Identità e genio della Donna

L’argomento dell’omelia di san Prospero 2017 sarà ripreso da Maria Teresa Moscato, docente universitaria, e da Mariantonia Avati, scrittrice e regista, insieme al Vescovo

La donna e il suo genio. Il titolo che il vescovo Massimo ha dato, nel novembre 2017, al suo Discorso alla Città nella solennità di san Prospero, viene riproposto per l’incontro che la Diocesi, attraverso il gruppo di servizio per la pastorale della cultura, offre alla cittadinanza martedì 29 maggio alle 18 nella sala conferenze del Museo diocesano. Questo mese mariano è ideale per tornare a riflettere su un tema così importante, essendo la Madre del Signore immagine della Chiesa, in cui la vocazione altissima di ogni donna viene esaltata. “La figura di Maria – aveva detto monsignor Camisasca nella festa del patrono – è ordinata alla sua continua maternità, alla nascita continua di Cristo nel mondo. Non è stata madre soltanto in senso biologico, ma continua a essere madre, continua a custodire e a far maturare. Certo, la Chiesa nasce nei cuori degli uomini attraverso il dono che Gesù fa di se stesso nei sacramenti, ma Maria rimane la forma della fede per ogni credente”.

All’incontro del 29 maggio – oltre al vescovo Massimo, che parlerà verso la fine – interverranno due voci femminili: la professoressaMaria Teresa Moscato, laureata in Filosofia, per lungo tempo docente di Pedagogia all’Università di Bologna, eMariantonia Avati, figlia di Pupi (che l’anno scorso ipnotizzò giovani e meno giovani in Cattedrale), a sua volta regista, nonché scrittrice. È infatti appena uscito il suo libro “Il silenzio del sabato” (editrice La nave di Teseo, 194 pagine, 9,99 euro), che punta l’attenzione proprio su Maria alla vigilia della resurrezione del Figlio.
Visto da angolazioni differenti ma complementari, il soggetto dell’appuntamento diocesano sarà dunque l’identità della donna.

Su alcuni archetipi della religiosità femminile, attingendo sia all’Antico Testamento che al Vangelo, in particolar modo guardando alla figura della Maddalena, verterà la relazione di Maria Teresa Moscato, che tra gli incarichi riportati nel suo denso curriculum professionale annovera anche quello di condirettore editoriale della nuova Collana Franco Angeli “L’esperienza religiosa. Studi e ricerche multidisciplinari”.

Di taglio più esperienziale sarà l’esposizione di Mariantonia Avati, che ha conosciuto la perdita di un figlio (a quattordici giorni dalla nascita) ma pure la forza di diventare madre una seconda volta e di sostenere il nuovo figlio nella malattia, e che ne “Il silenzio del sabato” disegna lo straordinario ritratto laico di Maria nei momenti che la storia non ci ha raccontato, per donarci, oltre l’eccezionalità della sua esperienza, la cifra universale di cosa significa essere donna, madre.
“Se la grandezza di Cristo è stata di essere soprattutto uomo – scrive nell’introduzione – allora quella di Maria è stata di essere una madre, vera. E una madre spesso è fragile, timorosa, insicura. A questo aspetto, teneramente femminile, certamente ipotetico, ma presumibilmente realistico, ho lavorato. Il mio «silenzio del sabato» è la cronaca immaginaria di ciò che lei compì durante i tre giorni che cambiarono la storia del mondo”. La maternità di cui il nuovo libro tratta non è biologica: è piuttosto la vocazione femminile nel senso più alto, che non sempre le donne accolgono con la necessaria tenerezza.

Le premesse per un incontro interessante ci sono tutte. Senza dimenticare lo spirito con cui la Diocesi promuove questa iniziativa, che è di riconoscenza per la presenza della donna nella società e nella Chiesa (e per i lettori più attenti ricordiamo, in questa linea, l’incontro del gennaio 2017 con il mondo della comunicazione, con le testimonianze di Marina Ricci e Monica Mondo). La stessa gratitudine, che nella sua omelia sul genio femminile, il Vescovo aveva espresso con queste parole: “Quando visito la nostra Diocesi e le nostre chiese, mi è evidente un fatto: senza di voi non ci saremmo! Non solo per tutti i nobili motivi che ho cercato di esporre fino a qui, ma perché la vostra fedeltà consente alla nostra comunità di continuare a vivere”.

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Santissima Trinità (anno B) Foglietto, Letture e Salmo

Santissima Trinità (anno B)

Grado della Celebrazione: SOLENNITA’
Colore liturgico: Bianco

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Il Nuovo Testamento fonda l’universalità della missione nello speciale rapporto che Gesù risorto ha con ogni uomo.
Il Vangelo dev’essere annunciato a ogni uomo, perché Gesù è la verità dell’uomo, ha ricevuto dal Padre ogni potere in cielo e in terra, perché ha fatto la volontà del Padre fino alla morte aprendo così per ogni uomo la via verso la pienezza della vita. Di qui le caratteristiche della missione:
– la forza che l’anima è lo Spirito Santo che da Gesù risorto viene promesso e trasmesso ai discepoli, come principio della vita nuova, che deve essere annunciata e comunicata a ogni uomo;
– il contenuto della missione è la sequela di Cristo, l’obbedienza al Vangelo, l’osservanza dei comandi di Gesù, l’adesione battesimale alla vita del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, il distacco dalla vita incredula, implorando e accogliendo la remissione dei peccati;
– la speranza che sostiene i missionari nelle fatiche e nelle difficoltà è la certezza che Gesù è sempre con loro sino alla fine del mondo (da Partenza da Emmaus, in “Rivista Diocesana Milanese”, sett. 1983, 814-815).

‘Flor’, in centro Torino festa del verde

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TORINO – Un giardino temporaneo ma lussureggiante nel centro di Torino. Dal 25 al 27 maggio Flor trasformerà le storiche Via Carlo Alberto, cuore nevralgico della manifestazione, Piazza Carlo Alberto e via Principe Amedeo.
Saranno circa 200 gli espositori provenienti da tutta Italia che proporranno le proprie eccellenze florovivaistiche: agrumi siciliani e piante alpine, i profumi del mediterraneo con olivi, bouganville e gelsomini, alberi e arbusti come aceri, camelie, azalee, rose, ortensie; piante rampicanti e piante da appartamento. E, ancora, piante tropicali e acquatiche ma anche oggettistica per il giardinaggio, libri, sementi e prodotti naturali, decorazioni e spezie. ‘Flor’ è organizzata dall’Associazione Nuova Orticola.
All’interno della manifestazione nascerà quest’anno uno spin- off che potrebbe, in futuro, diventare un evento indipendente: ‘Terrae’, la mostra mercato dedicata alla ceramica artistica contemporanea con una selezione di 30 ceramisti professionisti italiani e stranieri. (ANSA).

Istituite aree marine protette in Sardegna e in Sicilia

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Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha firmato lunedì 21 i decreti istitutivi di due aree marine protette: Capo Testa-Punta Falcone, in Sardegna e precisamente nel comune di Santa Teresa di Gallura (Sassari), e Capo Milazzo, in Sicilia, nel comune di Milazzo (Messina). Il ministro ha firmato anche i relativi decreti di approvazione del regolamento che disciplina le attività consentite nelle diverse zone delle due aree marine.

Diventano così 29 le aree marine protette italiane che, insieme ai due parchi sommersi, contribuiscono a tutelare complessivamente 233.891 ettari di mare.

“L’istruttoria tecnico-amministrativa, appena conclusa – scrive il Ministero -, ha visto il supporto tecnico dell’ISPRA e l’adesione degli enti locali, nonché processi di partecipazione del pubblico e degli stakeholder che hanno permesso una piena condivisione delle scelte: l’istruttoria, oltre a valutare le caratteristiche ambientali, ha tenuto conto delle caratteristiche socio-economiche dei territori”.

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Tavolara a impatto zero, isola laboratorio nel Mediterraneo

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L’Area marina protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo come modello di sostenibilità tra le isole del Mediterraneo. L’ente gestore dell’Amp ospiterà da martedì 22 a venerdì 25 maggio i partner internazionali del progetto comunitario Isos, Isole sostenibili, che promuove la sostenibilità negli ambienti insulari e coinvolge numerose aree naturalistiche italiane, francesi e corse. Il progetto ha come capofila il dipartimento francese Département du Var e vede coinvolte la Regione Sardegna, l’Amp di Tavolara, il Parco nazionale arcipelago toscano, la Provincia di La Spezia e i partner francesi Espace littoral et des rivages lacustres, L’Office de l’environnement de la Corse, Parc national de Port-Cros, Ville de Cannes. L’obiettivo del progetto, per l’ente gestore, è ottenere la certificazione “Isola a impatto zero” per Tavolara.

Un riconoscimento legato alla corretta gestione delle risorse idriche, dei rifiuti, all’utilizzo delle energie rinnovabili e alla tutela della biodiversità. In questo senso, Tavolara rappresenta un modello già riconosciuto a livello internazionale per la presenza di una centrale fotovoltaica, per la gestione differenziata dei rifiuti con l’ecocentro di Cala Finanza, per gli interventi di tutela della biodiversità e per la gestione delle risorse idriche. Il progetto Isos nasce con l’intento di attivare, tra le piccole isole francesi e italiane situate nell’area tirrenica del Mediterraneo, delle azioni finalizzate alla valorizzazione del ricchissimo patrimonio culturale, naturale e paesaggistico. Isos ha inoltre determinato la creazione dell’associazione Smilo, che si propone di istituire un marchio certificato di isola sostenibile. Tavolara è stata indicata come sito pilota per testare la procedura di certificazione. Si è quindi proceduto alla costituzione di un comitato insulare composto da figure che rappresentano la comunità di riferimento. Il comitato è impegnato a predisporre un piano di azione per risolvere le criticità presenti nell’isola. Le iniziative sono state presentate dal presidente e direttore dell’Amp, Alessandro Casella e Augusto Navone, e dal sindaco di Loiri Porto San Paolo Francesco Lai.

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Giornata biodiversità, perdiamo natura a ‘ritmo allarmante’

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Nonostante gli impegni internazionali, “la biodiversità continua a essere in declino in tutte le regioni del mondo a un ritmo allarmante”. Lo evidenzia Cristiana Pasca Palmer, segretario della Convenzione sulla diversità biologica, in occasione della Giornata internazionale della biodiversità che ricorre il 22 maggio.

“La perdita di natura aggrava altre sfide globali come il cambiamento climatico, la sicurezza alimentare e idrica, la salute pubblica, e può potenzialmente portare a conseguenze catastrofiche per l’esistenza umana”, avverte Palmer, che sottolinea l’urgenza di sfruttare i prossimi due anni per raggiungere gli obiettivi internazionali del Piano strategico sulla biodiversità 2011-2020 e per fissare un nuovo accordo che crei le condizioni per cui “gli esseri umani possano prosperare e svilupparsi armonia con la natura entro il 2050”.

La Giornata 2018 celebra i 25 anni della Convenzione sulla biodiversità, entrata in vigore nel 1993 per difendere animali e piante da una serie di minacce che spesso derivano da attività umane. In primo luogo la distruzione degli habitat a cominciare dalle foreste che, nel mondo, ospitano l’80% delle specie esistenti. Solo nel 2016, stando all’università del Maryland, la Terra ha perso quasi 30 milioni di ettari di copertura arborea.

Altro problema è il bracconaggio: secondo il Wwf sono almeno 7mila le specie minacciate dai bracconieri e dal commercio illegale nel mondo.

In Italia, in base all’annuario 2017 dell’Ispra, il 31% degli animali vertebrati è a rischio di estinzione, insieme alla metà delle specie vegetali.

Specie aliene fra le prime minacce. Tra le minacce principali per la biodiversità c’è la diffusione incontrollata delle specie aliene invasive, che causa costi sociali ed economici stimati in 12 miliardi di euro l’anno solo nell’Unione Europea. Lo sottolineano Legambiente e Ispra in occasione della Giornata internazionale della biodiversità che ricorre il 22 maggio. Piante e animali esotici e invasivi possono causare l’estinzione delle specie autoctone. In Italia sono presenti più di tremila specie aliene, introdotte spesso volontariamente, di cui il 15% invasive. Negli ultimi 30 anni – evidenziano ancora Ispra e Legambiente – il numero delle specie aliene nel nostro Paese è aumentato del 96%. A porre l’accento sul problema a livello europeo è Life Asap, il progetto Ue di formazione e informazione sulle specie aliene invasive e i loro impatti sul territorio, di cui Ispra è capofila. Guardano ai mari del Vecchio Continente, il Mediterraneo è il più colpito. Qui il numero di specie marine aliene è più che raddoppiato tra il 1970 e il 2015, e ora se ne contano 837, di cui 186 arrivate attraverso il canale di Suez. Nei mari italiani si contano 42 nuove specie ittiche.

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Oltre 200.000 aziende agricole in zone protette in Italia WWF, giovani agricoltori sono custodi della biodiversità

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Le aziende agricole presenti nei siti italiani della rete Natura 2000 sono 214.535 e corrispondono al 12,8% delle aziende agricole presenti nel nostro Paese. Natura 2000 è la rete di zone protette creata dall’Unione europea per la protezione degli habitat e delle specie. Lo rivela una ricerca svolta dal CREA (l’ente di ricerca del Ministero delle Politiche Agricole), in collaborazione con il WWF Italia e il ministero dell’Ambiente. La ricerca è stata presentata stamani a un convegno al Ministero dell’Ambiente, in occasione del Natura 2000 Day.

Nell’Unione europea la rete Natura 2000 comprende oltre 27 mila siti e copre oltre il 18% del territorio europeo e oltre il 6% di quello marino”. In Italia i siti sono 2.613.

La superficie agricola totale delle aziende all’interno di siti Natura 2000 italiani è di oltre 2,7 milioni di ettari. La superficie agricola utilizzata è di oltre 1,5 milioni di ettari, corrispondente al 26,9% della superficie complessiva dei siti Natura 2000 in Italia.

In occasione del “Natura 2000 Day” sono state presentate le prime 38 aziende agricole selezionate in Italia per le loro buone pratiche messe in campo per la conservazione della natura e la valorizzazione delle aree naturali protette. Queste aziende virtuose sono distribuite in 15 Regioni e ricadono in varie tipologie di aree ad alto valore naturale. La maggior parte delle aziende ha un sistema di produzione biologico, ma sono presenti anche esempi di aziende che hanno sviluppato esperienze di agricoltura sinergica e di agricoltura biodinamica.

WWF, i giovani agricoltori sono custodi della biodiversità. “Le aziende agricole più avanzate sono quelle del biologico, condotte da giovani sotto i 41 anni, in prevalenza donne. È questo il profilo del nuovo agricoltore, capace di raccogliere le importanti sfide della globalizzazione dei mercati, creando valore aggiunto dall’applicazione dei principi di sostenibilità nelle produzioni locali”. Lo dichiara Donatella Bianchi, presidente del WWF Italia, commentando il rapporto del CREA (il centro studi del Ministero delle Politiche Agricole), preparato in collaborazione con il WWF e il Ministero dell’Ambiente e presentato stamani. “Gli agricoltori possono svolgere un ruolo determinante nella conversione ecologica del Paese – prosegue Bianchi -, essere custodi della biodiversità, garantendo e promuovendo la resilienza dei sistemi naturali nelle aree di maggior pregio tutelate dall’Europa, grazie all’utilizzo ottimale dei Fondi della PAC (Politica agricola comune)”. La ricerca ha consentito anche di selezionare le prime 38 aziende agricole virtuose in relazione alle buone pratiche all’interno di siti Natura 2000. Il 31,5% di queste aziende sono condotte da giovani sotto i 41 anni, in prevalenza donne, il 79% praticano agricoltura biologica, il 74% ha investito proprie risorse per realizzare interventi per la conservazione della natura e il 71% ha utilizzato misure negli ultimi due periodi di programmazione (2000-2006 e 2007-2017) per realizzare investimenti per la conservazione della biodiversità e la valorizzazione della loro presenza all’interno di un territorio ad elevato valore naturale.

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Docufilm ANSA apre dibattito su antimafia Confronto a Palermo su “L’eredità di Falcone e Borsellino”

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Cosa resta dell’antimafia dopo le indagini che hanno svelato collusioni e condotte opache di chi per anni è stato emblema della ribellione a Cosa nostra. Se ne è discusso ieri, nella chiesa della Magione del capoluogo siciliano, nell’ambito della serata organizzata da Inner Wheel Palermo e ANSA, in ricordo dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino assassinati 26 anni fa da Cosa nostra. Al dibattito, seguito alla presentazione del docufilm dell’ANSA “L’eredità di Falcone e Borsellino”, curato da Giuseppe Di Lorenzo, Franco Nicastro e Francesco Nuccio, hanno partecipato l’inviato del Corriere della Sera Felice Cavallaro, gli ex magistrati Pietro Grasso, già Procuratore nazionale antimafia, Giuseppe Ayala, pm nel maxiprocesso a Cosa nostra, e il Procuratore generale presso la Corte d’Appello di Palermo Roberto Scarpinato. Il tema è attuale: negli ultimi due anni l’antimafia siciliana è stata travolta da indagini clamorose. L’ultima ha portato all’arresto dell’ex responsabile Legalità di Confindustria, Antonello Montante, accusato di aver messo su una sorta di rete di spionaggio per acquisire notizie su inchieste a suo carico. Prima c’erano stati il caso Saguto, l’ex presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo sotto processo per corruzione, e l’arresto del giornalista di Telejato, per anni simbolo della ribellione alle cosche, Giuseppe Maniaci, accusato di estorsione.
Ha parlato di “anniversario sconvolto dagli ultimi fatti” Cavallaro. “Bisogna riflettere su come non bisogna fare antimafia – ha detto – Occorre resettare tutto e capire che c’è un diritto di critica su quel che fanno gli uomini, tutti gli uomini. Dobbiamo controllarci tutti, non ci sono zone off limits”.
“Abbiamo destrutturato la mafia delle stragi. I boss sono stati arrestati e condannati tutti. Manca Messina Denaro ma il suo ruolo ai vertici di Cosa nostra è stato ridimensionato dalle indagini – ha detto Grasso – I successi raggiunti sono innegabili, ma la mafia non è debellata”. Grasso ha parlato di un mutamento di pelle di Cosa nostra: “La mafia ora si infiltra e gestisce potete e crea relazioni con politici, economia e pubblica amministrazione. Questa è la mafia di cui oggi dobbiamo occuparci, quella che più che intimidire corrompe”. L’ex capo della Dna ha anche ammonito a non lasciare che gli ultimi episodi “distruggano la cultura dell’ antimafia”.
Il lungo intervento di Scarpinato è stato incentrato sulle tante “verità mancanti della storia italiana”. “Il nostro è un Paese che non sa la verità su Portella della Ginestra, che ha inaugurato la strategia della tensione in Italia, o sulle stragi neofasciste. Sappiamo però che a Bologna i Servizi depistarono.
Quello che è angosciante è però che i depistaggi non si sono fermati. Basta pensare a quanto emerso sull’attentato a Borsellino. Documenti spariti, falsi pentiti”, ha detto.
“Tanti ancora sanno e tacciono – ha spiegato -. Basta pensare ai fratelli Graviano, ma un Paese che non fa i conti col passato non può capire il presente”.

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