EUROSTAT, 58% LAUREATI TROVA LAVORO IN 3 ANNI, PENULTIMI UE

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MEGLIO SOLO DI GRECIA (54%). MEDIA TEDESCA 92,7%, IN UE 82,7% Migliora lievemente la percentuale dei giovani laureati italiani occupati entro tre anni dal titolo ma il nostro Paese resta molto indietro rispetto all’Europa: nel 2017 – secondo Eurostat

– risultavano occupate il 58% delle persone under 35 a fronte
dell’82,7% nell’Ue a 28. Il dato è in lieve miglioramento sul 2016 (57,7%) ma resta il penultimo in Ue. In Germania entro tre anni dalla laurea lavora il 92,7% (86,9% nel Regno Unito).

MARTINA, SE VIA LIBERA A INTESA CON M5S CONSULTIAMO LA BASE

‘PREOCCUPANO SIA GOVERNO SALVINI SIA VOTO ANTICIPATO’ Il Segretario reggente del Pd Maurizio Martina intervenendo a L’intervista di Maria Latella su Skytg24 ha annunciato che “se la direzione del 3 maggio darà il via libera al confronto con i Cinque Stelle penso sia giusto che l’eventuale esito finale di questo lavoro venga valutato anche dalla nostra base nei territori con una consultazione”. Martina si è detto “molto preoccupato sia di un governo con Salvini come socio di riferimento che di una precipitazione al voto anticipato nei prossimi mesi. L’Italia non può permettersi questi scenari”.

Per la voglia di green c’è bonus verde, come ottenerlo

Coldiretti, detrazioni Irpef del 36% delle spese per lavori

(ANSA) – BARI, 28 APR – “La voglia green degli italiani da quest’anno può contare sul bonus verde, un nuovo strumento che prevede detrazioni ai fini Irpef del 36% delle spese per lavori di sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi nonché per la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili”. Lo ha ricordato il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo, dal primo ‘Open Day dell’agricoltura’ italiana, organizzato dalla Confederazione sul lungomare di Bari. Il bonus si applica nel limite massimo di spesa di 5.000 euro per interventi sulle singole unità immobiliari e sulle parti esterne condominiali.

La norma è applicabile dal primo gennaio 2018 e produrrà i suoi effetti nelle dichiarazione dei redditi presentate nel 2019. E’ quindi fondamentale – sottolinea Coldiretti – che i pagamenti per le spese sostenute dal primo di gennaio siano effettuati con strumenti idonei a consentire la tracciabilità delle operazioni, in modo da consentire al committente di poter richiedere la detrazione prevista, ripartita in dieci quote annuali costanti e di pari importo. Per Coldiretti la ricerca del verde, la voglia di recuperare ritmi più naturali nella vita quotidiana, il bisogno di un’attività fisica diversa dagli allenamenti in palestra e la soddisfazione di portare in tavola il frutto del proprio lavoro, ha generato un vero e proprio boom degli orti. Non solo privati, ma anche urbani come quelli nelle grandi aree metropolitane. Il record nazionale per la disponibilità di spazi per ‘appassionati della zappa’ – spiega la Coldiretti – spetta a Bologna con 165.843 metri quadrati. Al Sud spicca Napoli, dove gli spazi comunali degli hobby farmers sono aumentati di 13 volte arrivando a oltre 116mila metri quadrati, poi Palermo con 30 mila metri quadrati. Al Nord Milano registra una crescita dell’86,8% sfiorando i 74mila metri quadrati, mentre Torino segna un aumento del 20% arrivando a 60mila metri quadrati contro i 67mila metri quadrati di Verona cresciuta del 12,6%. A Roma si superano i 20 mila metri quadrati. (ANSA).

Ecumenismo: teologia per l’ospitalità

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Convegno dell’Istituto di studi ecumenici S. Bernardino

L’accoglienza come sfida ecumenica per le Chiese: questo l’orizzonte del convegno «Per una teologia dell’ospitalità», svoltosi il 15 marzo 2018 a Venezia presso l’Istituto di studi ecumenici «San Bernardino» (ISE), incorporato alla Pontificia Facoltà Antonianum. A ispirarlo l’icona di Abramo alle querce di Mamre (cf. Gen 18), richiamata nell’invito dalla mirabile interpretazione di Marc Chagall.

ilregno.it

La curiosità è la chiave di successo dei bimbi in matematica e lettura

La curiosità è la chiave di successo dei bimbi in matematica e lettura © Ansa

È la curiosità la chiave per il successo in matematica e lettura dei bambini. Questa anche la ragione per cui la gioia della scoperta e la motivazione a cercare risposte a cose ignote andrebbero coltivate nei più piccoli. Il suggerimento arriva da uno studio dell’Università del Michigan, pubblicato sulla rivista Pediatric Research. Per lo studio sono stati presi in esame i dati dell’Early Childhood Longitudinal Study, Birth Cohort, uno studio che ha seguito migliaia di bambini dalla loro nascita nel 2001. I genitori dei piccoli sono stati intervistati durante delle visite a casa e i bambini, 6200, sono stati valutati quando avevano nove mesi e due anni, e ancora quando sono entrati alla scuola materna e al primo anno di scuola elementare.

I risultati hanno suggerito che, anche considerando altri fattori, la curiosità continuava a fornire un contributo piccolo ma significativo ai risultati accademici nel tempo. “Attualmente- spiega Prachi Shah, autrice della ricerca- la maggior parte degli interventi in classe si concentrano sul coltivare il controllo precoce e sulle capacità di autoregolamentazione del bambino, ma i nostri risultati suggeriscono che dovrebbe essere preso in considerazione anche un messaggio alternativo, incentrato sull’importanza della curiosità”. I ricercatori spiegano che promuovere questa naturale attitudine può essere particolarmente importante per i bambini provenienti da contesti economici meno abbienti, anzi può servire come potenziale obiettivo di intervento per colmare un eventuale divario di risultati con i coetanei.

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Giornata per la salute e la sicurezza sul lavoro

Giornata per la salute e la sicurezza sul lavoro

Giovani, salute e sicurezza. Venerdì 28 aprile verrà celebrata la Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro indetta dall’Ilo, una giornata che per il 2018 viene affiancata dalla Giornata mondiale per l’eliminazione del lavoro minorile” prevista per il 12 giugno 2018 per lanciare una campagna comune sulla sicurezza dei giovani lavoratori e sulla lotta al lavoro dei minori. Attualmente 152 milioni di bambine e bambini e under 17 nel mondo sono vittime di lavoro minorile, 73 milioni svolgono mansioni pericolose. 541 milioni i lavoratori tra 15 e 24 anni, con incidenza di infortuni mortali superiore del 40% rispetto all’incidenza sugli over 25. Due quindi gli obiettivi della strategia Ilo: da un lato il lavoro minorile, dall’altro assicurare condizioni sicure e dignitose ai giovani. I giovani lavoratori e i bambini sono maggiormente esposti ai pericoli presenti sui luoghi di lavoro e, rispetto agli adulti, sono meno in grado di valutare i rischi. Per questo, i bambini non dovrebbero lavorare se non hanno raggiunto l’età minima stabilita per legge. La fase di sviluppo psicofsico dei giovani di età compresa tra l’età minima e i 18 anni — come pure dei giovani lavoratori di età inferiore ai 25 anni — richiede particolare attenzione al tipo d’impiego o di lavoro che, per la sua natura o per le condizioni nelle quali viene esercitato, può compromettere la salute, la sicurezza o la moralità di questi giovani lavoratori. In merito ai bambini Ilo chiede il divieto di ogni forma di lavoro; per gli under 18 il divieto di impiego prima dell’età minima consentita, liste delle mansioni precluse a livello nazionale che includano ogni ruolo pericoloso, quindi tutela, informazione e formazione. Per i giovani tra i 18 e i 24 anni misure simili a quelle previste per gli adolescenti, diritto di rifiutare lavori con pericolo immediato, protezione attraverso una strategia integrata articolata su: formazione di base su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro per tutti i giovani lavoratori prima che intraprendano l’attività lavorativa; formazione appropriate alle mansioni lavorative da svolgere e adeguata supervisione sul luogo di lavoro; tutela del diritto dei giovani lavoratori di rifiutare un lavoro che presenti un pericolo imminente per la loro salute o sicurezza.

Gli strumenti che Ilo invoca per l’attuazione delle misure citate in ogni Paese sono politiche per la prevenzione; istruzione a bambine e bambini protezione e divieto di accesso al lavoro; azione tripartita e coinvolgimento dei giovani lavoratori nei sindacati per la propria tutela.

Rafforzare la prevenzione e potenziare i controlli per garantire la salute e sicurezza nei luoghi di
lavoro.
Questi gli obiettivi indicati dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, in vista della celebrazione, in programma domani, della Giornata Internazionale per la sicurezza e la salute sul lavoro, promossa dall’Ilo, e della Giornata internazionale di commemorazione delle vittime e degli infortunati sul lavoro, promossa dalle organizzazioni sindacali. «Il tema della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro – sottolinea Poletti – deve sempre essere al centro dell’attenzione delle istituzioni e delle forze sociali. I drammatici episodi di incidenti mortali che si sono verificati negli ultimi mesi, testimoniano una situazione che richiede di essere fronteggiata con un impegno costante e con strumentazioni ed iniziative adeguate, partendo da quanto è
già previsto dalla nostra legislazione in materia, unanimemente ritenuta in linea con i migliori standard
europei».

«Nelle ultime settimane – prosegue Poletti – abbiamo avviato un confronto con le parti sociali e con le Regioni per individuare linee di azione condivise che permettano di rafforzare gli strumenti per la prevenzione dei rischi e l’aumento della sicurezza e di migliorare l’efficacia dei controlli per assicurare il rispetto e la concreta applicazione delle normative. Sul piano della prevenzione, partendo da un lavoro più approfondito di analisi dei fenomeni attraverso un utilizzo condiviso dei dati in possesso dei diversi soggetti, vogliamo rendere più efficace l’attività di informazione per le imprese e i lavoratori, assicurare
che la formazione per la sicurezza diventi effettivo apprendimento per chi la riceve, favorire il più ampio utilizzo coordinato degli incentivi nazionali e regionali esistenti per le imprese che investono in sicurezza, sostenere lo sviluppo e la diffusione di tecnologie innovative in grado di determinare condizioni di lavoro
più sicure in molti contesti. Sull’altro fronte, puntiamo a rafforzare i controlli attraverso l’assunzione di 150 nuovi ispettori che integreranno gli organici dell’Ispettorato nazionale del lavoro, un coinvolgimento attivo delle parti sociali, che si realizzerà anche con l’imminente ripresa dell’attività della Commissione
consultiva permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro, e l’avvio di forme stabili di collaborazione tra istituzioni nazionali ed enti di competenza regionale, come le Asl, per massimizzare l’efficacia degli interventi ispettivi».

«L’auspicio concreto – conclude – è quello di realizzare, in questo modo, un percorso che ci porti ad affermare una cultura della prevenzione e della sicurezza. È una battaglia di civiltà che va vinta con l’impegno responsabile e la collaborazione di tutti».

avvenire

Fondazione Cariplo. Mille progetti di filantropia con 160 milioni di euro

Palazzo Melzi D'Eril, sede della Fondazione Cariplo

Palazzo Melzi D’Eril, sede della Fondazione Cariplo

Approvato dalla Commissione Centrale di Beneficenza il bilancio 2017 della Fondazione Cariplo. L’anno si è chiuso con un avanzo di 403 milioni di euro, il più elevato negli ultimi 10 anni se si esclude il risultato del 2014, che aveva beneficiato di una rivalutazione straordinaria della partecipazione in Banca Intesa Sanpaolo. Il risultato è dovuto all’ottima performance ottenuta dal patrimonio, sia degli oltre 5 miliardi di euro affidati alla gestione di Quaestio Capital Management Sgr che ha ottenuto un rendimento del 6,64% rispetto al 4,93% registrato dal benchmark, sia dalle partecipazioni che hanno staccato dividendi per poco più di 166 milioni di euro; ciò ha consentito di mantenere alto il livello dell’attività filantropica e di accantonare risorse nel fondo di stabilizzazione delle erogazioni che oggi ha raggiunto un valore di 225 milioni di euro, contro i 111,9 dell’anno precedente.

L’attività filantropica complessiva del 2017 ha visto erogazioni deliberate per 160,5 milioni di euro – a fronte di pagamenti effettuati per 187,5 milioni – per la realizzazione di 1133 progetti.- 98 progetti in campo ambientale per un valore di 19.7 milioni per; 548 progetti a favore della cultura con un impegno di oltre 41.3 milioni di euro; 120 progetti nel settore della ricerca scientifica a fronte di un impegno di 25.7 milioni di euro; 333 progetti per il sociale con 53.9 milioni di euro. A queste attività, suddivise per area di intervento, si aggiungono ulteriori 38 progetti ed iniziative di Fondazione Cariplo con oltre 34 milioni di euro di contributi (tra questi le attività sviluppate in collaborazione con le 15 fondazioni di comunità locali).

Nel dettaglio degli elementi riguardo alla gestione, va aggiunto che il totale degli attivi della Fondazione al 31 dicembre ha chiuso con un valore di 7 miliardi 822 milioni, importo che supera gli 8 miliardi se si tiene conto del valore di mercato della partecipazione nella banca conferitaria, mentre il patrimonio netto contabile si è attestato a 6 miliardi e 956 milioni di euro ed è cresciuto dagli anni della crisi (2008) del 10.7%.”È stato un anno eccellente – ha commentato il presidente Giuseppe Guzzetti – per la qualità e l’impegno profuso nello svolgere l’attività filantropica; per il rendimento degli investimenti del patrimonio che rappresentano il carburante per le erogazioni a oltre mille progetti ogni anno; e per aver potuto accantonare risorse al fondo di stabilizzazione, iniziando il 2018 con un bilancio in ottima salute”.

da Avvenire

Agricoltura. Dalla Ue stop a pesticidi dannosi per le api

Dalla Ue stop a pesticidi dannosi per le api

I Paesi membri dell’Ue hanno approvato la proposta della Commissione europea che introduce il divieto di utilizzo all’aperto di tre pesticidi perché nocivi per le api. L’impiego dei principi attivi (imidacloprid,clothianidin e thiamethoxam, noti come neonicotinoidi), che è molto diffuso in agricoltura, sarà consentito solo in serra. La decisione segue restrizioni già imposte dall’Ue nel 2013.- L’Italia ha votato in favore della proposta di divieto insieme ad altri 15 paesi. Lo stop ai tre pesticidi, che sarà applicabile dalla fine del 2018, arriva dopo due tentativi falliti da parte della Commissione di mettere ai voti la sua proposta e due pareri dell’Efsa circa i rischi che questi principi attivi comportano per le api. I neonicotinoidi sono sostanze insetticide molto usate in agricoltura e risultano più tossici per gli invertebrati, come gli insetti, che non per mammiferi, o uccelli.

da Avvenire