TRUMP, VIDEO DALL’OSPEDALE: ‘STO MEGLIO, TORNERÒ PRESTO’

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MEDICO CASA BIANCA: ‘MA NON È ANCORA FUORI PERICOLO’ “Sto meglio, tornerò presto”: in un breve video sui social, Trump tenta di rassicurare sulla sua salute. “Al momento del ricovero non stavo bene”, ammette. Aggiusta il tiro il medico della Casa Bianca: “Non è ancora fuori pericolo”. Rimangono, dunque, i dubbi sulle sue reali condizioni del presidente, che venerdì avrebbe avuto bisogno di ossigeno, secondo fonti identificate come a lui vicine. Intanto, è caccia al focolaio che fa salire i contagi nello staff della Casa Bianca: la cerimonia per la nomina della giudice Barret nel mirino.

Usa: media, Trump fa fatica a respirare Altre fonti anonime dell’amministrazione temono un peggioramento

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(ANSA) – WASHINGTON, 03 OTT – Fonti anonime dell’amministrazione Usa citate da Cnn e Nbc News riferiscono che il presidente Donald Trump, ricoverato in ospedale per il Covid-19, è “molto stanco, molto affaticato e con qualche difficoltà a respirare”. Secondo un’altra fonte, Trump “per ora sta bene, ma la nostra paura è che le cose possano cambiare rapidamente”.

DONALD TRUMP RICOVERATO IN OSPEDALE, HA FEBBRE E TOSSE

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RINVIATE O VIRTUALI LE PROSSIME TAPPE ELETTORALI Donald Trump, positivo al coronavirus, ha febbre e tosse ed è stato ricoverato nell’ospedale militare Walter Reed, dove rimarrà per alcuni giorni. Sarà curato con una terapia sperimentale a base di anticorpi policlonali e altre sostanze. Il presidente ha lasciato la Casa Bianca in elicottero, dove è salito autonomamente. La First Lady Melania rimane in quarantena, ha tosse e mal di testa. Cancellata la tappa elettorale in Florida, gli altri eventi rinviati o virtuali. Auguri al presidente anche dallo sfidante, Biden, che ha cancellato gli spot negativi contro il rivale. La campagna del tycoon, però, non fa lo stesso.

No a una nuova corsa al riarmo

«Evitare una costosa corsa alle armi a tre fra Russia, Cina e Stati Uniti». Questo il punto nodale del colloquio, tenutosi ieri, tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin. I due leader hanno discusso di temi globali, dal coronavirus alle principali crisi geopolitiche internazionali, a partire dalla Siria. Il Cremlino ha definito «costruttivo» il confronto.

Il colloquio tra Trump e Putin arriva non a caso in un momento delicatissimo nei rapporti non solo tra Stati Uniti e Cina, ma anche tra Russia e Gran Bretagna. «Il presidente Trump ha ribadito la sua speranza di evitare una costosa corsa agli armamenti a tre vie tra Cina, Russia e Stati Uniti e non vede l’ora di progredire sui prossimi negoziati sul controllo degli armamenti a Vienna» ha detto il portavoce della Casa Bianca Judd Deere.

Il Cremlino ha parlato di «una importante discussione sui temi della stabilità strategica e del controllo delle armi alla luce della particolare responsabilità di Russia e Usa per il mantenimento della pace internazionale e della sicurezza» e in questo contesto Trump e Putin «hanno riaffermato la rilevanza delle consultazioni bilaterali su questi temi, incluso sullo Strategic Arms Reduction Treaty». Il New Strategic Arms Reduction Treaty, o New Start, è un trattato sul disarmo nucleare firmato nel 2010 da Usa e Russia e limita il numero delle testate nucleari strategiche che le due potenze possono dispiegare. L’accordo scade il 5 febbraio del 2021. Al 2020, è l’unico patto bilaterale fra Stati Uniti e Russia nonché l’unico trattato ancora vigente in materia di disarmo nucleare.

Secondo il Cremlino, Putin e Trump hanno anche discusso dell’accordo sul nucleare iraniano: «entrambe le parti hanno sottolineato la necessità di sforzi collettivi per mantenere la stabilità regionale e il regime di non proliferazione nucleare globale». Come noto, Trump ha deciso l’uscita unilaterale degli Stati Uniti dall’accordo sul nucleare iraniano. Accanto alla questione nucleare, ci sono state molte occasioni di scontro tra i due Paesi, come l’uccisione del generale iraniano Soleimani in Iraq all’inizio del 2020, che ha riacceso le tensioni in tutto il Medio oriente.

Un altro tema importante del colloquio, come accennato, è stata la lotta al coronavirus e la ripresa globale. Putin e Trump «hanno detto che vogliono aumentare la cooperazione commerciale ed economica tra Russia e Usa» e «hanno dato una valutazione positiva alla cooperazione nella lotta alla diffusione del coronavirus» ha fatto sapere il Cremlino.

Entrambi i Paesi stanno attraversando una fase durissima. La Russia ha superato gli 800.000 casi accertati di covid-19 dall’inizio dell’epidemia. Secondo il centro operativo nazionale anticoronavirus, sono 800.849 i contagi registrati finora nel Paese. Peggiore la situazione negli Stati Uniti, dove quasi ogni giorni si registrano nuovi record giornalieri di vittime e contagi.

Va ricordato che poche settimane fa Canada, Stati Unti e Gran Bretagna avevano accusato il Cremlino di voler rubare le ricerche sul vaccino contro il covid -19. I tre paesi hanno denunciato ripetuti attacchi hacker contro laboratori o centri di ricerca.

USA: MORTO A 80 ANNI JOHN LEWIS, L’ICONA DEI DIRITTI CIVILI

IL ‘DISPETTO’ DI TRUMP CHE SPOSTA RITRATTI DI BUSH E CLINTON E’ morto a 80 anni il parlamentare americano John Lewis, iconico attivista per la non violenza e i diritti civili che marciò anche al fianco di Martin Luther King. ‘Dispetto’ di Trump, che sposta i ritratti di Bush e Clinton dall’atrio d’ingresso a una piccola sala della Casa Bianca. Terza esecuzione federale intanto negli Usa nel giro di pochi giorni.

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TENSIONI ATLANTA DOPO IL NUOVO CASO DI AFROAMERICANO UCCISO

INCENDIO A WENDY’S, OLTRE 30 ARRESTI. LACRIMOGENI DA POLIZIA Continuano le tensioni tra manifestanti e polizia ad Atlanta dopo l’uccisione di Rayshard Brooks, per mano di un poliziotto che gli ha sparato alle spalle durante l’arresto. Migliaia di manifestanti hanno invaso le strade della città della Georgia. Il ristorante della catena Wendy’s di Atlanta, fuori dal quale Brooks è stato ucciso, è stato dato alla fiamme. Un migliaio i manifestanti, almeno 36 sono stati arrestati. Gli agenti hanno lanciato lacrimogeni contro e chiuso l’interstatale. Lascia il capo della polizia locale, Erika Shields, licenziato l’agente che ha ucciso in giovane. La polizia ha reso noti foto e nomi dei due poliziotti, Devin Brosnan, che ha sparato, e Garrett Rolfe. A Milano è stata imbrattata ieri la statua di Montanelli.

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Stati Uniti Degustazione vini, sigari, e “rosario patriottico”. La destra cattolica americana in ritiro

“Jesus”, rubrica “Robe dell’altro mondo” luglio 2019 (numero di agosto 2019)

(Massimo Faggioli) Nel luglio 2019 si è riunito per la nona volta in California, nella Napa Valley che produce i vini migliori dell’America del Nord, il gruppo più influente di cattolici conservatori e tradizionalisti: il Napa Institute. Per questo particolare “ritiro spirituale”, in uno dei centri vacanze più esclusivi, il biglietto di ingresso era di duemilaseicento dollari a testa (con uno sconto per vescovi, preti e religiosi), viaggio e albergo esclusi.
Il programma prevedeva relazioni di prelati e intellettuali di chiara impostazione tradizionalista, intervallate da cene di gala, degustazioni di vini e di sigari, la celebrazione della Messa preconciliare in latino, e anche la preghiera del “rosario patriottico”. Tra gli invitati d’onore c’erano anche prelati che hanno sfidato apertamente papa Francesco, come il cardinale Burke e i vescovi Chaput, Paprocki e Strickland. Annunciati in pompa magna, hanno parlato al ritiro anche politici del Partito repubblicano che si sono contraddistinti per il disprezzo per la dottrina sociale della chiesa come l’ex governatore del Wisconsin, Scott Walker e il senatore Lindsey Graham. Nessuno dei due è cattolico: quello che conta è l’appartenenza politica e il fatto che siano tra i principali artefici della presidenza Trump.
L’intento del Napa Institute, fondato nel 2010 da Tim Busch, un businessman cattolico conservatore che di recente ha finanziato e orientato in senso tradizionalista diverse attività educative della chiesa cattolica negli USA, è di rifondare il cattolicesimo con una forte identità politica: esplicitamente vicina a Donald Trump e ostile a papa Francesco. La presidenza Trump ha rivelato l’esistenza di cristiani evangelicali “di corte” alla Casa Bianca. Pare che certi cattolici non vogliano essere da meno in questa singolare gara.
Massimo Faggioli
@MassimoFaggioli
“Jesus”
rubrica “Robe dell’altro mondo”
luglio 2019 (numero di agosto 2019)