – troviamo al quinto posto Amazon, l’e-commerce per eccellenza, ma anche Coca Cola, Microsoft, McDonald’s, Nike. Tutte aziende caratterizzate da una forte presenza sui social capace di far brillare ancora di più il loro marchio, aumentando l’influenza.

Ma non sono necessari fatturati stellari: anche le PMI italiane nel triennio 2013-2016 (5) hanno diminuito il loro gap con le grandi aziende nazionali in quanto a presenza sui social. Per le imprese con più di 10 addetti la quota di utilizzo di almeno un social media nel 2016 è dell’82,3%, quasi il 20% in più del 65,4% registrato nel 2013.Si tratta nella maggior parte dei casi di social network utilizzati per aumentare la visibilità dei prodotti, soprattutto Instagram. Del resto, non a caso, si dice che la pubblicità è l’anima del commercio.

I social media distruggono la vita reale?

Ma la pubblicità è anche il commercio dell’anima, con tutto quello che ne consegue. Infatti, anche nel campo personale, i social permettono una pubblicità evidente. Facciamo del bene al nostro ego ogni volta che una nostra foto riceve attenzione, ogni volta che un pensiero viene condiviso, attivando un processo di miglioramento per raggiungere il consenso più vasto possibile. Spesso nemmeno ci soffermiamo al contenuto dei post, che dopo pochi secondi scompaiono dalle notizie e non riusciamo nemmeno ad elaborare. Siamo affamati di novità, informazioni, momenti di gloria sulla rete che scambiamo volentieri con la nostra privacy.
Il caso più recente di Cambridge Analytica, che ha coinvolto Facebook, una delle Fab Four – con Apple, Google, Amazon, ha evidenziato ancora una voltal’esistenza di un Far West digitale dove i nostri dati diventano oggetto di registrazione e analisi.

Gli abusi sugli account degli utenti sono certamente una responsabilità degli sviluppatori del social network, come ha ammesso lo stesso Zuckerberg.
Ma la responsabilità è anche nostra, il Far West lo abbiamo alimentato noi stessi, e nemmeno inconsapevolmente.

Il vero problema è che il mondo virtuale è aumentato davvero troppo, impattando in modo ingombrante con le nostre vite reali. Secondo una ricerca Deloitte, (6) il 55% degli intervistati controlla il proprio telefono entro 15 minuti dal risveglio: le notifiche sono diventate la nostra priorità. Se siamo attaccati ad uno schermo quasi ininterrottamente e siamo diventati più bravi a parlarci “profilo a profilo” che “faccia a faccia” allora l’unica colpa che si può ascrivere alle piattaforme tecnologiche è di averci intrappolato un po’ tutti quanti. Il guaio non è utilizzare Instagram, il guaio è che ne siamo diventati dipendenti. E ogni dipendenza fa male. Il rimedio? Basterebbe solo ricordarsi di disconnettersi, e riuscire a farlo. Il digital detox può essere la soluzione.

Una pausa dai social, senza farsi prendere dalla FOMO, la “paura di perdersi qualcosa” durante la nostra assenza. Infatti, i primi tempi sarà difficile non pubblicare i propri selfie, non mostrare al mondo quanto ci si senta realizzati o infelici e che un piatto è buono anche se non lo si fotografa prima di mangiarlo. Sarà anche meno comodo non inviare messaggi vocali e chiacchierare al bar, o abbracciare un amico invece di inviargli una faccina.

Silenziando le notifiche, elimineremo le distrazioni, almeno per un po’. Abbiamo tutti bisogno di tornare a focalizzarci sulla vita fuori dallo schermo che, forse, merita un tantino di tempo in più.

 

(1) http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2017-05-25/facebook-in-italia-piu-30-milioni-utenti-101406.shtml?uuid=AEWwyKSB
(2) http://www.repubblica.it/tecnologia/social-network/2017/12/07/news/instagram_raddoppia_e_in_italia_sperimenta_la_chat_direct_per_giovani_e_giovanissimi-183281358/
(3) http://www.ilsole24ore.com/art/management/2017-12-11/milano-piu-forte-crisi-digitale-e-driver-offerte-lavoro-083002.shtml?uuid=AEXrlJQD
(4) http://interbrand.com/newsroom/bgb-report-2017/
(5) http://www.economia.rai.it/articoli/economia-digitale-ecco-come-la-tecnologia-sta-cambiando-commercio-e-turismo/33035/default.aspx
(6) https://www.deloitte.co.uk/mobileuk/

CHI E’ L’AUTRICE

*Valeria Benedetto, 21 anni, laureanda in Economia e Commercio alla SME di Torino, da sempre ama scrivere e raccontare il mondo che la circonda. Interessata particolarmente alle analisi sociali e geopolitiche, scrive su Neos e fa parte dell’associazione Toponomastica femminile, per la riduzione del gender gap in ogni campo. Membro del Comitato di Lettura del Premio Calvino a Torino.

 

 

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